Home » Destinazioni » Come visitare Castel Roncolo a Bolzano, conosciuto come il Maniero illustrato
Castel Roncolo a Bolzano

Come visitare Castel Roncolo a Bolzano, conosciuto come il Maniero illustrato

2 comments

L’Alto Adige è terra di castelli e fortezze, solo passando in autostrada o in treno, alzando gli occhi se ne possono vedere molti. Si dice che tra castelli, fortezze e ruderi, l’Alto Adige ne abbia ben 400: uno di questi è Castel Roncolo alle porte di Bolzano.

Castel Roncolo è stato costruito su uno sperone di roccia a picco sul torrente Talvera e all’entrata della Val Sarentino. La particolarità è quella di aver mantenuto nel corso del tempo la sua architettura tipicamente medievale, a differenza di tanti altri castelli trasformati durante i secoli successivi.

La mia prima volta è stato nei primi anni 2000, quando ho accompagnato una ragazza americana che ospitavo, in visita a Bolzano. Un tour della città, il Museo Archeologico e ultima tappa, Castel Roncolo in una calda giornata di giugno. Mi ricordo solo un luogo fresco dove ripararsi dal calore estivo e una guida sui generis che cambiò la storia a proprio piacere.

Ci sono ritornata più che volentieri diverse volte e più informata sui fatti e molto più curiosa rispetto alla prima visita. Un modo diverso per conoscere meglio Castel Roncolo e probabilmente, apprezzandolo molto di più.

Nell’ultima visita fatta a luglio 2024, è stata aperta una parte del castello: quella relativa alle antiche cucine. Oggi le sale si presentano vuote e sono utilizzate per le mostre temporanee. Da non perdere è la torre dalla quale ammirare il panorama circostante.

Pillole di storia

Castel Roncolo è stato costruito nel 1237 per volere dei fratelli Friedrich e Beral von Wangen e più volte risistemato, allargato e restaurato. Tra il 1390 e il 1393 è stato eretto un altro edificio chiamato Casa d’estate, accanto alla struttura originale: da come si può dedurre dal nome, la residenza estiva della famiglia Vintler.

I fratelli Franz e Niklaus Vintler hanno lo poi comprato nel 1385: è da questo momento che Castel Roncolo conosce un’esplosione artistica vera e propria grazie al più grande ciclo di affreschi profani del Medioevo e per questo conosciuto come il Maniero Illustrato.

Al suo interno ci sono dei meravigliosi affreschi di carattere profano che raccontano la vita cortese e la vita quotidiana, la caccia, i tornei cavallereschi.

Il più famoso ciclo è quello di Tristano e Isotta con la loro tragica storia d’amore tratta dalla letteratura e la leggenda di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda di  Gottfried von Straßburg.

Gli affreschi sono stati eseguiti tra il 1388 e il 1410 per volere di Franz Vintler: il suo obiettivo era quello di diventare cavaliere in un periodo in cui il mondo cortese stava iniziando a decadere. Gli affreschi non sono altro che la rappresentazione di questo mondo in fase di cambiamento, fornendoci diverse informazioni.

Purtroppo, dal 1868 al 1959 il castello ha conosciuto un periodo di decadimento: tra incendi, crolli e incuria del tempo e dell’uomo, è stato il periodo più buio di Castel Roncolo.

Nel 1959 l’amministrazione pubblica si è occupata del suo recupero e relativo restauro di tutta la struttura; regalandoci questo splendore che possiamo ammirare e godere.

Le sale affrescate di Castel Roncolo

Visitando il castello, le stanze da ammirare sono molte ed ognuna è caratterizzata da affreschi che raccontano diverse storie, dando spesso danno il nome alla stanza. La visita permette di ammirare i tre piani del castello, la Casa d’Estate e il cortile.

  • Sala dei Cavalieri dove si trovano dei quadri frammentati: vicino ad una finestra sono state rappresentata due coppia di innamorati.
  • Sala degli Stemmi dove sono raffigurati gli stemmi di alcune antiche casate nobiliari proprio sotto il soffitto: le casate sono quelle della famiglia Bosch, Thurn, Fuchs, Vintler e di altre famiglie alto atesine.
  • Sala dei Giochi dove alcune nobildonne e gentiluomini suonano dei liuti. Su una parete si può notare anche la rappresentazione di una merlatura: probabilmente è la riproduzione dello stesso Castel Roncolo durante la sua costruzione.
  • Stua da Bagno è la sala dove si possono ammirare gli affreschi meglio conservati e risalgono al Tre e Quattrocento. Il soffitto in legno conserva ancora il giallo delle stelle e blu del cielo. Non si sa se questa sala servisse veramente come stanza da bagno o da studiolo: è stata chiamata così per via dei nudi rappresentati nelle varie arcatelle. Chissà sa se siano degli affreschi incompleti o se le varie figure stiano indossando dei veli trasparenti.
  • Sala di Garello, all’interno della Casa d’Estate, ha raffigurazioni tratte dal romanzo “Garello di Vallefiorita” dal poema di Pleirer: al suo interno è raccontata anche la leggenda di re Artù di Chretien de Troyes. Nel 1868 questa parte dell’edificio ha subìto un crollo, danneggiando completamente l’affresco.
  • Cappella del Castello, in origine distribuita su 2 piani e durante il Quattrocento, il secondo piano è stato trasformato in un’abitazione. A cavallo tra il Due e Trecento, questo spazio è stato adibito a ripostiglio, rovinando così gli affreschi.

