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Ferrara, cosa vedere nella città degli Estensi

by Katia
cosa vedere a ferrara

La città d’Este è uno di quei luoghi a misura d’uomo, dove tutto è raggiungibile a piedi e il suo lento ritmo fa apprezzare meglio ciò che si sta visitando. Basta una giornata per toccare le tappe principali, qualcosa in più se si visitano i diversi musei: ti racconto cosa vedere a Ferrara, grazie ad un percorso tra il centro storico e le offerte culturali locali.

Il suo centro storico è Patrimonio UNESCO dal 1995: la scuola architettonica ferrarese ha influenzato l’Italia e l’Europa tra il Quattro e Seicento e per questo Ferrara è stata soprannominata “prima capitale moderna d’Europa”.

Ferrara è stata una di quelle città di cui ho sentito tanto parlare ancora prima di visitarla e la curiosità è salita alle stelle. Finalmente sono riuscita ad andarci di persona un paio di volte: l’ho conosciuta la prima volta in inverno e ci sono ritornata col caldo afoso l’estate successiva.

Ed è così che in una giornata novembrina, fredda, uggiosa, piena di nebbia e pioggia, la città degli Estensi mi ha accolto all’inizio. In questa occasione, a causa del clima invernale, ho usufruito della MyCard Fe e passando gran parte della giornata nei musei.

Forse il momento sbagliato per visitarla ma tant’è che ci sono ritornata in estate, in una calda giornata d’agosto, dove ho colto l’occasione di godermi le vie del centro. Quello che ti racconto è l’itinerario fatto nelle due giornate.

Cosa vedere a Ferrara nel centro storico

Entrambe le volte, sono arrivata a Ferrara col treno partendo da Bologna e ho raggiunto il centro storico in 15 minuti a piedi. Se non te la senti, dalla stazione dei treni passano molti bus che arrivano in centro. Il resto dell’itinerario descritto è fattibile a piedi e si concentra nei punti nevralgici della città.

Vuoi conoscere Ferrara sotto un aspetto inusuale attraverso gli enigmi?

Il percorso proposto da ClueGo ti darà la possibilità di conoscere la città risolvendo divertenti indovinelli. Prenota online e potrai seguire l’autoguida una volta arrivata sul posto: non hai orari da rispettare e sarà l’app a seguire i tuoi ritmi!

Corso Martiri della Libertà e Piazza Trento Trieste

Il punto di partenza del mio percorso è stato il Castello Estense, impossibile non notarlo una volta arrivati in centro ed è delle tappe museali di cui ti racconterò dopo.

Di fronte al Castello Estense, sempre lungo corso Martiri della Libertà c’è la Rotonda Foschini; un cortile ovale interno al Teatro Comunale di Ferrara. Questo spazio è nato come passaggio delle carrozze d’epoca e riqualificato successivamente quando si è deciso di renderlo zona pedonale e spazio per le manifestazioni.

Alla fine del corso, sorge la cattedrale che fa angolo con piazza Trento Trieste: l’entrata alla chiesa è gratuita e mi sono persa visitare il suo interno.

Purtroppo, a causa del terremoto del 2012, la Cattedrale ha subìto dei danni e quando l’ho visitata, ai soffitti erano ancora attaccate delle reti o dove c’erano delle crepe, è stata posta della carta giapponese per proteggere gli affreschi e delimitare i danni.

  • Il consiglio extra: la visita al Museo della Cattedrale poco distante e allestito all’interno della ex chiesa di S. Romano: solo il luogo merita una tappa. Da qui, è iniziata la visita alla mia parte preferita alla città.

Ferrara è un crogiolo di vie, viuzze, piazze, cortili di epoca medievale e rinascimentale: ci troviamo nella parte più caratteristica della città. Il mio consiglio è quello di prendertela con molta calma!

Ferrara Medievale: via delle Volte e il Ghetto ebraico

Via delle Volte è dove i mercanti operavano lungo il porto fluviale, utilizzando gli antichi fondachi come magazzini. Le loro abitazioni erano le tipiche case-torri e le varie volte facevano da collegamento da un edificio e l’altro.

