La prima volta che ho visitato l’Orto Botanico di Padova è stato i primi di gennaio di qualche anno fa. Chi visita un luogo del genere quando la natura riposa?
Ho poi rimediato, ritornandoci altre due volte in una calda giornata estiva: non mi dispiacerebbe ritornarci primavera quando i fiori sbocciano e la natura si sta risvegliando. O in autunno quando la natura si colora di arancio e si prepara alla fredda stagione.
Un orto botanico è anche questo: vederlo cambiare durante l’anno.
Durante la tua visita a Padova, ti consiglio di includere anche l’Orto Botanico: oltre alla sua bellezza, è nella lista dei siti UNESCO dal 1997.
La motivazione di tale scelta? E’ il primo orto botanico universitario al mondo che ha mantenuto nel tempo la stessa sede e rappresenta la culla della scienza.
Com’è nato l’Orto Botanico di Padova?
L‘Orto Botanico di Padova è nato nel 1545 grazie ad una delibera del senato della Repubblica di Venezia. Era utilizzato per facilitare gli studenti universitari di medicina nel riconoscimento delle piante medicinali e nel loro studio e chiamato Horto dei Semplici.
Le piante medicinali, chiamate anche “semplici“, venivano usate per curare le persone ed era molto importante saperle riconoscere in natura e farne poi buon uso.
Il medico Francesco Bonafede è colui che ha voluto questo luogo per una maggiore conoscenza delle piante medicinali. Erano frequenti errori e frodi da parte di medici o presunti tali a discapito dei malati dato che spesso venivano curati con erbe medicinali non adeguate alla malattia.
Durante il suo viaggio in Italia, Johann Wolfgang von Goethe si è fermato a Padova e sotto la pianta più antica dell’Orto Botanico ha avuto l’ispirazione per scrivere “La metamorfosi delle piante“, pubblicata nel 1786.
Di quale pianta sto parlando? Della palma ovviamente! E’ stata piantata nel 1585 e ancora oggi è viva e vegeta, conservata in una serra ottagonale e conosciuta come la Palma di Goethe!

Cosa vedere all’interno dell’Orto Botanico
L’Orto Botanico di Padova è suddiviso in tre parti:
- la prima parte è il nucleo originale, il percorso è all’esterno e la s’incontra appena si entra.
- La seconda parte, è la Serra della Biodiversità, nata nel 2014 e riorganizzata nel 2025.
- La parte più recente è il Museo Botanico, un percorso interattivo che racconta la storia dell’orto.
L’orto antico
Le piante dell’orto antico sono state messe secondo un ordine che rispecchiano dei criteri specifici: tutto è ordinato in aiuole ben suddivise e sono un perfetto catalogo vivente del mondo vegetale.
Alle collezioni tematiche come le piante medicinali o le piante velenose, si alternano le ricostruzioni di ambienti specifici come la classica macchia mediterranea o il mondo alpino.
Vengono coltivate sia le piante che caratterizzano il Veneto e l’Italia che quelle più strane ed esotiche che ricordano paesi lontani, a volta sconosciuti.
In passato, alcune delle piante introdotte in Italia, passarono prima nell’Orto Botanico di Padova per poi espandersi all’intero paese. Un esempio sono il girasole e il gelsomino.
Oggi si trovano più di 6.000 piante tra esotiche, medicinali, carnivore e velenose.

Giardino della biodiversità
Il Giardino della Biodiversità è custodito all’interno della grande serra, nata nel 2014 e conduce il visitatore alla scoperta della fauna che caratterizza il mondo, attraverso le varie zone climatiche e l’adattamento della natura e dell’uomo ad esse.
E’ molto interessante attraversare i cinque continenti, osservando da una parte la botanica e dell’altra di come l’uomo è riuscito ad adattarsi all’ambiente circostante e di come quest’ultimo ha sfruttato al natura a proprio favore.
La nascita dell’hennè con la sua lavorazione e il suo utilizzo nel tempo, come le foglie e il legno venivano utilizzati a creare utensili utili per la sopravvivenza o di come l’uomo si è cibato con i frutti della terra.
