Home » Cultura » Visitare la Biblioteca Capitolare di Verona

Visitare la Biblioteca Capitolare di Verona

by Katia
Visitare la Biblioteca Capitolare di Verona

Durante i miei anni di università, ho sentito spesso parlare della Biblioteca Capitolare di Verona. Per molto tempo chiusa al pubblico e aperta solo per comprovati motivi di studio; appena ho saputo che apriva al pubblico ho colto l’occasione per visitarla.

Cosa ha di particolare questo luogo? E’ la biblioteca più antica al mondo di area culturale latina ancora in attività ai giorni nostri! Inoltre per molto tempo punto culturale di riferimento: anche Petrarca e Dante hanno consultato i documenti custoditi al suo interno.

Ti ho già dato abbastanza motivi per visitarla?

Pillole di storia

L’origine della Biblioteca Capitolare di Verona è piuttosto antica. E’ nata come un’officina libraria con il nome di Scriptorium grazie ai quali venivano formarti i futuri sacerdoti. Gli stessi amanuensi che si occupavano della trascrizione dei testi erano i religiosi Schola majoris Ecclesiae della cattedrale stessa.

La prima testimonianza la si deve a Ursicino che, alla fine del codice XXXVIII aggiunge il proprio nome, la data e il luogo: Ursicino, calende di agosto dell’anno di consolato di Agapito e Verona. Quindi, facendo due calcoli siamo al 1 agosto del 517, periodo in cui Teodorico dominava Verona.

Il Duomo di Verona al quale la biblioteca è sempre stata legata. Nello stesso complesso è annessa anche la chiesa di Sant’Elena

L’Alto Medioevo

Il periodo d’oro della biblioteca coincide con la rinascita carolingia e nello specifico con l’arcidiacono Pacifico. Vennero composti 218 volumi: un numero piuttosto elevato per l’epoca dato che veniva trascritto tutto a mano e per una biblioteca, per essere ben fornita, bastava possedere “solo” 70 volumi.

Un altro testimone è il vescovo Raterio: considerò Verona una specie di Atene d’Italia e commissionò la prima rappresentazione di Verona grazie all’Iconografia Rateriana. Andata persa, oggi è possibile ammirare una sua copia fatta nel Settecento e donata alla biblioteca da Scipione Maffei.

Dal Duecento al Settecento

E’ nel Duecento che lo Scriptorium assume le connotazione di una vera e propria biblioteca come la intendiamo noi oggi. Un luogo di studio, conservazione e consultazione grazie al quale intellettuali e studiosi potessero farne parte.

E non a caso due illustri umanisti italiani ne usufruirono.

  • Nel 1320 Dante Alighieri fece la sua dissertazione “Quaestio de aqua et terra”. Una targa esterna alla chiesa di Sant’Elena ne ricorda l’evento.
  • Nel 1345 Francesco Petraca potè consultare i documenti della capitolare su invito di Guglielmo da Pastrengo.

E’ nel 1450 arrivano nella capitolare i primi libri stampa e conosciuti come incunamboli (termine che indica tutti i volumi stampati dal 1450 al 1500). Nel 1620 si pensò di spostare il materiale librario in uno spazio più adatto e nell’attesa della nuova costruizione, il tutto venne messo in custodia all’interno delle cimase degli armadi. Lavoro fatto anche per salvaguardare i manoscritti dalle scorribande delle truppe mercenarie.

Il bibliotecario Agostino Rezzani che si occupò di questo lavoro morì di peste nel 1630, portando con sè il segreto del nascondiglio. Solo nel 1712 grazie Scipione Maffei vennero ritrovato il materiale librario e reso nuovamente usufruibile.

Nel 1725 venne costruita l’attuale collocazione della biblioteca e ampiata poi nel corso del tempo.

L’età contemporanea

Durante l’Ottocento e il Novecento la Biblioteca Capitolare di Verona ha conosciuto due momenti drammatici.

