Molveno, conosciuta come la perla delle Dolomiti, è un borgo montano che fa parte dei Borghi più Belli d’Italia. Siamo in Trentino ed esattamente sull’Altopiano della Paganella a pochi chilometri da Andalo e San Lorenzo in Banale: Molveno sorge ai piedi del Brenta e della catena montuosa Gazza – Paganella.
Un lago dal colore blu-turchese che riflette le Dolomiti del Brenta e tutto intorno caratterizzato da verdi distese di abeti e boschi di faggio che rendono il panorama incantevole. Il poeta Antonio Fogazzaro l’ha definita “preziosa perla in più prezioso scrigno”.
Un itinerario culturale per scoprire cosa vedere a Molveno!
Cosa vedere a Molveno: visitare il borgo
Molveno è il tipico borgo di montagna con le case in pietra e legno, un centro storico chiuso al traffico e negozi di artigianato locale. Il lungolago è l’ideale per rilassarsi e prendere il sole con un grande parco. Ed è per questo che consiglio di passare almeno una mezza giornata a passeggiare per il suo centro storico, per poi scendere verso il lago!
Il percorso inizia da via Battisti: arrivando con il pullman di linea consiglio di scendere in via Nazionale alla fermata subito dopo dell’Hotel Panorama. Da qui inizia la zona pedonale di Molveno: via Battisti, via Roma (l’arteria principale di Molveno), Piazza San Carlo e via Lungolago che, come dice il nome, scende e arriva al lago.
Poi tante le vie secondarie dove perdersi come via Garibaldi o via Cima Tosa.
Piazza Scuole
Una tappa in piazza Scuole è d’obbligo. Poco prima c’è una terrazza panoramica sulla parte bassa di Molveno e il lago: un belvedere per rendersi conto di quello che ti aspetta!
La piazza è piccola ma io la trovo tanto carina: il nome deriva dalla presenza delle scuole elementari e dove è situata anche la biblioteca comunale. Gli edifici sono tutti caratteristici e tipici dei borghi di montagna: rifiniture in legno, bellissime aiuole estive, una fontanella. A me sono partite un bel pò di foto!
La chiesa Parrocchiale
Proseguendo per via Roma si raggiunge la chiesa Parrocchiale, oggi la chiesa principale di Molveno. Inizialmente la chiesa principale era quella di San Vigilio che si trova nella parte bassa del paese e quindi scomoda da raggiungere. Ed è per questo che nel 1630 venne edificata questa attuale addossata al campanile, una vecchia torre di controllo che faceva parte di un antico castello.
In questo luogo era già presente nel Cinquecento una piccola cappella dedicata a San Rocco. La struttura era situata all’interno di una casa murata o castello di Molveno di proprietà dei Conti Flavon.
La chiesa parrocchiale di Molveno venne consacrata a San Carlo Borromeo, molto conosciuto perché partecipò al Concilio di Trento durante il Cinquecento. E durante le pause, amava passeggiare in questi luoghi.
Durante il Novecento, la chiesa conobbe diverse vicissitudini. All’inizio del secolo venne ampliata dato che la popolazione locale crebbe e la struttura risultò troppo piccola. Nel 1948 venne demolita: un incendio nel 1921 e la Seconda Guerra Mondiale rallentarono i lavori di ricostruzione e solo nel dopoguerra si potè completare l’opera iniziata.
Mel 1976 la chiesa venne distrutta a causa di un corto circuito. Il recupero degli affreschi interni lo si deve al parroco don Franco Zanon che nel 2011 li ha sottoposti a restauro.
Il Palazzo Saracini
L’edificio è stato edificato durante la prima metà del Settecento dai conti Saracini e utilizzato come sede giudiziaria e di villeggiatura: di famiglia nobile, erano gli ultimi dinasti di Molveno.
Il Palazzo Saracini è stato venduto nel 1921 alla società Hotel Molveno, durante la Prima Guerra Mondiale è stata la sede del commando tedesco e per poi passare a Enel nel 1963.
Durante la metà degli anni Settanta del secolo scorso il parroco di allora, un certo don Santo Goio, riuscì a comprarlo e a farne sede della canonica di Molveno. L’attuale aspetto curato lo si deve a don Franco Zanon che nel 2009 ha dato il via ai lavori di restauro.
