Il Museo della Storia di Bologna, allestito all’interno di Palazzo Pepoli, è uno di quei luoghi in cui mi ci sono trovata per caso, domandandomi “Ma perché non l’ho visitato prima?”.
Non sempre i musei che raccontano la storia sono piacevoli da visitare. Alcune volte li ho trovati noiosi e polverosi; altre volte gli allestimenti non rendevano giustizia alla storia raccontata: non è il caso di Palazzo Pepoli col suo allestimento multimediale.
L’ho visitato due volte ed è una tappa che consiglio per iniziare a conoscere il capoluogo emiliano: ti racconto la storia di Palazzo Pepoli e di cosa troverai all’interno del Museo della Storia di Bologna!
La storia di Palazzo Pepoli a Bologna
Il Palazzo Pepoli di cui parlo oggi è conosciuto anche come Palazzo Pepoli Vecchio. Nel cercare informazioni, ho scoperto che esiste anche un Palazzo Pepoli Campogrande, sede distaccata della Pinacoteca Nazionale e giusto un paio di numeri civici più in là!
Il primo nucleo originale di Palazzo Pepoli nasce nel lontano 1344 quando Taddeo Pepoli decide di unire le tante unità acquistate dalla sua famiglia lungo via Castiglione.
All’epoca, l’edificio si presentava con un’architettura austera: l’esterno era caratterizzato da un fossato e diversi ponti levatoi. All’interno sorgeva una dimora di rappresentanza e il relativo cortile, uno scalone scenografico e un salone per ricevimenti. Il tutto decorato a stucco e dallo stile ricco e sfarzoso.
- 1360: l’edificio venne confiscato dalla Santa Sede e utilizzato come Camera Apostolica.
- 1474: ritorna in mano alla famiglia Pepoli che continuarono ad ampliare il palazzo fino al 1723.
- 1887: Ferdinando Pepoli vende una parte del palazzo al ramo siciliano della famiglia ed esattamente ad Agostino Pepoli.
- 1910: a marzo muore Agostino Pepoli e il Comune di Bologna, grazie ad un lascito, riceve una parte dell’edificio ed esattamente i nr civici 6, 8, 10.
Durante il corso del Novecento, Palazzo Pepoli conosce diversi utilizzi, fino a quando nel 2003 non l’acquista la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
Dopo il restauro e l’allestimento museografico dell’architetto e designer Mario Bellini, nel 2012 nasce il Museo della Storia di Bologna.

Ma chi era la famiglia Pepoli?
I Pepoli sono stati per diversi secoli la famiglia più importante di Bologna: il loro potere lo si può ammirare ancora oggi nei due massicci edifici in via Castiglione.
Venivano dalla valle Sellustra in provincia di Imola e hanno fatto fortuna con il commercio di taffetà durante il Medioevo: anche a Bologna c’è stata una via della seta, conoscendo un periodo d’oro tra Sei e Settecento!
Oltre al commercio di stoffe, si specializzarono anche in attività bancarie. Nel tempo riuscirono ad accumulare anche un vasto patrimonio fondiario tra Emilia e Romagna.
Sono stati i signori di Bologna durante il Quattrocento e nel 1506, grazie al papa Giulio II, hanno avuto un seggio nel Senato bolognese e tenuto fino alla fine del Settecento.
Museo della Storia di Bologna
L’allestimento si distribuisce lungo le 34 sale tra il piano terra e il primo piano e racconta la storia di Bologna dalle origini fino all’epoca contemporanea.
I pannelli espositivi sono chiari e accompagnano le installazioni multimediali e cento pezzi provenienti dalla collezione Carisbo e da altri musei locali.
Visitare il Museo della Storia di Bologna vuol dire avere poi gli strumenti giusti per capire la città quando la visiterai: le sue strade, i suoi edifici, le statue. Oltre a immaginare quello che non è visibile immediatamente perché nascosto (come i canali) o non c’è più (le oltre 100 torri di cui rimane ben poco).
Al piano terra
Il piano terra è caratterizzato da un ampio spazio, accessibile gratuitamente: oltre al bookshop, c’è una caffetteria e anche delle esposizioni di street art.
Non passa di certo inosservata la Torre del Tempo che permette di accedere ai piani: Palazzo Pepoli comprende anche un condominio e la scala in cristallo permette di non usare lo scalone in comune con gli appartamenti privati.