  • Nel 1882 l’innondazione dell’Adige arrivò fino al pianterreno della biblioteca, comprendo di fango le 11.000 pergamene custodite nell’archivio. Il lavoro di pulitura e recupero del materiale fu lungo e complesso: una buona parte di questo lavoro è stato svolto dal bibliotecaro mons. Giuseppe Turrini.
  • Il 4 gennaio del 1945 la biblioteca è stata bombardata e radendo al suolo l’aula maggiore. Grazie al precedente lavoro di Giuseppe Turrini, la maggior parte del materiale bibliotecario è rimasto integro perché custodito in una stanza segreta del Duomo oppure trasferito nella canonica di Erbezzo, in Lessinia.
visitare la biblioteca capitolare di verona
Le foto che testimoniano il bombardamento del 1945

La Biblioteca Capitolare e Dante

E’ ancora incerto se Dante abbia effettivamente fatto tappa presso la biblioteca ma è certo che espose la sua “Quaestio de aqua et terra” nella chiesa di Sant’Elena. La Biblioteca Capitolare era annessa alla chiesa e gestita dagli stessi canonici e utilizzata per la Schola Sacerdotum cioè la corporazione dei canonici della cattedrale.

Il figlio di Dante, Pietro Alighieri, fu il notaio ufficiale del Capitolo che gestiva la biblioteca. Solo recentemente è stata ritrovata una sua lettera che testimonia la permanenza a Verona dal 1312 al 1320. Quindi è molto probabile che Dante Alighieri abbia frequentato la Biblioteca Capitolare durante il suo esilio veronese.

In occasione dei 700 anni dalla morte del sommo poeta, perche’ non seguire un itinerario per verona nei luoghi frequentati da dante?
Dante Alighieri a Verona: un itinerario letterario

L’indovinello veronese

L’indovinello veronese è una piccola chicca e tra le più antiche testimonianze dell’evoluzione della lingua italiana. E’ una frase scritta al margine superiore del folio 3r del codice LXXXIX. Stiamo parlando di un libro di preghiere liturgiche di origine spagnola e arrivato non si sa come a Verona.

L’indovinello è probabilmente l’ora di uno scrivano veronese che provò la punta della sua penna prima di iniziare il suo lavoro.

Separeba boves, alba pratalia araba, albo versorio teneba et negro semen seminaba

La visita guidata alla Biblioteca Capitolare

Ho deciso di prenotare una visita guidata alla Biblioteca Capitolare di Verona perché in questo modo ho potuto seguire le spiegazioni di guida molto preparata. Ed è quello che consiglio anche a te: non ci sono pannelli esplicativi e una guida permette di conoscere meglio la storia e le curiosità della biblioteca.

La visita durata un’ora abbondante e limitata nella sala maggiore. Ci sono altre sale ma sono riservate agli studiosi che hanno interesse a consultare il materiale originale. I documenti sono tutti custoditi nei cavò e la biblioteca decide periodicamente cosa esporre in base agli argomenti: in questo modo, potrai partecipare a diverse visite guidate dato che ogni volta avranno un argomento diverso.

Dopo le spiegazioni della guida sarai libero di ammirare il materiale esposto nella sala e la relativa cappella. Interessanti sono anche le Passeggiate con il Prefetto: volevo prenotarla ma a causa della pandemia non ho potuto. Spero di poterlo fare appena possibile.

visitare la biblioteca capitolare di verona
Dopo la visita guidata, potrai ammirare anche gli affreschi di questa piccola cappella annessa alla sala

Biblioteca Capitolare di Verona: informazioni utili

  • La Biblioteca Capitolare si trova in piazza del Duomo 13, proprio accanto alla chiesa.
  • Gli orari di apertura sono dal giovedì al lunedì dalle 10 alle 18 e per la visita in autonomia non serve la prenotazione.
  • Il biglietto intero è di 7 € con eventuali riduzioni.
  • Su prenotazione sono le attività extra come le visite guidate e la passeggiata col prefetto.

You may also like

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

il travel blog che ti fa conoscere l'Italia

about me katia divina

Chi sono

Sono Katia, copywriter e travel designer. Organizzo i tuoi viaggi culturali: mi piace l'idea di far conoscere l'Italia agli italiani. Talvolta sconfino in Germania che considero la mia seconda casa.

about il miraggio & me

Collaboriamo

Che sia una creazione di un itinerario di viaggio personalizzato per te che viaggi o di testi per la promozione della tua destinazione, sono felice di poter collaborare!