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Il cimitero monumentale della Certosa di Ferrara

by Katia
cimitero monumentale della certosa di ferrara

Definito come un museo a cielo aperto, il cimitero monumentale della Certosa di Ferrara è uno spazio del tutto particolare all’interno delle proposte culturali della città estense.

Situato nell’attuale Addizione Erculea, a pochi metri dal Palazzo dei Diamanti e dall’Orto Botanico Universitario, custodisce al suo interno memorie antiche legate al passato di Ferrara. Tutt’ora capolavori d’arte sacra e monumenti funebri di personalità importanti sono gelosamente conservati.

Di seguito ti racconto la storia del cimitero monumentale della Certosa di Ferrara e tre itinerari per conoscerne gli eventi e i personaggi ferraresi.

cimitero monumentale della certosa di ferrara

La storia del cimitero monumentale della Certosa

La Certosa di Ferrara ha una lunga storia. Istituita tra il 1452 e il 1461 per volere del signore di Ferrara, un certo Borso I d’Este che diede l’autorizzazione di costruirla su imitazione della Certosa di Pavia: era un periodo in cui la devozione alla Regola dell’Ordine dei Certosini cresceva sempre più, facendo nascere diversi monasteri sulla penisola italica.

Come successe a Bologna, dove l’attuale cimitero monumentale sorge sulle ceneri di un antico cenobio certosino. Dal 1471 il monastero di Ferrara acquisì sempre una maggiore importanza grazie ai monaci Certosini, fino ad ingrandirsi sempre più.

Costruita inizialmente al di fuori delle mura della città secondo le tradizioni dell’Ordine, la Certosa si trovò ben presto all’interno dell’Addizione Erculea e delle mura cittadine ma conservando nello stesso tempo ampi spazi verdi adibiti ad orti e giardini lontani dal centro abitato.

Nel 1492 Ercole I d’Este chiede all’architetto di corte Biagio Rossetti la creazione di una chiesa dedicata a San Cristoforo, sulla base di una primitiva chiesa ad una sola navata.

La trasformazione da Certosa a cimitero avvenne alla fine del Settecento quando Napoleone soppresse gli ordini religiosi, confiscandone i beni ecclesiastici e appropriandosene.

I Padri Certosini si trovarono a dover lasciare l’antico convento della Certosa e il grande spazio lasciato vuoto venne riutilizzato come complesso cimiteriale dal 1813.

cimitero monumentale della certosa di ferrara

Gli itinerari della Certosa di Ferrara

La visita al cimitero monumentale della Certosa di Ferrara risulta interessante perché si ha la possibilità di conoscere la sua storia e ciò che è esposto al suo interno.

E’ per questo che, dopo la sua recente ristrutturazione, si è voluto proporre al visitatore un itinerario suddiviso in tre percorsi tematici: le storie di Ferrara, le Sette Arti e la Sacra Bellezza.

La guida è possibile scaricarla da sito www.certosadiferrara.it oppure scaricare l’App Artour in realtà aumentata “Certosa di Ferrara Cimitero Monumentale” sul proprio cellulare: una guida interattiva, gratuita e disponibile anche offline.

I video di Artour sono stati realizzati in collaborazione con IIS Copernico-Carpeggiani di Ferrara nell’ambito del Progetto Alternanza Scuola-Lavoro.

Storie di Ferrara

Il percorso blu ti accompagnerà a conoscere i personaggi che hanno costruito e conservato Ferrara nel corso del tempo. Archivisti, storiografi, conservatori e tutte quelle persone che hanno fatto la storia della città. Dall’impegno politico e giornalistico di Carlo e Francesco Mayr; lo storico Giulio Righini legato alle memorie ferraresi; il bibliografo giuseppe Agnelli tra gli artefici della catalogazione della sezione antica della Biblioteca Ariostea. Questi sono solo alcuni dei nomi che troverai.

Le Sette Arti

Ferrara, città di artisti e poeti ma anche di architetti e registi. In vita ci hanno deliziato con le loro opere e alla fine del loro percorso, hanno deciso di ritornare nella loro città natale.

E’ possibile ripercorrere all’interno del cimitero monumentale di Ferrara un percorso legato alla poesia e all’arte tra Ottocento e Novecento: Gaetano Previati, Filippo De Pisis oppure l’acclamato artista dell’alta società Giovanni Boldini.

Senza scordare il regista Michelangelo Antonioni, l’architetto Antonio Foschini (l’artefice della rotonda omonima, dietro al teatro ferrarese) o Florestano Vancini legato a lungometraggi storico-politici.

Ecco cosa ci racconta il percorso rosso.

La Sacra Bellezza

Il percorso viola ti permetterà di scoprire un’arte del tutto particolare ma di tutto rispetto, quella funeraria. Busti e statue che sembrano persone reali, elementi di iconografia funeraria, ottime realizzazioni di architettura sepolcrale. Un nome su tutti Antonio Canova. Tra i maggiori esponenti del neoclassicismo, creò il busto del suo biografo, Leonardo Cicognara. Gli altri nomi, tra i tanti, sono: Ambrogio Zuffi, Alfonso Lomabardi e Camillo Torreggiani.

