Trento racchiude negli antichi edifici del suo centro storico tanta storia che aspetta solo di essere ascoltata. A volte capita che il confine tra realtà e leggenda non sia così nitido, lasciando a chi ascolta di dubbio di dove finisce una e inizia l’altra. Il luogo dove si concentrano la maggior parte delle leggende e dei misteri è il Castello del Buonconsiglio. Sede dei Principi Vescovi che governarono la città per ben otto secoli, non furono di certo gli unici padroni di casa.
Briganti, fantasmi e streghe sono i protagonisti di leggende metropolitane e dei tanti misteri del Castello del Buonconsiglio. Una buona parte di queste si concentrano nell’area più antica del castello con l’imponente Torre d’Augusto e nei sotterranei. Sicuramente qualche altro fantasma vagherà per il giardino rinascimentale oppure nella parte nuova. Ma questa è un’altra storia!
La Torre d’Augusto
Il mastio che domina la città è chiamato Torre d’Augusto in onore del famoso imperatore romano. La leggenda vuole che l‘imperatore Augusto sia passato per l’antica Tridentum e abbia dato l’ordine di costruire un’imponente torre per difendere e controllare la via Claudia Augusta. Un’importante via di comunicazione dell’epoca che collegava la pianura Padana alle pianure al di là delle Alpi, passando per Trento e per la paludosa Valle dell’Adige.
La storia potrebbe essere veritiera, chissà! Sta di certo che ancora oggi la Torre d’Augusto domina la città: peccato che sia chiusa al pubblico. Ma ti svelo che quando ero una giovincella, durante l’università l’estate lavoravo come custode al Castello del Buonconsiglio e mi è capitato di accompagnare il capo custode all’interno della torre per sistemare le bandiere che svolazzano sulla cima. Mi ricordo che ero talmente contenta di mettere il naso dentro un luogo chiuso al pubblico che volavo dalla gioia invece di camminare. Per una studentessa di storia dell’arte non è poco vedere con i propri occhi le cose studiate sui libri!

Carlo Magno al Castello del Buonconsiglio
A Trento non ci siamo fatti mancare nulla, soprattutto importanti imperatori. Carlo Magno, l’imperatore dei Franchi, passò anche lui per il capoluogo. Il suo compito fu quello di girare per tutte le valli accompagnato dal suo esercito e dai Principi Vescovi per cristianizzare il Trentino pagano e per allargare il suo impero. Nei paesi più sperduti costruì chiese dedicate ai diversi santi, imponendo spesso la propria forza.
Quando arrivò a Trento, Carlo Magno alloggiò all’interno della Torre Grande del castello del Buonconsiglio. Ma ci rimase così poco che non riuscì a darne il nome: rimase Torre d’Augusto!
Briganti nella Torre Grande e il Malconsiglio
Quando Trento era ancora un piccolo villaggio di contadini e pastori, dove ora sorge la Torre d’Augusto c’era una grande torre circolare appartenente ad un vecchio maniero. Per un lungo periodo briganti e donne ambigue si divertivano tutte le notti tra buon cibo, del buon vino e a suon di musica nelle stanze segrete del mastio. I cittadini stanchi dei continui e misteriosi rumori provenienti dalla torre, decisero di metter fine alla situazione non del tutto piacevole. Un giovane zatteriere prese coraggio e s’avvicinò alle finestrelle per capire cosa stesse succedento. Ne rimase così scioccato che chiamò subito le guardie.
I festeggiamenti notturni dei briganti vennero subito interrotti perché assassisini e donne vennero processati e condannati a morte. E’ da questo momento che il castello venne chiamato del Malconsiglio!
Le streghe del Malconsiglio
Si racconta che in un lontano passato, le streghe abitassero nel dosso dove ora sorge la parte più antica del castello e la relativa Torre d’Augusto. Era buona abitudine che queste megere tenessero spesso sabba satanici, danze oscure e riti diabolici ai piedi delle antiche mura del maniero chiamato Malconsiglio.
Durante le notti di luna piena le streghe raggiungevano Trento dalle valli in sella alle loro scope volanti per partecipare a danze, orge, bestemmiando per tutta la notte. Si divertivano anche a lanciare continui temporali e alluvioni sulla città portando all’esasperazione i cittadini.
Giunse nel Cinquecento il Concilio di Trento, durante il quale i vari prelati giunti da tutta Europa che insieme ai Principi Vescovi riuscirono a cacciare via le streghe relegandole nella lontana Val Genova. Mentre altre vennero rinchiuse nelle canòpe del monte Calisio. Le canòpe non sono altro che dei cuniculi creati e usati durante il Medioevo per estrarre l’argento grazie al lavoro dei Canòpi: una storia interessante legata alla fortuna di Trento.
I trentini furono finalmente liberati dal flagello che li stava perseguitando e si decise di chiamare il castello “buonconsiglio”, un nuovo modo per augurare del bene alla città.

Castello del Malconsiglio vs Castello del Buonconsiglio
Tante sono le leggende che raccontano di come il nome del Castello del Buonconsiglio sia nato. La dura realtà vuole che il termine “malconsiglio” derivi dalla fusione delle parole latine mallus publicus e consilium (adunanza pubblica). Oppure dal tedesco Mall o Mahl che indica comunque “pubblica assemblea”. Guarda a caso il famoso dosso dove si radunavano le streghe era proprio il luogo dove si svolgeva il consiglio cittadino.
Ovviamente “malconsiglio” non faceva la sua bella figura e quando il castello divenne residenza vescovile, si optò per “buonconsiglio”. Decisamente meglio!
Ora sta a te decidere se entrare: non vorrei che tutte queste leggende e misteri ambientate al Castello del Buonconsiglio ti abbiano spaventato! In caso contrario, se incontri qualche strega nei sotterranei o un fantasma che ti guarda dalla finestra sai chi sono e cosa hanno combinato: salutameli!
4 pensieri sparsi
Il nome Malconsiglio era sicuramente più originale 😄 Quando tornerò a Trento spero di non incontrare ne streghe ne fantasmi 😬
ps un colpo di fortuna andare sulla torre!
Invece io spero proprio di incontrare nel giardino qualche bel fantasma (anche se avrei una paura immensa!)!
Secondo me era più divertente la parte del Malconsiglio. Vuoi mettere festini con streghe e briganti piuttosto che noiose riunioni vescovili?
Ah ah ah … guarda che anche i Principi Vescovi si sono dati da fare, nonostante la finta facciata!