Partecipare ad una delle visite guidate dell’associazione Ancona Sotterranea è stata un’esperienza davvero interessante e da troppo tempo lasciata in sospeso. Un viaggio nell’Ancona sotterranea, quella nascosta che si trova sotto le strade caotiche del capoluogo marchigiano e legata ad un antico passato ancora avvolto nel mistero.
Un itinerario fatto di cunicoli, cisterne e percorsi illuminati dalle torce dei caschi. Una visita entusiasmante, almeno per me lo è stato, e che consiglio di fare.
Gli itinerari proposti da Ancona Sotterranea
Il percorso che ho fatto io è quello basico. E’ il più conosciuto e tocca due punti cardini di Ancona sotterranea: la cisterna che fornisce l’acqua alle 13 cannelle della fontana del Calamo e le cisterne sottostanti a piazza Stamira. C’è un terzo itinerario che porta a scoprire i cunicoli di viale della Vittoria. Quest’ultimo è consigliato a chi ha già visto le cisterne di piazza Stamira e piazza del Calamo, indicato a chi non soffre di claustrofobia.
Le cisterne di piazza Calamo
Il punto di ritrovo è alle 13 fontanelle, una fontana del tutto particolare e che non passa di certo inosservata. Accanto alla fontana del Calamo c’è una piccola porta che conduce all’interno di una cisterna.
E’ da qui che le 13 fontanelle hanno da sempre ricevuto l’acqua. Scendendo delle facili scalette, ci si trova all’interno di uno spazio diviso in due e allestito con dei pannelli esplicativi che raccontano la storia delle varie cisterne, di come venisse raccolta e distribuita l’acqua in Ancona.
La guida inizia con la presentazione dell’associazione Ancona Sotterranea con le varie attività, fornisce la storia e le indicazioni delle cisterne e dei cunicoli, dando un quadro completo e generale dell’intera zona.
Le cisterne di piazza Stamira
La seconda tappa è in piazza Stamira e provo un’esperienza diversa rispetto alla cisterna di piazza Calamo. Veniamo forniti di un paio di stivali di gomma e di un caschetto anti infortunistico correlato da una lucina da accendere una volta inizita la visita.
Stavolta l’entrata è da un tombino che ci porta in una cisterna sotterranea formata da diverse gallerie collegate tra di loro. La sensazione che ho avuto una volta entrata è strana ma entusiasmante nello stesso tempo.
Veniamo accompagnati dalla guida che ci spiega il funzionamento della cisterna. In questo caso ci troviamo di fronte a 11 vasche collegate tra di loro grazie a degli archi ribassati e nell’insieme occupano 2.000 mq di superficie.
Ancora oggi la cisterna di piazza Stamira contiene l’acqua (ecco perché l’uso degli stivali). Si pensa che questa fosse un grande serbatoio, alimentato da un antico acquedotto e che servisse a rifornire altre cisterne sparse nella zona.
Non preoccuparti durante la visita: l’acqua non è alta e nel punto di massima affluenza, arriva al polpaccio. L’acqua è limpida e verrà sporcata solo al nostro passaggio, a causa del fango depositato sul suolo. Prima di terminare la visita, si raggiungerà un lato della cisterna dal quale l’acqua fluisce dall’esterno formando così una piccola cascata.
Itinerario nei cuniculi di viale della Vittoria
Questo percorso è consigliato a chi abbia già visitato le cisterne di piazza Stamira e per chi non soffre di claustrofobia. E’ un itinerario di media difficoltà, sempre con l’ausilio di stivali e casco e si svolge in ambienti piuttosto piccoli, accedendovi da un tombino verticale di 2 metri d’altezza.
Viale della Vittoria una volta era chiamato Piana degli Orti perché, prima della sua edificazione, era una zona dedicata all’agricoltura. Probabilmente i cunicoli sottostanti servivano ad irrogare l’acqua nei campi sovrastanti e proprio per questo, l’estensione della cisterna di viale della Vittora è molto più ampia rispetto alle altre.
La Chioccia
Il nome “chioccia” deriva molto probabilmente da un’antica leggenda legata ai cunicoli del Monte Conero. Ancora oggi custodisce un alone di mistero dato che non è ancora chiara la sua funzione. Sotto Ancona si suppone che ci siano ben 3 chiocce anche se ne è stata trovata solo una.
Grazie alle sue caratteristiche e alla sua collocazione all’interno dei cunicoli, si pensa sia uno smistatore di acque. Da quel poco che si è trovato di questo immenso acquedotto sotterraneo, si deduce che la struttura fosse molto simile ai castellum aquae dell’antica Roma, dove l’acqua veniva raccolta in cisterne tramite dei condotti, per poi distribuirla nei vari distretti della città in base alle diverse esigenze.
Un misterioso passato
Ancona ha un origine molto antica. Fondata dai Greci siracusani di stirpe dorica nel lontano 387 a.C., nel corso del tempo ha avuto contatti con la penisola italica e con l’Oriente grazie alla sua posizione strategica e protesa verso i paesi balcanici.
L’origine della rete di cunicoli sotto la città è ancora avvolta nel mistero. Si suppone che Ancona fosse molto attiva commercialmente da oltre 2.400 anni grazie al suo porto, importante punto di riferimento per chi viaggiava nel Mediterraneo.