Il Ghetto ebraico, sorgeva proprio qui ed è dove viveva la più antica comunità ebraica d’Italia e segregata qui dal 1627 all’Unità d’Italia. Le prime testimonianze risalgono intorno al 1100 ed è durante il Rinascimento, con gli Estensi, che nasce la comunità grazie alla confluenza di tre correnti provenienti da Roma, dalla Germania e dalla Penisola Iberica.

Nel 1800 la comunità ebraica raggiunse le 1.800 persone. Durante la Seconda Guerra Mondiale sono state deportati 101 ebrei e solo 5 ritornarono a casa.

Il Ghetto è caratterizzato da via Mazzini, la via dei negozi di proprietà degli ebrei, Via Vignatagliata, Via Vittoria e Piazzetta Isacco Lampronti. All’imbocco con piazza della Cattedrale c’era uno dei cinque cancelli che delineavano il Ghetto.

Oggi sono ancora presenti le tre Sinagoghe: una al nr 95 di via Mazzini e tutt’ora centro nevralgico della piccola comunità ebraica:

  • è possibile visitare il Museo Ebraico al suo interno.
  • L’ex Tempio Tedesco, usato per le celebrazioni solenni.
  • L’ex Tempio Italiano usato soprattutto per le conferenze e le celebrazioni comunitarie.

Basilica di S. Maria in Vado

E’ probabile che risalga ancora prima del Mille ed è per questo che la Basilica di S. Maria in Vado è tra le chiese più antiche e le più importanti di Ferrara.

Si racconta che nel 1171 ci sia stato un miracolo: durante la messa, da un’ostia consacrata spezzata ha sprizzato un fiotto di sangue che è andato a macchiare l’antico altare. Per questo motivo, la basilica è diventata meta di pellegrinaggi ed Ercole I ha commissionato nel 1495 un rifacimento all’architetto Biagio Rossetti.

L’aspetto attuale risale ai restauri del 1570: a causa di un terremoto molti edifici della città sono stati rovinati e la Basilica di S. Maria in Vado è stata rifatta.

L’Addizione Erculea

Durante il Medioevo e fino al Quattrocento, il confine settentrionale di Ferrara era delimitato dalle odierne Viale Cavour e Corso Giovecca. Nonostante questo, sorgevano alcuni edifici, alcuni dei quali prestigiosi perché di proprietà ducale.alla p

Nel 1492, Ercole I ha incaricato l’urbanista e architetto Biagio Rosseti di inglobare questa parte di Ferrara al centro urbano. Il progetto razionale del Rosseti è risultato originale, facendo conoscere Ferrara come la prima città moderna d’Europa.

Piazza Ariostea doveva diventare il centro nevralgico dell’Addizione di Ercole I d’Este e chiamata Piazza Nova per contraddistinguerla alla piazza del mercato, situata a sud della cattedrale. Non acquisì mai tale importanza ma rimase comunque una zona libera da costruzioni e destinata a diventare un parco pubblico.

In onore di Ercole I, il quartiere è stato chiamato l’Addizione Erculea e le tappe principali collocate al suo interno:

  • il Palazzo dei Diamanti con la relativa pinacoteca.
  • Il cimitero della Certosa.
  • Il Palazzo Massari e il relativo parco.

I musei di Ferrara con la MyFe Card

Dato che, in entrambe le mie visite, ci sono stata solo un giorno, ho acquistato in loco la MyFe Card da 48h a 20 € che mi ha dato la possibilità di vistare diversi musei.

Se rimani a Ferrara per più giorni, ci sono altre opzioni: validità 3 giorni a 22 € e 6 giorni a 25 €.

L’unica spesa extra di 2€ è stata la Torre dei Leoni al Castello Estense, dalla quale si può ammirare Ferrara dall’alto.

  • I costi sono aggiornati ad agosto 2024!

