La Biennale d’Arte di Venezia è una di quelle cose che bisogna fare almeno una volta nella vita. Almeno per chi ha studiato storia dell’arte come me.
Ufficialmente conosciuta Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale è la più antica e prestigiosa rassegna internazionale d’arte che si svolge in laguna ogni due anni. La sua visita è impegnativa, stancante, richiede tempo (io ci ho messo tre giorni): non è da tutti, lo so.
Se sei un appassionato d’arte, anche solo amatoriale, è un evento al quale partecipare: la curiosità e l’adrenalina fan sì di non sentire la stanchezza. E di arrivare a casa stravolti ma felici.
Anche l’arte contemporanea è capace di emozionare, di comunicare e di raccontare gli eventi attuali. Lo fa in maniera diversa rispetto all’arte classica: io rimango dell’idea che, quando ci si trova davanti a questo tipo di arte, bisogna lasciarsi andare.
E’ importante informarsi prima di accedere alla mostra e approfondire sulle cose che ci hanno colpito di più durante l’evento una volta rientrati a casa. E’ altrettanto importante, una volta sul posto, mettere da parte ciò che si ha studiato e seguire il proprio istinto.
Qualcosa arriva sempre e magari dall’installazione dalla quale non si aspetta nulla!
Pillole di storia
La Biennale Internazionale d’Arte nasce a Venezia nel 1895 con la sua prima edizione. L’esperienza continua ancora oggi, grazie anche alla creazione di Biennali dedicate non solo alle Belle Arti:
- 1930 inizia la Biennale della Musica
- 1932 nasce la Mostra d’Arte Cinematografica: il primo festival cinematografico mai organizzato nel mondo.
- 1934 parte la Biennale dedicata al Teatro.
- 1980 è la volta dell’Architettura.
- 1990 arriva la Danza.
L’Esposizione Internazionale d’Arte si pone l’obiettivo di promuovere le nuove tendenze artistiche, soprattutto dell’arte contemporanea. Lo fa puntando al dialogo tra gli artisti stessi ma anche col pubblico, cercando di raccontare i diversi punti di vista e dando spazio alle diverse voci.
- Per conoscere meglio le caratteristiche dei diversi periodi storici, ti rimando a questo approfondimento.
I Giardini
I Giardini sono la sede storica e tradizionale: fin dalla nascita della Biennale d’Arte di Venezia nel 1895 non è passato anno che le diverse edizioni non siano state fatte qui. Siamo nel sestiere Castello, la parte più orientale della laguna e i giardini sono stati creati da Napoleone all’inizio dell’Ottocento.
La sede dei Giardini ha avuto fin dall’inizio un grande successo ed è così che nel 1907 sono iniziate le costruzioni dei vari padiglioni stranieri che si sono aggiunte al Padiglione Centrale. I padiglioni sono visitabili solo durante le esposizioni internazionale d’arte; altrimenti chiusi al pubblico.
Oggi si contano 29 padiglioni dedicati ai diversi paesi stranieri (oltre al padiglione centrale), alcuni di questi ideati e realizzati da celebri architetti:
- il padiglione dell’Austria di Josef Hoffmann.
- Il padiglione dell’Olanda di Gerrit Thomas Rietveld.
- Il padiglione della Finlandia, un prefabbricato a pianta trapezoidale progettato da Alvar Aalto.
Nel 2009, grazie ad una riorganizzazione espositiva, il Padiglione Centrale è stato trasformato in una struttura polifunzionale di ben 3.500 mq. E’ diventato così il punto di riferimento per gli altri Padiglioni ai Giardini e centro principale delle diverse attività permanenti.
L’ammodernamento del Padiglione Centrale si è concluso nel 2011 con la riorganizzazione degli spazi espositivi e dell’atrio d’ingresso.
Ti assicuro che una volta entrati, si perde il senso dell’orientamento: è successo a me e mi sono ritrovata qualche volta ritornare sui miei passi per paura di perdermi qualcosa da vedere!