Un percorso del tutto particolare è quello della Via Crucis, realizzata da Ulderico Fabbri in terracotta. Oppure scoprire l’arte sacra nei dipinti di Carracci, Scarsellino, Bononi e Bastianino.

L’antico monastero, la chiesa e il cimitero oggi

L’antico monastero è stato demolito in parte durante l’Ottocento ma ancora oggi si possono ammirare le celle dei monaci trasformate in cappelle funerarie, il desertum (un vasto spazio situato al centro della struttura e dedicato alla clausura) e le porte di accesso al chiostro.

Sul retro c’è ancora l’orto, il portico e il loggiato che separavano le varie celle dei monaci.

La chiesa di San Cristoforo alla Certosa risale al 1498 grazie all’architetto Biagio Rossetti anche se ad oggi non si è sicuri che fosse sua la firma al progetto. Chiusa al culto da Napoleone perché espropriò tutta l’area ai monaci, venne riaperta nel 1813 con dei cambiamenti.

La chiesa originale venne abbattuta così come il chiostro per poter costruire il porticato. A causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e dell’incuria degli anni successivi, negli ultimi decenni è stata oggetto di restauri e consolidamenti.

L’interno della chiesa è a navata unica e caratterizza da 6 cappelle laterali, bassorilievi marmorei che raccontano le imprese eroiche della famiglia d’Este.

Oggi, il cimitero monumentale della Certosa di Ferrara è il risultato di 500 anni di storia tra nuove costruzioni, abbattimenti, restauri, ampliamenti. I danni maggiori sono stati fatti da Napoleone, il quale trafugò tutto ciò che fosse possibile e i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che distrussero il campanile originario, la copertura dell’abside e il frontone che si trova a sud del transetto.

La visita è consigliata: un salto nel passato per ammirare l’arte e la storia. E nello stesso tempo per respirare l’aria di un antico monastero dove il tempo non è mai passato.

Informazioni utili per visitare la Certosa

  • L’entrata è gratuita ed aperto tutti giorni.
  • Gli orari d’apertura sono: da ottobre a marzo dalle 8.30 alle 15.00 e da aprile a settembre dalle 8.30 alle 17.00.

Cosa vedere a Ferrara?

Ferrara è una città a misura d’uomo e la si può visitare in una giornata: io consiglio di ritornarci diverse volte per conoscerla meglio in tutte le sue sfaccettature. Io l’ho visitata due volte, la prima in una fredda e nebbiosa giornata di novembre e la seconda, in una calda giornata estiva: due esperienze diverse!

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8 comments

Sara - Cappellacci a Merenda Novembre 22, 2019 - 5:29 pm

Hai raccontato e raffigurato la Certosa in modo perfetto ed è stato un piacere incontrarti e fare una bella passeggiata in questo luogo ricco di storia!
La prossima volta ti passo a trovare a Trento!

Reply
Katia Novembre 22, 2019 - 7:24 pm

La Certosa e l’Orto Botanico erano nella mia lista: purtroppo lo scorso novembre, durante la mia prima visita a Ferrara non sono riuscita a vederli a causa del tempo. Sono contenta di esserci andata e di averti avuto come guida!
T’aspetto a Trento 🙂

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Claudia e Mattia Novembre 5, 2019 - 2:54 pm

Ferrara è davvero una città magnifica, purtroppo ci sono stata solo una volta per qualche ora, ma mi ha molto colpito. Sicuramente tornerò anche per vedere la Certosa.

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Katia Novembre 6, 2019 - 2:25 pm

Ferrara, anche se piccola, ha tante cose da vedere e un giorno (o solo qualche ora) non basta: io l’ho visitata un paio di volte e non mi ritengo ancora soddisfatta. Devo ritornarci pure io!

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Dario Novembre 5, 2019 - 9:30 am

Ferrara è veramente un museo a cielo aperto; ci sono passato per un giorno a giugno e mi sono ripromesso di dedicarle più tempo. In quel momento visiterò anche questo luogo da te descritto. Grazie

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Katia Novembre 5, 2019 - 11:56 am

Io ci sono ritornata per la seconda volta lo scorso agosto e finalmente l’ho vista col sole e tutto mi è sembrato ancora più bello!

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Sabrina Novembre 2, 2019 - 5:48 pm

Per noi ferraresi è un luogo sacro dove seppellire i nostri cari e spesso non ci rendiamo conto della magnificenza che abbiamo attorno ma c’è tanto da raccontare che leggere questo tuo articolo mi fa veramente piacere.

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Katia Novembre 2, 2019 - 6:19 pm

Io mi ci sono persa (ovviamente in senso positivo): strano ma vero è un luogo che mi ha dato tanta pace. Non so perché, forse il fatto di avere la sensazione di essere in centro, il grande prato all’entrata, il silenzio.

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