E’ la prima volta che visiti il capoluogo patavino e non sai da dove iniziare. Per questo ti propongo due itinerari a piedi attraverso il centro per farti scoprire cosa vedere a Padova: sono intercambiabili tra di loro e facilmente modificabili! Se non hai intenzione di visitare i musei e le varie attrazione che la città del Santo ti propone, un giorno ti basta.
Il mio percorso è il frutto delle diverse visite fatte durante gli anni e modulato in base ai diversi interessi. Potrai programmare l’itinerario in base al tempo a tua disposizione e a quello che più t’attira.
Cosa vedere a Padova: primo itinerario
Il primo itinerario su cosa vedere a Padova parte dalla stazione dei treni per raggiungere Prato della Valle, la piazza più grande d’Europa. In mezzo le diverse tappe. Non ti potrai perderti: dovrai solo andare dritto senza girare né a destra né a sinistra.
Da corso del Popolo, passerai attraverso corso G. Garibaldi e la relativa piazza, via Cavour e poi dritti fino a Prato della Valle.
La Cappella degli Scrovegni e gli affreschi di Giotto
La prima tappa è la Cappella degli Scrovegni, conosciuta per i bellissimi affreschi di Giotto.
Dall’esterno, la cappella è un edificio anonimo e nascosto: è molto facile passarci davanti senza farci caso. Ma è il suo interno che nasconde una meraviglia: gli affreschi di Giotto, sicuramente sono i più famosi al mondo insieme a quelli della Basilica di San Francesco ad Assisi. Risalgono al Trecento ed eseguiti su commissione del nobile Enrico Scrovegni, banchiere ed usuraio molto conosciuto che venne perfino inserito nel girone dell’inferno di Dante.
Puoi visitare la Cappella degli Scrovegni insieme agli altri affreschi del Trecento grazie alla Padova Urbs Picta. Da luglio 2021 Padova è diventata la città dipinta e inserita nel patrimonio UNESCO.
- Il consiglio extra. Dalla parte opposta della strada, fronte ai Giardini di Giotto c’è una struttura in vetro del tutto particolare. E’ il Memoriale Memoria e Luce dedicato all’attentato terroristico di New York dell’11 settembre 2001.
Fare colazione al Caffè Pedrocchi
Per iniziare carichi, una tappa al Caffè Pedrocchi è d’obbligo. Nato nel 1831, è il luogo simbolo della città, un luogo dove storia e letteratura sono passati di qua (bevendosi un caffè). Consiglio di ordinare un Pedrocchino, l’esclusivo caffè con panna e menta e da bere senza zucchero e senza girarlo col cucchiaino.
E’ conosciuto come il Caffè senza porte perché fino al 1916 fu sempre aperto, notte e giorno e senza mai un giorno di chiusura. Importante crocevia grazie agli intellettuali e gli artisti che l’hanno frequentato. Eleonora Duse, Marinetti, D’Annunzio, perfino Balzac e Stendhal ma anche politici e patrioti, professori universitari e studenti si sono seduti a discutere nelle sale Verde, Rossa e Bianca (guarda a caso i colori della bandiera italiana!).
Al piano superiore è possibile visitare il Museo del Risorgimento, dove sono custodite testimonianze relative alla storia di Padova durante l’Ottocento e Novecento.
Il Palazzo Bo e il Teatro Anatomico
Di fronte al Caffè Pedrocchi si trova l’antica sede dell’Università di Padova: insieme a quella di Bologna, è la più antica università e ufficialmente nata nel 1222. Ma l’attività di studio e ricerca erano già presenti prima grazie allo spostamento massiccio di professori e studenti provenienti dall’università di Bologna, molto legata al papato, mentre Padova fu molto più liberale e laica. E’ qui che Galileo Galilei insegnò per ben 18 anni, scappando da Bologna.
All’interno è da visitare assolutamente il Teatro Anatomico: primo esempio assoluto al mondo di struttura permanente creata per l’insegnamento dell’anatomia attraverso la dissezione di cadaveri.
- Puoi seguirmi nella visita per conoscere meglio cosa troverai all’interno di Palazzo Bo e come funzionano le visite guidate.
Prato della Valle
Prato della Valle è la seconda piazza più grande al mondo con i suoi 88.620 mq di estensione. Al suo centro c’è un’isola chiamata Isola Memmia in onore del podestà che commissionò i lavori. Tutt’intorno un canale di 1,5 km e 4 viali incrociati che collegano l’isola con la “terra ferma”. Ben 78 sono le statue che rappresentano famosi personaggi del passato caratterizzano Isola Memmia e adagiate tutt’intorno.
Prato della Valle è grande e probabilmente in un giornata di mercato, avrai voglia di fermarti e stare all’aria aperta. Se ti rimane tempo hai voglia di fare delle visite culturali ecco qualche proposta.
Museo del Precinema
Proprio a Prato della Valle si trova un piccolo museo un po’ sconosciuto ma tanto bello: se sei appassionato di cinema e fotografia, ti consiglio di visitare il Museo del Precinema, nato grazie alla collezione Minici Zotti. Si può definire una Wunderkammer, ossia un museo delle meraviglie, unico nel suo genere.
