Mi sono ritrovata ad andare alla ricerca della street art a Trento tra muri liberi e hall of fame: mai avrei sospettato che la mia città offrisse anche questo! Ho scoperto dei progetti interessanti organizzati dalle istituzioni ma anche murales indipendenti, sbucati da chissà dove! Ho deciso di portarvi con me, in giro per la mia città: buon divertimento!
Ogni città ha le sue zone da recuperare, zone un pò degradate o semplicemente fuori dal centro e quindi periferiche, ma non per questo meno interessanti. Grazie alla street art, dagli anni Sessanta in poi, facciate di palazzi, cavalcavia, muri anonimi sono stati ricoperti da murales colorati che rallegrano zone grige.
IL TAVOLO DELLA STREET ART: GRUPPO GIOVANI
Associazione Culturale The Hub
Il progetto dell’Associazione Culturale The Hub di Rovereto in provincia di Trento, è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Caritro e dalla collaborazione con altre associazioni come Trembembè Onlus e Tavi Macos. Grazie al sostegno del Comune di Trento, Turismo e Politiche Giovanili si è svolto il Tavolo delle Street Art a partire da febbraio del 2017, dove chiunque poteva partecipare dicendo la propria o proponendo nuove idee a riguardo.
Gli obiettivi sia del Tavolo delle Street Art che del progetto, sono quelli di avvicinare i cittadini al mondo dell’arte di strada. Una realtà che ha la capacità di valorizzare le persone, facendole sentire parte attiva della comunità, ricordando che anche l’arte ha la forza di riqualificare zone periferiche o degradate della città. La street art attira molto i giovani: un modo per motivarli a mettersi in gioco, recuperando zone del tessuto urbano. Ecco che nel 2017 la street art a Trento prende vita in tre zone: cavalcavia di via Bassano, piazzale della sede di Impact Hub Trentino e area Ex Sit.
CAVALCAVIA DI VIA BASSANO
Via Bassano è una zona periferica di Trento e che divide la città dal sobborgo di Martignano nella zona collinare. Da via Bassano passa tutto il traffico che dalla Valsugana raggiunge la città oppure l’autostrada. La circoscrizione competente è quella dell’Argentario che ogni anno organizza l’Argentario Day: una giornata dove la comunità è in festa!
Ed è stato proprio durante l’Argentario Day del 2017 che l’artista di strada Etnik (pseudonimo di Alessandro Battisti) ha riempito tutta la parete con la sua opera caratterizzata da immagini bi-tridimensionali, dove il “lettering” la fa da padrone. Lettering = studio di nuovi caratteri come lettere, numeri o punteggiatura, con una particolare forma.
PIAZZALE DELLA SEDE DI IMPACT HUB TRENTINO (via Roberto da Sanseverino)
La sede di Impact Hub Trentino si trova proprio accanto al nuovo quartiere delle Albere, una zona della città che negli ultimi anni sta cambiando volto. Da zona industriale dove sorgeva la fabbrica Michelin a zona ricca di verde con un occhio di riguardo verso la cultura grazie alla presenza del MUSE Museo delle Scienze e la BUC Biblioteca Universitaria Centrale. Un’area con forte valenza simbolica: una città che cambia faccia velocemente e che cerca di recuperare zone grige e in disuso, ridando loro una nuova vita.
L’artista che ha lavorato le pareti della sede di Impact Hub Trentino è Mr.fijodor, ovvero Fijodor Benzo. Il suo inizio artistico ha preso ispirazione ai famosissimi LEGO per poi cambiare velocemente stile nel tempo. I suoi personaggi sono hanno una chiave di lettura basica: questo non vuol dire insignificante ma piuttosto tende una mano a chi sta usufruendo della sua arte per avviare un dialogo. I messaggi sono diretti e spesso legati ad un alto valore simbolico, come una critica verso il sociale o ecologica, responsabilizzando lo spettatore.

AREA EX SIT
L’area Ex Sit si trova proprio di fronte alla funivia Trento-Sardagna e a due passi dalla stazione dei treni. Devo ammettere che ci ho messo un pò a trovare il murales di Dado perché lo cercavo tra i muri del parcheggio ma alla fine l’ho trovato: si trova nell’area di sosta tra il cavalcavia di S. Lorenzo e il parcheggio. Fino a poco tempo fa, c’era un benzinaio ma ora è stata tolta la pompa trasformandolo in un parcheggio.
Il murales, creato nell’aprile 2018, occupa una parete e mezza della casetta con la scritta Car Wash dove l’omino della benzina aveva il suo ufficio / negozietto e colpisce per il viola che risalta prepotentemente nel grigiore della strada. Secondo Dado “il writing è un modo per esprimere se stessi attraverso il proprio nome e la propria calligrafia, in un gioco di forme paragonabile alla danza e alla musica, unendo intenzioni e stili diversi“.
ex Sit graffiti jam
Durante il primo fine settimana dell’agosto 2019, circa 40 giovani hanno cambiato la fisionomia del parcheggio tra via Canestrini e lung’Adige Monte Grappa. L’evento è stato organizzato con i piani giovani di zona e il Tavolo per la street art: un momento di aggregazione tra giovani grazie alla musica e all’arte.
Cosa è stato abbellito? La facciata di un condominio privato grande ben 150 metri quadrati e i muri che delimitano il parcheggio con ben 40 graffiti.
Il tema di fondo? La sostenibilità ambientale e la mobilità alternativa.
QUANDO LA STREET ART ENTRA A SCUOLA
Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”
Una linea rossa che corre lungo il muro fino ad arrivare a due ragazzi (un lui e una lei) e la scritta “Who Are You?“. Una linea rossa per il mondo, due volti per l’umanità e una scritta per sé stessi. Il muro è quello del Liceo Scientifico “L. Da Vinci” in via C. Madruzzo e il progetto è stato vinto da Asia Pedrolli, studentessa dell’Istituto d’Arte “A. Vittoria”.
Perché il muro del liceo “L. Da Vinci”? Semplicemente perché via C. Madruzzo sta cambiando la sua funzione all’interno del tessuto urbano. Da quando è stato aperto il MUSE Museo delle Scienze nella nuovo quartiere delle Albere, le rotte cittadine cambiano di conseguenza. Nel Rinascimento, via C. Madruzzo collegava la città al Palazzo delle Albere ma nel corso del tempo, dopo l’abbandono da parte dei Principi Vescovi del palazzo, la zona ha perso la sua importanza. Ora si vuole valorizzare il rapporto tra la scuola e la città, divise da questo muro.
La riga è la realtà che ci circonda, i due volti rappresentano l’umanità. La scritta invece è un elemento tipico dell’arte contemporanea, un dettaglio minimale che pone un interrogativo a noi stessi ed al quale solo noi possiamo rispondere”
Asia Pedrolli

