Al solo pensiero di un cimitero, si può rabbrividire: i morti seppelliti, un luogo pieno di tristezza. Ma anche storie paurose di fantasmi che circolano liberamente.
A volte la bellezza di un cimitero può prendere il sopravvento e far dimenticare le sensazioni di paura, tristezza, malinconia per lasciar spazio allo stupore, alla bellezza e alla storia. A me è successo con il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, un luogo dal quale non volevo più uscire.
- Dopo Bologna mi sono appassionata dei cimiteri monumentali e ho incominciato a raccontarli sul blog!
La storia del cimitero monumentale della Certosa
Il Cimitero Monumentale della Certosa nasce ufficialmente nel 1801 sulle ceneri di un antico cenobio certosino, vissuto per ben 4 secoli e soppresso nel 1796 da Napoleone. L’idea di creare qui un cimitero partì dalla Commissione di Sanità del Dipartimento del Reno perché la Certosa aveva tutte le caratteristiche per essere un cimitero: era fuori dall’abitato e si trovava in una zona dove l’aria circolava molto bene ed era ben fornita da una rete idraulica.
Nel 1811 l’architetto Gasperini creò un portico per collegare il cimitero al Santuario di San Luca, congiungendosi con l’Arco del Meloncello: io ho raggiunto il Cimitero Monumentale della Certosa proprio da qua, dopo aver visitato San Luca. Infatti, l’entrata consigliata è da via della Certosa 18, in modo da evitare le funzioni in atto e sentirsi un pò più rilassati nel visitare questo luogo fuori dal mondo.
Una volta entrati, rimanete sulla vostra sinistra: è da qui che si sviluppa la parte più antica. Un susseguirsi di chiostri, gallerie, passaggi e corridoi coperti, per ritrovarsi all’improvviso e senza rendersene conto, all’interno di una chiesa. Vi assicuro che è un labirinto nel quale io stessa mi sono persa diverse volte: a tratti ho avuto un pò paura perché mi sono trovata davanti a statue talmente vere, che non mi sarei meravigliata se si fossero mosse.

Non c’è da meravigliarsi di tutto ciò: il Cimitero Monumentale della Certosa è un museo a cielo aperto, un groviglio di storia dell’architettura e di statuaria da non poco conto. Testimone silenzioso dell’arte ottocentesca, dal tipico gusto romantico e neoclassico.
La Chiesa di San Girolamo
La chiesa testimonia l’antico splendore di un convento perduto: dal 1334 al 1796 qui era attivo un convento, chiuso poi per volere di Napoleone. Gli affreschi rimasti alle pareti raccontano la vita di Cristo grazie a pittori bolognesi attivi verso la metà del XVI secolo. Chiesa monastica, devota a San Girolamo e fortemente voluta da Giovanni d’Andrea (personaggio legato alla cultura guelfa di Bologna), è il risultato di continui ampliamenti risalenti al Cinquecento. La chiesa di San Girolamo venne collegata con l’attuale Chiostro Terzo attraverso a delle celle monastiche.
Il Chiostro Terzo
Nel chiostro Terzo si passa dalle tombe dipinte, tradizione legata alla cultura neoclassica locale, a tombe che sono delle vere e proprie opere in stucco e scagliola (e in secondo momento in marmo e bronzo). L’origine di affrescare le tombe, in questo caso di famiglie illustre bolognesi, non è isolata ma la si può trovare anche nel resto dell’Europa.
Il Chiostro delle Madonne
Il chiostro della Madonne è un bellissimo esempio dell’architettura monastica tipica del del XIV secolo; mentre il chiostro della Cappella è un esempio di arte rinascimentale. La Galleria degli Angeli fu destinata alla sepoltura dei bambini, così come il loggiato delle Tombe, in perfetto stile neoclassico.
Da non tralasciare la parte risalente al Novecento, in perfetto stile Liberty o con quel tocco di Verismo, tipico del primo periodo del secolo scorso. Passando attraverso l’Ossario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale e quello dedicato ai Partigiani, una parte destinata agli Acattolici o per il Cimitero Ebraico.
I simboli funerari
I cimiteri sono luoghi particolari dove il mondo dei vivi incontra quello dei morti: le credenze e i riti cambiano di società in società. Nonostante questo, in tutte le situazioni, la tomba acquista una forte simbologia legata soprattutto al ricordo della persona che ci ha lasciato e un buon auspicio per il passaggio dalla vita alla morte.
