Il Castello del Buonconsiglio di Trento ha una lunga storia: costruito nel corso di vari secoli, è un agglomerato di stili e storie diverse. Una tappa da non perdere è sicuramente il ciclo dei mesi di Torre Aquila: gli affreschi che decorano l’interno della torre sono un’importante testimonianza della società trentina tra Trecento e Quattrocento.
Infatti viene raccontata la vita economica e sociale, così come gli svaghi della nobiltà e il lavoro del popolo. Le stagioni si susseguono una dopo l’altra e il cambiamento della natura è rappresentato molto dettagliatamente mese per mese, grazie alla grande cura nella descrizione visiva.
Le diverse attività umane sono di grande realismo: basta notare i vestiti delle dame e dei cavalieri oppure gli attrezzi usati dai contadini nelle attività di campagna.
Gli artefici del ciclo dei mesi di Torre Aquila
Giorgio di Liechtenstein, Principe Vescovo di Trento vissuto tra il 1360 e il 1419, decise di recuperare e ristrutturare l’antica torre di guardia, riadattandola come luogo privato. Un piano venne adibito a camera privata mentre l’altro lo trasformò in uno studio. I motivi di tale decisione sono tutt’ora ignoti: perché creare un ambiente privato lontano dalla corte? Sicuramente la sensazione di una vita solitaria dove rifugiarsi per meditare e contemplare, resero Torre Aquila il luogo preferito del Principe Vescovo.
La ristrutturazione e i lavori della torre, con molta probabilità, sono stati eseguiti tra il 1391 e il 1407 e commissionati al Maestro Venceslao, un pittore boemo attivo a Trento dal 1397. L’artista ha rappresentato i dodici mesi dell’anno che ci accompagnano lungo tutto l’arco dell’anno.
Marzo è l’unico affresco che manca perché distrutto da un incendio. Tutti gli altri mesi sono ancora in buono stato e si mostrano in tutta la loro magnficienza.
Si inizia con gennaio che si trova sulla parete orientale della sala entrando nella sala e si conclude con dicembre: i vari riquadri sono separatati da sottili colonnine che non disturbano la narrazione.
Il racconto ha una scansione narrativa da sinistra verso destra e l’artista ha dato importanza al cambiamento della luce durante il percorso della giornata grazie alle due finestre presenti nella sala (una verso est e l’altra verso ovest).
Gennaio
Il paesaggio è tutto innevato e i nobili stanno giocando con le palle da neve: per la prima volta nell’arte pittorica, la neve è la protagonista della scena. Un’attività divertente molto comune durante l’inverno da parte dei giovani nobili: alla metà del Trecento, il fatto di tirarsi le palle di neve, era tra i passatemi preferiti della società cortese.
Un castello domina la scena: probabilmente è la rappresentazione di Castel Stenico, sempre in Trentino e all’epoca, di proprietà vescovile. Nell’affresco, le bandiere con lo stemma di Liechenstein sventolano sulla cortina muraria.
Febbraio
Per la prima volta, nell’illustrazione dei mesi, viene rappresentato un torneo tra nobili. I tornei facevano parte della vita dell’epoca e si svolgevano soprattutto durante il periodo del carnevale. Nel campo dell’arte, questo è un tema piuttosto raro ma molto presente in Alto Adige come ad esempio negli affreschi di Castel Roncolo vicino Bolzano.
Nella stessa scena, è rappresentato in modo dettagliato anche un fabbro al lavoro con tutti i suoi attrezzi e impegnato a forgiare un pezzo di ferro. Il castello rappresentato è probabilmente lo stesso Castello del Buonconsiglio.
Marzo
E’ l’unico mese mancante perché andato perduto in un incendio.
Aprile
Aprile è il momento in cui la natura si risveglia.
I contadini dando il via ai loro lavori nei campi come l’aratura e la semina; due nobildonne stanno graziosamente passeggiando accanto ad un orticello che mostra un microcosmo di erbe e piante come erbe aromatiche, alberi odorosi, meli e peri.
La scena è sovrastata da un villaggio caratterizzato case col tetto di paglia, una chiesa e il pozzo. Un orso si sta risvegliando dal suo letargo nel bosco e presenza familiare medievale.
Maggio
Maggio è l’unico mese dove c’è la sola presenza nella nobiltà: gli incontri amorosi, il corteggiamento e l’offerta dei doni.
La natura è al suo massimo splendore dove le persone passeggiano delicatamente in essa e sullo sfondo una città con alti bastioni, un fitto bosco e delle figure sedute ad una tavola bandita.