La Zona Bosnia
Può sembrare strano a dirlo ma Molveno ospita nelle sue viuzze antiche la zona Bosnia. E’ probabile che sia stata chiamata così a causa della presenza di alcuni soldati bosniaci appartenenti all’esercito Austro Ungarico durante la Prima Guerra Mondiale.
C’è anche un’altra curiosità: sul muro di una casa che confina col parcheggio delle Valbinaghe c’è una targa dedicata a Teresa Dondini. La signora Teresa studiò ostetrica nel 1902 a Innsbruck e una volta tornata a casa, fece nascere tutti i bimbi di Molveno nati tra il 1903 e il 1952.
Era considerata al pari di un medico anche perché conosceva l’efficacia delle erbe medicinali e riusciva così ad alleviare i dolori delle partorienti. Inoltre, in caso di bisogno, le famiglie preferivano chiamare lei anziché il medico dato che era a pagamento.
Se cerchi la Zona Bosnia, andate in via della Paganella: siamo nella parte più antica di Molveno e quindi la più caratteristica. Fermati a mangiare nel ristorante la Vecia Molven: io ho sempre mangiato davvero bene!
La Chiesetta Cimiteriale di San Vigilio
Ci troviamo davanti ad uno dei luoghi più antichi di Molveno. L’antica chiesa cimiteriale di San Vigilio si trova lungo la strada che collega Molveno al lago.
Le testimonianze raccontano della presenza di una piccola chiesetta già nel Trecento, inglobata poi con la chiesa attuale costruita nel Cinquecento.
Il primo documento che ne parla racconta di questa chiesetta dedicata a San Vigilio, patrono di Trento e morto nel Quattrocento. Vigilio, insieme ai suoi fedeli, si occupò dell’evangelizzazione della Val Rendena e delle Val Giudicarie arrivando fino a Molveno.
Oltre ad essere una delle prime testimonianze locali, la chiesetta custodisce dei bellissimi affreschi sia all’interno che all’esterno. Quelli situati all’entrata sono dei fratelli Baschenis, pittori bergamaschi e attivi anche in Trentino. Tra i loro principali c’è anche la Danza Macabra che decora la chiesa di San Vigilio alle porte di Pinzolo.
- Per un approfondimento storico culturale puoi leggere il mio postblog La chiesa cimiteriale di San Vigilio!
La Segheria Taialacqua
L’antica Segheria Taialacqua si trova all’inizio del percorso che si chiama via delle Seghe, una piccola valle caratterizzata dal torrente Masso. Il percorso parte dal lago di Molveno per poi svilupparsi nella Val delle Seghe.
Il nome deriva dal fatto che un tempo, prima dell’arrivo del turismo, la produzione del legno era piuttosto fruttuosa. Il torrente Masso fu utilizzato per azionare diverse seghe sorte lungo il suo percorso grazie alla sua forza idrica. La tradizione della lavorazione e la relativa vendita del legname iniziò all’inizio del Cinquecento quando don Taialacqua propose la costruzione di segherie ad acqua.
Venne creata una cooperazione e in poco tempo sorsero diverse segherie, conosciute anche come “rassiche alla veneziana”. Oggi molte non esistono più ma ne è rimasta una e in estate viene aperta e messa in funzione per far conoscere la sua storia e il suo utilizzo.
Il lago di Molveno, un lago artificiale
Questo lago si è formato 4.000 anni fa a causa di una frana e quindi un lago artificiale. Nel caso in cui visiti Molveno sia in estate che in inverno, puoi notare che il livello dell’acqua è molto inferiore durante il periodo più freddo. In estate, la conca viene alimentata dalla centrale idroelettrica di Santa Massenza, mentre in inverno la centrale viene chiusa.
Oggi lo svuotamento del lago non può superare i 2 metri di dislivello ma ogni 10/12 anni circa, in inverno le acque vengono prosciugate del tutto e la conca assume un non so che di lunare.
La foresta pietrificata
Si dice che sotto il lago di Molveno si nasconda una foresta pietrificata di oltre 3.000 anni fa. E’ riemersa solo nel 1952 quando è iniziato lo svaso del lago di Molveno per permettere la realizzazione delle opere di presa della centrale.
