Cosa vedere a Recanati in un giorno? In questo borgo immerso nei colli dell’Infinito, poco distante da Loreto e dalla Riviera del Conero, vi assicuro che le cose da vedere sono tante e alcune non sono per nulla scontate.
Recanati è sinonimo di Giacomo Leopardi. Chi di voi non ha mai collegato le due cose quando a scuola si leggevano le sue poesie? Dall’altronde “A Silvia“, “Il sabato del villaggio” e “L’Infinito” sono state scritte da Leopardi e ambientate proprio qui a Recanati, guardando fuori dalle finestre della sua biblioteca.
Il nostro punto di partenza per conoscere questo fantastico borgo è proprio qua dove Leopardi nacque e visse: la sua casa e la sua biblioteca nella quale, grazie al padre, poté iniziare la sua istruzione. Per un itinerario ad hoc su Giacomino, ti consiglio di leggere il post relativo ai 5 luoghi leopardiani da visitare.
Cosa vedere a Recanati in un giorno?
Ho raggiungo Recanati tramite i trasporti locali e ci sono varie fermate: vi consiglio di scendere alla fermata di Porta Nuova se volete iniziare con Leopardi o a Porta Romana se volete iniziare con Villa Colloredo Mels . In questo modo non perdete tempo e vi trovate ad iniziare in uno dei due estremi del borgo.
Casa Leopardi con la biblioteca
La mia visita è iniziata con Casa Leopardi: solo la biblioteca è aperta al pubblico mentre il resto dell’edificio è ancora abitato dagli eredi. Una guida ci ha portato alla scoperta della vita del grande autore: devo dire che è stata molto brava perché mi ha fatto conoscere una parte di Leopardi che sui libri di scuola non s’impara. Ed è così che ho incominciato a rivalutare Giacomino, come lo chiamano da queste parti.
La biblioteca contiene più di 20.000 libri, patrimonio aumentato nel corso del tempo grazie agli acquisti da Monaldo Leopardi e sui quali lo stesso Giacomo, il fratello e la sorella studiarono per anni. Con lo stesso biglietto ho visitato anche la casa di Silvia, la famosa Silvia alla quale Giacomo dedicò la celeberrima poesia. In realtà, la dolce donzella si chiamava Teresa: Giacomo aveva brutti ricordi legati a questo nome e quindi decise di cambiarlo. La guida ci ha spiegato che l’apertura della casa è recente: grazie al FAI – Fondo Ambiente Italiano sono riusciti a ristrutturarla e ad aprirla al pubblico. L’inaugurazione è stata nel luglio 2017.
La piazzuola del Sabato del Villaggio
Tappa d’obbligo è la piazzuola del Sabato del Villaggio dove è stata ambientata la poesia “Il sabato del villaggio“. Impossibile non passarci perché sia Casa Leopardi e sia la casa di Silvia vi si affacciano. Poco distante c’è il Monte Tabor: è un parco alberato dove Giacomo trascorse molta parte del suo tempo libero. Nel parco c’è un colle dove il poeta prese ispirazione forse alla più famosa poesia: L’Infinito.
Una piccola chicca: questo muretto non è il luogo preciso dove Giacomo prese ispirazione. Il vero colle è poco più in alto e situato nell’orto-giardino del Centro Mondiale della Poesia. Dalla fine di settembre 2019, grazie al FAI, è stato ristrutturato e riaperto al pubblico.
Il momento poetico è quasi finito, ritornate indietro, passate nuovamente davanti a Casa Leopardi e alla casa di Silvia, attraversate la piazzuola del Sabato del Villaggio e iniziate a seguire la strada principale ma vi do l’autorizzazione anche a prendere le vie laterali perché sono la fine del mondo! Non tanto lontano troverete un’indicazione del complesso di S. Agostino: entrateci dentro. Questa è una piccola tappa leopardiana perché qua troverete la Torre del Passero Solitario!
Teatro Giuseppe Persiani e Museo Beniamino Gigli
Questa tappa per me è stata una grande scoperta. Tra le tante cose che mi piacciono ci sono i teatri e far tappa al Teatro Giuseppe Persiani e al Museo Beniamino Gigli sono rinata.
Il teatro fu costruito nel 1840 su disegno di Tommaso Brandoni e il 29 giugno 1898, il maestro Pietro Mascagni diresse il suo Poema Sinfonico e Beniamino Gigli cantò Tosca e Bohème in onore del centenario della nascita di Giacomo Leopardi. Nella Sala dei Trenta all’interno dello stesso teatro, è stata allestita una mostra perenne dedicata al tenore Beniamino Gigli: entrare qua è come entrare nel mondo della lirica e del teatro. E’ stato ricostruito il camerino del tenore, nella sala principale è stata creata una sala – cinema dove vengono proiettati dei film sullo stesso Gigli e nelle altre sale troverete dei costumi di scena, spartiti musicali e una rassegna stampa con articoli e recensioni di vari giornali sul tenore e le sue opere.
