Durante l’estate del 2024 mi sono ritrovata a raccontare la mia esperienza di Erasmus a Friburgo in Brisgovia in Germania. E’ stato un tuffo al cuore perché la nostalgia per quel periodo e la città è stata forte: per la prima volta mi sono trovata seriamente a scrivere nero su bianco della mia esperienza.
L’occasione è stata quando mi è arrivata una newsletter da parte del Deutsches Institut di Firenze nella quale si presentava la prima edizione del concorso letterario “Il mio viaggio in Germania“. Chiunque avesse fatto un viaggio o una qualsiasi altra esperienza di vita in Germania poteva partecipare con un proprio racconto.
Il mio scritto non è stato selezionato tra i primi 10: ho deciso quindi di pubblicarlo sul mio blog. Buona lettura!
- Curiosità: leggi la mia intervista fatta qualche anno fa!
Il mio viaggio in Germania: il mio Erasmus a Friburgo in Brisgovia
Era il 1° ottobre 2012, una data che difficilmente dimenticherò. Sono arrivata a Friburgo in Brisgovia verso le 22, stanca dal viaggio ma anche emozionata per quello che mi aspettava.
Dopo aver recuperato le chiavi dalla mia tutor che mi avrebbe accompagnato per tutto il mio Erasmus (la portineria e l’ufficio dedicato dell’università erano già chiusi quell’ora), finalmente sono entrata nel mio nuovo appartamento.
Era buio, la città sembrava già addormentata e io mi sono sentita come un personaggio di un’avventura appena cominciata.
Il fine settimana successivo ricordo di averlo passato a sistemare la mia stanza: anche se ancora spoglia in quel momento, è stata il mio rifugio per tutto il tempo e mi sembrava il posto perfetto per iniziare un nuovo capitolo della mia vita.
Ma già il 3 ottobre, quando ho scoperto che era festa nazionale in Germania, mi sono trovata di fronte al primo imprevisto: tutto era chiuso! Ho deciso di approfittare della giornata per fare un giro esplorativo della città.
Ed è in quel momento che Friburgo mi è apparsa come una città uscita direttamente da una fiaba dei fratelli Grimm. Le strade acciottolate, le casette dai tetti spioventi e i piccoli canali che attraversavano la città: ogni angolo era magico.

I primi tre mesi: la sfida del sistema universitario e la solitudine
I primi tre mesi sono stati i più difficili. Abituarmi ad un sistema universitario completamente diverso da quello italiano non è stato semplice.
All’università ero l’unica straniera in diversi corsi che ho seguito e questo mi ha fatto sentire un po’ isolata. La lingua tedesca, per quanto l’avessi studiata, è stato un grande ostacolo nei primi tempi: leggere i testi accademici in tedesco è stata una sfida continua.
Ancora di più lo è stato scrivere e presentare i miei lavori in aula davanti all’intera classe: la paura di non riuscire a spiegare le mie idee è sempre stata tanta.
Ricordo ancora la prima volta che in cui presentai un testo davanti alla classe: il cuore mi batteva a mille e avevo paura di non essere compresa o di fare errori.
Ma quel momento, nonostante le difficoltà, ha segnato l’inizio di una nuova passione. La necessità di esprimermi e di superare queste difficoltà è nato l’amore per la scrittura, nonostante in quel momento non me ne resi conto. E’ stato un riscatto personale, il modo in cui trasformai una debolezza in una forza.
Consiglio per chi intraprende un Erasmus
Non abbiate paura di commettere errori:
ogni difficoltà è un’opportunità di crescita e un trampolino per migliorare le proprie competenze linguistiche e comunicative.
Un’esperienza di crescita personale
Dopo i primi tre mesi faticosi, pian piano le cose sono iniziate a cambiare. Le difficoltà accademiche si sono ridotte man mano che miglioravo con la lingua e mi sentivo sempre più sicura di me stessa.
Questo grazie anche all’amicizia con alcuni studenti tedeschi con i quali ho fatto dei tandem: mi ha permesso di entrare più a fondo nella cultura del luogo. Friburgo è diventata sempre di più la mia casa.
