Visitare il MAG Museo Alto Garda è stato un appuntamento rimandato da troppo tempo.
Tutte le volte che mi sono recata a Riva del Garda ho sempre rinviato la visita: male, molto male! E’ il museo che non ti aspetti: al suo interno c’è davvero tanta roba allestita in maniera ottima.
Siamo nel Garda Trentino ed esattamente nella parte più a nord del Lago di Garda. Sicuramente meta di escursioni montane e vacanze in relax al lago, Riva del Garda è stata la protagonista in diversi eventi storici che hanno caratterizzato l’Alto Garda e Ledro, la Valle dei Laghi.
Già abitata in epoca pre-romana, Riva del Garda è sempre stata un luogo di confine, cambiando spesso padrone. Romani, Goti, Longobardi e poi i Franchi. Dominata dai Principi Vescovo di Trento, dai Scaligeri veronesi e dalla Repubblica della Serenissima, diventando successivamente un importante centro turistico grazie all’Impero Austro-Ungarico.
Anche la Prima e la Seconda Guerra Mondiale hanno lasciato le loro tracce: è per questo che consiglio di visitare il MAG di Riva del Garda. Un modo davvero piacevole per conoscere la storia di un piccolo borgo adagiato sul lago di Garda e dei suoi dintorni.

La Rocca di Riva del Garda
Il museo è stato allestito all’interno della Rocca di Riva del Garda che s’affaccia sul lago.
La sua origine risale al Medioevo quando un certo Altemanno, un Principe Vescovo di Trento, la volle costruire per difendere la cittadina dagli attacchi provenienti dal lago. Già all’epoca, Riva era un punto commerciale strategico da e verso il Trentino.
Quando gli Scaligeri, antica famiglia veronese, conquistarono la cittadina nel Trecento decisero di ristrutturare ed ampliare la Rocca. Vennero prese a modello i castelli di Sirmione, Lazise e Peschiera del Garda, cittadine situate sulla parte meridionale del Lago di Garda e già in possesso della nobile famiglia veronese.
Le caratteristiche? Un accesso diretto sul lago e dei fossati intorno alla rocca.
Durante la dominazione veneziana, la Rocca è stata teatro di scontri e conflitti contro i Visconti. Un periodo buio durante il quale la struttura subì diversi furti.
Quando Massimiliano I d’Asburgo conquistò Riva del Garda all’inizio del Cinquecento, la Rocca passò da struttura difensiva e militare a residenza di corte dei Principi Vescovo di Trento. Mentre gli austro-ungarici la utilizzarono come caserma militare durante l’Ottocento, punto di controllo sul confine tra Austria e Italia.
Durante la metà del Novecento la Rocca è stata trasformata in un museo civico, assumendo così l’aspetto attuale.

La storia della Rocca in breve
- Il nucleo originario della Rocca risale a cavallo tra il 1100 e il 1200.
- Nella metà del Trecento arrivano gli Scaligeri e trasformano la Rocca in un complesso fortificato quadrilatero. Tre torri di media altezza e un Mastio completano il tutto insieme ad un fossato intorno alla struttura.
- La Rocca è stata utilizzata a scopi difensi e di controllo sul territorio dagli Scaligeri (1349 – 1388), Visconti di Trento (1388 – 1404), Veneziani ( 1440 – 1508) e dai Principi Vescovi di Trento (1508 – 1796).
- Una caserma militare è stata allestita all’interno della Rocca dopo essere stata radicalmente modificata durante l’Impero Austro Ungarico nell’Ottocento.
Il mastio della Rocca
- Siamo nella torre principale e la più alta della struttura. All’inizio era molto più alta rispetto a come si presenta ora: nove livelli interni (tutti calpestabili) con degli accessi dalle mura esterne.
- Furono gli austriaci che, durante la ristrutturazione dell’antico castello, decisero di abbassarlo e ammodernarlo.
- Durante il primo conflitto mondiale, il mastio è stato danneggiato da un colpo di artiglieria e in un secondo momento ripristinato.
- Oggi la Rocca è alta 23.5 metri, le sue mura sono larghe 2.5 metri e ogni lato misura 9.5 metri. Durante la visita al MAG Museo Alto Garda è possibile entrare all’interno del mastio e salire fino in cima: ti assicuro che la vista su Riva del Garda e il lago non è niente male!
Il MAG Museo Alto Garda
L’allestimento del MAG Museo Alto Garda si distribuisce su diversi piani. Io ti consiglio di tenerti libero per almeno due ore per apprezzare meglio le opere esposte.
Personalmente, la parte che mi è piaciuta di più è quella dedicata alla storia: ho un debole per questa materia ed è per questo che ho impiegato molto tempo in quest’ala del museo.
- Al piano terra trovi la biglietteria e il bookshop. E’ presente anche uno spazio dedicato alle mostre temporanee.
- Salendo al primo piano è possibile ammirare con opere di artisti locali o di coloro che hanno dipinto il lago di Garda grazie ad una Pinacoteca ben fornita.
- Nel secondo piano è stata allestita l’area archeologica con i ritrovamenti degli scavi avvenuti in zona nel coso del tempo.
- Il terzo piano racconta soprattutto la storia locale tra Otto e Novecento e da qui si può salire sulla terrazza panoramica del mastio.

