Chiunque sia stato a Bolzano, sicuramente sarà passato da via dei Portici: una lunga e stretta via, caratterizzata da entrambi i lati da dei portici, una strada pedonale al centro e da degli edifici alti e stretti decorati a stucco (ma che a volte è possibile trovare anche degli affreschi se si alza la testa). Soprattutto questa è la via dello shopping grazie alla presenza di tantissimi negozi.
E’ una via molto movimentata che caratterizza il centro storico della città: i portici di Bolzano sono sempre stati un luogo importante ed è da qui che si è sviluppata poi la città (urbanisticamente parlando) così come la vediamo oggi.
Percorrendo i portici di Bolzano
Se arrivate dalla stazione dei treni, io vi consiglio di iniziare a percorrere i portici da via dei Grappoli. Punto di partenza è piazza del Municipio: qua sorge il Nuovo Municipio, quello utilizzato oggi e se vi capita di passarci di sabato, oltre ad un piccolo mercatino di frutta e verdura, vi ritroverete nel bel mezzo di un matrimonio! Dopo aver percorso tutti i portici, sarete catapultati nella parte opposta ed esattamente in piazza delle Erbe: in una bella giornata è piacevole passeggiare per il piccolo mercato giornaliero di frutta, verdura e fiori!
La storia passa sotto i portici
I portici sono nati nel lontano Medioevo, quando i mercanti della Germania meridionale (che occupavano la parte nord) e quelli dell’Italia settentrionale (che occupavano la parte sud) venivano spesso a Bolzano per le fiere e possedevano dei magazzini proprio sotto i portici. I portici servivano sia per commerciare i propri beni ma anche per proteggere passanti e commercianti dal caldo in estate e dal freddo e la neve in inverno.
Il lungo portico coperto era il luogo ideale per i negozi, dietro ai quali si trovavano i relativi magazzini. Subito dopo seguiva un ampio cortile dove si “parcheggiavano” carozze, carretti e tutti mezzi di trasporto dell’epoca, anche i relativi animali da traino: non mancavano le stalle come ultima tappa! In senso verticale, invece si sviluppavano le case private. Vi assicuro che ancora oggi, questi sono luoghi stretti e lunghi sia in altezza che in un lunghezza.
A volte mi capita di essere un pò claustofobica: provate a passare per queste stradine strette, strette che collegano via dei Portici con le strade parallele o magari salire le scale dei negozi … help!! Avete in mente le matrioske, quelle bambole incastonate una dentro l’altra? Bene, questi luoghi sono così!
Ma quello che mi piace di più sono le facciate delle case che caratterizzano i portici di Bolzano: gli architetti hanno dato il Massimo attraverso le decorazioni delle facciate (a volte davvero buffe ma servivano come insegna al negozio sottostante), i classici poggioletti e Erker (per chi non lo sapesse, gli Erker sono i tipici sporti a bovindo -> dall’inglese bow-window).
Cosa si smerciava sotto i 370 metri di lunghezza dei portici? Iniziando dall’esterno, c’erano tutte le attività legate al terziario come gli albergatori, i bottai, i ruotai e così via. Si veniva qui per comprare vino, oro, argento, spezie, carta, pietre preziose, cuoio grezzo, sete … tutto in base dalla provenienza del commerciante.
Una curiosità
Anche i nobili potevano avere una loro attività qua ma non avevano nessun tipo di autorità. Questo centro commerciale era soprattutto sotto il controllo e il potere dei vescovi che riscuotevano l’affitto dei vari terreni, delle tante botteghe, delle osterie sempre piene e delle varie locande. Ma le persone che avevano più importanza in questa zona molto movimentata della città erano sicuramente tutti quei commercianti che proprio sotto i portici avevano sia il negozio che la propria abitazione.
Soprannominati “Laubenjuden“, gli ebrei dei portici, perché un luogo comune vuole tutti gli ebrei ricchi e tirchi. Dietro a queste figure, sono nate e tramandate varie storie: che siano leggende o verità non si sà ma per essere così ricchi bisognava aver venduto la propria anima al diavolo o comunque possedere la mandragora, una pianta erbacea tossica alla quale si attribuivano virtù terapeutiche e magiche.