Castello Estense

Il Castello Estense emerge dal centro del fossato d’acqua fin dal lontano 1385 e il suo utilizzo è cambiato diverse volte nel corso dei secoli. Residenza di duchi e pontefici, sede dell’amministrazione pubblica.

Oggi è un monumento di 10.000 mq di storia e arte tra il piano terra e il piano nobile: da una parte le sale gotiche che raccontano il “dietro le quinte” della vita di corte, come le cucine e le prigioni. Dall’altra parte, la vita di corte degli Esti animavano le bellissime sale affrescate: il Giardino Pensile degli Aranci, la Sala dell’Aurora, la Saletta e la Sala dell’Aurora.

Al costo aggiuntivo di 2 €, è possibile salire sulla Torre dei Leoni dalla quale ammirare un bellissimo panorama dall’alto: io ho visto una Ferrara immersa nella nebbia ma è stato comunque interessante capire come fosse organizzata la città! Per la cronaca: 122 scalini per raggiungere la balconata!

Una cosa che mi piace molto dei castelli, sono i fossati pieni d’acqua che li racchiudono: in questo  senso, il Castello Estense non è da meno, dando la possibilità di ammirare una tipica fortezza difensiva.

L’esterno del Castello Estense

Museo della Cattedrale

Il Museo della Cattedrale è molto piccolo e lo potrai visitare abbastanza velocemente: questo non significa che non ne valga la pena! Si trova all’interno dell’ex chiesa di San Romano dal 2000 e solo la location è motivo di una visita.

Sono custodite 24 miniature, alcune sculture, dipinti quattrocenteschi e degli enormi e bellissimi arazzi risalenti alla metà del Cinquecento.

Oltre agli spettacolari arazzi, il capolavoro di Cosmè Tura ti lascerà senza fiato: le monumentali ante d’organo raffiguranti San Giorgio e il drago e l’Annunciazione, tra le maggiori opere rinascimentali.

Museo del Risorgimento e della Resistenza

Il museo è diviso in due parti: il Risorgimento e la Resistenza.

La prima parte racconta di una Ferrara ottocentesca, una Ferrara sotto l’occupazione napoleonica a cavallo tra Sette e Ottocento, passando poi sotto la reggenza austriaca.

Tante le testimonianze dell’epoca attraverso stampe politiche e a volte delle vere e proprie satire, fotografie, armi ed uniformi. Ma anche fucili, armi, sciabole, moschetti, vessilli, divise legate al periodo che va dall’Unità d’Italia alla Prima guerra Mondiale.  Pensate che nacque proprio qua a Ferrara la Compagnia dei Bersaglieri del Po nel 1848.

La seconda parte mette in mostra la Ferrara che ha combattuto contro la dittatura con testimonianze di vario genere dal 1919 al 1945. Foto, manifesti, volantini, stampa locale e nazionale, passando anche per le testimonianze dirette legate alle persecuzioni a causa delle leggi razziali.

Palazzo dei Diamanti e Pinacoteca Nazionale

I diamanti di questo palazzo, non sono dei veri diamanti, piuttosto le bugne a punta che ricoprono l’interno edificio: ci sono ben 8.500 blocchi di marmo che formano le pareti bugnate!

Si dice in giro che il Palazzo dei Diamanti sia tra gli edifici più conosciuti al mondo che rispecchiano il Rinascimento italiano. I lavori sono stati diretti da Biagio Rossetti tra il 1493 e il 1503 per volere di Sigismondo d’Este, fratello del duca Ercole I d’Este.

Nel 1832 Palazzo dei Diamanti è stato acquistato dal comune di Ferrara e dal 1933 è diventata la sede della Pinacoteca Nazionale.

Al Palazzo dei Diamanti avrai la possibilità di scegliere se visitare solo la Pinacoteca Nazionale oppure includere anche la visita alla mostra in corso.

