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I portici di Bologna: storia, curiosità e dove trovarli

by Katia
storia dei portici di bologna

Siamo nel capoluogo emiliano, conosciuto per essere “la Rossa, la Dotta e la Grassa“: rossi sono i mattoni delle vecchie case, la più antica università del mondo occidentale si trova in via Zamboni e si mangia davvero bene. Ma Bologna è famosa anche per i suoi portici. Tanti, tantissimi e ovunque: 38 km di porticato che percorre il centro storico e le zone limitrofe.

I portici sono l’ideale per non bagnarsi sotto la pioggia oppure per non camminare sotto il sole estivo. A volte sono così stretti che vai a sbattere contro le altre persone o angusti come quelli del Ghetto. Nonostante questo, hanno il loro fascino che rendono Bologna ancora più bella e particolare.

Candidati a patrimonio UNESCO, i portici di Bologna hanno una lunga storia nata nel Medioevo che arriva ai giorni nostri. Storia e curiosità sui portici ma soprattutto dove andare a trovare quelli più caratteristici.

Buona lettura!

Nascita e storia dei portici a Bologna

I portici compaiono per la prima volta durante il Medioevo quando la città inizia a ripopolarsi: per mancanza di spazio, il solaio dei primi piani si allarga verso l’esterno sostenuto da travi in legno. Ci si rende poi conto che la struttura non è molto stabile e le travi, da diagonali, diventano verticali e fissate in bocchi di selenite per scaricare il peso a terra.

I portici di Bologna nascono ufficialmente nel Duecento quando gli statuti cittadini obbligano a costruire un portico di fronte ad ogni nuova casa, diventando così l’unica città dove i portici si costruiscono e non si distruggono. E un bene ad uso privato diventa pubblico, allargandosi all’intera comunità.

Gli statuti hanno regolamentato la loro costruzione per alcuni secoli. Ad esempio, i portici dovevano misurare almeno 7 piedi (2.7 metri): in questo modo ci poteva passare anche un uomo a cavallo. Gli stessi cittadini ne erano responsabili ed erano tenuti ad occuparsi della loro manutenzione e decoro.

Durante il Cinquecento e Seicento si sostituiscono tutti portici fatti in legno con quelli in muratura. La loro funzione rimane comunque la stessa: una strada pubblica al coperto che serve per raggiungere velocemente la propria meta.

storia dei portici di bologna
Un tratto dei quasi 4 km dei portici che conducono al Santuario della Madonna di San Luca

I portici di Bologna, patrimonio UNESCO

Dall’estate 2021, i portici fanno parte del patrimonio UNESCO, ecco come s’è svolta la loro candidatura.

Cos’è l’Icomos? E’ il consiglio internazionale dei monumenti e dei siti, organo consultivo dell’Unesco e in questa occasione è capitanato dall’ispettore Olivier Poisson.

La visita è durata tre giornate con altrettanti itinerari:

  • la prima giornata è terminata in via Zamboni dopo aver ammirato le piazze porticate: portico del Pavaglione, piazza Cavour e piazza Santo Stefano.
  • Il tema del secondo giorno è stato quello dei Grandi Assi: via Zamboni, via Galliera e Strada Maggiore.
  • La tappa dell’ultimo giorno è legata al portico nel contesto extraurbano: portico di Santa Caterina, proseguendo con San Luca, Certosa e Barca.
I portici del ghetto di Bologna

La presentazione della candidatura de I Portici di Bologna alla Lista del Patrimonio Mondiale per il ciclo 202-2021, approvata dal Consiglio Direttivo della Commissione, rappresenta la conclusione di un lavoro corale tra società civile e amministratori locali. La candidatura mette in evidenza il valore universale del portico come elemento architettonico, culturale e identitario

I portici da record

  • Qual è il portico più largo? Quello della Basilica di Santa Maria dei Servi in strada Maggiore. Mentre il più stretto (95 cm) si trova in via Senzanome.
  • Il più alto portico di Bologna si trova in via Altabella: il loggiato del Palazzo Arcivescovile tocca i 10 metri.
  • Il portico di Bologna più lungo inizia in via Saragozza e porta direttamente al Santuario della Madonna di San Luca. Puoi percorrere tranquillamente quasi 4 km attraverso questo lungo porticato.

I fratelli de Goncourt dicono che …

il porticato si impossesa di tutte le vie. Emette un’ombra in cui una striscia di luce filtra qua e la’, facendo di questa città del sole la citta’ del chiaroscuro

Santa Maria dei Servi: il porticato più largo

I portici di Bologna, dove trovarli

Durante la tua visita a Bologna sarà impossibile non imbattersi nei portici: sono ovunque! Ecco però qualche dritta di quelli che non ti devi perdere assolutamente.

I portici di piazza Santo Stefano

Piazza Santo Stefano è tra le piazze porticate di Bologna. Ad essere sinceri non è nemmeno una piazza ma piuttosto uno slargo triangolare che dalla omonima basilica porta alle due torri.

I portici si sviluppano lungo i due lati più lunghi dove si affacciano i palazzi nobiliari di origine gotica e rinascimentale. Qualche esempio? Casa Berti con affreschi di Gaetano Gandolfi. Palazzo Bolognini Isolani al cui interno si sviluppa Corte Isolani. Palazzo Bolognini Amorini Salina.

I portici lignei di via Marsala

Se si vogliono ammirare gli antichi portici in legno, è possibile farlo lungo via Marsala a cavallo tra via Oberdan e via Piella. Ti puoi fermare nei pressi della casa Grassi dove è rimasta una parte del lungo loggiato. Oppure nelle case vicine e chiamate Boncompagne, dall’architettura tipicamente duecentesca e rivisitata con occhi ottocenteschi.