La città stessa, con la sua atmosfera accogliente e il paesaggio circostante, mi ha dato la possibilità di staccare la mente dallo studio e ritrovare un senso di tranquillità. Ricordo le diverse passeggiate a Seepark dove era situato il mio studentato e nelle vie del centro storico dove ho scattato foto a più non posso. Ogni giorno era una scoperta, sia accademica che personale.
Le stagioni a Friburgo in Brisgovia
Uno degli aspetti che ho amato di più di quell’anno è stato vivere Friburgo durante tutte e quattro le stagioni, ognuna con il suo fascino particolare.
L’autunno è stata la mia stagione di benvenuto: le foglie che coprivano le strade con mille sfumature di arancione e rosso, il cielo che cambiava colore rapidamente e quell’aria frizzante che mi faceva sentire viva. Mi ricordo le passeggiate nei parchi e il senso di pace che mi pervadeva, come se stessi camminando in un quadro.
Poi è arrivato l’inverno e la città si è vestita di bianco. Le prime nevicate mi hanno sorpresa, anche se non erano una novità per me, venendo da Trento.
Friburgo sotto la neve sembrava ancora più magica, come un villaggio da fiaba natalizia. Le luci delle case riflettevano sulla neve e ogni cosa sembrava avvolta in una calma quasi irreale. Anche se le giornate erano fredde e più corte, mi piaceva uscire di sera, camminare nel silenzio della città e godermi quell’atmosfera incantata.
Quando è arrivata la primavera, tutto è rinato: gli alberi si sono riempiti di fiori e il profumo dell’aria stava cambiando. La città iniziava ad animarsi sempre più e io sentivo che finalmente stavo trovando il mio ritmo. Le giornate si allungavano e iniziavo a conoscere meglio le persone, fare amicizie nuove amicizie e sentirmi parte della comunità.
L’estate del 2013 a Friburgo è stata molto calda, ma mai opprimente come in Italia. Le giornate erano infinite e la città offriva mille occasioni per stare all’aperto: il caldo sole estivo è stato la cornice perfetta per concludere il mio anno lì.
Nonostante le differenze, il clima di Friburgo non è stato poi così diverso da quello della mia città natale. Forse anche per questo mi sono sentita velocemente a casa: mi sembrava di vivere in un luogo nuovo, ma che sapeva accogliermi con familiarità.

Il lato comico dell’adattamento
Non posso non ricordare alcuni episodi comici, che mi fanno ancora sorridere. Te ne racconto qualcuno!
Figuracce sui mezzi pubblici
Uno dei più memorabili è sicuramente legato ai controllori dei mezzi pubblici a Friburgo. In Germania è normale che i controllori non indossino una divisa e a Friburgo erano particolarmente “alternativi” nel loro modo di vestire e comportarsi.
Quando salivano sui tram o sugli autobus, si confondevano perfettamente con gli altri passeggeri: una volta che le porte si chiudevano, mostravano il tesserino e iniziavano a controllare i biglietti.
La prima volta che mi è successo, non avevo assolutamente capito chi fossero! Un uomo con un look punk/rock mi si è avvicinato per chiedermi il biglietto: ricordo di non averlo preso sul serio, girandomi dall’altra parte. Pensavo stesse scherzando o che fosse uno studente come me che voleva fare lo spiritoso.
Solo dopo, quando ho visto gli altri passeggeri tirare fuori i biglietti, ho capito la situazione e tirato fuori dalla borsa il mio abbonamento, scusandomi imbarazzata. Da quel giorno, ogni volta che vedevo qualcuno dall’aria strana salire sul tram, lo collegavo ai controllori!
Malintesi via email
Un altro episodio imbarazzante, ma che mi fa ridere ancora oggi, riguarda il mio contatto con l’università per trovare un alloggio nello studentato.
La persona di riferimento aveva un nome nuovo per me e non sapevo se si trattasse di un uomo o di una donna. Nelle email non c’erano indicazioni chiare, nessun “Sig.” o “Sig.ra” “Dott.” o “Dott.ssa”, così, per qualche strana ragione, mi sono convinta che fosse una donna. Per più di un anno, ogni mia email iniziava con un “Gentile Signora …”.
La cosa più buffa?