  • La sola visita alla Pinacoteca Nazionale è inclusa nella MyFe Card, mentre se visiterai anche la mostra temporanea, avrai una riduzione sul biglietto. Purtroppo, durante la mia visita, ho potuto visitare solo la metà delle sale a causa di lavori di restauro.
Una delle sale del Castello Estense

Palazzina Marfisa d’Este

Tipico edificio rinascimentale risalente alla metà del Cinquecento, grazie al volere di Francesco, marchese di Ferrara e figlio di Alfonso I e Lucrezia Borgia. Nel 1578 è passato di proprietà a Marfisa d’Este, figlia dello stesso Francesco che ne fece propria dimora.

Dopo la morte della stessa Marfisa, l’edificio ha conosciuto un periodo di degrado fino a quando nel 1861 è stato acquistato dal comune e nel 1938 ristrutturata e valorizzata, inserendola nel circuito museale.

L’edificio è piccolo, ha un bel giardino all’esterno, la mobilia può risultare pesante sia nella tipologia che nel colore ma in ogni sala in cui sono entrata, sono rimasta incantata dalle sale decorate a grottesca.

Palazzo Schifanoia

Purtroppo non ho potuto visitare il Palazzo Schifanoia, chiuso per restauro: ho studiato i suoi affreschi all’università ed ero veramente curiosa di vederli dal vivo.

E’ stato il primo palazzo fatto costruire dagli Estensi, iniziato nel 1385 e ampliato durante i secoli successivi.

Come si può dedurre dalla parola “Schifanoia“, questo palazzo è stato eretto soprattutto per schivar la noia dato che era organizzato come un luogo di svago e l’ideale per ospitare la corte con i suoi ospiti per soddisfare i compiti politici e di rappresentanza.

Al suo interno, è famoso il Salone dei Mesi, capolavoro dell’arte rinascimentale. Gli affreschi decorano le parenti dell’intera sala e si racconta il buon governo di Borso nella fascia più bassa, le divinità dell’Olimpo nella fascia intermedia e l’evocazione dei decani nella fascia superiore.

Cimitero Monumentale della Certosa di Ferrara

Il Cimitero Monumentale di Ferrara si trova nella parte rinascimentale della città, non lontano da Palazzo Diamanti.

Un museo a cielo aperto all’interno delle mura dell’Addizione Erculea, ne consiglio una visita: è un luogo a sé dove arte, storia, letteratura e architettura raccontano Ferrara a modo loro.

Può sembrare un luogo macabro ma sono convinta che i cimiteri monumentali sappiano raccontare molto bene i personaggi che hanno vissuto quella città.

Un luogo tranquillo, fuori dal caos e dai turisti: ecco il mio itinerario fatto grazie a Sara del blog Cappellacci a Merenda che mi ha accompagnato.

E’ possibile visitare il Cimitero Monumentale della Certosa di Ferrara in diversi modi:

L’Orto Botanico ed Erbario di Ferrara

A Ferrara sorge l’Orto Botanico ed Erbario, un valido supporto agli studi scientifici universitari. Nato alla fine del Settecento come Giardino dei Semplici, nel corso del tempo s’è ingrandito, acquisendo sempre più importanza.

Gli Estensi hanno da sempre favorito le arti e le scienze, attirando presso la proprie corte umanisti e scienziati: molti i medici cultori di botanica come Berengario da Carpi, Leoniceno e Manardo. Oppure Antonio Musa Brasavola, medico illustre e dotto conoscitore di piante, Gabriele Fallopio e Gian Battista Canani.

L’orto botanico

Cosa vedere nei dintorni di Ferrara?

Di Ferrara ho adorato che fosse tutto vicino, il ritmo pacato e le tante cose da vedere a livello culturale. Ci troviamo in pianura Padana, in una zona compresa tra i fiumi Po, Reno e Panaro e a due passi dal mar Adriatico: Ferrara è il buon punto di partenza verso diverse mete interessanti.

Carlo Castellaneta in Una città per due

Mi fu concesso di arrampicarmi fino alla balconata della Torre dei Leoni. Contavo solo di afferrare il segreto della bellezza di Ferrara. Vidi i filari di pioppi che segnano le antiche mura, i ciuffi di verde dei cortili privati, ma soprattutto vidi una città rossa come una fornace, stretta intorno al Castello in un gomitolo di strade.