Giugno
L’artista mette in evidenza la sua conoscenza dell’alpeggio.
E’ a giugno che viene raccontata la mungitura delle mucche, la raccolta del latte e la lavorazione dei prodotti caseari quali il formaggio e il burro.
Come nelle rappresentazioni dei mesi successivi, il contrasto del duro lavoro dei contadini e gli svaghi della nobiltà vengono messi a confronto ma senza dare alcun fastidio all’artista e allo stesso committente. Entrambe le situazioni mantengono la loro dignità umana.
Se osservi bene, c’è una coppia dove entrambe le persone hanno la barba. Errore dell’artista? Una beffa? Una dimenticanza?
Luglio
Varie le attività di questo mese:
- i contadini che falciano l’erba e sollevandola poi col forcone per spostarla, le lame delle falci vengono lavorate dalla pietra.
- I pescatori sono occupati a pescare gettando la rete nel lago; due falconieri avanzano con i falchi appollaiati su un telaio e su un trespolo.
- Un gentiluomo offre un falco alla propria dama, proprio come era in uso all’epoca.
Agosto
L’estate è anche il tempo della mietitura, infatti dei contadini sono occupati nei campi di grano per la faticosa raccolta. Alcuni stanno preparando dei covoni, alcuni sanno trasportando i fasci di grano per depositarli poi nei granai.
Come negli altri affreschi, anche nel mese di agosto la scena è rappresentata molto dettagliatamente: l’artista ha una narrazione impeccabile e molto precisa.
Settembre
La parte bassa dell’affresco è caratterizzata da una scena che rappresenta la caccia al falco e i protagonisti sono dame e cavalieri con i loro cani al seguito. Nella parte alta c’è ancora tanto lavoro nei campi: la raccolta delle rape, un contadino guida un aratro che serve per zappare la terra.
Ottobre
Questo è il mese della raccolta dell’uva.
La coltivazione della vite occupa un posto molto importante nel principato vescovile, tema con un forte significato simbolico e sempre presente in buona parte nei calendari medievali.
Il vigneto occupa una buona parte dell’affresco ed è animato da numerosi contadini e per la prima volta sono aiutati da due gentildonne. Viene narrata la raccolta dell’uva, il suo trasporto e il riversamento per la spremitura nel torchio.
Novembre
Con novembre i lavori in campagna sono terminati a causa della stagione fredda e l’attenzione si sposta verso le battute di caccia dell’orso!
La scena è quella relativa alla cattura di un’orsa inseguita da una muta di cani e dei relativi battitori. Nel Trecento era un abitudine andare a caccia dell’orso sia in Italia che nei paesi d’Oltralpe. L’unica differenza tra il Trentino e le altre zone alpine è che era più una caccia difensiva che non per diversivo.
Un castello ci porta verso il mese successivo.
Dicembre
Il castello è quello del Buonconsiglio e lo si può riconoscere dalla stessa Torre dell’Aquila, dalla Porta S. Croce al centro e dalla Porta S. Margherita. A sinistra le antiche porte per entrare in città che servivano da transito da e verso l’esterno come scambio tra il mondo rurale e urbano.
Dicembre è il mese invernale per eccellenza e per questo dei boscaioli sono impegnati ad abbattere gli alberi, ad accatastare la legna che viene poi trasportata su carri in città grazie all’ausilio dei buoi.
Le cime sono già innevate e poi si ricomincia con gennaio!
Come visitare il ciclo dei mesi di Torre Aquila?
Torre Aquila si trova all’interno del Castello del Buonconsiglio e la vista va prenotata al momento dell’acquisto del biglietto al castello. Dato lo spazio ridotto, le visite sono programmate nel corso della giornata e per un numero limitato di persone.
Si arriva a Torre Aquila grazie ad un camminamento di ronda lungo le antiche mura: la torre fungeva da porta d’ingresso orientale alla città.
- Il costo per accedere a Torre Aquila è di 2,50 € da aggiungere al biglietto d’ingresso al Castello del Buonconsiglio.
- Viene data un’audioguida che spiega la storia e gli affreschi.
- La visita dura 45 minuti ad orario fisso.
2 pensieri sparsi
Li ho visitati anni fa e devo dire che ne sono rimasta meravigliosamente colpita!
Ci sono ritornata volentieri la settimana scorsa: è tra i miei luoghi preferiti del Castello del Buonconsiglio! Li adoro questi affreschi 🙂