- I Giardini della Biennale d’Arte di Venezia li ho inclusi nell‘itinerario dedicato ai giardini di Venezia!
L’Arsenale
L’Arsenale ha una lunga storia alle spalle.
E’ il più vasto centro produttivo d’epoca preindustriale dove si costruivano le flotte della Serenissima e per questo visto come potenza economica, politica e militare. Nei cantieri dell’Arsenale arrivavano a lavorare fino a 2.000 persone nei periodi di piena attività.
Nel 1980 l’Arsenale diventa uno spazio dedicato alle esposizioni artistiche con la prima edizione della Mostra Internazionale di Architettura. Successivamente, l’utilizzo dell’Arsenale è stato quello di ospitare le installazioni contemporanee durante le Esposizioni d’Arte per la sezione Aperto.
Dal 1999 un programma di valorizzazione ha permesso di recuperare, sistemare e aprire al pubblico diverse aree come Teatro alle Tese e il Teatro Piccolo Arsenale nel 2000, il Giardino delle Vergini nel 2009 e le Sale d’Armi nel 2015.
Padiglione Italia
E’ stato allestito su una superficie di circa 1.800 metri quadri, occupando così una buona parte delle Tese delle Vergini.
Il Padiglione Italia 2024 è a cura di Luca Cerizza con l’artista Massimo Bartolini e il progetto Due qui / To hear. L’installazione include anche alcuni contributi ideati per l’occasione da musicisti e scrittori.
Le mostre allestite sono curate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo alle Esposizioni Internazionali d’Arte e alle Mostre Internazionali di Architettura.
Padiglioni nazionali
L’Arsenale ospita, oltre all’Italia, i Padiglioni Nazionali di:
Albania, Argentina, Cile, Repubblica Popolare Cinese, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Georgia, Indonesia, Irlanda, Repubblica del Kosovo, Lettonia, Lussemburgo, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Malta, Messico, Nuova Zelanda, Peru, Singapore, Repubblica di Slovenia, Repubblica del Sudafrica, Tunisia e Turchia.
Gli eventi collaterali della Biennale d’Arte di Venezia
Una cosa che consiglio e che ho fatto spesso, è quella di partecipare agli eventi collaterali. Le attività sono tante, tra le quali l’apertura di palazzi nobiliari dove allestimenti di arte contemporanea si fondono con gli antichi edifici.
Spesso le entrate sono gratuite e le sedi a volte sono un po’ fuori dai grandi circuiti veneziani: è un modo per apprezzare edifici storici di solito chiusi al pubblico.
Non è difficile trovarli passeggiando per Venezia perché vengono indicati dei totem a misura d’uomo, rossi e con il logo della Biennale d’Arte.
In questa edizione 2024 sono stati approvati dal curatore Adriano Pedrosa ben 30 Eventi Collaterali e promossi da enti e istituzioni pubbliche e private senza fini di lucro. A queste, si aggiungo più o meno altre 100 mostre sparse tra palazzi nobiliari e chiese nell’intera laguna.
Alcune delle location che ho visitato sono state:
- Palazzo Bembo e Palazzo Mora, entrambi gestiti dall’European Cultural Centre.
- Fondation Louis Vuitton, l’unico spazio espositivo in Italia dedicato all’arte gestito direttamente dall’omonimo brand.
- L’Arsenale Nord dove ammirare alcune installazioni delle edizioni passate come la famosa Building Bridges dell’artista Lorenzo Quinn.
Biennale Arte 2024: Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere
Partiamo dal titolo: Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere.
L’idea è stata ripresa da una serie di opere realizzate dal collettivo Claire Fontaine e iniziata nel 2004: Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere è una scultura al neon in diversi colori riprodotta in diverse lingue.
