Santarcangelo di Romagna è una di quelle mete che ho sentito molto nominare senza mai prenderla troppo sul serio. Un luogo imprecisato della Riviera Romagnola dove il treno passava mentre andavo verso le Marche: ecco cosa era per me prima di visitarla lo scorso ottobre.
Tra i Borghi più Belli d’Italia, a due passi da Rimini e balcone sull’Adriatico: un luogo da visitare in poche ore ma che sa offrire molto. Santarcangelo è il borgo romagnolo che mescola l’accoglienza tipica di queste zone alla tranquillità dei luoghi un po’ trafelati dalla movida romagnola.
Un giusto mix per una tappa culturale in pieno relax. Meglio fuori stagione come ho fatto io: in una calda giornata di ottobre dove il clima ancora mite di fine estate si è incontrato con la bassa stagione.
Il centro storico di Santarcangelo di Romagna
Una visita a Santarcangelo di Romagna non richiede molto: un borgo di appena 22mila anime sul colle Giove, dove è impossibile perdersi nei caratteristici vicoli. Io l’ho visitata in giorno di mercato, durante il quale i vari banchetti hanno animato le vie del centro storico (e probabilmente mi sono persa qualcosa da ammirare).
La mia visita è iniziata oltrepassando l’Arco Ganganelli nella relativa piazza per poi proseguire verso la vicina piazzetta Molari, via Dossi e via Cavour. L’ammetto: mi sono persa a girare tra i vari banchetti del mercato!
La parte più caratteristica è iniziata subito dopo, quando ho raggiunto lo IAT per recuperare la mappa della cittadina e cosa poter vedere. Questa è stata una delle poche volte in cui ho deciso di visitare un luogo senza programmarlo in anticipo e decidendolo un po’ all’ultimo!
Le vie si fanno sempre più belle grazie agli edifici antichi ben ristrutturati, le piante in fiori e dove tutto è curato nei dettagli. Ed è in questo momento in cui ci si ritrova a salire fino su alla parte alta di Santarcangelo: lungo il percorso, ogni momento è buon per scattare foto grazie anche al panorama circostante.
In cima, un borgo medievale lascia spazio alle case più moderne: la torre campanaria che svetta sui tetti, le caratteristiche piazzetta delle Monache, Scarpellini e piazza Galassi. Senza dimenticare il murales Utopia dell’artista Eraicalcante e percorrere la via dell’Amore. Per poi scendere verso la Rocca Malatestiana e ritornare verso il centro.
Santarcangelo sotterranea: una visita guidata alle grotte tufacee
Da quando ho scoperto le diverse città apogee nelle Marche, non ho esitato un attimo a prenotare la visita guidata alla città sotterranea di Santarcangelo.
Il colle Giove, dove sorge Santarcangelo, custodisce nel suo ventre ben più di 150 grotte che si distribuiscono soprattutto nella parte orientale. I cunicoli e le scale che collegano le varie stanze, si distribuiscono su tre livelli di profondità nel terreno.
Ancora sono tanti i misteri legati alla loro creazione ed è probabile che:
- durante l’epoca paleocristiana, le stanze con i loro cunicoli venissero usate per celebrare i riti pagani legati al Dio Mitra.
- Gli abitanti del borgo si nascondevano qui durante le guerre. Ricche sono le testimonianze legate ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
- Era il luogo ideale per conservare il vino: non a caso il Sangiovese viene prodotto proprio a Santarcangelo!
La visita guidata è organizzata dallo IAT Santarcangelo: tutte le informazioni sugli orari e il costo del biglietto sono disponibili sul loro sito.
I musei da visitare
Ho visitato Santarcangelo di Romagna in una calda giornata di ottobre: la stagione estiva era appena terminata, i musei erano appena passati all’orario invernale e alcuni erano in fase di ristrutturazione. Per questo motivo non sono riuscita a visitarli: se sei interessato a visitarli, ti consiglio di informarti prima della tua partenza.
MUSAS Museo Storico Archeologico
Il MUSAS si trova all’interno di Palazzo Cenci, un edificio medievale che s’affaccia in piazza Monache. Il Museo Storico Archeologico è stato inaugurato nel 2005 per promuovere e valorizzare il lato storico ed archeologico di Santarcangelo in Romagna.
L’allestimento museale tocca un periodo storico molto lungo: si parte dal periodo archeologico fino ad arrivare all’Ottocento. Gli argomenti trattati si possono così suddividere:
- l’età romana con l’antico centro rurale chiamato Pago Acervolano e situato nella zona pianeggiante.
- L’età medievale porta il visitatore sul colle Giove dove s’è sviluppato il borgo, soprattutto durante il governo dei Malatesta, la nobile famiglia riminese.
- Durante l’età moderna, Santarcangelo di Romagna si è maggiormente sviluppata sul borgo e successivamente in fondo valle.