La città avrebbe avuto così una forte necessità di acqua per sopperire ai bisogni di cittadini, commercianti e le tante persone di passaggio. Le sole cisterne sotto Ancona sicuramente non bastavano e secondo alcune ipotesi, la città si riforniva dal vicino Monte Conero grazie ad progetto ingegneristico che creò dei cunicoli che collegavano le due zone.
Sono stati trovati dei tratti di cunicoli anche nella zona del Conero ma si hanno testimonianze certe solo dal 1400 in poi: grazie ai resti trovati, si è certi che le opere idrauliche dell’epoca si rifacevano a progetti già pre-esistenti sul territorio.
Nella seconda metà del 1800 queste strutture vennero potenziate e migliorate, recuperando una parte dell’antico acquedotto di Santa Margherita. Acquedotto distrutto nel 1799, probabilmente collegato con le falde del Conero grazie a dei cunicoli: solo negli ultimi anni si è riusciti a capire le reali dimensioni di quest’opera idraulica.
Un mondo ancora da scoprire
C’è ancora tanto da scoprire e la strada è lunga per capire l’effettiva grandezza e importanza di questo, per me, geniale progetto ingegneristico.
Le teorie sono tante, la più convincente è quella in cui si crede che il progetto si rifaccia a delle opere idrauliche presenti in Cappadocia: la struttura di questi cunicoli è molto più simile a queste che non alle opere ingegneristiche romane.
Dall’altro canto, Ancona come Venezia e Ravenna, aveva dei contatti molto forti con il Vicino Oriente, oltre ad avere sul proprio territorio manodopera proveniente da queste zone.
L’associazione Ancona Sotterranea
Ancona Sotterranea è un’associazione locale che ha ottenuto il permesso e il relativo incarico da parte del Comune di Ancona di rendere utilizzabile i cunicoli sotterranei a chiunque ne voglia usufruire. Dall’altro canto Ancona Sotterranea è formata da speleologi autorizzati e che fanno parte delle Guide Speleo Regione Marche: è grazie a loro forte interesse e alla continua ricerca scientifica (fatta nel tempo libero) che possiamo ammirare e conoscere questo lato nascosto di Ancona e del Monte Conero.
L’associazione ha lo scopo di studio, salvaguardia, ripristino, rivalutazione, promozione e conoscenza del territorio del comune di Ancona e dei suoi dintorni. Ovviamente con un occhio di riguardo per tutti gli ipogei artificiali e naturali della zona.
- Scoprire gli itinerari proposti da Ancona Sotterranea è possibile farlo solo tramite visite guidate, chiamando lo 329 546 2168.
- Il costo è di 10 € e serve per finanziare le ricerche delle guide.
- Ancona Sotterranea è anche su FB e il sito è www.anconasotterranea.it.
La mia esperienza con Ancona Sotterranea
Le visite di Ancona Sotterranea le ho scoperte per caso durante il mio primo viaggio nelle Marche.
Incuriosita, una volta arrivata a casa mi sono informata meglio: da qui ho deciso che le dovevo fare. Solo due anni dopo mi sono organizzata, chiamando il loro numero: fino all’ultimo, la visita in programma stava saltando per mancanza di prenotazioni (io ero l’unica). Il giorno prima sono stata ricontatta per darci l’appuntamento il giorno dopo: ero molto contenta che si fosse aggiunto qualcun altro, ero alle stelle!
Il giorno della visita
Appuntamento alle 9.30 di domenica e l’avventura è iniziata. Le Marche hanno un mondo nascosto da scoprire, spesso fatto di misteri, leggende. Conoscevo le Grotte di Frassassi, di Camerano e Osimo: mai stata ma ne ho sentito tanto parlare. Ma dei cunicoli di Ancona non ne avevo letto proprio nulla e per me è stato un viaggio di cui non sapevo cosa aspettarmi.
La nostra guida è stata Andrea Gagliardini che mi ha entusiasmato molto: un pozzo di sapienza! Se non fosse stato per il treno delle 12.42 che mi avrebbe riportata a Trento, sarei rimasta ad ascoltarlo all’infinito. Finita la visita sono corsa in hotel a recuperare la mia valigia per poi fiondarmi in stazione.
Nel frattempo continuavo a pensare dell’esperienza fatta, di quante cose avevo scoperto, di cui non ne ero a conoscenza e che non avevo letto da nessuna parte. Un viaggio fuori dai miei programmi che mi ha aperto un mondo a me estraneo e che sicuramente riprenderò nei futuri viaggi nelle Marche.
Di sicuro prenoterò la loro visita nei cunicoli di viale Vittoria, dovrò andare alle Grotte di Frassassi (rimandata tutte le volte) e scoprire cosa nascondono Camerano e Osimo. Sono rimasta molto soddisfatta alla visita fatta alle Cisterne Romane di Fermo.
Visita approvata!
4 comments
Bellissimo! Ne ho sentito parlare ma devo assolutamente farlo. Adoro i segreti dei sotterranei delle città.
Dopo Ancona sotterranea e le cisterne di Fano, dovrò continuare il mio itinerario nelle grotte di Camerano e di Frassassi: le Marche hanno diverse “realtà” sotterranee interessanti!
Bellissima visita fatta all’inizio della scorsa estate! La prossima volta che verrai ad Ancona andiamo a visitare i cunicoli sotto al Viale??!?
A me è piaciuta un sacco e sicuramente vorrò fare quella di Viale della Vittoria! Dobbiamo organizzarci per la prossima volta che vengo in Ancona.