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L’Aula del Simonino di Trento riapre al pubblico grazie al FAI

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La storia del piccolo Simonino è parte integrante della storia locale, nodo spinoso e contrastante per diverso tempo. Solo negli ultimi tempi è ritornata alla ribalta grazie a nuovi studi storici. L’Aula del Simonino di Trento, conosciuta anche come la Cappella del Simonino, è il luogo più importante per iniziare a conoscere questo pezzo di storia.

La Cappella del Simonino non è stata creata per caso: era la casa natale del piccolo Simone e poi trasformata in cappella dove sono state custodite le sue reliquie. Da piccola ricordo che al suo interno c’erano dei negozi, poi è stata chiusa al pubblico e lasciata nel degrado per tanto tempo.

Nel 2018, la proprietaria Marina Larcher Fogazzaro ha deciso di donare lo spazio al FAI Fondo Ambiente Italiano che si è occupato del suo restauro e della recente apertura al pubblico.

Da Cappella ad Aula del Simonino: un luogo di didattica rivolto ai cittadini e alle scuole per riscoprire in maniera più obiettiva la storia di Simone Lomferdorm, scomparso il 23 marzo 1475.

Pillole di storia

26 marzo 1475

Il corpo senza vita di un bambino di due anni venne trovato nel fossato di una casa che dava sull’Adige: all’epoca, il fiume seguiva un percorso ben diverso da quello attuale.

Per un breve tratto, l’Adige toccava il centro storico della città, il lato che s’affacciava sull’attuale via Torre Verde e deviato nell’Ottocento per costruire la ferrovia e risolvere il problema delle continue alluvioni cittadine.

Il proprietario della casa in questione era un ebreo che si ritrovò al centro di una storia caratterizzata da antisemitismo e intolleranze religiosi.

Una credenza popolare sosteneva che gli ebrei, durante il loro rito pasquale, dovessero sacrificare la vita di un bambino per ricavarne il sangue. Le autorità accusarono l’ebreo in questione senza avviare nessun tipo di inchiesta alimentando così le false credenze e il pregiudizio antiebraico.

Simone, conosciuto meglio come il Simonino, divenne fin da subito un martire cristiano, fatto poi beato e trasformato in oggetto di culto fino al 1965. Le conseguenze di questo evento non si sono fatte aspettare:

  • i luoghi deputati dove il piccolo Simonino è vissuto e morto sono stati per 500 anni mete di pellegrinaggio, alimentando la circolazione di immagini sacre a lui dedicate.
  • La comunità ebraica è stata accusata, processata, condannata ed espulsa dalla città di Trento.

Il Concilio Vaticano II del 1965

28 ottobre 1965

Viene pubblicato il documento conciliare Nostra Aetate con il quale la Chiesa abolisce il culto del falso ‘beato’: il Papa Sisto IV lo vieta sotto pena di scomunica.

Cosa è successo? Dopo una revisione scientifica del processo originario, viene ribaltata la sentenza dove si accusava la comunità ebraica della morte del Simonino. Ed è così che:

  • il decreto papale sopprime il culto del beato Simonino.
  • Viene ordinato di rimuovere le spoglie del piccolo dalla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo.
  • Ordine di cessare ogni tipo di celebrazione e di chiudere tutte le cappelle dedicate (tra cui anche questa donata al FAI).

La comunità ebraica ritorna a Trento solo nel 1992.

Il Palazzo Bortolazzi Larcher Fogazzaro

Il Palazzo Bortolazzi, detto anche Larcher Fogazzaro, fa angolo tra via Oriola e Largo Carducci da una parte e termina dall’altro lato in piazza Cesare Battisti.

L’edificio così come lo conosciamo noi oggi, è stato realizzato nella seconda metà del Seicento per volere della famiglia Bortolazzi e nel corso del tempo, è stato riadattato alle diverse necessità.

L’intero palazzo ha un aspetto architettonico tipico dell’epoca e il suo recente restauro ha svelato il suo passato. I diversi edifici di origine romano-medievali già preesistenti sono stati unificati e collegati tra loro nel Seicento, creando così un unico complesso.

Il restauro ha scoperto le antiche finestre quattrocentesche, mettendole in evidenza oltre a ridare colore e una maggiore evidenza alle figure e alle iscrizione settecentesche che decorano la facciata.

Visitare l’Aula del Simonino a Trento

Ho trovato l’esperienza all’Aula del Simonino davvero interessante. E’ stata concepita come un’esperienza immersiva con l’ideazione di un racconto sonoro supportato visivamente da un gioco di luci.

La visita dura 20 minuti e dopo una breve introduzione da parte del personale FAI, inizia il racconto dalle cuffie wireless ricevute all’entrata. La narrazione è stata ideata e curata dal Fondo Ambiente Italiano e il testo è letto dall’attrice Daria Deflorian: la sua voce mi ha riportato indietro nella storia raccontandomi gli eventi.

Nel frattempo il gioco di luci nell’aula mi hanno accompagnato visivamente a leggere gli affreschi rappresentati, l’architettura e le iscrizioni dipinte. L’effetto finale è d’impatto e sicuramente si uscirà con una maggiore consapevolezza sui fatti storici avvenuti.

Dal 1965 la Cappella del Simonino non è più un luogo di culto: oggi è un’importante testimonianza storica di una pagina buia del nostro passato. Un luogo creato per far riflettere, confrontare e far discutere non solo i ragazzi di oggi ma noi tutti.

Informazioni utili

Dal 2018, l’Aula del Simonino è gestita dal FAI Fondo per Ambiente Italiano che si è occupato del restauro e della relativa apertura al pubblico dal 12 luglio 2024.

  • L’apertura è dal venerdì alla domenica a orari fissi ogni 45 minuti dalle 11 alle 17. Il resto della settimana l’apertura è riservata alle scuole. La visita dura 20 minuti.
  • Il biglietto costa 5 € e l’acquisto è solo online.
  • Per i residenti del comune di Trento e i tesserati FAI consiglio di prenotare a questo link perché ci sono delle riduzioni.
  • Per tutti gli altri il link per acquistare il biglietto è questo. Tu non hai nessun sovraprezzo mentre io riceverò una piccola percentuale sulla vendita che mi aiuterà a sostenere i costi del mio blog! Grazie 🙂
  • L’Aula del Simonino si trova in via del Simonino 19 a Trento.

Dove trovare altre testimonianze

  • Due medaglioni di Palazzo Salvadori in via Manci sono ben visibili passandoci davanti (indicativamente di fronte al Cinema Vittoria).
  • C’è una Cappella del Simonino all’interno della Chiesa di San Pietro e visitabile solo in occasioni particolari.
  • All’interno del Museo Diocesano Tridentino in Piazza Duomo sono custodite alcune opere che raccontano la storia del piccolo Simonino.
  • Nella Sala Vescovi al Castello del Buonconsiglio troverai una rappresentazione del Simonino.
  • Per approfondire il tema consiglio il catalogo della mostra L’invenzione del colpevole. Il «caso» di Simonino da Trento dalla propaganda alla storia a cura di Domenica Primerano.

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2 comments

Valeria Gennaio 15, 2025 - 12:16 pm

Una storia molto particolare, di cui non avevo mai sentito parlare. Soprattutto mi fa effetto pensare alle ripercussioni fino ai tempi attuali di un fatto avvenuto nel ‘400. Sicuramente, se dovessi venire una volta a Trento vorrei visitare questo luogo

Reply
Katia Gennaio 15, 2025 - 12:46 pm

E’ sato un caso controverso per secoli: solo negli ultimi anni si sta riprendendo in mano l’evento e studiarlo con un occhio più critico!

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