Il portico di San Luca

Il Santuario della Madonna di San Luca è tra i simboli di Bologna e ben visibile dall’alto quando si arriva in città. Per arrivarci, basta percorre i quasi 4 km che partono da Porta Saragozza, lungo le vie Saragozza e San Luca. Il portico di San Luca è stato costruito a cavallo tra il Seicento e il Settecento per poter raggiungere il santuario mariano in cima al colle.

I 3796 metri di percorso sono intervallati da 15 stazioni di pellegrinaggio. Una parte, quella di via Saragozza, è pianeggiante, mentre dalla Porta del Meloncello inizia la salita che arriva diretta al Santuario della Madonna di San luca.

  • Il Santuario di San Luca l’ho visitato due volte: la prima l’ho raggiunto con i mezzi pubblici mentre la seconda sono andata a piedi. Ecco la mia esperienza!

Strada Santa Maggiore

Un mio consiglio spassionato è quello di raggiungere Strada Maggiore perché è una zona che racchiude diverse chicche. Strada Maggiore ricalca l’antica via Aemilia inframuraria e lungo il suo tracciato si trovano singolari esempi di portici monumentali bolognesi.

  • Il portico della basilica di Santa Maria dei Servi è il più largo della città e costruito nella seconda metà del Cinquecento dal disegno di Antonio di Vincenzo.
  • Sul lato meridionale della strada ed esattamente al civico 19 c’è un portico ligneo piuttosto alto: oltre 9 metri di altezza! Siamo davanti alla casa Isolani, il cui portico è un perfetto esempio di architettura medievale.
  • Davanti all’ingresso della chiesa barocca di San Bartolomeo c’è un loggiato risalente al Cinquecento che appartiene al Palazzo Guastavillani. I pilastri hanno decorazioni rinascimentali in arenaria.

Dato che sei qui, visita la Basilica di Santa Maria dei Servi e la particolare Galleria Davia Bargellini.

I lunghi portici di via dell’Indipendenza ti portano dalla stazione dei treni alla centrale Piazza Maggiore

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14 comments

LuLu B - Calabrisella Mia Maggio 30, 2021 - 8:01 am

Vorrei esplorare il nord Italia e Bologna è assolutamente una città che mi piacerebbe visitare. Davvero bella!

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Katia Giugno 1, 2021 - 10:00 am

Io sono di parte: vado a Bologna ogni volta che posso per l’adoro!

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Laura Maggio 14, 2021 - 10:42 pm

Bologna è una città che incanta! Ci sono stata un paio di volte! Bellissima!

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Katia Maggio 16, 2021 - 3:52 pm

Vero? A me inizialmente non diceva nulla ma poi è scoccato il colpo di fulmine. 🙂

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paola Maggio 14, 2021 - 10:06 pm

Da brava emiliana non posso non appoggiare le tue considerazioni su questa meravigliosa città. Ho letto con molto interesse la storia dei portici e non vedo l’ora di tornare a Bologna per guardarli con occhi più consapevoli della loro origine. Davvero interessante!

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Katia Maggio 16, 2021 - 3:52 pm

La prima volta che ho scoperto come sono nati è stata una mia amica e ne sono rimasta meravigliata (in positivo s’intende). Mi è sembrato naturale poi approfondire la loro storia.

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Susanna Maggio 14, 2021 - 3:15 pm

Davvero interessante, mi hai incuriosito tantissimo e mi hai fatto venire voglia di visitare Bologna!!

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Katia Maggio 16, 2021 - 3:51 pm

Ne sono contenta perché Bologna vale la pena di conoscerla!

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patty_unanimainviaggio Maggio 14, 2021 - 3:01 pm

Quante notizie interessanti!! e ti parlo da bolognese!
Nel centro di Bologna si puo’ stare tranquilli quando piove, non si rischia di bagnarsi! Devo dire che quando vado in un’altra città.. mi mancano i portici! Il percorso di San Luca, poi, ultimamente lo faccio spesso, per tenermi un po’ in allenamento, quando si arriva alla cima si gode un gran spettacolo! Mi fa piacere che hai apprezzato così tanto la mia città, di cui ho parlato anch”io spesso nel mio blog, e.. incrociamo le dita per l’esito della valutazione UNESCO!

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Katia Maggio 16, 2021 - 3:50 pm

Adoro Bologna ed una delle città che mi sta mancando tanto in questo tempo di pandemia! Come si può riuscire a non amarla?

A breve sapremo l’esito della valutazione UNESCO: incrociamo le dita!

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Dina Gintsburg Maggio 14, 2021 - 11:31 am

Sono anni che non ci vado, quest’anno a luglio ci tornerò per la laurea di mio fratello, una passeggia in mezzo ai portici è d’obbligo!!!

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Katia Maggio 14, 2021 - 12:09 pm

Magari per raggiungere il Santuario di San Luca o ricercare quelli più particolari.

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Annalisa Maggio 14, 2021 - 11:13 am

Da bolognese non posso che amare i portici e benedirli tutte le volte che in un’altra città cammino sotto la pioggia! Non conoscevo i “portici da record”, una chicca che non avevo mai letto! Grazie 🙂

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Katia Maggio 14, 2021 - 12:09 pm

Io oramai non ci faccio più caso: fanno parte di me e di Bologna! E li adoro in ogni momento dell’anno.

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