Un itinerario per scoprire i luoghi dell’amore a Bolzano, dove i protagonisti sono dame e cavalieri di altri tempi che hanno animato la città. Quando per amore s’intende la passione verso un’attività come l’arte o la musica. Un modo nuovo per scoprire il capoluogo alto atesino con occhi romantici, un tour per San Valentino da proporre al vostro amato o alla vostra amata.
Palazzo Campofranco, via della Mostra 3
Questa è una di quelle storie d’amore che è riuscita ad andare contro le regole imposte dalla società. Una storia dove è l’Amore che ha vinto su tutto, quello tra Leopoldina Josefa Hoffmann (cantante d’opera e una vera star dell’epoca) ed Enrico (figlio dell’arciduca Ranieri d’Austria e dell’arciduchessa Maria Elisabetta d’Austria, di cui vi parlo più avanti).
Tra i due scocca l’amore, quello forte, a prima vista ma non convenzionale perché i due giovani appartengono a due ceti sociali diversi e la rigida etichetta dell’epoca impedisce loro di frequentarsi. Leopoldina non è all’altezza del rango nobiliare di Enrico. Nonostante il loro matrimonio viene impedito, Enrico è disposto a tutto pur di avere la sua amata.
- 1866: Enrico si congeda dal servizio attivo.
- 4 febbraio 1868: i due si sposano in gran segreto a Bolzano nella cappella del palazzo arciducale. L’imperatore, per ripicca, toglie ad Enrico ogni suo bene, il grado militare e i titoli onorifici.
- 1872: dopo esser fuggiti a Lucerna e ad aver dato la luce a Maria Raineria, Enrico viene perdonato dall’imperatore e riacquista le cariche precedenti al 1868. La nuova famiglia ritorna così a Bolzano e Leopoldina è elevata al rango di baronessa.
- 1891: dopo essersi entrambi ammalati di polmonite a Vienna, muoiono la stessa notte. Ora le loro spoglie sono custodite nella cripta del Duomo di Bolzano, insieme a quelle dei genitori di lui!
Duomo, piazza Domenicani
Nella cripta del Duomo riposa Maria Elisabetta di Savoia accanto al consorte Ranieri e al figlio Enrico con Leopoldina (coppia di cui vi ho parlato appena sopra).
Il matrimonio tra Maria Elisabetta di Savoia con l’arciduca Ranieri è stato un matrimonio combinato. Una tipica situazione per tenere il potere politico ed economico nella propria famiglia, tra cui salvare i vincoli fra la Casate dei Savoia e quella degli Asburgo. I due ragazzi si incontrarono solo nel giorno del matrimonio a Praga, nel lontano 28 maggio 1820.
Lui ne rimase estasiato per quanto lei fosse bella. Unico neo: era priva di fascino! Nonostante questo, Maria Elisabetta seppe ben presto trasformare il loro matrimonio d’interesse in un matrimonio d’amore grazie alla sua dolcezza.
- 2 luglio 1820: Ranieri è Vicerè. Arriva a Milano in carrozza e ossequiato dalle autorità locali. I milanesi si innamorano fin da subito la giovine coppia ma la Storia ci mette il becco: gli stati italiani e l’Europa sono in rivolta fino a quando, nel 1848, Milano sfugge di mano agli austriaci dopo le Cinque Giornate di Milano. E la coppia, con figli a seguito, scappa a Bolzano, passando la maggior parte del loro tempo appartata a Palais Campofranco.
- Gennaio 1853: Ranieri muore a causa di un’infiammazione nelle braccia della moglie. Maria Elisabetta passa anni di contrasti, divisa tra amori contrapposti: da una parte il marito, figli e gli Asburgo, dall’altra il fratello, i nipoti e i Savoia. Muore durante il giorno di Natale del 1856.
