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Le Pietre d’Inciampo a Riva del Garda, un itinerario per comprendere la storia partigiana locale

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Le prime Pietre d’Inciampo in Italia arrivano nel 2010 a Roma e da allora diverse città italiane e centri minori ne hanno seguito l’esempio. Il progetto delle Pietre d’Inciampo a Riva del Garda arriva nel 2018: per me è stata una recente scoperta nonostante la frequenti spesso.

Ed è così che la scorsa estate, con la scusa di visitare nuovamente il MAG, ho conosciuto l’itinerario grazie ad un volantino datomi in biglietteria. Mancava ancora molto alla mia corriera per ritornare a Trento e ho deciso così di cercare una buona parte delle pietre d’inciampo segnate sulla cartina.

Ti racconto come è nato il progetto, come si è evoluto a Riva del Garda e come le Pietre d’Inciampo sono state distribuite.

Le pietre d’inciampo a Riva del Garda

Gunter Demning è un’artista tedesco e l’inventore delle Pietre d’Inciampo: sono delle pietre inserite nel selciato delle strade, oramai in diverse città. Cosa hanno in particolare? Su ogni pietra è indicato il nome, la data di nascita e morte, il giorno e il luogo di deportazione.

Le Pietre d’Inciampo sono presenti anche a Riva del Garda dal 2018, anno in cui la sezione locale dell’ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha proposto la posa di esse nella cittadina gardenese.

A monte di questa questo progetto c’è la volontà dei cittadini di proporre e far votare interventi di interesse collettivo, progetto meglio conosciuto come “Bilancio partecipato“.

L’iniziativa è stata seguita dal MAG Museo Alto Garda. Il museo si è occupato anche di deporre le pietre e affiggere delle targhe commemorative dei Martiri e combattenti caduti nella battaglia avvenuta a Riva del Garda tra aprile e maggio del 1945.

Il percorso per la centro storico

Le Pietre d’Inciampo di Riva del Garda sono soprattutto dedicate ai Martiri del 28 giugno 1944: tutte persone originarie o o comunque residenti nella cittadina e che facevano parte del movimento di Residenza in Trentino.

Gli otto nominativi che incontrerai durante il percorso, sono tutti cittadini che si sono mobilitati in prima persona contro l’occupazione nazista fin dall’8 settembre del 1943: data in cui è stato proclamato l’armistizio e nello specifico, le province di Trento, Bolzano e Belluno sono state inserite nell’Operationszone Alpenvorland.

Otto persone che sono state prelevate dalle proprie abitazioni, giustiziati nella pubblica piazza in modo sommario a causa dell’operazione di polizia tedesca contro il movimento di Resistenza trentino.

Le otto tappe e le otto persone che incontrerai

Il punto di partenza è in piazza III Novembre, il cuore di Riva del Garda.

Lasciando il lago alle tue spalle, troverai i portici del comune alla tua sinistra: al loro interno c’è una tarda commemorativa che ricorda i 18 caduti della Resistenza locale. Da qui continua per il sottoportico e la piazzetta del Marocco, dove troverai le prime due Pietre d’Inciampo.

In via Dante sorge la targa commemorativa relativa al feroce scontro tra i partigiani e nazi fascisti tra oò 28 aprile e il 2 maggio 1944.

In viale Storch si trova il Parco della Libertà e nato dopo il trasferimento del cimitero cittadino: le spoglie dei Martiri e dei Combattenti erano stati sepolti qui e oggi li ricorda una stele.

  1. Antonio Bosco, sottoportico del Marocco 6
  2. Vincenzo Cicala, piazzetta del Marocco 55
  3. Remo Ballardini, viale Roma 20
  4. Enrico Meroni, viale Martiri del 28 giugno 16
  5. Augusto Betta, viale Martiri del 28 giugno 16
  6. Antonio Gambaretto, viale Pernici 12
  7. Gastone Franchetti, viale Lutti Alberti 7
  8. Eugenio Impera, viale Carducci 3

Dal sito del MAG Museo Alto Garda puoi scaricare il link completo al progetto Pietre d’Inciampo a Riva del Garda e conoscere meglio la storia di ognuno di loro.

Piazzetta del Marocco 55

MAG Museo Alto Garda

Il MAG Museo Alto Garda è stato allestito all’interno all’interno dell’antica fortezza medievale sulle rive del lago. Al suo interno le opere d’arte raccontano la storia dell’Alto Garda partendo dai reperti archeologici fino ad arrivare ai giorni nostri.

Al terzo e ultimo piano, gli allestimenti raccontano la storia dell’Otto e Novecento, puntando lo sguardo sul territorio dell’Alto Garda.

L’Ottocento racconta di quando il Basso Sarca si è trovato essere zona di confine tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico nel 1866. Quest’ultima si trovò ad intensificare i controlli politici e militari attraverso la costruzione di diversi forti e caserme: il Trentino è passato all’Italia solo nel 1918, al termine della Prima Guerra Mondiale.

Dall’altra parte, Riva del Garda e Arco erano mete ambite per il turismo termale dell’epoca. Personaggi illustri come l’arciduca Alberto d’Asburgo, diversi membri della corte austriaca e del Granducato di Toscana o diversi intellettuali come Thomas Mann e Franz Kafka hanno soggiornato qui.

