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Cosa vedere a Bologna: la mia top ten!

by Katia
cosa vedere a bologna la mia top ten

E’ la prima volta nel capoluogo dell’Emilia Romagna e non sai cosa visitare. Ci sei già stato ma vorresti avere degli spunti per visitare nuovamente la città. Grazie alla mia top ten potrai scoprire cosa vedere a Bologna: posti dove ho lasciato il cuore e spero di rivedere, alcuni più conosciuti, altri meno.

Un itinerario tra centro storico e i suoi dintorni, toccando luoghi-simbolo di Bologna, alternandoli a luoghi con un basso impatto turistico. Ringrazio l’Albergo Pallone dove ho preso l’abitudine di alloggiare ogni volta che soggiorno a Bologna: la mia top ten è una rivisitazone della loro top ten!

1. Salire sulla Torre degli Asinelli per un selfie mozzafiato

Le due torri più famose di Bologna che caratterizzano lo skyline della città: Torre degli Asinelli e Torre Grasenda. E’ possibile raggiunggere la sommità della Torre degli Asinelli, un percorso in salita e consigliato solo a chi non soffre le vertigini: la cima si raggiunge dopo 498 scalini per ammirare un panorama mozzafiato.

Con i sui 97,20 metri d’altezza, è la torre medievale più alta d’Italia e chiamata Asinelli in onore della famiglia in origine ghibellina e poi guelfa di cui fu proprietaria. Una leggenda vuole che fu costruita grazie ad un giovane che per lavoro, trasportava sabbia e ghiaia con i suoi asinelli.

Un giorno s’innamorò di una bellissima ragazza durante uno dei suoi viaggi: la chiese in sposa e il padre rispose «La sposerai quando porterai in dote la torre più alta della città». Il giovane si diede subito da fare: grazie ad un forziere d’oro trovato per caso mentre raccoglieva la ghiaia lungo il fiume, riuscì a costruire la torre in meno di 9 anni. Raggiunto il suo obiettivo riuscì a sposare finalmente la sua bella donzella.

2. Visitare le Sette Chiese racchiuse nella Basilica di Santo Stefano

A due passi da piazza Maggiore si trova nell’omonima piazza la Basilica di Santo Stefano. La sua peculiarità? Essere formata da ben sette chiese incastonate una dentro l’altra. Un viaggio nella spiritualità cristiana: durante la sua costruzione si volle riprendere il Santo Sepolcro come esempio. Nell’enfasi della costruzione, si arrivò a costruire sette chiese anziché una. Oggi ne rimangono solo quattro ma l’effetto meraviglia rimane intatto.

La facciata della chiesa del Santo Sepolcro è legata ad una leggenda: la sua pietra nera era così lucida da far fermare davanti a sé tutte le donne con la scusa si specchiarsi al suo interno. L’eremita che all’epoca abitava qua, rimase indignato per tanta vanità e fece un incantesimo: da quel giorno le donne non ebbero più la possibilità di vedere rispecchiato il proprio volto ma piuttosto i loro peccati. Il vescovo proibì allora a tutti ad avvicinarsi e miracolosamente la pietra diventò così opaca da non riflettere più nulla.

3. Dalle Due Torri a San Luca tutto sotto i portici

Bologna è conosciuta come la città dei portici: 38 km di porticato che collegano ogni angolo della città. Impossibile bagnarsi in caso di pioggia o farsi scottare dal sole in estate! Un itinerario interessante è percorrere il tratto più lungo senza interruzione: 4 km che collegano porta Saragozza al Santuario di San Luca. Una volta scesi dalla Torre degli Asinelli, raggiungete via Saragozza e da lì nessuno vi ferma più.

Una volta raggiunta la cima, fermati per ammirare il panorama che da sia sulla città che sui colli bolognesi. Ripreso il fiato entra nella Basilica di San Luca per visitare il suo interno e salire poi sulla cupola: la terrazza panoramica è solo per chi non soffre di vertigini! Ho raccontato la mia esperienza nell’articolo Il Santuario della Madonna di San Luca.