Stadt Hotel Città, piazza Walther
L’edificio conosce vari utilizzi nel corso del tempo: prima appartiene alla Curia, poi allo stato della Baviera. Dal 1808 la proprietà passa al comune di Bolzano, con un vincolo: trasformare l’ampio vigneto (ebbene si, una volta era un terreno coltivato) in un luogo di incontro e di passeggio per la città. Nell’Ottocento, Stadt Hotel Città diventa la sede della scuola femminile della città, per diventare un hotel nel Novecento.
E’ un luogo d’incontri e di passaggio, dove le persone si fermano a sorseggiare un caffè o un aperitivo, leggere un giornale tra i 32 quotidiani nazionali e internazionali o semplicemente rilassarsi, chiaccherando con la persona seduta accanto. A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, viene ospitata la stagione teatrale del “Carrozzone” nel Salone del Caminetto: un piccolo teatro di soli 120 posti. Seguono anni di feste, balli e appuntamenti per tutta la città.
Di qua sono passati illustri personaggi, tra i quali spicca Walt Disney che ha soggiornato con la sua famiglia nel 1957. Oppure Gino Latilla ovvero il “cantante della radio”. Come non soffermarsi a leggere un messaggio galante lasciato nel giugno del 1957: “Vorrei dire qualcosa anche alla gentile signora della direzione … ma non posso, c’è mia moglie”. Chissà quale storia romantica c’è dietro a questo messaggio!
Palazzo Mercantile, via Argentieri 6 – via Portici 39
Durante il Settecento, il Palazzo Mercantile è il cuore del commercio bolzanino perché sede del Magistrato mercantile. Tra i suoi compiti c’era anche quello di valorizzare, incoraggiare e facilitare i rapporti tra il mondo tedesco e quello italiano.
Per facilitare gli incontri anche al di fuori del lavoro, si allestivano al suo interno delle grandi feste sfarzose ed eventi teatrali, concentrati soprattutto nel periodo di carnevale: nobiltà locale, numerosi forestieri, mercanti locali e non, ipotetici acquirenti, ecco chi partecipava agli eventi.
Feste galanti e gli incontri mondani dove il fiuto per gli affari si mescolava con l’arte del corteggiamento
La famiglia Menz, la più ricca famiglia bolzanina, è stata l’organizzatrice di queste fantastiche feste: mercanti tessili che commerciarono soprattutto con l’Oriente e con un gran fiuto per l’arte: Karl Henrici, il maggior artista dell’epoca, ha eseguito per conto della famiglia Menz molte opere. Henrici ha lavorato anche per il clero: gli affreschi nella cappella di S. Maria delle Grazie nel Duomo e nella chiesetta di S. Geltrude sono suoi.
Il maggior rappresentate dell’amore e della seduzione chi può mai essere? Gian Giacomo Casanova, ovviamente! Arriva a Bolzano nel 1756, soggiornandovi per qualche settimana: stava scappando dai Piombi di Venezia, per dirigersi a Monaco di Baviera.
Viene ospitato dalla famiglia Menz, il tempo per riprendersi da un precario stato di salute e in attesa che le acque si calmassero. Dopodiché è proprio la famiglia Menz che gli fornisce 100 zecchini per poter proseguire il suo viaggio. Testimonianza di questo avvenimento, la potete trovare nel romanzo “La recita di Bolzano” dello scrittore Sàndor Màrai!
- Se vuoi approfondire la storia del commercio di Bolzano e il Palazzo mercantile, potete farlo leggendo il post I portici di Bolzano.
Castel Mareccio, via Claudia de Medici
Castel Mareccio è stato edificato nel Duecento privo di difese naturali e in una zona piana: cosa strana per l’epoca e oggi è conosciuto come il castello della città, proprio perché a due passi dal centro storico ed immerso nel verde della zona del Talvera.
Come tutti i castelli, una leggenda vuole che al suo interno si aggiri il fantasma di una donna chiamata Clara: è possibile vederla girare in piena notte sugli spalti del castello alla ricerca del suo grande amore, Teobaldo.