MET Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna
Mi sarebbe tanto piaciuto poter visitare il MET: non ho potuto organizzare la mia visita a Santarcangelo in Romagna negli orari di apertura.
Il MET è stato inaugurato nel 1981 è ed il frutto di un lungo lavoro da parte di alcuni volontari iniziato negli anni Sessanta. Un’esposizione che testimonia le tradizioni popolari del territorio attraverso oggetti legati alla cultura contadina di quel pezzo di Romagna racchiusa tra l’Appennino e il litorale adriatico.
Nel Museo degli Usi e dei Costumi della gente di Romagna sono esposte la storia, la cultura e le tradizioni romagnole in tutte le sue sfaccettature come i riti, i simboli e l’arte. Il mix giusto per capire la società contadina e le sue tradizioni.
- MUSAS e MET fanno parte dello stesso circuito: per informazioni, visita il sito di Fo.Cu.S. Fondazione Culture Santarcangelo.
Museo del Bottone
Il Museo del Bottone è nato nel momento in cui la storica merceria Zucchi ha chiuso i battenti. Giorgio Gallavotti, il proprietario della merceria, ha voluto esporre la vasta collezione di bottoni: un salto nel tempo per raccontarne la storia dal Seicento ai giorni nostri.
Il percorso è suddiviso in tre sezioni, seguendo l’ordine cronologico e la funzione dei bottoni in base all’uso fatto dell’epoca: pronto a scoprire 8.500 bottoni e il loro utilizzo?
Nel mondo di Tonino Guerra
L’allestimento del Museo Tonino Guerra è all’interno dell’ex Palazzo del Monte di Pietà, un edificio del 1630.
Chi è Tonino Guerra? Un artista locale (poeta, scrittore e sceneggiatore) nato nel 1920 e vissuto tra Roma, Russia e Pennabilli RN. Dagli anni Cinquanta ha scritto le scenografie dei più grandi registi italiani dell’epoca come Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini.
Nel museo a lui dedicato è possibile ammirare più di 60 opere da lui realizzate come quadri, sculture, arazzi e tele stampate; mettendo in evidenza della sua arte poliedrica.
- Per informazioni sugli orari di apertura e i contatti è attivo il sito dedicato, Museo Tonino Guerra.
MUTONIA
Ci troviamo davanti ad un luogo particolare: un villaggio artistico chiamato Mutonia. E’ un luogo dove artisti da tutto il mondo (soprattutto scultori e performers) si sono fermati in pianta stabile per creare le loro opere e dando vita alla Mutoid Waste Company.
I fondatori sono gli inglesi Joe Rush e Robin Cooke, che con il loro lavoro e col supporto degli artisti, difendono il libero arbitrio e recuperano in maniera creativa il rapporto tra l’uomo e la natura in versione post-industriale.
- Una galleria d’arte all’aperto un po’ particolare con delle sculture del tutto alternative. Li puoi seguire sulla pagina FB Mutonia.
Informazioni utili
- Santarcangelo di Romagna è ben collegata da Rimini sia col treno che con le corriere extraurbane. Il centro storico è a 15 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria.
- Cosa puoi vedere nei dintorni? Rimini, la Repubblica di San Marino, Dozza e Bologna.
7 comments
Dopo aver vissuto per quasi 8 anni a Rimini, non posso che avere un ottimo ricordo di Santarcangelo di Romagna. Per me rappresenta il borgo dei sapori con una concentrazione di ottimi ristoranti in pochi metri quadri!
A me non dispiacerebbe ritornarci e fermarmi a mangiare in qualche ristorante: davvero, ce n’erano molti!
Amo Santarcangelo di Romagna ed i suoi ipogei che ho scoperto per caso mentre pranzavo in un ristorante con una cantina sotterranea. È davvero uno dei borghi più belli dell’Emilia-Romagna
La guida che mi ha accompagnato nelle grotte mi ha parlato del ristorante (e che usa la “sua” parte di grotta come cantina per tenere il vino)!
Penso che verrò in vacanza da quelle parti in primavera, anche se mi fermerò ad alloggiare a Rimini ho visto che è molto vicina, perciuò finisce subito nel mio itinerario!
ADORO I MUSEI DELLE TRADIZIONI. SONO QUELLI IN CUI PUOI DAVVERO IMMERGERTI NEGLI USI E NEI COSTUMI LOCALI. NON AVEVO MAI SENTITO PARLARE DI QUESTO “BALCONE SULL’ADRIATICO2 E NON TI NEGO CHE IL TUO ARTICOLO HA STUZZICATO LA MIA CURIOSITA’. SPERO DI ANDARCI QUANTO PRIMA
L’ammetto: la definizione “Balcone sull’Adriatico” è stata una mia licenza poetica perché una volta arrivata nel punto più alto di Santarcangelo, ho davvero ammirato la costa adriatica! Me ne avevano parlato bene e sono contenta di aver passato la mia ultima mattinata riminese proprio qui 🙂