I luoghi da non pedere
La prima tappa che vi consiglio di fare quando percorrerete i portici di Bolzano, è sicuramente il vicolo della Pesa che collega i portici a piazza del Grano. Questa piazza è la più antica piazza della città e cuore pulsante durante il Medioevo: qua c’era il mercato del grano e di altri prodotti agricoli, oltre al pagamento di dazi e delle gabelle. Il vicolo della Pesa prende il nome dal relativo palazzo della Pesa: sede della pesa pubblica fino al 1780 e se osservate bene, ci sono ancora delle testimonianze di un antico muro, oramai abbattuto. Occhio ai bellissimi affreschi che decorano la facciata del palazzo e del vicolo: quindi alzate gli occhi!
Palazzo Mercantile
Sede prestigiosa del Magistrato Mercantile, istituito nel 1635 e della Camera di Commercio; dal 1650 raccoglieva a sè i nomi più importanti di Bolzano, così tanto importanti e ricchi da finanziare addirittua papi e imperatori. Il palazzo così come lo vediamo oggi, è il frutto del lavoro degli architetti Giovanni e Giuseppe Delai che tra il 1708 e il 1727 crearono un edificio tipicamente barocco.
Al suo interno, oggi è possibile visitare il Museo Mercantile che, attraverso i due piani racconta la storia commerciale di Bolzano attraverso i libri contabili, i dipinti, le sale. La sala più bella? Il Tribunale mercantile! Il museo è aperto da lunedì a sabato dalle ore 10.00 alle 12.30 e il biglietto costa 4€.
Il Museo Mercatile fa parte del tour dei musei di Bolzano!
Piazza delle Erbe
Fermatevi al nr civico 69. Troverete un uomo anziano tremolante con un vassoio in mano: guardatelo bene. E’ finto! A me viene sempre un colpo ogni volta che ci passo davanti: sembra vero e trema così tanto che ho sempre paura che stia per cascare. Invece è lì per indicarvi un’entrata. E voi entrate e salite le scale fino all’ultimo piano fino a raggiungere il Cafè Bistro Thaler. No, non vi ho portati qua per prendere un caffè o mangiar qualcosa (anche perché vi spennerebbero vivi!) ma semplicemente per fare i finti tonti come ho fatto io e andare direttamente sulla terrazza e ammirare i tetti di Bolzano.
Una volta terminato il vostro giro, scendete e uscite nuovamente nei portici. Prima di ripartire, lasciate il vecchietto tremolante e le scale che avete appena percorso alle vostre spalle e guardate gli affreschi della casa di fronte. Io ogni volta che li vedo, mi metto sempre a sorridere: da una parte delle donzelle che stanno facendo non so che cosa (si, si con un pò di fantasia ci arrivate! 😉 ) e dall’altra parte degli uomini che le osservano curiosi con un binocolo.
Le curiosità sotto i portici di Bolzano
Venendo dalla stazione, non tanto distante da piazza del Municipio, sulla vostra destra troverete via dei Conciapelli: pensate che al nr civico 25 venne istituito un bordello; l’ultimo, chiuso nel 1958 grazie alla Legge Merlin. Inizialmente il bordello si trovava in via della Roggia e nato nel 1472 grazie ad una delibera del Consiglio: in questo modo, il Comune poteva controllare il commercio del sesso. Ma dato che dava fastidio alla popolazione, eventi storici come la Controriforma, il bordello venne spostato di volta in volta in luoghi diversi.
E’ negli anni Trenta del secolo scorso che le prostitute vennero spostate in via Conciapelli 25, dopo una richiesta da parte di queste per evitare la diffusione di malattie veneree, introducendo pure un tesserino sanitario.
Il nome di via dei Conciapelli deriva dal fatto che le attività presenti avevano a che fare con la lavorazione delle pelli. A causa di odori e fastidiose esalazioni, questi artigiani vennero spostati in zone periferiche.
