Passeggiare per le calli veneziane e non rendersi conto di tutto il verde nascosto dietro le mura o all’interno dei cortili privati. Il mio itinerario di oggi, ti porta a conoscere i giardini di Venezia e dove trovarli: alcuni sono ovvi perché ben visibili quando cammini. Altri sono invece nascosti, sconosciuti e visibili solo con le visite guidate.
Questo è solo l’inizio e so già che questo mio racconto sarà un working in progress. Un itinerario sempre in movimento perché io adoro i giardini e gli orti e in una città come Venezia è sempre una scoperta piacevole trovarli.
Se tu ne conosci altri, raccontamelo nei commenti: saranno le mie prossime tappe nella laguna veneziana. Magari nel massimo splendore durante una fioritura particolare. Per rinfrescarmi durante le calde e afose giornate estive o semplicemente per mettere il naso in luoghi di solito chiusi al pubblico.
Buona passeggiata!
I giardini Papadopoli
I giardini Papadopoli sono il primo biglietto da visita per chi raggiunge Venezia da piazzale Roma.
Dall’esterno il parco dà l’impressione di essere privato. La fitta vegetazione che fuoriesce dalle mura non permette di osservare bene cosa ci sia al suo interno. E’ tutta apparenza perché ci sono tre varchi che permettono di entrare e svelare una piccola oasi naturale nel caos veneziano.
Il progetto del giardino è di Francesco Bagnara e risale al 1834 su richiesta di Teresa Mosconi, moglie del conte Spiridione Papadopoli. Ben poco rimane dello sfarzoso giardino di 12.000 mq abitato da alberi da frutto, fiori rari e gelsi. Oggi rimangono gli alberi sempreverdi come i lecci, i cipressi, i cedri e un fitto sottobosco, talvolta molto variopinto.
Solo la metà del grande parco di allora crea riparo nelle calde e afose giornate estive dei giorni nostri. Nel 1933 i giardini Papadopoli sono stati ridotti a 7.500 mq a causa dell’attraversamento del Rio Novo. In memoria dell’originale grandezza, a ridosso del parco rimangono due piccoli lembi e una fontanella incastonata nella roccia.
- Proprio qua vicino potrai vedere una delle tante curiosità di Venezia: il Ponte Tre Ponti sul Rio Novo.
Il Giardino Mistico
Ogni volta che esco dalla stazione dei treni, passo sempre davanti alla Chiesa di Santa Maria di Nazareth perché è proprio lì attaccata. Non ci sono mai entrata fino a quando non ho visto un video su youtube dove si parlava del Giardino Mistico. Ed è così che ho preso carta e penna per segnarmi subito questo luogo.
Ci ho messo un anno per riuscire a visitarlo ma ne è valsa la pena. La chiesa è aperta al pubblico mentre il Giardino Mistico è possibile entrarci solo con un visita guidata. E’ per questo che ho accettato al volo quando la guida che avevo contattato mi ha chiamato, dicendomi che era riuscita a creare un gruppo.
Il Giardino Mistico è gestito dai carmelitani che arrivano a Venezia nel Seicento. La loro storia è lunga e variegata: se deciderai di seguire la visita guidata, ti verrà raccontato tanto tra la loro storia, la chiesa e il relativo giardino mistico.
Seguire il percorso fisico all’interno del Giardino Mistico equivale ad un cammino spirituale. Ci sono sette aiuole, ciascuna delle quali rappresenta una delle sette dimore del Castello interiore di Santa Teresa d’Avila, Santa Carmelitana. In ogni settore vengono coltivate piante diverse, ognuna con un significato preciso che si collega ad un tema caro alla spiritualità della santa.
- Per prenotare la visita guidata, basta scrivere a info@giardinomistico.it. Oppure telefonare al 3493742944 . A offerta libera a partire dai 5 €.
- Ti racconto la visita guidata che ho seguito la scorsa primavera nel postblog La chiesa degli Scalzi e il Giardino Mistico: la storia e come visitarli.
Il giardino di Ca’ Rezzonico
Ca’ Rezzonico è un bellissimo edificio sul Canal Grande che ospita il Museo del Settecento Veneziano. Al piano terra, sul lato opposto al canale, sorge un giardino ad accesso libero.
Il suo aspetto attuale risale al restauro del 2002 ed è ben lontano da quello originale. Non avendo documenti della struttura originaria, è stato creato un giardino in perfetto stile veneziano con aiuole di bosso e pergole. Il periodo migliore è in aprile, quando il glicine fiorisce, ricoprendo completamente il pergolato con profumati fiori lilla.
