A Padova c’è un luogo del tutto particolare, un pò magico e sicuramente molto retrò. E’ il Museo del Precinema dove, all’interno del Palazzo Angeli in Prato della Valle, è stata allestita la collezione Minici Zotti. E’ il posto giusto per scoprire l’origine del linguaggio visivo e di come si è arrivati al cinema odierno attraverso i tantissimi reperti custoditi.
Scoperto per caso leggendo la guida 101 cose da fare a Padova, ho colto subito la possibilità di visitare un museo diverso dai soliti e poco conosciuto. Poi me ne sono innamorata e ci sono ritornata una seconda volta portando con me due amiche sapendo già che anche loro non avrebbero più voluto uscire. E succederà anche a te sei un’amante della fotografia e del cinema.
Il Museo del Precinema e la collezione Minici Zotti
Cosa ci si può aspettare nel museo del Precinema di Padova? Davvero tante cose raccolte in appena tre sale. La visita inizia con un video dove viene spiegato come le persone si divertivano in un epoca in cui non esisteva ancora il cinema: le lanterne magiche, il teatro delle ombre, i giochi ottici e così via. Si parte dalla Cina, passando per l’India fino ad arrivare in Europa: non solo un viaggio nel tempo ma anche nello spazio.
Il percorso e i reperti custoditi
Gli oggetti esposti sono tutti originali, oltre alle riproduzioni create per essere fruibili e aiutando così a capire come funzionavano i vari oggetti. Lanterne magiche, la camera oscura che da su Prato della Valle usata dal Canaletto, strumenti ottici e un teatrino delle ombre giavanesi. Una sezione è dedicata alla fotografia con le relative immagini inserite nel megaletoscopio del 1864 e usato da Carlo Ponti. Passando per la sezione dedicata alla stereoscopia dove sono esposti stereoscopi d’epoca. Il settore dedicato alle lanterne magiche è probabilmente la parte più importante del museo: un viaggio nel tempo che racconta come le immagini venivano proiettate prima dell’avvento del cinema.
Io mi sono persa ad ammirare la capacità di chi decorava i vetri utilizzati nei vari apparecchi da proiezione. Dei veri capolavori d’arte in versione mignon e tutti decorati rigorosamente a mano. A questi vetri dipinti si aggiungono i vetri a movimento grazie ai quali si potevano ottenere le animazioni.
Il percorso si conclude nell’ultima sala con antichi strumenti musicali, un teatro di ombre javanesi risalente alla fine dell’Ottocento e la ricostruzione delle camera oscura. All’interno del museo è possibile rendersi conto del funzionamento dei vari reperti grazie alle rappresentazioni di una lanterna magica. Una stanza buia all’interno della quale vengono proiettate su una parete le immagini dipinte grazie ad una scatola chiusa che contiene una candela e la relativa luce filtrata da un foro sul quale è applicata una lente.
Palazzo Angeli
Il Museo del Precinema si trova all’ultimo piano di Palazzo Angeli fin dal 1998. L’edificio è stato costruito per volere del cardiale Bressarione durante il Quattrocento per farne la propria residenza. Nel corso degli anni altri ci abitarono altri personaggi famosi come Andrea Memmo, procuratore della Serenissima e l’artefice di Prato della Valle di come la possiamo ammirare oggi. Si dice che vi soggiornò pure Casanova e lo stesso Canaletto che dalla finestra dipinse Prato della Valle utilizzando una camera oscura.
La fondatrice del museo: Laura Minici Zotti
Classe 1935, artista contemporanea che si è formata all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Nel 1970 scopre per caso una lanterna magica nella soffitta della propria casa, iniziando così la carriera di lanternista abbandonando la carriera artistica. Diventa ben presto un’avida collezionista di litofanie, prassinoscopi, stereoscopi, zootropi, vetri fotografici o disegnati a mano che raccontano storie senza l’ausilio del cinema. Segue a ruota lo studio di questo magico mondo e creando lei stessa delle storie esibendosi in spettacoli con l’ausilio della lanterna magica.
Laura Minici Zotti fonda il Museo del Precinema a Padova nel 1998 in collaborazione con il Comune di Padova e Assessorato alla Cultura e Turismo con la consulenza dell’architetto Gianfranco Martinoni. Oggi è il punto di riferimento italiano per tutti gli appassionati.
Perché visitare il Museo del Precinema a Padova?
Il Museo del Precinema è un luogo fuori dal tempo, dove ci si immerge in un ambiente tutto si è fermato. Io ho avuto l’impressione di essere Alice nel Paese delle Meraviglie: un mondo parallelo fatto di magia, giochi, luci e tanta inventiva da parte di chi crea nuove storie per attirare l’attenzione delle persone.
E’ la meta ideale per chi ama la fotografia, il cinema e il teatro. Per chi vuole staccarsi dalla realtà e fare un salto nel mondo dei balocchi: perché a tutti piace tornare un po’ bambini o no? O semplicemente per te che vuoi visitare uno dei pochi musei del genere in Europa e lasciarti andare in qualche storia fantastica animata da strani personaggi o per fare un viaggio esotico senza muoverti da Padova.
Io l’ho visitato due volte ma credo che ci scapperà anche la terza volta (o forse di più): è sempre un piacere e una riscoperta entrare nel Museo del Precinema di Padova e non credo che me ne staccherò tanto facilmente!
Informazioni utili
- Il Museo del Precinema si trova a Padova in Prato della Valle 1/A ed è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 16, tranne il martedì. Il costo del biglietto è di 6 € con eventuali riduzioni. E’ probabile che il portone sia chiuso, non esitare a citofonare: il personale ti aprirà immediatamente.
- Nelle vicinanze puoi visitare la Basilica del Santo, così chiamata affettuosamente dai padovani; l’Orto Botanico e il Roseto di Santa Giustina.
- Prato della Valle è tra le piazze più grandi d’Europa grazie ai suoi 88.620 mq, è caratterizzata da un’isola ellittica al suo centro e abbellita da 88 statue che rappresentano vari personaggi tra letterati, artisti e papi. Ogni venerdì e sabato si svolge il mercato.
2 comments
Mi hai già preso dalle prime righe. Un posto così attira di certo la mia attenzione e non perché io sia una conoscitrice del mondo del cinema e della fotografia. Mi piace l’idea di voler raccontare il sogno, l’uomo, l’arte anche quando gli effetti speciali a disposizione erano di certo pochi ma la passione era la stessa.
E t’assicuro che fanno il loro effetto nonostante non abbiano tutti gli effetti speciali che abbiamo oggi!