La serra racconta e si focalizzare sulla natura, le forme di vita vegetale e di come l’uomo e gli animali si sono adattati all’ambiente.
Al suo interno sono conservate ben 1.300 specie suddivise in ambienti che riproducono le varie condizioni climatiche della terra.
Museo Botanico
Nel 2023 è stata aperta una nuova sezione: il Museo Botanico, uno spazio per conoscere la storia dell’orto, le piante raccolte e le persone che ne hanno fatto la storia.
Il percorso è interattivo e per nulla noioso; durante la mia ultima visita per me è stata una grande e piacevole scoperta.
L’erbario storico dell’Università di Padova è vasto e conta 700.000 campioni essiccati tra piante, funghi, alghe, licheni e galle e l’allestimento permette di conoscere meglio questo patrimonio.
Nato nel 1835, l’erbario storico s’è ampliato sempre più nel corso del tempo attraverso diverse donazioni ed acquisizioni. Ed è così che il nucleo originale creato dal prefetto Giuseppe Antonio Bonato ha acquistato sempre più importanza.
Le collezioni presenti oggi sono così suddivise:
- l’Erbario delle Venezie con esemplari dal Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia e l’Istria.
- L’Erbario Generale custodisce materiali provenienti dal resto dell’Italia e dagli altri continenti.
- Si trovano inoltre diverse collezioni d’erbario tra cui quella dedicata ai funghi di Pier Andrea Saccardo; quella di alghe da tutto il mondo di Achille Forti, la collezione di galle di Alessandro Trotter.
- Tra le collezioni particolari c’è l’Erbario di guerra di Bruno Giordano Ugolini.
Il percorso aperto al pubblico si trova al piano terra dove sono esposti gli erbari di Marsili, Bonato e De Pisis. Seguono gli antichi libri di Vesalio e Fuchs e io ho adorato le illustrazioni anatomiche e botaniche.
Una sala racconta i farmaci e gli strumenti utilizzati per preparare i diversi medicamenti. Molto carino è la riproduzione a grandezza naturale del Teatro Botanico nel quale si insegnava dall’Ottocento in poi.
Il primo piano è invece dedicato agli studiosi ed è su prenotazione.

C’è anche una biblioteca!
Per gli studiosi e gli appassionati c’è anche una fornitissima biblioteca dove trovare erbari storici, testi scientifici o dei libri illustrati con immagini fatte con la tempera o con l’acquerello. A volte parliamo copie uniche non presenti in nessun altro luogo.
I settori relativi alle piante medicinali, agli insetti e alle piante velenose, sono tra i più forniti e completi in tutta Europa. Al suo interno crescono anche alcune specie rare e in via di estinzione per garantirne la sopravvivenza.
L’Orto Botanico di Padova ha contatti scientifici con altri orti botanici di tutto il mondo (si dice più di 800): più di 700 progetti internazionali in 118 diversi paesi grazie al Botanic Gardens Conservation International.

Organizzare una visita all’Orto Botanico di Padova
- L’Orto Botanico si trova in via Orto Botanico nr 15 ed esattamente tra la Basilica del Santo e Prato della Valle.
- Gli orari di apertura cambiano durante l’anno: ti consiglio di controllare direttamente il sito dove potrai vedere quando ci sono le visite guidate.
- Il giorno di chiusura è il lunedì, tranne in aprile e in maggio dove l’orto botanico è sempre aperto!
- Il costo del biglietto è di 10 € e sono previste delle riduzioni.
- C’è la possibilità di acquistare il biglietto cumulativo Padova Città della Scienza: Orto botanico, Museo della Natura e dell’Uomo e Palazzo Bo.
Cosa vedere nei dintorni?
- La Basilica del Santo e l’Oratorio di San Giorgio, entrambi inserite nel percorso dedicato Padova Urbs Picta.
- Se ami i giardini ti consiglio di visitare il roseto di Santa Giustina.
- A Prato della Valle c’è un museo davvero particolare: il Museo del Precinema.
Ti piacerebbe visitare Padova con un itinerario personalizzato tra arte, natura e patrimonio UNESCO? Contattami per organizzare un viaggio su misura, pensato per veri amanti della cultura!