- L’accesso al giardino è libero: non sei obbligato a visitare anche il museo.
Il giardino di Carlo Scarpa
Ci troviamo all’interno della Fondazione Querini Stampalia, dove l’architetto Carlo Scarpa ha creato il giardino.
Nel 1939 il Consiglio della Presidenza della fondazione decide di intervenire con un restauro all’edificio. Il palazzo nobiliare che ospita la Fondazione Querini Stampalia è l’unico palazzo nobiliare veneziano rimasto intatto alla fine della Repubblica. Il restauro acquista una maggiore importanza anche per un altro motivo: il piano terra (tra cui anche il giardino) è spesso allagato dall’acqua alta e per questo rimasto spesso inutilizzato.
L’intervento di Carla Scarpa recupera questo spazio facendo convivere acqua alta ed esposizioni museali. Come?
L’acqua diventa la protagonista, trasformandosi in elemento decorativo centrale e non più un problema che paralizza la vita negli spazi a ridosso del canale.
L’architetto Scarpa crea delle paratìe anti-acqua che corrono sui muri interni e raggiungono sia una vasca su diversi livelli in rame, cemento e mosaico che un piccolo canale ai cui lati sono stati creati dei piccoli labirinti. Il tipico giardino veneziano si trasforma in un hortus conclusus e articolato in quattro temi. Il ponte, un’entrata con barriere che difendono dall’acqua alta, il portego e il giardino.
- L’entrata al giardino di Carlo Scarpa è a pagamento e inclusa nel biglietto del museo (14 € con riduzioni). Puoi conoscere meglio la Fondazione Querini Stampalia, leggendo l’intervista fatta in occasione della rubrica L’Italia che Ripartirà.
I Giardini Reali di San Marco
Non li avevo mai considerati perché non sapevo della loro esistenza. Poi, quando ho iniziato ad interessarmi quali giardini potessi visitare a Venezia sono comparsi magicamente sulla mia mappa personalizzata!
I Giardini Reali sono adiacenti al fulcro della vita della laguna, appunto piazza San Marco: come sono riuscita a farmi scappare questa piccola oasi nel centro di Venezia?
La loro nascita risale all’inizio del 1807 grazie alla riforma napoleonica dell’area marciana. Il decreto di Napoleone Bonaparte prevedeva di collocare il Palazzo della Corona all’interno delle Procuratie Nuove e di creare un giardino all’interno delle mura del Museo Correr.
Per testimoniare il potere dei proprietari, le specie arboree e floreali che decorarono il giardino provenivano dal Parco della Villa Reale di Stra; puntando su scelte botaniche molto rare e insolite
Dopo lo sfarzo iniziale, i Giardini Reali si trasformano in un luogo dimenticato e abbandonato a sé stesso per tutto l’Ottocento e il Novecento. Nel 2014 Venice Gardens Foundation in collaborazione con Assicurazioni Generali si occupa del restauro: Paolo Pejrone è il giardiniere – architetto che si è occupato dei lavori per il ripristino di questa area verde.
Il nuovo progetto ha voluto rivisitare in chiave moderna la bellezza originaria dei Giardini Reali, creando anche nuovi spazi: il risultato finale è una continua fioritura per quasi tutto l’anno. E’ stata inserita una pergola in ferro e ghisa che, al momento della fioritura, viene completamente coperta di glicine bianco e viola e ti assicuro che è una vera bellezza sedersi sulle panchine in questo periodo.
- L’entrata è gratuita e ti puoi rilassare a sorseggiare un caffè nel Padiglione del Caffè, una struttura creata da Lorenzo Santi all’inizio dell’Ottocento.
I Giardini della Biennale
Probabilmente sono i più conosciuti: i Giardini della Biennale sorgono sul lato estremo orientale di Venezia e sede delle Esposizioni d’Arte della Biennale fin dal 1895.
I Giardini della Biennale di Venezia sono nati nel 1807 grazie ad un decreto emanato da Napoleone Bonaparte e su progetto dell’architetto di Giannantonio Selva, artefice anche del Teatro La Fenice.
La loro struttura attuale è ben diversa da quella originaria perché sono state demolite le chiese e dei conventi di San Domenico, Sant’Antonio Abate e della Concezione della Vergine Maria. Oggi non sono altre che delle rovine e distrutte per far spazio al verde pubblico.