Clara, l’ultima erede della dinastia dei Mareccio, si fidanza con Teobaldo, un cavaliere partito in guerra per la Terra Santa: prima della partenza si promettono amore eterno e fedeltà e un matrimonio sicuro al ritorno di lui. Dopo tre anni, Teobaldo ritorna a Bolzano.
Senza dir nulla a nessuno, si presenta al castello spacciandosi per un pellegrino sporco, affamato e raccontando di aver sentito tanto parlare del cavaliere Teobaldo, lodandolo per il suo valore e coraggio. Voleva testare l’effettiva fedeltà di Clara durante tutto questo tempo, quando disse che Teobaldo accetta la mano della figlia di un ricco pascià. Clara, disperata per la (falsa) notizia, scappa, chiudendosi nelle sue stanze.
Il cavaliere Teobaldo comprese l’amore vero di Clara e si fece riconoscere dai suoi castellani e rincorse Clara. Purtroppo arrivò troppo tardi nella stanza perché trovò la finestra aperta e il corpo dell’amata ai piedi del castello dato che si era gettata fuori per il dolore.
- Lo scorso anno sono riuscita a visitare l’interno del castello e l’avevo raccontato in Castel Mareccio a Bolzano: il castello della città.
Castel Roncolo, Sill 15
L’interno del castello custodisce degli affreschi che raccontano la vita profana dell’epoca medievale: la vita quotidiana, il tempo libero come la caccia o i tornei cavallereschi tra i meglio conservati al mondo. Ma le nostre storie romantiche?
Ovviamente sono legate all’amore, quello della vita cortese e legato alle storie raccontate nella letteratura. Troviamo l’amore struggente tra Tristano e Isotta (l’amore traditore e peccaminoso), le avventure di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda (un amore illecito e tragico tra il cavaliere Lancillotto e la dama Ginevra) e le battaglie del cavaliere Garello di Vallefiorta che riuscì a liberare la sua amata principessa Laudamia dopo varie vicissitudini.
- Un castello completamente affrescato che non lascia spazio all’immaginazione se non quella delle storie raccontate di dame con vestiti bellissimi e cavalieri pronti a conquistarle. Un viaggio romantico che ho raccontato in Castel Roncolo a Bolzano: il maniero illustrato.
I luoghi dell’amore a Bolzano
Questi sono solo alcuni dei luoghi dell’amore a Bolzano: a voi scoprire gli altri nel centro storico della città tra edifici antichi, cortili e giardini. Chissà se troverete la storia d’amore che fa per voi! Intanto seguite #ScoprendoBolzano su Instagram e non dimenticatevi di aggiungerlo alle vostro foto nel capoluogo alto atesino.
24 comments
Non conoscevo la storia di Tebaldo e Clara, ma devo dire che se avessi tra le mani Tebaldo, non so cosa gli farei!
Ma era il caso?
E Clara, poverina? Non meritava proprio di finire così per un uomo così piccolo!
🙂
Ma chissà se saranno vere tutte queste storie o sono state inventata solo per giustificare un fantasma che vaga nel castello o semplicemente per attirare l’attenzione.
Sono stata a Bolzano troppi anni fa, dovrei tornare e visitare questi luoghi perché sono un’inguaribile romantica. E poi ricordo che la natura, da quelle parti, è meravigliosa.
L’Alto Adige è il paradiso della natura: sorprende pure me ogni volta che ci vado!
Te l’ho già detto che adoro Bolzano? Ho passato anni , ogni domenica a girare Bolzano e dintorni in moto. Potessi, mi trasferirei anche domani. Di Bolzano adoro ogni centimetro, i palazzi del centro, i castelli e l’atmosfera romantica. Fra pochi giorni un salto spero di riuscire a farlo
Io ti seguo a ruota! Se il mio tedesco fosse migliore, mi sarei già trasferita da un bel pò!
