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I Canòpi e le miniere d’argento sul Monte Calisio

by Katia
La storia dei canopi a trento

La storia dei Canòpi l’ho sentita spesso quando ero piccola e la ricordo sempre con molto piacere. No, non sto parlando dei vasi Canopi dell’epoca egizia ma bensì dei personaggi che popolarono il Trentino. Che ne dite di conoscere anche voi i Canòpi, coloro che lavorarono nelle miniere d’argento sul Monte Calisio a Trento?

La storia dei Canòpi

I Canòpi erano dei minatori tedeschi chiamati dai Principi Vescovi di Trento. Il loro compito era quello di estrarre i minerali presenti nella montagna dopo aver scoperto il ricco giacimento di galena argentifera. Il Principe Vescovo Vanga fu il primo promotore di questa attività ed è così che iniziò la storia dei Canòpi!

Ma perché proprio dalla Germania? I minatori tedeschi erano grandi conoscitori dell’arte mineraria, praticata fin da tempi antichissimi. Si trasferirono sul Monte Calisio probabilmente già intorno all’anno 1000 potendo usufruire dell’esenzione dalle tasse ordinarie in cambio di una somma stabilita dal Principe Vescovo per la concessione di scavo. Il nome dei Cànopi deriva dal toponimo tedesco Knappen, termine con il quale si indicava una miniera ad imbocco orizzontale.

 

I carrelli che i Canopi usavano per portare fuori l'argento e i minerale dalle grotte fatte.
I carrelli che i Canopi usavano per portare l’argento e i minerali fuori dalle grotte fatte.

I Canòpi nell’iconografia medievale

L’iconografia medievale è un’importante testimonianza a riguardo perché racconta molte cose molto interessanti.

Viene messa in evidenza come i minatori fossero molto simili a dei nani che popolano le leggende e le fiabe dell’epoca moderna. In testa portavano un berretto-cappuccio a punta di lino, spesso unito ad un camicia abbastanza larga da consentire qualsiasi movimento, come può essere una giacca a vento.

Sopra vestivano con una specie di grembiule di cuoio chiamato “batticulo” perché portato sul sedere e serviva ad impedire lo sgocciolamento dell’acqua sulla schiena piegata.

Il berretto-cappuccio proteggeva il capo sempre dall’acqua che gocciolava e attutiva l’impatto con il soffitto delle gallerie o con i sassi che cadevano dall’alto. Durante le festività e le ricorrenze, i minatori sfoggiavano delle belle camicie o giubbotti e sopra portavano anche alcune catenine o dei collari d’argento. Mentre i sorveglianti e i capisquadra portavano tutti il vestiario tipico dei minatori.

Piazza dei Canopi a Martignano TN Oggi è la piazza principale del paese.
Piazza dei Canopi a Martignano TN. Oggi è la piazza principale del paese

Dove vivevano i Canòpi?

Ancora da chiarire sono le abitazioni dei Cànopi e dove poi portassero i minerali. Non sono state trovate testimonianze di abitazioni ma neanche di forni nei quali fondevano il materiale trovato nella montagna. E’ probabile che le abitazioni fossero temporanee e facilmente deperibili, costruite al di fuori dei centri abitati. Il materiale trovato veniva portato direttamente nella valle dell’Inn (attuale Tirolo, in Austria).

La loro lavorazione.
La lavorazione dei metalli.

L’estrazione dell’argento

L’estrazione dell’argento sul Monte Calisio iniziò nel lontano 1200, attività che cambiò sotto il punto di vista morfologico la zona e l’aspetto sociologico ed economico della società dell’epoca. Nella montagna vennero scavate delle gallerie, sia in verticale chiamate Càdini che in orizzontale chiamate Cànope, trasformando il territorio in un “colabrodo”, sfruttandolo al massimo a causa dalle continue e frequenti estrazioni dell’argento.

Questa situazione durò per ben 300 anni: il Calisio si trasformò in una montagna con le caratteristiche tipiche del terreno lunare perché la vegetazione venne quasi rasa al suolo per lasciar spazio a pozzi, caverne e avvallamenti.