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18 comments

Raffi Marzo 10, 2019 - 7:13 pm

Sono stata a Ferrara solo per lavoro e conosco benissimo la strada che dalla stazione porta all’azienda del cliente per il quale lavoro. Una sola volta sono stata a visitare una mostra al Castello, ma ho una voglia pazza di tornarci per gironzolare senza una meta, in una bella giornata di primavera.

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Katia Marzo 12, 2019 - 6:29 pm

Spesso si conoscono solo i percorsi per andare al lavoro & simili ma senza mai aver il tempo di visitare i luoghi con calma. A me è successo con Verona quando ci studiavo e facevo la pendolare: stazione – università – stazione, senza avere il tempo di vedere altro. Spero tu riesca a visitarla con calma con la bella stagione!

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Agnese - I'll B right back Gennaio 23, 2019 - 12:27 am

Ho letto con molto interesse questo post perché Ferrara e una delle prossime città italiane che vorrei vedere: pensa che ci sono stata per una gita delle scuole medie, poi basta! È molto interessante la card, credo che cercherei di sfruttarla al massimo… anche se spero di andarci in un bel giorno di sole! 🙂

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Katia Gennaio 23, 2019 - 1:39 pm

La MyFe Card è davvero conveniente: a me ha salvato la vita senza lasciarci un patrimonio! Poi fammi sapere come ti sei trovata (spero di averti dato qualche spunto!) 🙂

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Sara - Cappellacci a Merenda Gennaio 22, 2019 - 9:35 pm

Hai fatto proprio un bel tour di Ferrara, felice che ti sia piaciuta! Prossima volta MAGARI fammi un fischio, che ti faccio da guida per i vicoli meno conosciuti della città?

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Katia Gennaio 23, 2019 - 1:38 pm

Lo so Sara! Ce l’avevo ben in testa: “Ora sento Sara. Ora sento Sara”. E poi non l’ho fatto! Scusami! Vuol dire che ci devo ritornare perché ho un motivo in più per farlo 🙂

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Giovy Malfiori Gennaio 22, 2019 - 11:05 am

Per me non esiste giro a Ferrara senza una passeggiata in Via delle Volte. Amo quella via come poche altre al mondo.

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Katia Gennaio 22, 2019 - 12:39 pm

Ma lo sai che è stata la zona che ho adorato di più? Non la conoscevo, io ero andata a Ferrara per il Palazzo Diamanti, il suo castello e il Palazzo Schifanoia, ma una volta arrivata in questa zona, non ho capito più nulla!

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Sabrina Balugani Gennaio 22, 2019 - 10:56 am

Conosco Ferrara molto bene. Vuoi perchè ci sono nata, vuoi perchè l’ho scelta per trascorrerci tutta la mia vita e vuoi perchè amo girare per le sue vie, strade e gustarmi la storia che ogni mattone mi regala. Ferrara è una città che va scoperta con tutte le tipologie di stagioni perchè sa offrire in ogni momento un suo particolare raro e ricco di emozioni. La prossima volta che vieni qui fammi un fischio che ti accompagno in giro per la città utilizzando la bicicletta ovviamente !

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Katia Gennaio 22, 2019 - 12:49 pm

Confermo: Ferrara mi ha dato proprio l’impressione di una città che va capita con calma, ritornandoci varie volte in diverse situazioni. Sicuramente ti chiamerò: voglio assolutamente ritornarci perchè mi mancano ancora troppe cose!