Museo che percorre la storia e la nascita del cinema: dalle macchine fotografiche alle lanterne magiche, passando dalla stereoscopia. Sembra davvero di fare un salto nel passato, perdendo la cognizione del tempo.
La visita inizia con un video di 15 minuti dove vengono spiegate le varie forme di intrattenimento nelle varie epoche ma anche nei vari paesi come l’India e la Cina. Dopodiché si continua nelle 3 sale: sembrano poche ma vi assicuro che le cose da vedere e da ammirare sono tantissime!
La Basilica di Sant’Antonio
La Basilica di Sant’Antonio è conosciuta meglio come la Basilica del Santo. Da Prato della Valle sono 5 minuti a piedi e consiglio assolutamente di andarci anche se non sei credente: è uno spettacolo a livello artistico! Ed è stata riconosciuta dalla Santa Sede come Santuario internazionale ed è uno dei più celebri e frequentati luoghi di culto della cristianità.
Un percorso che lascia senza fiato, te l’assicuro!
L’Orto Botanico, sito UNESCO
Uscendo dalla Basilica, ti consiglio di visitare l’Orto Botanico, situato tra la Basilica e Prato della Valle.
Nato nel 1545 per la coltivazione delle pianti semplici, utilizzate nei vari medicamenti. Nel corso del tempo servì agli studenti di medicina per imparare a riconoscere le varie piante da utilizzare. Oggi fa parte dei luoghi inseriti nella lista UNESCO.
- Il consiglio extra. Una tappa al Roseto di Santa Giustina completa il percorso per chi è interessato ai giardini: è aperto solo in estate in concomitanza con la fioritura dei diversi roseti presenti.
Cosa vedere a Padova, secondo itinerario
Il secondo itinerario su cosa vedere a Padova, parte dal Caffè Pedrocchi per dirigerci nelle vie più laterali. Questo percorso a me piace parecchio perché ci sono delle tappe meno frequentate ma altrettanto belle e quando ho tempo cerco sempre di andarci.
Seguimi che te le faccio scoprire insieme a me!
Piazza delle Erbe, della Frutta e il Palazzo della Regione
Partendo dalla Piazzetta Cappellato Pedrocchi dirigiti verso il Palazzo della Ragione: sovrasta piazza della Frutta da una parte e piazza delle Erbe dall’altra.
Due piazze che rappresentano il centro nevralgico della città e dove trovare il mercato giornaliero ortofrutticolo. Piazza delle Erbe era detta anche “della Biada” e successivamente “del Vino” proprio grazie ai vari mercati che si svolgevano. Considerata centro commerciale di merci poco pregiate e comuni come verdure, legumi, crusche, oggi è punto d’incontro magari per un aperitivo o il passeggio.
Il Palazzo della Regione
Sede dell’antico tribunale tra il 1218 e il 1797, offre uno spettacolo che lascia senza parole per chiunque lo visiti. E’ un’unica sala lunga 80 metri e larga 27, caratterizzata da una immensa copertura a carena rivestita in piombo e da tutte le pareti completamente affrescate. Gli affreschi attuali sono stati eseguiti dopo il 1420 perché in questa data un grande incendio distrusse gli affreschi precedenti eseguiti da Giotto.
Gli affreschi sono i più grandi al mondo dove trovare motivi zodiacali, astrologici, religiosi, animali, che simboleggiano le varie attività della città, durante i vari periodi dell’anno e l’intervento dei giudici del palazzo per discutere e poi decidere le varie questioni.
All’interno della grande sala è possibile ammirare anche il enorme cavallo ligneo costruito nel 1466 e doveva essere utilizzato in una giostra. Proprio qui è conservata anche la “Pietra del Vituperio“, un blocco di porfido nero di su cui i debitori insolventi erano obbligati a spogliarsi e battere per tre volte le natiche prima di essere costretti a lasciare la città.
Piazza dei Signori
Proseguendo la visita, piazza delle Erbe è collegata a piazza dei Signori, dove è impossibile non notare il bellissimo Orologio Astrario realizzato nel 1344 da Jacopo Dondi da Chioggia. L’orologio riprende la teoria Tolemaica che poneva la terra al centro dell’universo.
La torre, alta 30 metri, ha 5 piani interni: i primi 3 sono stati destinati a contenere le parti del meccanismo dell’orologio, mentre gli altri 2 costituivano la residenza del maestro orologiaio, custode e manutentore. Il quadrante circolare ha 3 fasce che mostrano relativamente le ore, le stelle e i segni zodiacali.
Il Duomo col suo battistero
Terza tappa del tour è il Duomo e il Battistero. Devo dire che il Battistero supera di gran lunga il Duomo in quanto bellezza artistica! Il Duomo è un progetto di Michelangelo Buonarroti ed è messo in secondo piano dalla Basilica di S. Antonio.
Costruito nel 1522, la facciata è tutt’ora incompleta e caratterizzata da 3 portali. Il suo interno è piuttosto semplice e può sembrare vuoto se messo a confronto con il suo Battistero e la Basilica del Santo.