Dall’altra parte questa montagna offriva anche una pietra calcarea usata per l’edilizia cittadina: i calcari rossi e bianchi soprattutto e grigi vennero usati per l’arredamento urbano della città dal 1500 grazie al Principe Vescovo di Trento, Bernardo Clesio, ma ancora oggi se state passeggiando per il centro della città, i marciapiedi sono creati con questa pietra!

All’inizio il minerale veniva trasportato nelle gallerie con delle vaschette di legno o dei sacchi di tela, per essere convogliato all’esterno  o alla base dei pozzi, dai quali veniva poi sollevato con delle carrucole: un esempio lo potete vedere in una delle foto!

Questa fu un’attività molto proficua, facendo nascere nuovi lavori come gli scalpellini e le cave erano situate soprattutto nel versante che dà sulla città, nelle località di Pila, Coste e Cantanghel.

Al giorno d’oggi è ancora attiva la cava di Pila, all’altezza del sobborgo di Villamontagna: il materiale viene utilizzato solo per le ristrutturazioni e vengono organizzate delle escursioni di trekking urbano per visitare queste testimonianze di archeologia industriale.

Il Monte Calisio visto dal sobborgo di Martignano
Il Monte Calisio visto dal sobborgo di Martignano

Trekking Urbano alla scoperta dell’Argentario

E’ possibile fare delle escursioni guidate da esperti Accompagnatori di Territorio per gruppi di minimo 15 persone e organizzate dall’Ecomuseo dell’Argentario. E’ un museo nato per tutelare e valorizzare la zona dell’Argentario perché di grande valore storico, naturalistico e antropico.

Sull’intera area sono rimaste poche testimonianze relative ai Canòpi. Tutto ciò che ha che fare con l’estrazione dell’argento in epoca medievale e la relativa lavorazione purtroppo non è rimasto nulla. Tante invece sono le leggende e tradizioni da raccontare, come alcune strutture costruite a controllo o a servizio dei vari minatori lungo i tragitti che portavano ai centri di fusione nelle vicine Civezzano e Lavis. 

Sentiero delle Cànope

L’Ecomuseo dell’Argentario è nato nel 2005 grazie alla comunità e al relativo supporto delle istituzioni comunali di Civezzano, Fornace e Trento. Tra le varie attività è possibile percorrere il “Sentiero delle Cànope” realizzato dal Comune di Civezzano, nei pressi del lago di S. Colomba, il quale da la possibile di ripercorrere uno dei tantissimi sentieri creati per raggiungere le Cànope e di avere la  possibilità di vedere i diversi imbocchi e gallerie.

Un modo interessante per conoscere meglio la storia dei Canòpi, la lavorazione dell’argento e di come quest’ultimo fece la fortuna di Trento.

Dove avere informazioni utili

Ecomuseo dell’Argentario
c/o Biblioteca Comunale di Civezzano
Via C. Battisti – 38045 Civezzano TN
Telefono e fax 0461/858400
www.ecoargenario.it

Apt di Pinè e Cembra
Via C. Battisti, 106 -38042 Baselga di Piné TN
Tel. 0461/557028
info@aptpinecembra.it www.aptpinecembra.it

La disfida dei Canòpi

Dopo 8 anni di silenzio è ritornata la disfida dei Canòpi, un momento di incontro dove attraverso i vari giochi vengono riprese le attività dei minatori tedeschi. Un modo per conoscere in maniera diretta la storia e per passare un pomeriggio di incontro.

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2 comments

Paola Gennaio 10, 2020 - 8:42 pm

Non avevo idea di questa storia, è davvero super interessante. La prossima volta che torno a Trento cerco di ritagliarmi un giorno per andare alla scoperta dei canopi 😉

Reply
Katia Gennaio 11, 2020 - 8:47 am

Prima o poi voglio andare pure io alla scoperta dei Canòpi: hanno storie interessanti e chissà quali segreti dobbiamo ancora scoprire.

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