Non sono mai stata a Bolzano e, prima di aver letto tutte queste storie e leggende, non l’avevo mai considerata come meta interessante. Eppure quanta storia che c’è dietro ai palazzi.
Bolzano è una città piccola e molti vengono soprattutto per i mercatini di Natale o la utilizzano come base per andare in montagna. Nonostante questo, offre tantissima storia e arte: ha meravigliato pure me!
Sono stata a Bolzano solo di passaggio, sono un po’ di anni che manco da quella zona. Visiterei molto volentieri la città e mi fermerei volentieri all’hotel!
E spero che tu possa ritornare ancora (e al più presto) a Bolzano!
Conosco e mi incuriosisce la storia di Clara, ma non ho ancora avuto modo di visitare il castello.
Non sai quanto mi piacerebbe poter girare tra le sue stanze di notte…
Pure io! L’Alto Adige ha tantissimi castelli e non sai quante leggende ci sono. Sarebbe davvero interessante approfondire 🙂
Durante il nostro soggiorno in Trentino siamo stati ospiti dello Stadt hotel e la cioccolata calda e lo strudel mangiato qui non avevano paragoni!!bolzano è una città meravigliosa
Immagino! Poi l’atmosfera aiuta tanto ad apprezzare un luogo con le sue specialità, non credi?
PS Bolzano è in Alto Adige e non in Trentino 😉
Sarò a Bolzano giusto il prossima week end !! Mi segno un po’ di posti che hai scritto ! Molto utile
Spero ti piacerà! E se t’interessa avere altri consigli su Bolzano, segui la rubrica “Scoprendo Bolzano” perché ho scoperto tanti bei luoghi.
Buon soggiorno bolzanino allora 🙂
Siamo stati a Bolzano sotto Natale per i loro immancabili mercatini e non l’abbiamo visitata alla fine ma devo dire che è da considerare ulteriormente in un periodo meno caotico.
Si, effettivamente sotto Natale è invivibile: troppa gente! Ve la consiglio in primavera o in settembre quando non fa ne caldo e ne freddo e la massa di turisti è molto ma molto gestibile: anche se piccola Bolzano ha tante chicce molto carine se si ha tempo di andarle a cercare.
Sono stata a Bolzano un paio di anni fa, ma non l’ho considerata ne in chiave romantica ne in chiave spettrale! Davvero un gran bell’articolo
Fino a quando non ci sono andata a lavorare, anche io mai mi sarei aspettata che Bolzano potesse offrire tanti tour “alternativi” per conoscerla sotto altri aspetti maggiormente turistici e più conosciuti! E’ stata una scoperta anche per me 🙂
Piace anche a me questo tour Katia. Certo, amori un po’ sfortunatelli devo dire però che atmosfere!
Questo è vero: ma sai com’è, le storie di una volta non finivano sempre bene tra matrimoni combinati & simili! Se non ci sono storie andate male, che fantasmi ci mettiamo nei castelli? 🙂
Bellissimo articolo, Katia! Ti porta proprio indietro nel tempo e poi, vabbè, i castelli hanno sempre un fascino tutto loro, specie quelli dove si dice che possano esserci fantasmi! Ci farei un tour apposito… ma di giorno, però! 🙂
Appena avevo letto l’opuscolo trovato dall’ufficio informazioni turistiche di Bolzano, non ho capito più nulla: ho adorato subito questo percorso (peccato la mancanza di spazio: c’erano tantissime altre storie ambientate nei vari palazzi del centro ma mi sarebbero venuti almeno 2 o 3 post! Ho dovuto accorciare.). Eh si, non entrerei mai nei castelli di notte: ci pensi quanti fantasmi che vagano al loro interno alla ricerca del loro amato?
Ho trovato un altro tour interessante, relativo alla musica: a fine mese sarò ancora a Bolzano e andrò a metterci il naso e mi sa che prima o poi mi scapperà un posto.