La moda secondo il maniero illustrato

Gli affreschi che si trovano all’interno delle sale sono la testimonianza di un’epoca passata: non raffigurazioni di scene religiose ma piuttosto la descrizione variopinta della vita di corte, dove la vita dei nobili alto atesini viene idealizzata.

Non solo una rappresentazione di un periodo di pace ma uno scorcio di vita quotidiana. E’ da questi affreschi che si ha avuto la possibilità di studiare anche la moda “capricciosa” della fine del XIV secolo.

Dalla metà del Trecento, in Europa si conosce un cambiamento generale del modo di vestire, partito dall’Inghilterra per influenzare il resto del continente. La lana grezza viene lavorata e trasformata per renderla più bella ed elegante.

I colori delle vesti erano vivaci e spesso in contrasto tra di loro, spesso sottolineati da abiti con righe orizzontali o verticali, tanto di moda nel Trecento. I colori più usati? Verde, rosso, bianco e azzurro.

Le dame sono rappresentate con vestiti aderenti che valorizzano le loro forme fisiche, lasciando scoperte le spalle e con scollature vertiginose. Le vesti sono aderenti nella parte alta, grazie al busto che le dame indossavano, per poi diventare sempre più morbide e movimentate. Le maniche sono lunghe e coprono in modo aderente le braccia, fino ad arrivare ai polsi.

I lunghi capelli delle bellissime dame erano raccolti in lunghe trecce e spesso fermati da berretti in morbido tessuto e di varia forma sulla nuca.

I gentiluomini sono molto eleganti: vestono calzamaglia attillate, calzature con lunghe punte a becco. Delle grosse cinture aderiscono ai fianchi per contenere un pugnale o per lasciar pendolare una campanella.

Ogni castello ha le sue curiosità

  • E’ uno dei pochi, se non l’unico castello della regione ad aver mantenuto la sua struttura medievale, come lo possiamo ammirare ancora oggi.
  • Il ciclo di affreschi (quello che racconta la storia di Tristano e Isotta e di Re Artù per intenderci) è il più grande e il meglio conservato del Medioevo.
  • Castel Roncolo di Bolzano è stato il castello più disegnato, dipinto e fotografato nel XIX secolo, grazie al suo gusto romantico degli affreschi, i quali davano l’impressione di tuffarsi nelle favole, estasiando i più romantici.
  • Pier Paolo Pasolini ha girato tra Bressanone e Castel Roncolo a Bolzano il suo film “Il Decameron” nel 1971. Proiettato per la prima volta a Berlino il 29 giugno 1971 al XXI Festival del Cinema (vincendo l’Orso d’Argento), è approdato in regione il 29 agosto dello stesso anno a Trento con una denuncia alla Procura.

Informazioni pratiche per visitare Castel Roncolo di Bolzano

  • E’ possibile raggiungere il castello in vari modi: bus navetta gratuita da piazza Walther, bus di linea nr 12, a piedi (40 minuti dal centro).
  • E’ aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 in estate e dalle 10 alle 17 in inverno.
  • Il costo del biglietto intero è di 10 € con diverse riduzioni. E’ incluso nella MuseumCard.
  • Castel Roncolo si trova vicino a Castel Mareccio: se ti piacciono i castelli, perché non visitarli entrambi?

You may also like

2 comments

TravelandMarvel Aprile 20, 2016 - 12:57 pm

Bellissimo articolo! 🙂 mi piace anche la possibilità di avere link per il “giro virtuale” .
Mia sorella studia a Trento.. se riesco un week-end che non torna a casa ne approfitto e ce ne andiamo a fare un salto da queste parti che conosco ancora poco! 🙂

Reply
ilmiraggio Aprile 20, 2016 - 7:18 pm

Grazie!! Io adoro i tour virtuali: danno l’impressione di essere lì e un’idea di come è il luogo. Quel giorno la mia macchina fotogafica ha deciso di non funzionare più, le batterie mi hanno lasciato dopo una giornata di foto in giro per Bolzano e mi mancano quindi tutte le foto degli interni! 🙁
Se non lavoro, più che volentieri ci si può vedere 🙂

Reply

Leave a Comment

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

il travel blog che ti fa conoscere l'Italia

about me katia divina

Chi sono

Sono Katia, copywriter e travel designer. Organizzo i tuoi viaggi culturali: mi piace l'idea di far conoscere l'Italia agli italiani. Talvolta sconfino in Germania che considero la mia seconda casa.

about il miraggio & me

Collaboriamo

Che sia una creazione di un itinerario di viaggio personalizzato per te che viaggi o di testi per la promozione della tua destinazione, sono felice di poter collaborare!