Una volta usciti dal Teatro Giuseppe Persiani, vi troverete subito nella piazza Giacomo Leopardi, lo snodo principale di Recanati dove è situata la Torre del Borgo e il Museo di Recanati, una statua di Leopardi (una curiosità: la faccia è la sua ma è stato fatto il calco dalla maschera funerario dello stesso) e la chiesa di San Domenico.
Con lo stesso biglietto del Teatro Giuseppe Persiani, sono entrata nella Torre del Borgo: il Museo di Recanati è allestito al suo interno. Quindi, ad ogni livello, mentre salite, vi trovate un pezzetto di storia di Recanati. Una volta arrivati in cima, abbiamo il quadro completo dei colli dell’Infinito: io volevo rimanere qua!
Villa Colloredo Mels: Pinacoteca e Museo dell’Emigrazione Marchigiana
La mia ultima tappa è stato il Museo Civico Villa Colloredo Mels e il Museo dell’Emigrazione Marchigiana. Nella Pinacoteca è possibile ammirare opere del Medioevo e del Rinascimento, oltre alla collezione archeologica che racconta l’origine di Recanati e dei dintorni. La sala al piano terra è lo spazio ideale per le mostre temporanee: quando ci sono andata io c’era una mostra dedicata a Mirò.
Nei sotterranei troverete il Museo dell’Emigrazione Marchigiana, dove si racconta un altro pezzo di storia locale. Inaugurato nel 2013 , il MEMA si propone di mettere in evidenza le varie vicende e storie dei 700.000 marchigiani che nei secoli passati dovettero lasciare le Marche e l’Italia per trovare una vita migliore.
La mia visita a Recanati si è conclusa con la visita al parco di Villa Colloredo. Creato nella seconda metà dell’Ottocento, nel 2011 è stato riaperto al pubblico dopo un periodo di ristrutturazione. Oggi ospita la sede del CEA, Centro di Educazione Ambientale e gestito dal WWF, oltre ad opere d’arte a cielo aperto.
Quanto costano i musei di Recanati?
Casa Leopardi
Dal 1° ottobre 2019 sono cambiati i prezzi e le proposte museali: rispetto alla mia visita del settembre 2017, ora è possibile assistere ad un video multimediale (davvero interessante, l’ho visto nella mia visita fatta nel settembre 2019) ed è stato aperto al pubblico dalla fine di settembre 2019 l’orto-giardino dal quale Giacomo Leopardi scrisse L’Infinito.
Biblioteca 8 €
Biblioteca + Museo + Multimediale 12 €
Casa di Silvia 3 €
Biglietto Unico Recanati Musei
Torre del Borgo e Museo di Recanati + Villa Colloredo Mels (Museo dell’Emigrazione Marchigniana e Pinacoteca) + Teatro Giuseppe Persiani e Museo Beniamino Gigli 10 €
6 pensieri sparsi
Proprio bella Recanati da come l’hai descritta! Poi certo, come hai scritto tu, l’interesse per questa città è innegabilmente associato al Giacomino. Ma davvero la Casa è ancora abitata dagli eredi?!
Si ci sono ancora gli eredi: infatti è visitabile solo la biblioteca proprio per questo motivo! E dovevi vedere l’atrio, uno spettacolo.
Ho fatto un bel giro e non mi aspettavo il Teatro Giuseppe Persiani e al Museo Beniamino Gigli: quando ci sono entrata, ho girato per tutto il tempo con la bocca aperta senza riuscire a dire nulla.
Siamo stati a Recanati a settembre e anche a noi è piaciuta tantissimo!
Proprio una bella sorpresa!
Anche per me è stata una grande e bella sorpresa: oltre alla biblioteca di Leopardi, non mi sarei mai aspettata di trovare così tante altre cose interessanti da vedere!
Amo in modo particolare Leopardi e non sono mai stata nelle Marche: visitare Recanati mi piacerebbe tantissimo! Terrò a mente questo tuo post 😉
Le Marche io le conoscevo solo per via del Parco del Conero. Lo scorso settembre ho deciso di prendermi una settimana e gironzolare un po´ … e me ne sono innamorata. Recanati e´ stato il luogo dove mi sono emozionata di piu´! Non mi aspettavo che questa piccola cittadina potesse offrire cosi´ tanto 🙂