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Il progetto CoDiCo e il Fondo Sciocchetti

by Katia
Progetto Codico fondo Sciocchetti

Il progetto CoDiCo (Conservazione Digitalizzazione Condivisione) è nato grazie alla donazione del Fondo Sciocchetti alla biblioteca dell’Università di Trento. Un progetto che ha dato la possibilità ai giovani di poter studiare i documenti. L’obiettivo era di renderli partecipi ad un percorso formativo volto a fornire le competenze necessarie per partecipare alle varie fasi di realizzazione di un progetto culturale.

Il Trentino è terra di castelli, forti e fortezze che hanno caratterizzato il territorio sin dall’antichità. Una buona parte di questi sono ancora presenti, alcuni in buone condizioni, altri solo rovine. Il Generale Gian Piero Sciocchetti è una di quelle persone appassionate alla storia. Direttore dei Lavori del Genio Militare e Generale di Brigata del Genio Alpini ora in pensione, è uno studioso di fortificazioni, di trasporti di montagna, di grandi edifici del XIX-XX secolo e di manicomi austroungarici.

Nel corso del tempo, grazie ai suoi studi, ha creato un archivio personale non da poco a riguardo, composto soprattutto da una raccolta miscellanea di documenti. Documenti manoscritti e dattiloscritti, piante, schizzi, fotografie e progetti esecutivi, il tutto completato da disegni originali del Generale stesso.

Progetto Codico fondo Sciocchetti
Uno dei disegni del Generale Sciocchetti

Il Fondo Sciocchetti

La maggior parte dei documenti riguardano l’analisi dell’architettura degli edifici costruiti tra Otto e Novecento. Il Generale Sciocchetti ha voluto donare il fondo alla comunità ed esattamente alla BUC Biblioteca Universitaria di Trento con l’intento di mettere i vari documenti a disposizione degli studenti, degli insegnanti e dei ricercatori interessati e con l’obiettivo di stimolare il loro studio e il riuso di tutto ciò che è stato raccolto. E’ stato espresso il vivo desiderio di digitalizzare il materiale: solo così è possibile evitare il deperimento del materiale e quindi la perdita delle informazioni.

Le fasi sono quattro ed esattamente: digitalizzazione di un fondo, promozione sul web, creazione di un sito e allestimento di una mostra. Innanzitutto, le varie attività si sono alternate ad un ciclo di incontri formativi dove alcuni enti del territorio trentino (la Fondazione Museo Storico del Trentino, la Biblioteca Comunale di Trento , l’Archivio Diocesano Tridentino  e Marketing Design) hanno fatto conoscere ai partecipanti le modalità con le quali un’opera facente parte di un patrimonio viene conservata e valorizzata. Dopo aver seguito la parte teorica si è passati alla pratica, studiando il fondo.

Dove consultare il Fondo Sciocchetti

Il Fondo Sciocchetti fa parte dei fondi speciali ed è conservato negli archivi della BUC Biblioteca Universitaria Centrale, dopo essere stato studiato e catalogato dai ragazzi del progetto CoDiCo. E’ a disposizione di chiunque volesse prenderne visione, mandando un’email: bibliotecacentrale@unitn.it.

Progetto Codico fondo Sciocchetti
Mostra “Architettura della paura o della speranza”
pannelli espositivi
Approfondimenti lungo il percorso

La mostra “Architettura della Paura o della Speranza”

La mostra è il risultato del lavoro svolto dei partecipanti sul fondo del Generale Gian Piero Sciocchetti, attraverso la quale la cittadinanza viene messa a conoscenza dei risultati raggiunti e del Fondo del Generale Sciocchetti.

Con il materiale in possesso (materiale miscellaneo contenuto nel fondo e dei disegni originali del Generale) è stato creato un percorso espositivo che ripercorre le tappe della progettazione e l’evoluzione delle opere fortificate e costruite tra Otto e Novecento.

Un occhio di riguardo è stato dato all’impatto che queste costruzioni hanno avuto sul paesaggio e all’opera di rivalutazione e restauro messa in atto dalla Provincia Autonoma di Trento.