La foresta fu coperta dalle acque causate dalla frana e furono contati bel oltre 200 tronchi faggi, pino silvestre e abete rosso (alberi che trovate tutt’ora girando per i boschi di Molveno) dell’età media di 400-500 anni.
I reperti ritrovati negli anni Cinquanta ora sono esposti al MUSE, il Museo delle Scienze e situato nel quartiere delle Albere di Trento.
Trekking in montagna
Molveno è il luogo ideale per trekking e lunghe camminate: il Brenta e le Dolomiti sono il posto giusto per poterlo fare!
Prima opzione
Prendete la funivia Molveno-Pradel, partendo dalla zona alta del paese, nei pressi del primo incrocio che si incontra sulla strada per chi proviene da Andalo. Grazie alla funivia si raggiunge località Pradel a quota 1.350 metri s.l.m.
Un secondo impianto, del tipo seggiovia biposto realizzato nel corso del 2006, denominato “Pradel – Croz dell’Altissimo” da località Pradel porta ai 1.540 metri s.l.m. di località Tovre. Da non perdere: il paesaggio che toglie il fiato sia guardando verso il lago che verso il Brenta!
Seconda opzione
Il giro del lago. Io ci ho messo un paio di ore ma dipende molto dal ritmo che si prende. Il percorso è fattibile, a parte un breve tratto, è tutto in piano e chiunque può farlo senza nessun tipo di problema. Io lo consiglio vivamente sia per il bellissimo panorama che per la natura.
Durante il percorso si incontra la storia: è facile imbattersi in alcuni fortini napoleonici (costruiti per errore a Molveno) ma c’è anche una vecchia segheria ristrutturata appena entrate nel paese, dove nei mesi estivi si mostra come si taglia e lavora il legno.
Terza opzione
Il Ciclamino. E’ una baita raggiungibile dalla parte alta del paese e base di tante altre passeggiate di diverse difficoltà: da una parte il paese e il giro del lago e dall’altra le Dolomiti e il Brenta. Se siete abituati a camminare in montagna, potete raggiungere in qualche ora il Croz Dell’Altissimo.
Cosa fare a Molveno a Natale?
Se volete rimanere in contatto con Molveno, perla delle Dolomiti e tutte le sue foto (o magari ci siete già stati e volete condividere le vostre di foto ed eventi), vi segnalo su Facebook il gruppo Malati di Molveno e su Instagram l’hashtag #MalatiDiMolveno e per il tema natalizio #MercatinoNataleMolveno e #MercatinoMolveno!
Le curiosità del lago di Molveno
- In agosto ci sono le esercitazioni di salvataggio e primo soccorso dove dei bellissimi Terranova mostrano le loro capacità di nuotatori e soccorritori.
- Molveno ha anche un marchio di qualità, quello del Touring Club. Dal 2006 è Bandiera Arancione che certifica i piccoli centri dell’entroterra italiano in base a dei rigorosi parametri turistici come il patrimonio storico, culturale ed ambientale di pregio. Ovviamente anche parametri di qualità, come l’accoglienza al turista.
Come raggiungere Molveno in Trentino?
- Molveno è raggiungibile con i mezzi pubblici. Arriva alla stazione di Mezzocorona sia con i treni di Trenitalia (da Bolzano / Trento) che con quelli locali della Trento – Malè (da Trento / val di Sole e val di Non). Da qui parte il pullmano extra urbano che ti porterà sull’Altopiano della Paganella. Per gli orari consultare il sito di Trentino Trasporti.
- Con l’auto seguire le indicazioni per l’uscita autostradale di Mezzocorona. Da qui dirigiti verso la Val di Non ed esci a Mezzolombardo: non sarà difficile sbagliare perché troverai la segnaletica che ti indicherà la direzione per l’Altopiano della Paganella. Le opzioni sono due: raggiungere Molveno da Fai della Paganella e Andalo oppure da Spormaggiore e Cavedago. Ci metterai lo stesso tempo ma nella prima opzione la strada è più irta e con tante curve e la seconda è più dolce.