20 pensieri sparsi
Ciao,
sarò a Padova per lavoro il prossimo mese … Cercando informazioni e cose da vedere sono capitata su questo ottimo articolo.
Spero di riuscire a vare una visita a questo splendido luogo
Con l’autunno dev’essere molto bello: le giornate sono ancora tiepide e il giardino si colorerà di giallo / arancione. Ti auguro proprio di passarci!
Mi piace la città di Padova e vorrei piano piano “verificare” tutti i 101 motivi che hai elencato iniziano perchè no proprio da questo bellissimo orto botanico. E’ un periodo della mia vita in cui sono particolarmente attratta dalle piante
E’ un percorso fatto davvero bene: la parte più antica e accanto la Serra delle Biodiversità. Quest’ultima è spiegata molto ma molto bene e non parla solo di botanica ma anche di tutto ciò che ci fanno (o facevano) le varie popolazioni e l’uso comune delle varie piante.
Mai stata a Padova ma di certo la includo nel mio prossimo viaggio come pure l’oroto botanico,ricco di piante e di cultura, grazie della testimonianza
Non fare come me però, che la prima volta ci sono stata in pieno inverno!
Sono stata a Padova diverse volte ormai, ma non mi è mai capitato di visitare l’Orto Botanico. Dopo aver letto il tuo post, ho deciso che sarà una delle prossime tappe in città.
Si, vacci di corsa perché (per quanto mi riguarda) è stata una tra le più belle visite di Padova! E ne vale davvero la pena 🙂
Incredibile la storia di questo orto botanico. Sono sincera, non lo conoscevo, anche se a Padova ci sono stata diverse volte alcuni anni fa. Bene, un altro angolo da aggiungere alla lista dei posti assolutamente da vedere!
Ti confido che anche per me è stata una scoperta recente: Padova era soprattutto la Cappella degli Scrovegni e Prato della Valle. Oltre a Palazzo Zabarella: anzi, inizialmente io andavo a Padova solo per le sue mostre.
L’Orto Botanico te lo consiglio proprio!
Ho giusto in programma di visitare Padova perciò non mi perderò la visita al giardino botanico così vedrò come sono le piante in autunno 🙂
Siii! E poi mi dici! Anche perché hanno calcolato tutto bene: sfiorische una pianta, fiorisce subito quella dopo e così via. E poi t’immagini tutto color giallo / oro e le foglie che cascano? Scusami, ma da qualche anno a questa parte sono innamorata dell’autunno!
È uno dei miei luoghi del cuore! Lo adoro. Complimenti per il post ?
Me l’avevi detto! Ora è anche tra i miei posti preferiti di Padova! 🙂
Adoro questo posto! Le sue piante sono così rilassanti… credo.che il Ginkgo biloba del giardino sia il più vecchio esemplare d’Italia!
La parte più antica ha rilassato tanto pure me: poi la giornata era afosa ed è stato piacevole passeggiare in questo verde lussureggiante. La passeggiata nella nuova serra invece è stata più attiva.
E sapere che molte piante siano tra le più antiche, lascia di stucco (in senso positivo!).
L’orto botanico di Padova è una vera meraviglia! Grazie per tutte le informazioni utili per organizzare la visita, volevo proprio ritornare a Padova per andarlo a vedere, è così bello!
Io non volevo più uscire! Ho visto delle foto sul loro profilo Instagram in versione invernale con la neve: lo lovvo ancora di più! Mi sa che alla prossima nevicata, correrò a vedere il giardino tutto imbiancato!
Ci sono stata proprio in occasione dell’inaugurazione della Serra, uno spettacolo le piante ospitate e la sua architettura! Il contrasto con l’Orto vecchio è notevole, ma sapere che questo è stato il primo Orto botanico al mondo e che le sue forme e le sue classificazioni sono state la base per i successivi Orti Botanici , è emozionante!
L’ho scoperto pure io: è stato emozionante comminare nella parte “vecchia” sapendo che Goethe è passato di qui e che è il primo orto botanico universitario senza aver mai cambiato sede nel corso del tempo! Questa è la sua collocazione originale. Adoro questi luoghi!