Il percorso a pagamento inizia con la Sala A.
La prima cosa che attira l’attenzione è una riproduzione a grandezza naturale della pianta di Bologna: è stata realizzata nel 1575 da Lorenzo Sabatini su richiesta del papa Gregorio XIII. L’affresco originale si trova nella sala Bologna del palazzo Apostolico in Vaticano.
Questa parte del museo racconta l’origine della città: la Bologna etrusca e romana, fino ad arrivare al Medioevo.
Sono rimasta piacevolmente impressionata vedendo la ricostruzione della battaglia di Fossalta a misura d’uomo e con gli specchi sulle pareti: la sensazione è proprio quella di essere nel bel mezzo dell’evento avvenuto il 26 maggio 1249!
Mi è piaciuta molto la riproduzione, anche in questo caso, a grandezza naturale della forma urbis nella sala 8. Ovvero l’ingresso della città con un tratto della pavimentazione originale della via Emilia.
E’ proprio in questo periodo, durante il Medioevo, che nasce la Bologna che noi conosciamo oggi: sorgono le prime case-torri, le tante torri e l’origine dei primi portici che hanno reso famosa Bologna.
Al primo piano
Il museo continua al primo piano con la sala 13 e la nascita della prima università del mondo occidentale: Almae Matris Historia. La storia dell’università si intrinseca con quella della città e una volta uscita da Palazzo Pepoli puoi continuare il percorso visitando i Musei del Sistema d’Ateneo oppure entrando all’Archiginnasio ed ammirare il Teatro Anatomico.
La visita poi continua con l’incoronazione di Carlo V avvenuta tra il 22 e il 24 febbraio 1530. Nel 1547 arriva a Bologna il Concilio di Trento: a causa della peste nel capoluogo trentino, le sedute sono state spostate momentaneamente a Bologna.
Bologna viene raccontata sotto l’aspetto religioso in tutte le sue sfaccettature.
E’ esposta l’icona della scuola bizantina della Vergine e raccontata la relativa leggenda: icona trasporta da Costantinopoli dall’eremita Teocle al Santuario di San Luca, situato sul colle della Guardia. Racconto meglio la leggenda nel post dedicato, dopo le diverse visite fatte.
E’ trattato anche il lato profano della città; oltre le scienze, le lettere e la musica. Non lasciarti perdere la Sala 20 con l’installazione immersiva della città delle acque!
L’arrivo di Napoleone, il mondo cambia così come Bologna e inizia una nuova era: l’Otto e il Novecento con tutte le loro sfaccettature sono i protagonisti delle ultime sale. Ed è proprio durante la mia prima visita al Museo della Storia di Bologna che ho scoperto il Liberty bolognese, uno stile architettonico che adoro!
Il percorso si conclude con la Città delle Lingue e con gli stessi bolognesi che raccontano la loro città nel loro dialetto.
La Sala E è l’ultima tappa prima di scendere al piano terra: la sua particolarità?
Ci sono 12 busti in terracotta delle protagoniste femminili della scena culturale bolognese tra il Duecento e il Seicento. Conosciuta anche come la Sala della Cultura, questo spazio è utilizzata per incontri ed eventi culturali.

Informazioni utili per visitare il Museo della Storia di Bologna
- Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna si trova in via Castiglione 10.
- Il biglietto intero costa 10 € e ci sono delle riduzioni. E’ inclusa anche un audioguida (che poi rimane a te).
- La visita al museo dura indicativamente 1 ora e mezza.
Il museo è aperto:
- dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 19.
- Dal venerdì alla domenica dalle 11 alle 20.