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Padova Urbs Picta: dove ammirare i cicli affrescati del XIV secolo

by Katia
Padova Urbs Picta Card

Dall’estate 2021 l’Italia ha un altro sito UNESCO situato in Veneto: Padova Urbs Picta, ovvero Padova la città dipinta. Il capoluogo patavino non è nuovo a questo tipo elezione dato che anche l’Orto Botanico è patrimonio UNESCO fin dal 1997.

Capolista dell’itinerario di cui parlerò oggi è la Cappella degli Scrovegni per proseguire con gli altri siti che si distribuiscono nelle vie della città. Il comune denominatore degli otto siti sono gli affreschi del Trecento che hanno caratterizzato Padova, dove un gruppo di artisti ha favorito uno scambio di idee e creando una vera e propria rinascita artistica.

E’ stata creata la Padova Urbs Picta Card: una buona occasione per conoscere l’intero ciclo di affreschi con un unico biglietto. Un itinerario da aggiungere al percorso di cui ti avevo già raccontato.

Padova Urbs Picta Card

E’ possibile acquistare la Padova Urbs Picta Card che permette di visitare l’intero ciclo di affreschi del XIV secolo. Ci sono tre opzioni:

  • per i residenti nella provincia di Padova, il biglietto unico costa 25 € con una validità di 6 mesi.
  • per i non residenti: il biglietto unico costa 28 € con una validità di 48 ore e 35 € valido per 72 ore.

Io ho acquistato la card online sul sito www.cappelladegliscrovegni.it, dove ho prenotato anche la visita alla Cappella degli Scrovegni. Ricordo che quest’ultima è solo su prenotazione: le visite sono scaglionate ogni 15 minuti e non possono entrare più di 25 persone. Per tutti gli altri siti non serve prenotare e ti puoi organizzare in base al tuo itinerario.

Al momento della prenotazione della Padova Urbs Pict Card puoi scegliere se includere la visita o meno anche i Musei Civici di Padova. Io l’ho fatto e ne se sono rimasta soddisfatta perché non li avevo mai visitati, nonostante ci fossi puntualmente passata davanti.

  • Museo Eremitani sede del Museo Archeologico e il Museo dell’Arte Medievale e Moderna.
  • Palazzo Zuckermann al cui interno è allestito il Museo di Arti Applicate e il Museo Bottacin.

Cappella degli Scrovegni

Ci troviamo di fronte tra i luoghi più conosciuti di Padova e il capofila dei monumenti candidati UNESCO: la Cappella degli Scrovegni.

La cappella è stata commissionata da Enrico degli Scrovegni, dopo aver acquistato il terreno all’inizio del Trecento. L’usuraio padovano ha costruito il suo palazzo, di cui la cappella era un oratorio privato. Per eseguire il ciclo di affreschi è stato chiamato l’artista fiorentino Giotto: la Cappella degli Scrovegni contiene gli affreschi meglio conservati dell’artista.

Il ciclo affrescato risale al 1303 – 1305 e ricopre l’intera cappella: nessun punto della superficie interna è stato lasciato bianco.

  • La visita dura 30 minuti: 15 minuti per seguire un video in cui si parla della storia della cappella e dei sui affreschi. Gli altri 15 minuti sono a disposizione all’interno della cappella stessa.
Padova Urbs Picta Card
L’interno della Cappella degli Scrovegni

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani

Ero già entrata diverse volte nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani e gli affreschi li avevo visti già diverse volte ma è sempre un piacere ritornarci. Ci troviamo accanto al Museo degli Eremitani e alla Cappella degli Scrovegni e gli affreschi all’interno della chiesa sono il primo esempio di arte rinascimentale del Nord Italia.

Gli affreschi decorano le pareti del presbiterio e dell’abside e raccontano le storie dei Santi Filippo, Giacomo, Agostino e monocromi con i pianeti e le sette età dell’uomo. Il ciclo pittorico è stato commissionato a Guariento tra il 1361 e il 1365: nonostante il pesante bombardamento dell’11 marzo 1944, sono rimaste ancora alcune tracce degli affreschi.

  • La chiesa è aperta dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 12.30. Sabato e la domenica dalle 9.30 alle 12.30.

Palazzo della Ragione

Siamo nel cuore di Padova e il Palazzo della Ragione è stata la sede dei tribunali cittadini e del mercato coperto: lo stesso salone, oggi, è uno dei più grandi spazi coperti d’Italia.

Il Salone (come viene chiamato dagli stessi padovani) dà l’impressione di essere un’enorme barca rovesciata e adagiata su 90 piloni e disposti in quattro ordini. Il primo spazio, quello al piano terra è ancora utilizzato come mercato con le piccole botteghe ospitate nel sottoportico. Lo spazio al primo piano è quello più maestoso, utilizzato come sede di eventi ed è la nostra meta di oggi.

I dati epici dell’interno del Palazzo della Ragione di Padova sono:

  • 80 metri di lunghezza per 27 metri di larghezza.
  • Una vertiginosa struttura lignea a sesto acuto alta quasi 40 metri.
  • 500 affreschi che decorano la vasta sala.

Gli affreschi originali sono stati eseguiti da Giotto nel 1306 con motivi astrologici, religiosi e figure allegoriche. Un incendio del 1420 ha distrutto tutto e nel ricostruire il palazzo, si è deciso di creare un’unica navata su idea dell’architetto Bartolomeo Rizzo, esperto di costruzioni navali.