L’architettura militare in Trentino

E’ soprattutto l’arte militare ad essere raccontata. Quell’arte di creare ostacoli artificiali per scopi difensivi e chiamata “architettura della paura o della speranza“: la paura degli attacchi da parte del nemico e la speranza di sapersi difendersi dagli attacchi stessi. Emozioni che hanno caratterizzato la costruzione di fortificazioni dall’antichità fino al XV secolo, secolo segnato dall’invenzione delle armi da fuoco e che segna il passaggio dall’età medievale all’età moderna.

L’epoca napoleonica, l’Impero Austro-Ungarico e la Prima Guerra Mondiale hanno lasciato i segni sul territorio trentino: gli interventi del genio militare andarono a recuperare vecchi progetti di fortificazione e a costruire nuovi sbarramenti di montagna con l’intenzione di rafforzare militarmente le difese lungo i confini in continuo cambiamento.

S’è scritto molto sugli eventi che caratterizzarono la regione più fortificata d’Europa tra IX e XX secolo ma ben poco sulle loro conseguenze e sulla storia delle moderne costruzioni. Ancora oggi testimoniano un passato fatto di paura che ha portato l’uomo nel vano tentativo di proteggersi; progettere sé stessi, il territorio dove viveva e la sua comunità d’appartenenza ma con la speranza di un futuro migliore, fatto di pace.

forte di mattarello Progetto Codico fondo Sciocchetti
Infomazioni sul Forte di Mattarello

Apertura della mostra

Torre Mirana – Cantine, via Belenzani 3 (Comune di Trento), Trento

Dal 16 al 30 dicembre 2016 – orari: 10 13 e 14 18 esclusi i festivi

BUC – Biblioteca Universitaria Centrale, via Adalberto Libera (Quartiere delle Albere), Trento

Dal 13 febbraio all’8 marzo 2017  – orari: segue l’apertura della biblioteca

mappa dei forti in Trentino
Mappa dei forti in Trentino

Consigli di lettura sulle fortificazioni militari in Trentino

AA.VV., Un viaggio nella storia: guida agli itinerari storico-militari: musei militari, collezioni d’armi, fortezze e fortificazioni, campi di battaglia, sacrari, rievocazioni storiche in tutto il mondo, Swan, Bresso, 2012

Carrara, Vittorio & Favero, Michela (a cura di), Le montagne dei forti. Paesaggi alpini e architetture militari nell’altra Valle del Chiese 1859 – 2014, Fondazione Museo Storico del Trentino, Trento, 2014

Fontana, Nicola, La regione fortezza. Il sistema fortificato del Tirolo: pianificazione, cantieri e militarizzazione del territorio da Francesco I alla Grande Guerra, Museo Storico Italiano della Guerra, Rovereto, 2016

Marchesoni, Patrizia & Martignoni, Massimo (a cura di), Monumenti della Grande Guerra: progetti e realizzazioni in Trentino 1916 – 1936, Temi, Trento, 1998

Pircher, Gerd, Militari, amministrazione e politica in Tirolo durante la Prima Guerra Mondiale, Società degli Studi Trentini di Scienze Storiche, Trento, 2005

Uberegger, Oswald, L’altra guerra. La Giurisdizione militare in Tirolo durante la Prima Guerra Mondiale, Società degli Studi Trentini di Scienze Storiche, Trento, 2004

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2 comments

khadi Settembre 18, 2017 - 7:12 pm

Le costruzioni fortificate hanno sempre un grande fascino e sono interessantissime dal punto di vista architettonico. E’ stata un ottima idea quella di digitalizzare tutti i documenti in modo che le tecniche costruttive vengano preservate. Grazie per questo bel post!

Reply
Katia Settembre 18, 2017 - 9:04 pm

Si hai perfettamente ragione: le fortificazioni hanno un loro perché e hanno un grande fascino! Anche perché sono state costruite i luoghi molto particolari per poter vedere bene i vari passaggi di nemici, quindi costruiti in punti strategici: anche l’ambiente intorno rende l’atmosfera particolare.
La digitalizzazione ai giorni nostri è importante perché la carta si rovina molto facilmente e in caso di perdita del materiale originale, almeno ci rimane la testimonianza. 🙂
Grazie per essere passata!

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