Il Garda Trentino occupa la parte settentrionale del lago di Garda, dove le montagne si tuffano a capofitto nell’acqua, creando scorci spettacolari. Rinomata località balneare, ti voglio raccontare cosa vedere a Riva del Garda se sei alla ricerca di un itinerario culturale: la Perla del lago di Garda racchiude in sé piccoli scrigni da scoprire.
Durante il tuo soggiorno a Riva del Garda, potrai prenotare una visita di una cantina del Lago di Garda con degustazione di vino e olio dove è possibile vedere la loro produzione, tipica di queste parti.
La Rocca di Riva e il MAG
Dalla riva del lago è facile notare la Rocca, l’antico maniero militare e vescovile, circondato da un fossato. La sua costruzione risale al 1124 quando il vescovo Altemanno volle costruire una fortezza che potesse controllare il lago di Garda. Il maniero fu sede dei principi vescovi e caserma militare durante l’Ottocento.
Oggi, al suo interno è possibile visitare il MAG, un museo che raccoglie reperti legati al territorio e che raccontano la storia e l’arte locale. La pinacoteca custodisce importanti opere che vanno dal Quattrocento ai nostri giorni. Nel mastio sono raccolte le testimonianze archeologiche della zona e reperti provenienti dalla Val di Ledro, conosciuta attraverso le palafitte.
- Ti racconto la mia visita fatta al MAG: per me è stata una vera scoperta!
- Ho visitato anche il Museo delle Palafitte della Val di Ledro, i cui resti archeologici sono custoditi proprio al MAG.
Piazza 3 Novembre e i suoi edifici
Piazza 3 Novembre è il salotto buono di Riva del Garda. Una volta chiamata Piazza Granda o Piazza Benacense, oggi è adornata da alcune dimore signorili e portici di epoca scaligera dove erano situate le varie attività commerciali: è in questa piazza che si svolgevano le più importanti fiere.
Perché si chiama piazza 3 Novembre? Questa data fa riferimento quando nel 1918 le truppe italiane sbarcarono nel porto di Riva, mettendo fine al dominio del dominio austriaco sul lago di Garda!
Durante il periodo napoleonico venne descritta:
I principali edifici sono sicuramente il Palazzo Pretorio e quello Municipale. Spicca anche la Torre Apponale, costruita sia per uno scopo difensivo che per controllare il trasporto delle merci. A pianta quadrata, ha un’altezza di 34 metri e si può raggiungere la sua cima salendo i 165 scalini interni alla torre per poter ammirare un bellissimo panorama. Una particolarità? In cima luccica un angioletto segnavento!
Il quartiere del Marocco
Da piazza 3 Novembre si raggiunte il quartiere del Marocco, un quartiere tipicamente medievale e molto caratteristico. Sorgeva a ridosso dell’antica cinta muraria, proprio sulle pendici del monte Rocchetta.
Il termine dialettale Marocche indica i grossi marmi di pietra: il quartiere prese questo nome proprio perché le case sono tutt’uno con gli antichi massi franati a valle e incorporate con le mura che circondavano Riva. Passeggiare per il quartiere è una delizia: stretti vicoli, antiche case dove il tempo s’è fermato.
Porta San Michele
Nel corso dei secoli, Riva è stata sotto il controllo dei Goti, Longobardi, Franchi, Scaligeri, Visconti, Veneziani. Ognuno ha lasciato il proprio segno, riadattando la cittadina alle proprie esigenze e ai propri gusti. Tra le tante testimonianze c’è sicuramente Porta San Michele, una delle tre porte che un tempo controllava le entrate e le uscite di Riva.
Porta San Michele prende il nome dall’adiacente chiesa dedicata a San Michele e sede di un’importante congregazione cittadina. Durante gli anni, la porta a subito diversi interventi e i più visibili sono quelli che risalgono all’Ottocento.
La Centrale Idroelettrica
Se prenderai il battello per una gita sul lago di Garda, sicuramente noterai alle spalle del porticciolo una centrale idroelettrica addossata tra la montagna e il lago. E’ stata realizzata negli anni Venti del Novecento su progetto dell’architetto Giancarlo Maroni, colui che costruì il Vittoriale su commissione di d’Annunzio.
E’ possibile prenotare una visita guidata al suo interno grazie a Dolomiti Hydrotour. Al momento, a causa della pandemia le visite guidate sono sospese e sicuramente riprenderanno una volta che lo stato d’emergenza sarà terminato.
La chiesa dell’Inviolata
La chiesa dell’Inviolata è uno dei quei luoghi che passano inosservati. Si trova appena fuori dal centro storico e il suo aspetto esteriore risulta essere molto semplice, quasi non voglia far attirare l’attenzione su di sé. Nonostante questo il suo interno è un’esplosione d’arte barocca e se sei un’amante dell’arte, ci devi entrare a tutti i costi.