Il Novecento si focalizza soprattutto sulle due guerre mondiali e di come queste abbiamo influito la vita dell’Alto Garda:

  • l’evacuazione dei civili dalla Valle di Ledro e dalla piana del Sarca fino a Dro e Ceniga, internati nelle regioni dell’Impero, per lo più in Boemia e Moravia.
  • L’annessione al Regno d’Italia e l’evoluzione del regime fascista sul territorio.
  • Gli interventi strutturali realizzati a Riva da Giancarlo Maroni, come ad esempio le costruzioni della Gardesana orientale, della Gardesana occidentale nel 1931 e del Porto di San Nicolò nel 1938.
  • L’occupazione tedesca delle Province di Trento, Bolzano e Belluno con la creazione dell’Alpenvorland dopo l’8 settembre 1943.

Achtung Banditen! La Resistenza nel Basso Sarca 1943 1945

Il percorso si conclude con la mostra multimediale “Achtung Banditen!” per documentare uno degli episodi più importanti della Resistenza trentina. Il 28 giugno 1944 è la data durante la quale i nazisti hanno assassinato 11 partigiani e arrestandone tanti altri.

Il materiale esposto è soprattutto fotografico e cosa meglio di un’immagine può raccontare gli eventi? Foto d’epoca che raccontano gli eventi più iconici della liberazione di Riva del Garda del 30 aprile 1945.

Oltre alle tante foto, sono esposti anche diversi documenti storici, interviste ed installazioni. E’ stato ricreato a grandezza naturale l’ufficio della Geheime Staatspolizei, ovvero la Gestapo, la polizia politica del Terzo Reich.

La mostra è stata ideata e creata da Lorenzo Gardumi, ricercatore della Fondazione Museo Storico del Trentino con la direzione artistica di Micol Cossali e Valentina Miorandi.

Uno scorcio dell’allestimento “Achtung Banditen!”

Informazioni utili

  • L’itinerario è gratuito e può essere fatto in qualsiasi momento: si sviluppa nelle vie del centro storico.
  • La mappa con l’itinerario io l’ho avuto in biglietteria del MAG: domanda a loro se vi interessa averlo. E’ fatto bene e c’è anche una breve storia di ogni persona che incontrerai durante il percorso.
  • Paghi l’entrata al MAG se deciderai visitare il museo e l’allestimento “Achtung Banditen”.
  • E’ disponibile un fumetto sulla Resistenza creato dal fumettista Pandispagna in collaborazione con ANPI Alto Garda: per avere una copia puoi scrivere a anpialtogarda@gmail.com
  • Durante le tue tappe, puoi conoscere meglio Riva del Garda perché il percorso ti dà la possibilità di scoprire tante mete interessanti.
  • Se rimani alcuni giorni a Riva del Garda ecco qualche idea da aggiungere sul Lago di Garda.

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9 comments

Eliana Febbraio 3, 2025 - 3:38 pm

Amo molto ripercorrere la storia della Seconda Guerra Mondiale e farlo con le pietre d’inciampo è senza dubbio uno dei modi che preferisco! Anche a Pavia ce ne sono alcune e so che recentemente sono arrivati a installarne ben 70.000 in tutta Europa, di cui 2000 in Italia! La visita al MAG completa questo interessante itinerario dedicato alla Memoria!

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Cristina Febbraio 2, 2025 - 8:48 pm

Non ho ancora mai visto una pietra di inciampo e non ne conoscevo la storia. E’ un ottimo progetto, per cercare di conoscere di più coloro che hanno perso la vita in quel terribile periodo. Mi sono segnata tutte le indicazioni, per una eventuale visita a Riva del Garda.

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Katia Febbraio 3, 2025 - 3:16 pm

Le pietre d’inciampo oramai le puoi vedere in molte città: è un progetto che si sta espandendo molto velocemente!

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La Deb! Gennaio 31, 2025 - 3:54 pm

Non ero a conoscenza di tutto questo e perciò ti ringrazio per aver scritto questo articolo.
E’ molto interessante e mi segno il tutto per quando avrò occasione di raggiungere Riva del Garda.
Chissà quante persone hanno fatto tanto in quel terribile periodo storico eppure non si sa nulla di loro…

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Katia Febbraio 1, 2025 - 9:46 am

Io l’ho scoperto per puro caso e mi sembra di aver capito che a Riva del Garda sono piuttosto recenti. Ogni città ha storie simili che vanno raccontate.

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Mimì Gennaio 31, 2025 - 11:48 am

Quante cose ci raccontano le “pietre di inciampo”. Quelle di Riva del Garda, dedicate ai Martiri del 28 giugno 1944, di cui qui racconti i dettagli, mi hanno fatto conoscere una parte della Storia della Resistenza in Trentino. Per non dimenticare

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marina Gennaio 31, 2025 - 11:43 am

Grazie per aver raccontato questa storia locale che va ad aggiungersi e connettersi alla storia nazionale. Una storia sempre troppo poco conosciuta, sottovalutata e che, come dice preoccupata Liliana Segre, corre il rischio di non essere più raccontata già tra due o tre generazioni.

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Valeria Gennaio 28, 2025 - 4:45 pm

Molto interessante questo tuo articolo su un periodo storico che deve essere fatto conoscere il più possibile. Complimenti!

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Katia Febbraio 1, 2025 - 9:49 am

Grazie a te Valeria per esserti fermata a leggere!

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