4. Un pic nic ai Giardini Margherita

I Giardini Margherita sono tra i luoghi preferiti dei bolognesi: per fare trekking, per portare i bimbi al parco o passeggiare col cane. E’ infatti il parco più frequentato della città ma anche il più grande con i suoi 26 ettari d’estensione.

Un’area vasta con tanti prati, delle zone alberate con una forte presenza di querce e un laghetto al suo interno. Fu inaugurato nel 1879 con il nome di Passeggio Regina Margherita, in omaggio alla moglie del re Umberto I. Durante la sua realizzazione furono trovati dei resti appartenenti agli etruschi: in uno dei lati del giardino potrai ammirare unatomba orginale in travertito.

Una volta passeggiato nel parco, fermati al Kilowatt: “è un modello innovativo di incubatore di idee ad alto impatto sociale e ambientale, animato da una rete di imprese, liberi professionisti, progettisti e associazioni, e mette a valore le competenze di ciascuno per la crescita professionale di tutti”.

Lo spazio è aperto a tutti: rilassarsi nelle serre su una sedia a sdraio, bere un caffè o pranzare nel punto ristoro. Ma soprattutto è un luogo d’incontro: eventi, mercatini, festival di vario genere. Io ci ho lasciato il cuore.

5. Perdersi tra i sapori e gli odori del mercato vecchio

Se senti parlare del “Quadrilatero” non pensare male: non si sta parlando di geometria ma bensì di un quartiere di Bologna. Forse IL quartiere per eccellenza. Confinante con Piazza Maggiore, il Quadrilatero ha una lunga ed importante storia. Centro artigianale, mercantile e commerciale, si sviluppò soprattutto durante il Medioevo ma senza perdere la sua importanza anche nei secoli successivi.

Qui avevano sede le diverse corporazioni di mestiere della città: l’Arte degli Orefici, dei Beccai, dei Pescatori, dei Salaroli, dei Pellicciai, dei Barbieri e la Società dei Pittori.

Tutt’ora rimane un’area di alta intensità commerciale: un giro nel Quadrilatero vuol dire immergersi nei sapori e nelle tradizioni bolognesi. In molti negozi, si è cercato di tenere gli antichi arredi e l’architettura storica: entrare vuol dire fare un tuffo nel passato.

Così come girare per i stretti vicoli e odorosi dell’antico mercato di origine medievale con le caratteristiche buche.

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6. Guardare il Nettuno dalla giusta prospettiva

La fontana del Nettuno è tra i simboli di Bologna: come non darsi appuntamento sotto il Nettuno come i bolognesi? Non sempre il signor Nettuno è stato bene accetto in questa piazza: a causa della sua nudità (e quella delle donzelle sotto di lui che sprizzano acqua dai loro seni), il dio del mare creò polemiche e critiche soprattutto da parte della Chiesa.

La carica erotica era troppa ed esplicita che fu nascosta da una foglia di fico nel 1654. Anche nel 1929 il povero Nettuno fu oggetto di una nuova castigazione: durante una notte di marzo gli vennero infilati dei mutandoni.

Il motivo di tanta agitazione? Non solo la sua nudità ma anche per il fatto che se guardato da tergo collocandosi in una particolare angolazione, sembra ancora più virile per via di una curiosa illusione ottica dovuta alla sporgenza del pollice della mano sinistra.

Provare per credere!

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7. Visitare il quartiere universitario dell’Alma Mater, la più antica d’Europa

Le origini dell’Alma Mater Studiorium fanno intendere che sia la più antica università del mondo occidentale: nel 1988 i rettori di 430 università provenienti da tutto il mondo hanno sottoscritto la Magna Charta Universitatum Europaeum. La ricorrenza era quella del novecentesimo anniversario dell’università di Bologna.

Da qui passarono personaggi celebri come Pico della Mirandola e Leon Battista Alberti, Erasmo da Rotterdam, Abrecht Dürer, San Carlo Borromeo, Torquato Tasso, Carlo Goldoni. Tra il XII e il XIII secolo insegnò qui anche la prima donna, una certa Bettisia Gozzadini che potrai conoscere durante la visita al Teatro Anatomico.