Il successo delle prime edizioni delle esposizioni d’arte ha fatto si che nei primi anni del Novecento venissero costruiti nuovi padiglioni oltre a quello centrale. Oggi, i giardini si dividono in due sezioni:
- una parte ospita 30 padiglioni: 29 sono padiglioni stranieri, alcuni dei quali da importanti architetti. 42.000 mq che ospitano le esposizioni di arte e architettura dell’Ente Biennale. Questa parte dei giardini è a pagamento.
- L’altra parte, sono 18.000 mq di giardino pubblico caratterizzato da grandi alberi, un vialetto in ghiaia e diverse statue che rappresentano protagonisti di arte e storia.
Ti consiglio allungare la visita alla vicina Serra dei Giardini, creata nel 1894 per un tepidarium in vetro e ferri e ospitare palme e altre piante decorative utilizzate durante l’Esposizione Internazionale d’Arte.
L’orto nascosto di San Francesco della Vigna
Questo è un luogo rimaste per tanto tempo a me sconosciuto, nonostante visiti spesso Venezia. Sulla mappa conoscevo la chiesa di San Francesco della Vigna ma non ci sono mai passata davanti fino a quando ho deciso di organizzare il mio tour dei giardini e degli orti veneziani.
Siamo nel Sestiere di Castello, non tanto lontano dall’Arsenale. L’orto si trova all’interno del monastero adiacente alla chiesa e non è aperto al pubblico se non attraverso a delle visite guidate. Lo si raggiunge dopo essere passati attraverso i due chiostri e una volta entrati, lo sguardo può andare oltre all’orto, fino a raggiungere la laguna verso nord.
Come racconta il nome del convento, San Francesco della Vigna, nell’orto botanico vengono coltivate delle vigne e si dice che siano le più antiche della laguna e coltivate da almeno 800 anni. Oggi fa parte di Urban Vineyards Association, un’associazione che si occupa di tutelare il patrimonio rurale, storico e paesaggistico rappresentato dalle vigne urbane.
Dal 2019 la vigna è gestita dagli agronomi di Santa Margherita che producono il Pinot Grigio. Si dice che questo pezzo di terra abbia le stesse caratteristiche delle terre bagnate dal fiume Adige, gli agronomi hanno creato due vigneti con uve Glera e Malvasia.
- L’orto è visitabile solo attraverso le visite guidate. Per informazioni e prenotare, contattare il direttore della Biblioteca di San Francesco della Vigna, Rino Sgarbossa che si occupa sia delle visite all’orto che quelle alla biblioteca. Il sito è www.bibliotecadellavigna.it.
Il Labirinto di Borges
Per raggiungere il Labirinto di Borges dobbiamo prendere il vaporetto perché si trova sull’isola di San Giorgio Maggiore. L’apertura al pubblico è recente e risale al giugno 2021, in omaggio allo scrittore argentino Jorge Luis Borges.
L’artefice del Labirinto di Borges è l’architetto Randle Coate e si rifà all’opera Il giardino dei sentieri che si biforcano. Jorge Luis Borges ha scritto questo racconto come se fosse un labirinto letterario, un enigma intrigato dove solo alla fine viene rivelato il senso.
Solo dall’alto si può leggere per ben due volte il nome di Borges creato con le siepi, più di3200 piante di bosso. Inoltre sono state inserite delle sculture sculture dedicate alle opere di Borges: rappresentano i simboli cari allo scrittore come un bastone, gli specchi, la clessidra, la sabbia o la tigre.
Il labirinto rappresenta lo smarrimento interiore. Una sensazione tipica del Novecento dove ci si perde tra strade che si moltiplicano e una realtà sempre più indecifrabile.
- La visita a Labirinto Borges è a pagamento. Per gli orari e le informazioni sulla visita, consultare www.visitcini.com. Io l’ho ammirato dall’alto quando sono salita sul campanile della chiesa di San Giorgio.
4 pensieri sparsi
Cerco il giardino della Favorita al Lido di Venezia (esisteva nell’800), ma non lo trovo.
Sai che non lo conosco? Non sono riuscita a trovarlo su Google: mi sai dare maggiori informazioni?
Non avevo mai pensato di visitare Venezia per i suoi giardini! Queste foto e le tue spiegazioni son state una rivelazione! Grazie!
L’idea mi è venuta leggendo un numero della rivista Meridiani di qualche anno fa, dedicata proprio a Venezia e devo dire che ne sono a migliaia!
Sono contenta di averti dato un nuovo spunto per visitare Venezia.