I Giardini Margherita di Bologna sono entrati prepotentemente nella mia lista personale dei posti del cuore del capoluogo emiliano. Devo ringraziare una cara amica che me li ha fatti conoscere in una giornata intensa di tappe bolognesi. Non tanto distanti dal centro, i Giardini Margherita sono il polmone verde della città e meta ideale per rilassarsi senza prendere l’auto.
Attraverso questo postblog ti racconto come sono nati, le varie vicissitudini e come si presentano oggi tra attività sportive, coworking ed eventi aperti a tutti. Siamo tra Porta Castiglione e Porta Santo Stefano, facilmente raggiungibili a piedi dalla Torre degli Asinelli imboccando via Castiglione.
I parchi dei Giardini Margherita
Ho scoperto i Giardini Margherita dopo una giornata piena di appuntamenti in giro per Bologna e nel bel mezzo di un’acquazzane estivo. Nonostante questo, Martina ed io siamo riuscite a goderci questa zona verde tra un caffè, una tappa al mercatino dell’usato nelle Serre e tante chiacchere.
I Giardini Margherita sono il parco più frequentato della città grazie ai 26 ettari di estensione, un laghetto, un’area boschiva e dei chalet per un gelato o un caffè. 150 anni di vita senza dimostrarli: da terreno abbandonato ad opera d’arte da vivere e godere, dove tutti i cittadini possono goderne.
Oggi sono un luogo per fare jogging, passeggiare all’ombra in una calda giornata d’estate come ho fatto io. O semplicemente fermarsi per ascoltare qualcuno che sta suonando uno strumento musicale, guardare una partita di calcio o di busket fra amici. E divertirsi ad osservare i bimbi alle giostre o sui “grilli” nella mini-pista: che cosa siano i grilli, te lo lascio scoprire in una bella giornata di sole!
Com’è iniziato il tutto
La data d’apertura dei Giardini Margherita è il 16 luglio 1879 e possiamo solo ringraziare il Conte Angelo Tattini, un’importante esponente aristocratico dell’epoca che acquistò il terreno e diede il via al progetto. Siamo in un’epoca in cui la società si sta evolvendo, trasformandosi da società rurale ad una realtà industriale. Così successe pure anche a Bologna e il comune si trovò di fronte alla necessità di dedicare delle aree cittadine ad uso pubblico e dedicate al verde.
Con pochi soldi nelle tasche per investire in un nuovo progetto da parte del comune, il Conte Tattini acquistò il terreno anticipando i soldi con l’opzione di tenere per sè 16 ettari che davano sulla strada dei Sabbioni. Il comune si impegnò a pagare il dovuto grazie a tre rate distribuite nel corso del tempo e con una condizione: nessuna possibilità di erigere fabbricati al suo interno e nei dintorni.
Il progetto venne dato al conte Ernesto Balbo Bertone di Sambuy che predilisse il giardino all’inglese, abbinando elementi naturali a quelli artificiali. Dando così l’illusione di trovarsi in un luogo quasi selvaggio e non progettato. Sambuy inserì anche un laghetto al centro del parco e alimentato dal Rio Cavallina. Intorno ad esso creò abbastanza spazio per lasciar passare le carrozze.
Le curiosità sui Giardini Margherita
150 anni di continue modifiche e cambiamenti: questo è il bello dei luoghi perché ci si rende conto di quanto sia vivo e cerca di adattarsi alle esigenze e ai cambiamenti dell’epoca.
- Oggi, all’interno del parco troviamo uno Chalet dove poter trovare un luogo di ristoro. Nel progetto originario era prevista una Palazzina Liberty, andata distrutta in un incendio nel 1893. Venne creato lo Chalet con l’intenzione di ospitare un lussuso cafè-restaurant.
- In inverno, il laghetto si ghiacciava e si poteva pattinare: vecchie foto lo dimostrano! Inoltre si svolgevano delle feste notturne sul ghiaggio dalle 20 alle 23. Poi, negli anni Quaranta del secolo scorso le temperature si alzarono, impedendo al lago di ghiacciarsi e la bella abitudine di venire a pattinare sul lago si perse.
- Vennero inaugurate le Scuole Fortuzzi nel 1907 con l’intento di aiutare i bambini meno fortunati a studiare, alternando la teoria con attività all’aperto. Curare l’orto e gli animale, fare ginnastica, gare di corsa e canotaggio ecco le attività principali.
Le Serre, luogo di innovazione e di incontri
All’interno dei Giardini Margherita si trovano le Serre dei Giardini, un luogo davvero interessante. Ci troviamo di fronte ad un HUB dell’innovazione e della promozione culturale attraverso il coworking, spazi condivisi, start up, eventi e tanto altro.
Questa piccola ma fantastica realtà è gestita da Kilowatt, con l’obiettivo di:
- promuovere gli innovatori sociali che puntano ad un basso impatto ambientale, cercando di coinvolgere gli enti pubblici, privati e le persone.
- Organizzare eventi culturali inclusivi: è importante avere un luogo d’incontro dove ognuno è libero di partecipare alla crescita culturale, alla formazione continua e favorire l’integrazione di ognuno.
Tutto questo in un ambiente plastic-free, usando materie prime vegetali e biologiche e collaborando con piccoli produttori locali. All’interno delle Serre c’è un angolo ristoro dove viene promosso il cibo sano, promuovendo sistemi sostenibili di food security.
Le Serre all’interno dei Giardini Margherita sono il luogo giusto dove passare il tempo libero: io ho avuto modo di fare una buona colazione e di partecipare ad un mercatino del ri-uso ma per chi vuole, c’è anche una biblioteca multilingue e uno spazio per i bimbi. Ma è il punto di riferimento per chi ha bisogno di utilizzare di uno spazio co-working o ha un’idea in tesa e la vuole realizzare. Il tutto a contatto con la natura!
Informazioni utili
- I Giardini Margherita di Bologna si trovano nel viale Massimo Meliconi 1 e ci sono diverse entrate. Io ci sono arrivata da piazza di Porta Santo Stefano. Per godersi le vecchie storie attraverso foto e piccole chicche, il loro sito è www.giardinimargherita.com.
- L’entrata più vicina per le Serre è quella in via Castiglione 134. Per conoscere le attività, il loro sito è www.leserre.kilowat.bo.it.
- Ci si può arrivare a piedi oppure prendendo i bus 30, 32 e 11 dalla stazione centrale di Bologna.