Il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna non è da meno: è piena di simboli funerari da scoprire ed interpretare. Gli stessi poeti e letterati, attraverso le loro opere, ci hanno raccontato le loro storie: storie bizzarre, leggende misteriose o pratiche inconsuete. E che dire dell’arte con la rappresentazione di sfingi (tipiche nella massoneria), lucerne, o del serpente che si mangia la coda, il tipico simbolo dell’eternità? La letteratura ci ha lasciato un’infinità di storie fantastiche dove fantasmi, spiriti e morti si mettono in contatto con i vivi.
A riguardo, troverete tombe di Giosuè Carducci, Giorgio Morandi, Gioacchino Rossini e Lucio Dalla. Giusto per nominarne qualcuno.
Ma lo sapevate che la chiaroveggente più rinomata del XIX secolo è sepolta qui? Sto parlando di Anna Bonazinga D’Amico, vissuta durante l’Ottocento. Fu lei che diede molti consulti attraverso il “gabinetto medico magnetico“.

Info Utili per visitare la Certosa di Bologna
- Gli orari di apertura sono: periodo estivo 7 – 18 e periodo invernale 8 – 17
- L’entrata consigliata è quella da via della Certosa 18 ed è gratuita.
10 pensieri sparsi
Non avevo la minima idea che a Bologna esistesse un posto del genere, e soprattutto che nel cimitero della Certosa fossero sepolti tutti queI personaggi illustri. Non amo molto le visite cimiteriali, ma credo che questa valga la pena anche, dal punto di vista artistico-monumentale.
E’ stata una scoperta anche per me: non mi aspettavo di trovare un museo a cielo aperto! A volte non riuscivo a capire se ero in un cimitero, in un museo oppure in una chiesa perché sono le tre cose insieme. Ed è un luogo che m’ha lasciato senza parole.
Questo è un posto che voglio assolutamente vedere. Me lo sono segnato da un po’ perché vorrei cercare il monumento dedicato a Dickens e alla sua visita a quel luogo.
Ci devo ritornare pure io perché non sono riuscita a vederlo tutto e ci sono parecchie cose che vorrei vedere o vedere meglio come l’Ossario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale e dei Partigiani.
I cimiteri possono essere super tetri o incredibilmente affascinanti e quest’ultimo rientra a pieno titolo nella categoria. Non sono una fan dei tour dei cimiteri (sì, è un filone turistico!) ma le loro storie mi affascinano molto
Grazie Paola per essere passata!
Io mi sono avvicinata a questo tipo di visite, dopo aver visitato i cimiteri tedeschi & austriaci. Spesso si nascondo delle gran storie che raccontano personaggi famosi, persone comuni e spesso è un connubio tra arte e storia … come nel cimitero della Certosa di Bologna! Nonostante questo, devo dire che neanche io sono una gran fan dei tour dei cimiteri: qua ci sono arrivata perché avevo letto alcune cose relative all’arte ed ero proprio curiosa di vedere!
Dalle foto e dalla descrizione sembra splendido. Pensa che a me i cimiteri fanno un effetto opposto ai più: mi rilassano moltissimo! Mi discende addosso proprio una quiete stupenda, forse perché essendo già tutti morti non rimane più nessuno per fare del male ? Comunque grazie per avermi fatto scoprire un cimitero monumentale di cotanta bellezza, se mai passassi da quelle parti durante una visita in Italia sarebbe uno dei primi posti che mi piacerebbe vedere!
Anche a me i cimiteri rilassano parecchio per via della loro quiete. Ho iniziato a “frequentarli” in Germania e in Austria, lì ne hanno di veramente belli. E poi ce ne sono alcuni, come il cimitero monumentale della Certosa di Bologna che sono delle vere e proprie opere d’arte e sembra di essere in un museo e non in un cimitero.
Davvero interessante questo cimitero, non lo conoscevo. Mi piacerebbe visitare Bologna, lo dico da anni e poi non riesco mai a organizzarmi 😀
Io adoro questa città (ma io amo il 99% luoghi che visito … sono un caso a parte). Ora sto conoscendo i luoghi meno turistici di Bologna e devo dire che sono molto più belli di quelli turistici: quindi, se ti capita, visita di corsa il capoluogo emiliano!