CONTEST DI GRAFFITI ART
Di passaggio
Nel 2015 è stato indetto il Contest di Graffiti Art con l’obiettivo di recuperare e liberare dal degrado via Canestrini, un sottopasso che collega il centro storico con il parcheggio Ex Sit e la funivia Trento-Sardagna. Gli educatori di strada delle Cooperativa Arianna si sono occupati di coordinare le varie attività, redarre il programma e il relativo regolamento e messo a disposizione il materiale necessario per creare i murales nel sottopasso.
Ed è così che grazie ad un evento pubblico, tra il 14 e il 15 novembre 2015 il sottopasso è stato messo a disposizione degli artisti. Il leitmotiv? Il passaggio con tutte le sue sfumature: un treno che passa, delle persone che passeggiano, il senso di movimento, il collegamento della città alla sua periferia etc. Con l’obiettivo di connettere le persone tra di loro: gli abitanti della zona, le persone di passaggio, i lavoratori che animano la zona durante gli orari di apertura delle varie attività della zona.
Murales indipendenti
Girando per la città, occhio ai murales nati spontaneamente qua e là: sottopassi, angoli nascosti, parcheggi. Alcune dritte: se andate al MUSE Museo delle Scienze ne trovate nel sottopassaggio che collega via Giusti al quartiere delle Albere, ogni giorno ce n’è uno nuovo! Oppure uno bellissimo nel parcheggio dell’Ostello della Gioventù.
Ecco alcuni che ho visto:
VIA TRAVAI (all’interno del parcheggio della scuola Bresadola)
VIA DELLA PREDARA (proprio all’angolo con via Malvasia, prima di Largo Nazario Sauro | zona San Martino)
I murales che ci hanno lasciato …
La dura vita di strada: vecchi edifici che vengono abbattuti per la costruzioni di nuovi edifici o semplicemente muri imbiancati, fanno si che la street art sparisca per sempre. E’ successo con il mio murales preferito situato in via Travai e che ammiravo ogni volta che aspettavo il bus …
VIA TRAVAI (di fronte alla fermata del bus)

VIA MADRUZZO (Liceo Scientifico “L. Da Vinci”)
Teniamoci aggiornati sulla nuova street art
Proprio lo scorso settembre è stata aperto un nuovo confronto del Tavolo delle Street Art con la cittadinanza: sono stati individuati altri muri liberi e hall of fame per creare della nuova street art a Trento, dando la possibilità ai giovani artisti di creare dei nuovi murales in piena libertà e legalità.
I nuovi muri liberi sono in Via Hubert Jedin, vicino allo Skatepark, nel Parco di Melta (Trento nord) e al Parco Duca d’Aosta, in via filari Longhi a Ravina (Trento sud). Mentre gli hall of fame sono i 13 lotti in via Doss Trento ex Zuffo, via dei Valoni a Povo (collina di Trento) e nei Giardini di Piazza Venezia (centro città).
Post aggiornato ad agosto 2019
6 pensieri sparsi
Sono tutti belli e mi fa tanto piacere sapere che queste cose prendono piede anche in Italia… L’omino che suona sul cassonetto mi ha proprio conquistata ?
Pensa che l’omino che suona sul cassonetto si trova all’interno del cortile di una scuola: l’ho scoperto per caso, quando un giorno ci sono passata davanti e c’era il cancello aperto e un’inserviente stava buttando la spazzatura.
Si, piano piano la street art sta arrivando anche in Italia e ne sono molto contenta: è una mia nuova passione!
Bellissime foto Katia! Non avevo mai sentito della Street Art di Trento, una città che non conosco benissimo! La prossima volta che ci andrò, andrò alla ricerca di questi murales… adoro questo tipo d’arte 🙂
A dire il vero non lo sapevo neanche io dell’esistenza della Street Art a Trento fino a quando non ho letto un articolo a riguardo su un giornale locale. Da lì, nessuno mi ha più fermato e sono ancora a zonzo alla scoperta di nuovi murales: c’è una mia collega che mi avvisa sempre di nuove opere che vede per caso in giro. 🙂
Percorso molto interessante: lo terrò presente perché, non appena finiscono i mercatini, farò un bel giro in città.
Allora fatti sentire per un caffè (oltre ad andare alla ricerca di nuovi murales: la mia lista è ancora lunga!).