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Lucy Gennaio 2, 2019 - 11:35 am

Sono stata a Ferrara una sola giornata, in gita con la scuola, a quell’età in cui si è ancora riluttanti rispetto all’ascoltare la Storia con troppo interesse e si finisce ad ascoltare il professore con un orecchio sì e uno no. Ovviamente mi mangio le mani! Poi tu hai fatto un itinerario super, anche se il meteo non era troppo clemente direi che te la sei goduta! Di tutti i posti che hai elencato mi piacerebbe soprattutto visitare il Castello con le cucine e le prigioni, ho un debole per queste cose, con le ricostruzioni degli ambienti quotidiani e finanche macabri! 🙂

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Katia Gennaio 2, 2019 - 12:17 pm

A chi lo dici: le mie gite scolastiche erano tutto eccetto istruttive dato che nessuno di noi ascoltava. Poi mi sono ritrovata da adulta a fare gli stessi viaggi e ad apprezzare meglio il luoghi con la loro storia e la loro arte1

Anche io ho un debole per i castelli: hanno sempre un sacco di cose da dire. Purtroppo Ferrara ha subito grossi danni col terremotodel 2012 e stanno piano piano ristrutturando tutto (se vedi le foto degli interni con la carta giapponese sulle crepe anche all’interno del castello!).

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Stefania Manfredi Gennaio 2, 2019 - 11:26 am

sai che stavo pafrlando di ferrara con un amico qualche tempo fa? io ci sono stata solo una volta e ormai anni fa e ricordo che mi era piaciuta molto. il mio amico invece dice che a lui non è piaciuta molto. insomma, devo tornarci per vedere chi ha ragione! 🙂

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Katia Gennaio 2, 2019 - 12:19 pm

Guarda, io sono andata con delle aspettative troppo alte perché tutti me ne hanno parlato troppo bene. Una volta là, mi aspettato chissà cosa e sono rimasta delusa ma cerco di dare la colpa alla brutta giornata, alla troppa pioggia, al buio che è sceso troppo presto sulla città … e mi sono ripromessa di dare a Ferrara una seconda change, magari con la bella stagione, il sole e le giornate più lunghe!

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Anna Dicembre 27, 2018 - 7:12 pm

Però Katia quante cose sei riuscita a vedere in un solo giorno a Ferrara. Io ci sono stata in più occasioni, ma sempre a spizzichi e bocconi come si suol dire, ho visto una mostra a Palazzo dei diamanti e passeggiato in centro per i mercatini, più un’altra volta per il buskers festival.

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Katia Dicembre 27, 2018 - 7:19 pm

E’ vero, ho visto tanto e per di più soggiornavo a Bologna: ma Ferrara dista un pò da Trento e ci perdo veramente un sacco di tempo con i trasporti che dovrei starci per forza 2 giorni. Mentre da Bologna, è solo mezz’ora di treno e quindi ho concentrato parecchie cose. Ma tieni presente che pioveva a dirotto e le visite ai vari musei sono state d’obbligo perché non ce la facevo più a girare sotto l’acqua e con tutta quell’umidità.

Sai che Ferrara l’ho conosciuta proprio perché sentivo parlare tanto del Buskers Festival? Ci voglio assolutamente andare perché ne ho sentito parlare bene!

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Giorgia - Voglio andare a vivere in montagna! Dicembre 27, 2018 - 1:52 pm

Anch’io ho avuto la sfortuna di visitare Ferrara sotto la pioggia, e proprio come è successo a te, la MyFe card mi ha salvato letteralmente la vita (e il weekend). Peccato perché erano anni che desideravo andarci, avevo pianificato tante di quelle passeggiate lungo le mura della città… in compenso ho visitato bellissimi musei (Palazzo dei Diamanti, Museo di Storia Naturale e Museo Etrusco in primis!), ma non mi dispiacerebbe tornarci magari in primavera ed esplorare un po’ meglio la zona che dici tu… chissà, speriamo di essere più fortunate col meteo! 😉

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Katia Dicembre 27, 2018 - 2:39 pm

Ah ah vedo che non sono l’unica! Io mi ero innamorata di Ferrara grazie alle foto meravigliose che vedevo in giro … volevo vedere assolutamente quegli edifici con quel tipico colore rossastro. E invece ho visto tutto e solo grigio 🙁

Ci dobbiamo ritorare assolutamente: stavo pensando anche nel periodo del Buskers Festival in estate, dev’essere tutto così allegro, bello e più movimentato rispetto ad una giornata scura di fine novembre!

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