Archeologia
Il percorso dedicato all’archeologia mette in mostra reperti databili dal Paleolitico medio fino all’età tardo antica altomedievale (circa dal 120000 a.C. fino 700). Le testimonianze sono state rivenute nella zona dell’Alto Garda e Valle dei Laghi: una buona occasione per conoscere le origini di questo territorio.
Tra gli oggetti esposti non dimenticare di soffermarti su:
- le statue stele. Sono preziosi reperti di rilevanza internazionale risalenti all’età del Rame.
- Gli oggetti rivenuti con la scoperta delle Palafitte del Lago di Ledro e i relativi scavi archeologici. Un salto al Museo delle Palafitte del Lago di Ledro è d’obbligo dopo aver visitato il MAG!
Pinacoteca
I quadri esposti in questa sezione raffigurano soprattutto scorci del Garda di artisti locali o di quelli che ne rimasero incantati durante i loro viaggi.
Il percorso espositivo evidenzia come l’arte figurativa locale si sia evoluta tra il Trecento e l’Ottocento: le tele e i documenti raccontano le diverse contaminazioni ed eventi che si sono susseguiti in questa terra di confine.
Tanti sono i paesaggi dipinti da artisti stranieri durante i loro viaggi, i quali rimasero innamorati del lago di Garda come Petro Ricchi, Vicenzo Vela e Francesco Hayez.
Il mio preferito rimarrà sempre Giovanni Segantini, anche lui presente con le sue opere e spero nella vicina Arco c’è un museo a lui dedicato.
Storia Contemporanea
Questa è la sezione che mi ha preso di più.
Amante della storia, è stato davvero interessante leggere i pannelli esplicativi che raccontano le diverse dominazioni e l’epoca d’oro di Riva del Garda quando s’è sviluppato il turismo. E di come questa zona sia stata centro focale durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.
La mostra Achtung Banditen! La Resistenza nel Basso Sarca 1943 1945 racconta a livello loca questo momento storico molto delicato. Ti consiglio poi di seguire l’itinerario in giro per le vie di Riva del Garda alla ricerca delle testimonianze.

Informazioni utili per la visita
Tra le brochure che ti lasceranno all’entrata ce n’è una particolare, intitolata “I protagonisti del MAG. Scopri in un ora 20 ore imperdibili del museo”. Ti consiglio di seguirla perché, attraverso queste opere, potrai approfondire meglio le vari sezioni.
- L’indirizzo è piazza Cesare Battisti 3/4 nel cuore di Riva del Garda.
- E’ chiuso tra novembre e gennaio, aprendo solo nei fine settimana tra dicembre e il 6 gennaio. Riapre in maniera continuativa da febbraio ad ottobre con orario 10 – 18.
- Il biglietto singolo costa 5 €.
- Il museo gestisce anche la Torre Apponale in piazza V Novembre e puoi acquistare il biglietto a 2 €.
- Il MAG fa parte del circuito Museum Pass Trento Rovereto.