Nessuno mi ha mai corretta! Siamo state in contatto per tutto il periodo del mio soggiorno a Friburgo, senza mai chiarire questo malinteso. Quando alla fine del mio Erasmus mi sono ritrovata a riconsegnare le chiavi, sono entrata nel suo nell’ufficio e ho chiesto della “signora X” con la quale ci siamo sentite per un anno e mezzo via email.
A quel punto, un uomo si alzato dalla scrivania, sorridendo, e mi ha detto con la massima tranquillità: “Sono io, il signore …”. Mi ricordo di aver sorriso imbarazzata, mentre cercavo disperatamente di pensare a qualcosa da dire e fortunatamente, lui sembrava più divertito che offeso, e tutto si è risolto con una risata!
Un capitolo fondamentale nella mia vita
Guardando indietro, l’anno trascorso a Friburgo è stato uno dei periodi più formativi della mia vita. Non solo ho imparato a cavarmela in un ambiente accademico completamente nuovo ma ho anche scoperto molto su me stessa.
La scrittura è diventata la mia valvola di sfogo, un modo per riflettere e dare forma alle mie avventure.
Questa esperienza ha gettato le basi alla creazione del mio travel blog, dove racconto i miei viaggi fatti: mi ricordo ancora quando una delle professoresse avute durante il primo semestre, mi aveva consigliato di iniziare a scrivere abitualmente qualcosa almeno una volta alla settimana per migliorare la mia scrittura. Da qui l’idea di un blog: un post a settimana e da allora non ho più smesso!
Curiosità
Una delle mie professoresse mi consigliò di scrivere regolarmente per migliorare la mia espressione. Così è nato questo blog!
E quella sensazione di essere in una città da fiaba mi ha accompagnato per tutto il tempo.
Friburgo rimarrà sempre un luogo speciale nel mio cuore, non solo per la sua bellezza esterna, ma per quello che mi ha permesso di scoprire dentro di me.

Cosa visitare a Friburgo in Brisgovia? Idee per visitarla
Dopo averti raccontato la mia esperienza di Erasmus a Friburgo in Brisgovia, aggiungo una parte dedicata a te che deciderai di visitare questa cittadina del Baden-Württemberg. Puoi prenotare anche una visita guidata in italiano che ti permetterà di avere un primo assaggio sulle tappe principali della città, prima di visitarla da sola.
Sono riuscita a scrivere molto: dopo un anno di Erasmus, ci sono ritornata per un corso intensivo di tedesco di un mese e poi da turista per una settimana ed ho raccolto tante informazioni utili!
- Centro storico: l’ideale per una visita di un giorno. Passeggia tra le vie acciottolate, scopri negozi e caffè tipici: ti racconto meglio cosa vedere!
- Quartieri autentici: esplora le zone meno turistiche per scoprire angoli nascosti e autentici.
- Itinerario per amanti dei musei: se sei appassionata di storia e cultura, segui il percorso dedicato ai musei e alle gallerie d’arte.
- Eventi locali: partecipa al carnevale Svevo Alemanno per immergerti nella tradizione e nel folklore locale! Tra novembre e dicembre ti consiglio di fare una tappa ai mercatini di Natale: piccoli ma comunque molto caratteristici.
- La Green City: Friburgo è riconosciuta come una città “verde”. Approfitta di parchi e spazi naturali, come il Seepark, per momenti di relax e fotografie spettacolari. Ti racconto meglio la storia di come Friburgo in Brisgovia è diventata la Green City per eccellenza!
2 pensieri sparsi
Divertente l’episodio con i controllori. È capitato anche a me a Monaco. Ero agli inizi e neanche parlavo tedesco. Ho avuto persino paura e mi sono detta: “Ed ora cosa vogliono questi da me? Vadano a parlare con qualcuno altro” e mi sono stretta la borsa al fianco.
A parte questo che bellissima esperienza hai fatto. Complimenti!!!
I controllori in borghese è tipico tedesco: mi era successo ancora a Dresda e a Berlino. A Friburgo erano talmente alternativi che ci ho messo un po’ a connettere!
Si è stata davvero una bella esperienza che mi ha fatto crescere molto e senza saperlo, mi ha dato le basi di tante cose che sto cercando di realizzare oggi.