Consigli di lettura
Dal Lago Veneri, Brunamaria, Trentino. Una curiosa guida, Raetia, Bolzano, 2014
Ducati Donini, Danila, Molveno si racconta , in collaborazione con Ristorante Osteria tipica trentina Bucaneve e La Cassa Rurale – Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella
Girardi, Silvio, Andalo, Molveno, Fai della Paganella nella storia regionale profilo storico, turistico e alpinistico, A.P.T. Dolimiti di Brenta – Altopiano della Paganella, Litografia Editrice Saturnia, Trento, 2003
Girardi, Silvio, Molveno preziosa perla. Profilo di un centro turistico, Comune di Molveno, Tipolitografia Seiser srl, Trento, 1990
12 comments
Mi sono imbattuta in questo suo interessante approfondimento su Molveno e con piacere ho appreso nozioni sul luogo dove mi recherò in vacanza tra meno di un mese. Tanti blogger si focalizzano sul consigliare sentieri, attrazioni per bambini, hotel e ristoranti, ma non avevo ancora trovato nessuno che avesse da insegnare e trasmettere nozioni sulla storia e la cultura della località. Grazie! Laura
Mi fa piacere che ti sia servito! Effettivamente delle vallate trentine (e in questo caso di Molveno) si parla soprattutto di natura & dintorni e cosa mangiare, nonostante ci siano tante offerte culturali.
A Molveno andavo spesso in campeggio da piccolina con i miei genitori che mi raccontano ancora di quella volta che dovevo prendere uno sciroppo che mi disgustava e mi dimenavo cercando di scappare di fronte al pericolo 😀
Mi piacerebbe davvero tornare, da quei pochi ricordi che ho (e dalle tue foto e descrizioni) mi sembra un paesino tranquillo perfetto per trascorrere giorni tra relax e fantastiche camminate in montagna!
Ma allora devi ritonarci di corsa! Molveno è bella sia in estate con i suoi colori verde / azzurro e in inverno con la neve. E si capita di andarci proprio nell’anno in cui svuotano il lago, l’effetto lunare ti colpirà ancora di più.
A Molveno ci sono stata un bel po’ di volte negli ultimi 7/8 anni, sia in estate sia in inverno, ed è un angolo di Trentino che mi piace tantissimo!! Però non sono mai salita sulla funivia né ho mai completato il giro del lago: voglio proprio rimediare questa primavera 🙂
Ho scoperto che da quando ci sono stata io l’ultima volta, hanno rinnovato la funivia: ora è a prova di vertigini ma il panorama rimane sempre da mozzafiato! Il giro del lago l’ho fatto un paio di volte devo dire che mi ha rilassato parecchio (e rinfrescato nelle calde giornate d’estate).
Allora ti ho dato un paio di spunti, spero piacevoli, per la prossima volta a Molveno 🙂
Ciao Katia andrò a Molveno in inverno ma abbiamo una persona che non può camminare tanto come possiamo organizzarci e cosa ci conviene andare a vedere… grazie
Purtroppo Molveno è un po’ scomoda per chi ha problemi di mobilità perché non si trova in piano come può essere Fai della Paganella o Andalo. So che in estate c’è il girobus ma non so se lo attiveranno anche sotto le feste natalizie: prova a sentire http://www.visitdolomitipaganella.it o http://www.molvenoholiday.it. Se c’è anche in inverno, potrete spostarvi all’interno di Molveno senza problemi.
Per quanto riguarda le camminate nella natura, potete fare la passeggiata che va al Ciclamino (partite dal paese ed esattamente dall’Hotel Europa / Hotel Olympia e seguite via Dolomiti perché è un tratto piano). Oppure partendo dal lago, fate un pezzettino della strada che gira intorno al lago perché è pianeggiante: l’unico tratto faticoso è quello tra le segherie e il Fortino di Napoleone).
Buon soggiorno a Molveno!
La citazione di Fogazzaro è decisamente appropriata al grazioso borgo e all’ incantevole paesaggio del lago, che anche da prosciugato fa decisamente effetto.
Che bello poi poter guardare le esercitazioni di salvataggio e ammirare la bravura di quei cani.
Un saluto dai Lemuri
Il lago prosciugato fa davvero il suo effetto: è un paesaggio lunare e sembra di essere in un altro mondo!
Molveno: ci sono stata anche io e devo dire che in qualsiasi momento dell’anno è un bellissimo posto. Da andarci subito!
E’ vero, è bellissima in qualsiasi momento dell’anno: io me ne sono innamorata nella versione estiva ma non è passata inosservata anche nella versione invernale quando è stato prosciugato il lago!