L’espressione Stranieri Ovunque è stata utilizzata poi da un collettivo torinese agli inizi degli anni Duemila contro il razzismo e la xenofobia in Italia.
- Le scritte al neon sono esposte all’Arsenale.
La scelta è ricaduta su tutti quegli artisti che sono stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, esiliati o rifugiati. In particolare, il focus è stato dato a tutti gli artisti che si muovono tra il Sud e il Nord del mondo.
In questa 60° Esposizione Internazionale d’Arte espongono le loro opere ben 331 artisti e collettivi che hanno vissuto e che vivono in e tra 80 paesi, tra cui Hong Kong, Palestina e Porto Rico.
- Gli artisti e i curatori del padiglione Israele esporranno solo nel momento in cui termineranno i bombardamenti nel loro paese.
Il Comitato Artistico ha privilegiato artisti che hanno mai partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia; anche se alcuni di loro hanno partecipato all’interno di un padiglione nazionale o in qualche evento collaterale.
Inoltre, si è voluto dare una particolare attenzione ai progetti all’aperto sia ai Giardini che all’Arsenale.
La scelta del tema
Osservando l’etimologia delle parole straniero, estrangeiro, étranger ed extranjero, si nota che derivano tutte dal concetto di “straniero”. Da qui si sono sviluppati tutti i significati che questa parola può assumere.
- Queer dove l’artista si muove attraverso le diverse sessualità e generi.
- Outsider quando l’artista è ai margini del mondo dell’arte come l’artista autodidatta, folk o indigeno.
Cosa emerge nella ricerca
Visitando la mostra, emergono soprattutto due principali filoni.
- I tessuti ed esplorati da diversi artisti in svariati modi. Spesso le installazioni esposte evidenziano un interesse verso l’artigianato, la tradizione e il fatto a mano. A volte, le tecniche usate sono considerate altre o straniere, estranee o strane nello stesso campo artistico.
- La famiglia degli artisti, molte dei quali sono indigeni, legati da vincoli di sangue o legati in matrimonio. La tradizione stessa gioca un ruolo importante per trasmettere conoscenze e pratiche dai genitori ai propri figli, tra fratelli, parenti o nelle stesse nuove coppie che si formano.
Informazioni utili per partecipare alla Biennale d’Arte di Venezia
La 60° Esposizione Internazionale d’Arte è aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024.
Il biglietto è acquistabile solo online con diverse opzioni:
- un’entrata singola ai Giardini e un’entrata singola all’Arsenale, data aperta e con possibilità di visitare le due sedi in giornate diverse.
- Biglietto 3 giorni: per tre giorni consecutivi è possibile entrare ed uscire liberamente nelle due sedi espositive.
- Possibilità di prenotare una visita guidata in italiano / inglese sia ai Giardini che all’Arsenale.
- Una volta terminata la visita all’Arsenale, ti consiglio di prendere gratuitamente il traghetto che parte proprio lì vicino per raggiungere l’Arsenale Nord e ammirare le installazioni delle edizioni precedenti!
Ti consiglio di acquistare online il biglietto del vaporetto per spostarti a Venezia: Arsenale e Giardini sono dall’altra parte della laguna rispetto alla stazione dei treni.
4 pensieri sparsi
Quanto la vorrei vedere la biennale di venezia, spero di riuscire prima o poi a essere in italia in quei giorni, grazie per avere descritto così bene questo bellissimo evento descritt
E’ un’esperienza che consigli a tutti!
Ciao, Katia. Ma che bella questa descrizione della Biennale di Venezia. Non ci sono mai stata ma sapere che è anche un’occasione per vedere luoghi di Venezia che non sono sempre visitabili mi ha incuriosito. Cercherò di andare alla prossima edizione
I Giardini e l’Arsenale sono i luoghi istituzionali ed era la prima volta che li visitavo. Però negli anni, ho conosciuto tanto Venezia proprio agli eventi collaterali: te li consiglio proprio!