La rubrica #ScoprendoBolzano
Spero che questo giretto per i portici di Bolzano vi sia piaciuto! Se volete conoscere meglio Bolzano, seguite la rubrica sul blog #ScoprendoBolzano e su Instagram!
I consigli di lettura
Boboldi Andrea, Mercurio e le Muse: commercio, potere e rappresentazione simbolica nell’azione del Magistrato mercantile di Bolzano tra XVII e XVIII secolo in: Artisti e mercanti in viaggio. Oltre le Alpi, attraverso il Tirolo (a cura di Lucia Longo-Endres)
Conta Gioia, I luoghi dell’arte. Volume Primo: Bolzano, Media Val d’Adige, Merano, Provincia Autonoma di Bolzano – Scuola e Cultura Italiana, 1998
Dal Lago Veneri Brunamaria, Alto Adige Südtirol. Una guida curiosa, Edition Raetia, Bolzano, 2014
Degasperi Fiorenzo, Bolzano. Una città fra le Alpi, Curcu& Genovese, Trento, 2016
Festi Roberto, Nardelli Lucia (catalogo a cura di), Merkantilmuseum Bozen / Museo Mercantile Bolzano, Handelskammer Bozen / Camera di Commercio di Bolzano, 1998
8 comments
Tra gli Affreschi di via Portici a Bolzano, è stato stranamente dimenticato lo Striscione a metà dove i portici si interrompono verso la piazzeta del Grano, ove sopra le arcate dei portici lato nord,
difronte alla Farmacia madonna si vedevano prima che fossero del tutto trascurati gli angioletti del famoso Artista Bolzanino Albert Stolz . Angioletti intenti a pitturarsi le ali. Ai primi sintomi di decadimento le autorita competenti(?) furono avvisate, almeno 25 anni or sono. Nel salotto della
città di Bolzano non si è fatto niente per salvarli. Erano meravigliosi! A Monaco di Baviera non sarebbe successa una cosa simile? come si spiega una cosa simile nel cuore stesso di una cosi prestigiosa via
a Bozen Bolzano?
Grazie Anton per essere passato!
Sono stata l’ultima volta a Bolzano la scorsa estate e ho visto che il vicolo della Pesa era in fase di ristrutturazione (anzi, erano quasi alla fine e ora dovrebbero aver già tirato via le impalcature). Se stai parlando di questi affeschi, ho avuto l’impressione che li avessero valorizzati con il restauro. Non ho fatto caso agli angioletti dell’artista Albert Stolz: non so dirti in che condizioni fossero.
Ho sempre avuto l’impressione che il centro storico fosse mantenuto davvero bene in questo senso e non ho notato una situazione di degrado. Ma sicuramente, tu che ci abiti, riesci a vedere le cose meglio dei turisti o chi ci vive da pendolare: sarebbe davvero un peccato lasciar andare l’arte in questo modo.
Molto interessante questo articolo mi ha messo voglia di fare un salto anche a Bolzano. La prossima settimana sono a Merano ma i portici di Bolzano mi hanno incuriosito.
Ne sono contenta e spero che ti piacerà!
Adoro Bolzano!! E il tuo articolo è molto interessante! 🙂
Ciao Valentina, scusami: solo ora mi rendo conto che non ti avevo risposto!
Anche io sto adorando sempre piu´ Bolzano, in questi mesi sto scoprendo davvero tante cose nuove!
Grazie per essere passata: continua a farlo perche´ sono in programma altri post su Bolzano 🙂
Adoro Bolzano così come adoro tutto l’Alto Adige. La prossima volta che capiterò a Bolzano seguirò il tuo itinerario!
Si, l’Alto Adige e Bolzano in questo caso, sono dei posti bellissimi. Io li sto scopreno piano piano ora che sto lavorando proprio qua: in programma ho in mente altri post, soprattutto su Bolzano e Merano. Con la bella stagione vorrei inoltrarmi anche verso Vipiteno, Bressanone e Brunico.
Poi fammi sapere se passerai così ci possiamo vedere 🙂