Ecco, il Battistero: fantastico! L’interno è completamente ricoperto da affreschi che non lasciano nemmeno un millimetro di spazio vuoto. Il suo artefice è Giusto de’ Menabuoi che ha raccontato “Storie della Genesi“, “Profeti ed evangelisti” e le “Storie di Cristo e del Battista“. Sul soffitto un Cristo Pantocratore è il protagonista indiscusso in mezzo ad un vortice di angeli.
Il Ghetto Ebraico
Il quartiere ebraico è piuttosto piccolo ma molto caratteristico. Vicoli stretti, abitazioni caratteristiche del Cinquecento, case-torri sopraelevate tipiche dei quartieri ebraici, le finestre a bifora, portici e porticati, balconi e logge.
Tra gli edifici di maggiore interesse ci sono le 3 Sinagoghe e l’antica Accademia Rabbinica (oggi l’edificio ospita l’hotel Toscanelli). Il Museo Ebraico è stato allestito all’interno della Sinagoga Tedesca, mentre la Sinagoga Italiana è visitabile solo tramite visita guidata organizzata dal Museo Ebraico.
Ho raccontato la mia visita (davvero interessante! La consiglio vivamente) nel post Il Ghetto di Padova e il Museo Ebraico.
- Il consiglio extra. E’ possibile visitare alcuni dei sette cimiteri ebraici ancora esistenti. Quelli antichi nell’area del Borgese, con tombe di personalità celebri dell’ebraismo europeo; quello moderno di Brusegana, le cui tombe sono testimonianza diretta dell’importante ruolo svolto in città dagli ebrei durante l’Ottocento. E’ solo su prenotazione, contattando Coopculture che gestisce le visite guidate e gli itinerari ebraici.
La Specola e i canali di Padova
L’ultima tappa del secondo itinerario per scoprire cosa fare a Padova è tra i miei luoghi patavini preferiti: la Specola e i canali navigabili della città
La Specola, ovvero l’Osservatorio Astronomico, è stata costruita nel 1767 nell’antica torre del castello cittadino e rimase attiva fino al 1942, quando venne costruito l’attuale Osservatorio Astronomico ad Asiago. Attenzione: la Specola con il relativo museo, sono accessibili solo attraverso le prenotazioni fatte all‘Associazione La Torlonga.
Padova fu un tempo una città ricca di canali fluviali costruiti durante il Medioevo e ancora oggi ci sono dei punti in cui sono ben visibili. Dall’antico Castello Carrarese c’era il Naviglio interno che si biforcava, creando due percorsi che attraversavano la città per poi ricongiungersi Conca di Navigazione delle Porte Contarine. Da qui partiva poi il Naviglio del Piovego, un canale di circa 8 km che si collegava al Naviglio della Riviera del Brenta.
Le mie considerazioni su Padova
Padova è stata una di quelle città che ho scoperto e riscoperto recentemente: l’ammetto, inizialmente non mi diceva niente. Ho incominciato a conoscerla meglio ed apprezzarla sempre di più col tempo e le diverse visite fatte.
Un detto locale recita “Venezia la bella, Padova la sorella” che sta ad indicare di come Venezia sia bella e che Padova non è da meno a questa bellezza. E mi trova pienamente d’accordo: Padova è il luogo della storia, dell’arte e della scienza. Siamo in una città ricca di storia e di tradizioni: tante sono le cose da vedere a Padova che un giorno non basta!
- Il consiglio extra. Posso aggiungere che ogni volta che visito Padova, mi diverto sempre a cercare un nuovo murales da aggiungere al mio itinerario di street art: chissà ancora quanti ne dovrò trovare!
6 comments
Aggiungo alla tua bellissima lista una chicca abbastanza insolita: il roseto di Padova. Se torni in primavera, la combo con l’Orto Botanico è imperdibile!
PS: Da padovana sono di parte, ma incito sempre a fermarsi in città più di un giorno per vedere tutto, anche perché spesso con un paio di spritz i san pietrini diventano più ostici da affrontare!
Padova l’ho scoperta solo negli ultimi anni ed è diventata tra le mie mete preferite: appena posso, ci vado (pandemia a parte)!
E’ vero, il Roseto di Santa Giustina è una piccola chicca e l’ho visitato in una calda giornata di agosto di un paio di anni fa. Mi ero ripromessa di ritornarci in primavera ma aspettiamo tempi migliori.
Wow…Non vedo l’ora di essere in Prato della Valle…Non sapevo fosse così grande!!!❤
Guarda, anche una volta là non ti rendi conto di quanto sia grande Prato della Valle: con la scusa di banchetti vari, le statue etc si perde la cognizione dello spazio! Quando l’ho letto, sono rimasta sorpresa pure io!
Mi emoziona sempre sentir parlare della mia Padova! Hai citato anche il mio posto preferito, l’orto botanico. Grazie
Mi fa piacere! Io mi diverto sempre sentir parlare di Trento, la mia città: è sempre interessante vedere come gli altri la vedono. L’orto botanico mi è piaciuto molto: peccato esserci andata a gennaio; ci dovrò ritornare nella bella stagione.
Ho in mente altri post su Padova: ce ne sono di cose da raccontare …