Il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto è uno dei principali musei italiani dedicati alla Grande Guerra e il percorso è del tutto singolare perché all’interno dell’unica fortezza veneziana rimasta in Trentino.
Storia moderna e storia contemporanea si fondo in maniera armoniosa; soprattutto dopo i recenti riallestimenti e ristrutturazioni ancora in atto durante la mia visita. Il museo ha appena 100 anni: nato nel 1921 è diventato un punto di riferimento per gli amanti della storia della Prima Guerra Mondiale.
L’avevo visto diversi anni fa e i miei ricordi non sono positivi: un luogo buio con allestimenti datati. Ricordo molto bene quella sensazione di claustrofobia e il desiderio di uscirne al più presto; nonostante le opere custodite fossero tante ed interessanti.
Ci sono ritornata nel giugno 2024 costatando una situazione completamente diversa.
Le sale sono più ariose e meglio illuminate; i pannelli espositivi rinnovati (coloratissimi quelli delle mostre temporanee) e non vedo l’ora che finiscano la ristrutturazione del camminamento e dell’esterno dei torrioni per apprezzare meglio l’architettura del castello.
Il Castello di Rovereto
Il Castello di Rovereto è un’importante testimonianza di fortificazione alpina databile al Tardo Medioevo.
La prima costruzione risale durante il Trecento quando la famiglia dei Castelbarco decisero di edificare la propria dimora su dosso roccioso accanto al torrente Leno. I Castelbarco scelsero Rovereto come presidio del loro potere feudale su tutta la Vallagarina.
La posizione del castello permetteva di controllare completamente la Valle dell’Adige: erano tenute sott’occhio il passaggio del Leno e tutte le vie che dalla Vallagarina alla Vallarsa arrivavano a Rovereto.
La dominazione veneziana
Nel Quattrocento la Repubblica di Venezia arriva in Trentino occupandone la parte meridionale:
- 1411 Ala, Avio e Brentonico passano sotto la dominazione veneziana.
- 1416 è la volta di Rovereto,
- 1487 i veneziani prendono il potere in Valsugana e nelle Giudicarie.
Vennero istituiti dei podestà che potessero governare i territori trentini annessi. Rovereto ne diventò il principale centro militare, politico, amministrativo e commerciale della Repubblica veneziana tra l’Adriatico e il centro Europa.
Fu scelto come base della Serenissima proprio il Castello di Rovereto e per questo la sua struttura subì dei forti cambiamenti.
Da dimora nobiliare diventa una fortezza militare con funzione difensiva: lo si può vedere dai quattro bastioni, dalle spesse mura difensive e dal camminamento di ronda.
La battaglia di Calliano e la sconfitta veneziana
Nel 1487 scoppia la battaglia di Calliano dove si scontrarono le truppe veneziane condotte da Roberto di Sanseverino e le truppe austriache del comandante Friedrich Kappler. Durante questa battaglia morirono 1.500 veneziani tra cui lo stesso Sanseverino.
Nel novembre dello stesso anno, i veneziani si trovano a sottoscrivere la pace e a lasciare la Vallagarina agli austriaci. La battaglia di Calliano è raccontata molto bene nel vicino Castel Beseno.
Nel 1509 il castello di Rovereto passa in mano agli Asburgo, rimanendo sotto il loro controllo fino alla Grande Guerra.
L’età moderna e contemporanea al Castello di Rovereto
Già durante la seconda metà del Seicento. il castello perde la sua importanza, subisce rimaneggiamenti e incendi, cambiando di continuo il suo utilizzo.
Non più dimora di importanti famiglie locali e punto cruciale dal punto di vista militare ed economico. Diventa nei secoli successivi un ricovero di mendicità, casa di pena e sede di due compagnie del 3º reggimento Kaiserjäger dal 1859 al 1918.
Durante la Prima Guerra Mondiale, il Castello di Rovereto ha subìto drammatici bombardamenti dall’artiglieria italiana: Rovereto e lo stesso castello erano ancora sotto il dominio austro-ungarico.
Terminata la guerra, il castello viene ristrutturato negli anni Venti del Novecento. Il restauro ha permesso di studiarne la storia, l’architettura e la sua evoluzione nei secoli.
Nel 1921 nasce il Museo Storico Italiano della Guerra e ad oggi, è tra i più importanti musei storici italiani.
Il Museo Storico Italiano della Guerra a Rovereto
Il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto è stato allestito all’interno del castello dell’omonima cittadina: un ottima occasione per visitare entrambi!
Il percorso racconta di come l’ammodernamento militare abbia cambiato il modo di combattere, partendo dall’epoca napoleonica fino ad arrivare alla Prima Guerra Mondiale.
I diversi conflitti vengono spiegati sotto ogni suo aspetto non solo militare ma anche dal punto di vista culturale e sociale. Come si dice: raccontare la storia e gli eventi a 360°!
Il Museo Storico Italiano di Rovereto da vita all’esperienza di tutti quegli uomini e donne che si sono trovati ad affrontare una guerra tra l’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale.