La struttura esterna è a pianta quadrata con la parte superiore ottagonale mentre l’interno, un luogo piuttosto raccolto, ha una pianta ottagonale. Le sue pareti sono completamente ricoperte da affreschi e stucchi e nessun spazio è stato lasciato vuoto. Il piccolo altare è ornato da un tabernacolo al cui interno viene custodito un affresco che rappresenta la Madonna in torno con il Bambino e i santi Rocco e Sebastiano.
La costruzione della chiesa dell’Inviolata risalgono alla prima metà del Seicento per volere di Gianangelo Gaudenzio Madruzzo: l’affresco all’interno del tabernacolo divenne velocemente oggetto di culto da parte del popolo. Inizialmente custodita in una cappella troppo piccola per ospitare l’aumento del flusso dei fedeli, ci fu la necessità di creare uno spazio più grande.
Grazie alle offerte raccolte, all’appoggio del cardinale Carlo Madruzzo e alle donazioni delle famiglie più abbienti, una nuova chiesa e relativo convento furono costruiti e terminati nel 1636.
L’ascensore panoramico e il Bastione
Una novità dell’estate 2020 è l‘ascensore panoramico che da via Monte Ore (vicino alle partenze dei traghetti), raggiunge in due minuti il Bastione veneziano.
L’ascensore è completamente in vetro, la salita è di 208 metri per un dislivello di 130 metri. Una volta arrivati in cima è possibile ammirare l’intera conca del Basso Sarca dalla terrazza panoramica: Arco, Riva, Torbole e le montagne tutt’intorno sono ben visibili.
Questo nuovo ascensore panoramico va a sostituire l’antica seggiovia che rimase attiva fino agli anni Ottanta del secolo scorso e costruita proprio accanto.
Il Bastione veneziano
E’ possibile visitare quel che resta dell’antico Bastione veneziano: messo in sicurezza, il complesso offre uno scorcio storico. Quello che si può vedere, o comunque quel che rimane, è una cisterna e un magazzino al piano inferiore. Mentre ai piani superiori, con un po’ di fantasia, si può immaginare la vita della guarnigione.
Edificato tra il tra il 1507 e il 1508 per segnare il confine del Principato Vescovile di Trento e distrutto poi dai veneziani, venne ricostruito un bastione rotondo che sostituì l’antica fortezza medievale. Oggi lo si può notale da ogni punto della zona se si alzano gli occhi.
Info utili
- Il costo del biglietto è di 5 € solo andata e di 8 € andata e ritorno. E possibile scendere (o salire) anche a piedi attraverso un sentiero che parte proprio da dietro il Bastione.
- Gli orari d’apertura estivi sono dalle 9.30 alle 24.30 mentre quelli invernali dalle 10 alle 23.30.
- Per prendere l’ascensore panoramico non c’è da aspettare molto: il tempo di far salire / scendere le persone che riparte subito!
Il Ghetto e la stamperia ebraica
Camminando per il centro storico di Riva, venendo dal porto e dopo aver passato il Municipio, una targa ricorda che in questa zona si estendeva il Ghetto ebraico. Siamo all’inizio di via Fiume e probabilmente non ci si aspetta di trovare una simile segnalazione: io per prima ho scoperto per puro caso la storia degli ebrei legata a questa cittadina
Gli ebrei furono molto attivi a Riva del Garda grazie anche alla presenza di una tipografia diretta da Jacob Marcaria. La presenza della comunità ebraica è testimoniata dal 1430 fino alla fine del Settecento. Una situazione un po’ particolare dato che a Trento, a causa della morte misteriosa del Simonino, gli ebrei furono perseguitati e accusati della sua uccisione.
L’attività tipografica ebraica di Riva del Garda fu sostenuta dal Principe Vescovo Cristoforo Madruzzo. Una stamperia che assunse un ruolo importante soprattutto durante il Concilio di Trento: era l’unica tipografia autorizzata a pubblicare i testi conciliari.
L’antico torchio fu donato da Jacob Marcaria al suo collaboratore Donatus Faetius nel 1563 che lo portò a Bressanone, in Alto Adige. Oggi è possibile ammirarlo nella libreria Weger situata in via Torre Bianca.
Cosa vedere oltre a Riva del Garda?
Ti fermi nel Garda Trentino per un fine settimana e hai ancora abbastanza tempo per visitare i dintorni di Riva del Garda? Ecco qualche idea!
- Fare un salto a Canale di Tenno, in dicembre per i mercatini di Natale e in estate per rilassarsi al lago di Tenno.
- Scoprire come vivevano i nostri antenati visitando il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro.
- Visitare la vicina Arco, importante centro termale e il suo castello.
- Prendere il battello e visitare i vicina borghi come Limone o Malcesine col castello scaligero che domina il lago di Garda.
- Puoi prenotare una visita di una cantina del Lago di Garda con degustazione di vino e olio.