Allora, perché non visitare il quartiere universitario? Il simbolo per antonomasia è via Zamboni e situata nel quartiere di San Vitale, sede di alcune facoltà: la troverete seguendo i vari studenti che animano la strada. Potrete anche voi entrare negli edifici e sentirvi studenti per un momento.

In via Zamboni potrai visitare anche Palazzo Poggi: sede dell’università, ospita anche i musei che fanno parte del Sistema Museale d’Ateneo come il Museo della Specola, Museo Geologico G. Cappellini, Museo di Palazzo Poggi. O alcuni importanti palazzi storici di Bologna come Palazzo Magnani o Palazzo Paleotti.

8. Perdersi nella storia di Bologna al Palazzo Pepoli e all’Archiginnasio

Due sono i musei per iniziare a conoscere la storia di Bologna: visitare il Museo della Storia di Bologna allestito all’interno di Palazzo Pepoli e mettere il naso nell’Archiginnasio. Ne uscirete estasiati e con una marcia in più per vedere la città con occhi diversi.

Palazzo Pepoli e il Museo della Storia di Bologna

Palazzo Pepoli nasce nel 1276 da Romeo Pepoli che acquista le prime costruzioni: da allora, l’edificio è cresciuto mescolando gli stili architettonici delle varie epoche. Di proprietà dell’importante famiglia Pepoli, nel 1910 incomincia a cambiare diversi proprietari fino a quando la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna non la compra nel 2003 per farci il Museo della Storia di Bologna.

Oggi è un museo allestito in maniera eccellente (mi domando perché ho aspettato così tanto), interattivo, appassionante che ha saputo mescolare il moderno con l’antico, raccontando in maniera semplice la storia della città.

Archiginnasio e Teatro Anatomico

Si dice che l’Università di Bologna sia la più antica del mondo: i documenti ufficiali risalgono al 1317 ma è probabile che la sua fondazione risalga al 1088. Le prime facoltà? Giurisprudenza e medicina. Per questo motivo visitare l’Archiginnasio e il Teatro Anatomico è d’obbligo.

Edificio nato per volere del Legato pontificio di Bologna, il cardinale Carlo Borromeo e del Vicelegato Pier Donato Cesi tra il 1562 e 1563, aveva lo scopo di mettersi in riga con i nuovi dettami del Concilio di Trento: dare una sede unitaria all’insegnamento universitario fino allora disperso in varie sedi.

L’edificio fu utilizzato fino al 1803, diventando nel 1838 una biblioteca pubblica. La biblioteca esiste tutt’ora e fruibile durante la settimana e completa la visita all’Archiginnasio e al Teatro Anatomico.

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9. Scoprire una Bologna fatta da canali

Apparentemente questo enunciato suona singolare: Bologna non ha un fiume che l’attraversi e non presenta un sistema visibile di canalizzazioni né di numerose fontane. Così per chi vi passa, ma anche per chi vi risiede, è città che non mostra acqua corrente, ma solo strade d’infiniti portici e saldi legami con la pianura e le incombenti colline.
[ … ] si vuole dimostrare il contrario, ovvero che nell’area urbana bolognese rimangono testimonianze numerose di un sistema idraulico artificiale che nel passato ne connotò l’immagine e che, soprattutto, favorì lo sviluppo delle industrie, in particolare quella per la lavorazione della seta, mentre consentiva traffici e trasporti mediante una navigazione allacciata al corso del Po, e da qui a Venezia e alle terre d’oltremare.

Questo recita il sito Canali di Bologna e io non posso che confermarlo! Bologna ha innumerevoli canali, oggi quasi tutti interrati, e un’importante storia legata alla via della seta tra Bologna e Prato. Dove vedere questo passato nascosto? In centro sicuramente è celebre la finestrella sul Canale delle Moline insieme all’affaccio di via Oberdan.

E’ possibile ammirare quel che resta dell’antico porto fluviale presso la Salara in via Don Minzoni (per capirci, dove oggi sorge il MAMBo e ne avevo parlato nel post la Manifattura delle Arti). Oppure conoscere la storia (ai più sconosciuta) al Museo della Storia di Bologna presso il Palazzo Pepoli e al Museo del Patrimonio Industriale in via della Beverara seguendo l’itinerario relativo alla via della seta a Bologna.