- Il materiale esposto è davvero tanto e spazia dagli oggetti personali della vita quotidiana dei soldati ai materiali militari relativi alla guerra di trincea.
- Ci sono volantini e manifesti dell’epoca, testimonianze dell’esperienza di combattenti e civili attraverso i diari personali, lettere e fotografie originali.
Il focus è stato dato soprattutto alla Grande Guerra e di come questa abbia inciso nel bene e nel male il territorio; passando per il periodo napoleonico, l’Impero Austro Ungarico e le guerre coloniali in Nord Africa.
- Sezione Artiglierie della Grande Guerra: sono esposti numerosi pezzi di artiglieria italiani, austro-ungarici, tedeschi, inglesi della Prima guerra mondiale
- Due sono i torrioni del castello. Nel primo sono custodite una collezione di armi di età moderna come armature, armi bianche e da fuoco, da duello e da caccia e databili dal Cinque al Seicento). Nel secondo torrione è presente una raccolta di armi e strumenti dalla preistoria al Medioevo.
- Il filo conduttore delle mostre temporanee è quello di raccontare e ricordare la Grande Guerra e i conflitti che hanno caratterizzato l’età moderna. Le mostre attive durante la mia visita sono state Vietnam dimenticato. Legionari italiani in Indocina 1946 1954 e 1943 La scelta.
- Da non perdere l’autentico biplano Nieuport-Macchi Ni.10.
La Prima Guerra Mondiale in Vallagarina
Il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto è solo la prima tappa per conoscere gli eventi che hanno caratterizzato la Prima Guerra Mondiale in Vallagarina. Un modo per avvicinarsi alle diverse storie che ci sono state tramandate, portandone avanti la memoria.
Nella stessa Rovereto sorge la Campana della Pace, costruita fondendo il bronzo cannoni della Grande Guerra e il Sacrario Monumentale di Castel Dante.
Per chi ama il trekking ed è abituata a camminare, l’Azienda per il Turismo di Rovereto Vallagarina Monte Baldo, propone dei percorsi attraverso i luoghi dove si è svolta la Prima Guerra Mondiale.
Informazioni utili per visitare il Museo Storico Italiano della Guerra
- L’orario di apertura è dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.
- Da maggio ad ottobre sono aperte anche le artiglierie e l’entrata è ai piedi del Castello in Piazza Podestà.
- Il biglietto intero costa 11 € con possibili riduzioni. Il Museo Storico Italiano della Guerra fa parte del circuito del Museum Pass Trento Rovereto.
Sono una travel designer certificata e abito a Trento: contattami per un viaggio personalizzato in Trentino e sul Lago di Garda. La prima call conoscitiva è gratuita!
7 pensieri sparsi
Sono stata a Rovereto ma non ho mai visto questo splendido museo! Mi piacerebbe abbinarlo a un’altra visita ai Lavini di Marco dato che ci sono già stata ma mi piacerebbe rivederli!
Siamo stati a Rovereto quando nostra figlia era molto piccola, per cui abbiamo visto molto velocemente le meraviglie di questo castello. Avrei voluto tanto soffermarmi per godere appieno delle opere museali, avvalendomi di una guida, ma i capricci hanno avuto la meglio. D’altronde aveva quattro anni, è stato già tanto poter fare una passeggiata veloce al suo interno. Sarà per la prossima volta!
Sicuramente sarà un’esperienza diversa!
Al museo della guerra ci siamo stati da poco – stiamo sfruttando il Museum Pass – e abbiamo preso parte ad una visita guidata. Come dico sempre è la guida che rende la visita guidata qualcosa di unico. Beh qui è stata qualcosa di unico al contrario. La nostra guida era un ragazzo probabilmente alla prima esperienza, ci ha fatto molta tenerezza ma è stato come visitare il museo da soli. Anzi se l’avessimo visitato da soli sarebbe stato meglio perché l’avremmo visitato con molta più calma. Ad ogni modo è sicuramente un museo da visitare sia per la quantità di reperti che si trovano al suo interno sia per il percorso mussale ben progettato. Ci è piaciuto molto anche visitare il castello, scendere nelle gallerie e salire sui torrioni!
Io non vedo l’ora di ritornare una volta finiti i restauri: purtroppo i torrioni e il camminamento li ho visitati con le impalcature e non ho potuto godere della parte esterna (adoro i panorami!).
Si, il museo ha una miriade di reperti da far invidia a molti altri musei ed è questo il bello 🙂
Ho visitato questo museo davvero tanti anni fa, ma lo ricordo ancora con piacere: ricordo i tantissimi cimeli, la narrazione che faceva emergere i temi della propaganda e di come quindi fosse veicolato il messaggio di guerra e della sua ineluttabilità alla popolazione. Molto, molto, molto interessante!
Io ci sono ritornata dopo diversi anni e mi sono ricreduta: ora è un museo che straconsiglio!