Per i nuovi affreschi sono stati chiamati il padovano Nicolà Miretto con l’aiuto di Stefano da Ferrara. Vengono ripresi i motivi astrologici che si distribuiscono in 333 riquadri su tre fasce sovrapposte. Questo ciclo dei mesi è tra i rari cicli pittorici legati all’astrologia e risalenti al Medioevo rimasti intatti ai giorni nostri.

Padova Urbs Picta Card
L’interno affrescato del Palazzo della Ragione

Basilica del Santo

La Pontificia Basilica di S. Antonio è conosciuta soprattutto come la Basilica del Santo dai padovani e conosce diversi primati:

  • è tra i principali monumenti di Padova.
  • è uno dei maggiori capolavori artistici del mondo.
  • è uno dei luoghi di culto della cristianità più frequentati: la basilica è stata riconosciuta dalla Santa Sede come Santuari internazionale.

La prima struttura del tempo risale al Duecento e non si conosce il nome dell’architetto: si suppone sia stato un frate francescano. L’unica cosa certa è che la struttura è stata fin da subito dedicata a San Francesco d’Assisi. La struttura architettonica mescola diversi stili. L’esterno e le sue cupole riprendono la Basilica di San Marco di Venezia; mentre l’interno passa dal romanico al gotico.

Il percorso è spettacolare e ogni volta che visito la Basilica, ne rimango sempre estasiata e gli affreschi non lasciano nessuno spazio vuoto. Le tappe sono tante e tutte diverse tra loro: cappella di Sant’Antonio, cappella della Madonna Nera, cappella del Beato Luca, cappella delle reliquie, presbiterio e altare maggiore.

La visita continua all’interno dei due chiostri e se sei interessato, ci sono i musei della Basilica al costo di 7 € per i tre siti (Oratorio di San Giorgio, Scuola del Santo e Museo Antoniano). Ricordo che l’Oratorio di San Giorgio è incluso anche nella Padova Urbs Pict Card.

  • La Basilica del Santo è ad accesso libero e la puoi visitare in autonomia anche senza la Padova Urbs Pict Card.

Oratorio di San Giorgio

Non avevo mai visitato l’Oratorio di San Giorgio e questa è stata una buona occasione per entrare in un luogo nuovo. La struttura risale al Trecento come cappella gentilizia funeraria dei marchesi Lupi di Soragna.

L’artefice di questo ciclo pittorico è Altichiero da Zevio, raffigurando:

  • Crocifissione di Cristo e l’Incoronazione di Maria sulla parete dell’altare.
  • Infanzia di Gesù decora la parete interna.
  • Leggenda di San Giorgio è sulla pareste sinistra e Leggenda di san Giorgio sulla parete di destra.

Le visite guidate devono rispettare le celebrazioni in corso dato che la cappella è ancora consacrata.

Battistero di San Giovanni Battista

Il Battistero del Duomo risale al periodo romanico ma la struttura attuale è della seconda metà del Duecento. Gli affreschi sono del 1375 – 1378 ed seguiti da Giusto de’ Menabuoi su richiesta di Francesco da Carrara il Vecchio. Il ciclo pittorico è formato da circa 100 affreschi che raccontano episodi della Genesi, dell’Apocalisse e di San Giovanni Battista.

La struttura del Battistero ha una pianta quadrata con un alto tamburo circolare, una cupola e un’abside con cupoletta.

La prima volta che ci sono entrata, ne sono rimasta estasiata: un concentrato di affreschi in poco spazio che ti fa perdere la testa. Il Battistero è in contrasto col Duomo: si passa da un edificio che straripa di arte ad uno spoglio che a confronto sembra completamento spoglio.

Perché seguire l’itinerario di Padova Urbs Picta

Il mio itinerario non ha toccato l’Oratorio San Michele e la Cappella della Reggia Carrarese per via delle aperture ridotte; saranno una tappa obbligata durante la mia prossima visita a Padova.

Conoscevo già la Cappella degli Scrovegni (visitata troppo tempo fa), il Battistero del Duomo e la Basilica del Santo. E’ stato un piacere poter ritornare nei luoghi già visitati e una grande scoperta tutti gli altri che ancora non avevo visitato.

Acquistare la Padova Urbs Picta è stata una buona occasione per fare un tuffo nelle meraviglie artistiche del Trecento e approfondire meglio la mia conoscenza della città.

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5 comments

Sr. Mariadoria Luglio 8, 2022 - 3:21 pm

grazie le tue fotografie sono bellissime e le hai raffigurate nel blog in modo tale che fai venire voglia di andarci lì a Padova. Lavoro professionale. grazie

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Patty_unanimainviaggio Luglio 8, 2022 - 3:09 pm

Ottima guida per una visita a Padova, che ho già visto ma che mi ripropongo di vedere per visitare queste bellezze artistiche

Reply
Katia Luglio 8, 2022 - 3:28 pm

Spero di averti dato un’ispirazione in più per visitarla di nuovo!

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Stremamma Luglio 8, 2022 - 12:13 pm

Sono stata a Padova più di una volta, ma sempre all’ultimo minuto e senza vedere la cappella degli Scrovegni. Mi hai fatto venir voglia di rimediare.

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Katia Luglio 8, 2022 - 12:15 pm

La Padova Urbs Picta è recente: quindi hai tutto il tempo per visitare l’intero itinerario!

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