10. Riposarsi all’ombra delle piante dell’Orto Botanico

L’Orto Botanico ed Erbario fa parte del Sistema Museale d’Ateneo Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Di forma rettangolare, racchiude nei suoi 2 ettari 130.000 esemplari di piante distribuite tra la serra delle piante succulente e la serra tropicale, un orto botanico, un bosco golenale con il relativo stagno e un giardino roccioso.

L’Orto Botanico nasce nel 1568 per volere del signor Ulisse Aldrovanti e nel corso del ha cambiato diverse sedi, riducendosi anche di grandezza. Questo era uno spazio che serviva agli studenti di medicina per riconoscere le piante che crescevano liberamente in natura per poi utilizzarle nelle cure mediche.

Oggi è un’area verde che trasporta il visitatore in un mondo parallelo, dando l’impressione di non trovarsi nel pieno centro storico di Bologna: si trova a 5 minuti dal Ghetto Ebraico, da via Zamboni e dalla Montagnola.

ORTO BOTANICO ED ERBARIO DI BOLOGNA

Cosa vedere a Bologna?

Due aree verdi cittadine; conoscere la storia di Bologna e scoprire i suoi innumerevoli canali, guardare la città dall’alto (solo per chi non soffre di vertigini!) e sedersi semplicemente in qualche locale di lunga tradizione per pranzare o cenare.

Mi sembrano tutti dei buoni motivi per conoscere il capoluogo emiliano! Qual è la vostra top ten su cosa vedere a Bologna?

Cosa farai quando sarai a Bologna?

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8 comments

Claudia Ottobre 25, 2019 - 10:05 pm

Sono stata a Bologna quest’anno e devo dire che come città non mi ha colpito. La prossima volta seguirò il tuo consiglio.

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Katia Ottobre 26, 2019 - 8:55 am

All’inizio anche a me non diceva molto. Ma ho avuto la fortuna di avere amici che ci studiavo o ci lavoravano e me l’hanno fatta conoscere meglio, portandomi sempre nei luoghi poco turistici: da qui è partito l’amore.

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Sara Ottobre 24, 2019 - 7:45 pm

Adoro Bologna, è una città meravigliosa! Ma devo dire la verità, non sono mai salita sulla torre degli Asinelli, dovrò recuperare!

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Katia Ottobre 24, 2019 - 8:31 pm

Se non soffri di vertigini, è una bella soddisfazione arrivare in cima e ammirare Bologna dall’alto!

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Fabiana Ottobre 5, 2019 - 10:40 pm

Ho soggiornato a Bologna solo per una notte, ma due giorni sono bastati per letteralmente innamorarmene!
E per quanto riguarda la statua del Nettuno…..ci ho perso mezzoretta ma ho notato anche io quale fosse la prospettiva che facesse più ridere!! 😉

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Katia Ottobre 6, 2019 - 10:02 am

Bologna all’inizio non mi diceva molto: carina si ma non da diventarne matta. Poi ho inziato raggiungere amici che ci lavoravano / studiavano e conoscerla meglio … e da lì è scoccata la scintilla!

Per quanto riguarda il Nettuno, io non ci avevo mai fatto caso. Poi una mia amica mi ha fatto scoprire l’arcano. 🙂

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Alessia Ottobre 4, 2019 - 2:26 pm

Io Bologna la corteggio da un po’. Ci sono stata sempre e solo di passaggio, senza avere il tempo materiale di girarla come meriterebbe. Ecco, come suggerisci tu, mi piacerebbe potermi immergere negli odori del vecchio mercato o fare una bella passeggiata sotto i portici… Prima o poi ci riuscirò… Intanto grazie per questi spunti?

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Katia Ottobre 4, 2019 - 4:18 pm

Prenditi il tuo tempo e vedrai che ti piacerà. Io mi sono innamorata dei colori caldi delle case: al tramonto s’infuoca tutto ed è bellissimo!

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