La mia, è stata una gita di mezza giornata dopo aver visitato la vicina Aquileia. Non avevo in programma un bagno di sole o un tuffo in mare e quindi mi sono concentrata in un itinerario nel centro storico dell’Isola del Sole. In questo modo ho avuto modo di scoprire cosa vedere a Grado dal punto di vista storico – artistico: sono riuscita a godermi la piccola cittadina in poche ore, con l’idea di ritornarci ancora e rilassarmi sulle sue spiagge.
Grado non era in programma perché la meta principale della mia gita fuori porta era l’area archeologica di Aquileia. Essendo arrivata in largo anticipo a destinazione, sono riuscita a liberarmi prima del previsto: dato che c’ero, perché non fare un salto nell’Isola d’Oro?
Sono contenta di aver visitato anche Grado in una calda giornata di fine estate: l’avevo conosciuta tramite le cartoline mandate da amici ma andarci di persona è stata tutta un’altra cosa! In futuro mi piacerebbe organizzarmi un’intera giornata per poter visitare anche il Parco delle Rose e la Riserva Naturale Valle Cavanata.
Intanto vi accompagno nell’antica castrum romana: buona lettura!
Pillole di storia
Grado ha una lunga storia che spesso s’intreccia con quella di Aquileia e Venezia.
All’epoca dello splendore di Aquileia, la laguna non si era ancora formata e Grado non era altro che il porto di Aquileia perché si trovava lungo la costa. Infatti, il toponimo di Grado deriva dal latino gradus che significa “porto”.
Grado nasce nel 452 quando la popolazione scappa dalla terra ferma sulle isole della laguna per scappare dalle scorribande degli unni. Lo spopolamento della terra ferma verso Grado aumenta subito dopo con l’arrivo dei Longobardi.
Vista la situazione precaria anche il patriarca Aquileia Paolino I sposta la sede vescovile con il suo tesoro a Grado verso la metà del 500. I successori di Paolino I tennero la sede vescovile qui, creando un forte conflitto tra Grado e Aquileia.
Le contese andarano avanti nei secoli successivi: Grado era più ordotossa e influenzata fortemente da Venezia. Mentre Aquileia era in perenne conflitto con Venezia e seguiva il cosiddetto scisma “dei Tre Capitoli”.
Le lotte tra Grado e Aquileia continuarono fino a quando Venezia riuscì a conquistare il patriarca di Venezia e sopresse quello di Grado, riuscendo a prendere il controllo anche dal punto di vista religioso.
I secoli successivi sono passati senza grandi sussulti fino a quando, alla fine del Settecento, Grado non passa agli austriaci fino alla Prima Guerra Mondiale. Durante l’Ottocento, Grado ritorna ad essere un centro commerciale ed economico di non poco conto: la costruzione del porto, di alberghi, di un ospizio marino ed uno stabilimento balneare fan sì che la cittadina ritorni a vivere. Trasformandosi nell’allegra cittadina di oggi.
Una curiosità: è solo nel 1936 che Grado viene collegata alla terra ferma grazie a questo ponte!
Il centro storico di Grado
Passeggiando nel centro storico si ha l’impressione di essere a Venezia grazie all’architettura tipicamente veneziana del nucleo più antico di Grado. Mancano solo i canali e le gondole ma per il resto c’è tutto. Pure i nomi: le piazze diventano dei campi e le vie si trasformano in calli. Probabilmente è per questo che Grado è conosciuta anche come la Piccola Venezia.
Le vecchie case dei pescatori sono coloratissime e spesso molto vicine tra loro creando degli scorci caratteristici. Si fa presto a girare per l’antico castrum romano. Cosa vedere a Grado? Le tappe da non perdere sono:
- la Basilica della Corte in piazza Biagio Marin. Siamo al limite meridionale del castrum romano e nell’attuale piazza principale di Grado, dove è possibile ammirare, grazie a delle passerelle, gli antichi mosaici di una terza basilica oramai scomparsa. Ebbene sì, Grado aveva ben tre basiliche: basilica della corte, basilica di Sant’Eufemia e basilica di Santa Maria delle Grazie!
- Il lungomare Nazario Sauro è la passeggiata di Grado che percorre una buona parte del suo perimetro. Lungo il suo percorso è possibile fare un confronto tra la vecchia città e quella attuale grazie a delle foto in bianco e nero appese ai lampioni.
- La prima cosa che si conosce di Grado è il suo antico porto, conosciuto come il Porto Mandracchio a forma di Y. E’ il salotto buono dove sorgono caffè, ristoranti e negozi ed è nato per volere dei veneziani prima e dagli austro-ungarici poi.
Campo dei Patriarchi: Basilica di Sant’Eufemia e il battistero
Il campanile della basilica,dai suoi 42 metri d’altezza, ti farà da faro a Grado: lo potrai vedere alzando gli occhi in ogni angolo della cittadina in cui ti trovi. Segui il segnavento che si trova sulla sua cuspide, perché una visita all’interno della basilica vale la pena farla!
L’attuale basilica di Sant’Eufemia sorge su un antico luogo di culto già presente nel IV secolo e conosciuto come la piccola basilica di Petrus. Nel corso dei secoli la struttura è stata restaurata e ampliata diverse volte fino ad avere l’aspetto che possiamo ammirare oggi. Tanti sono i dettagli artistici che caratterizzano l’architettura: entrambi mescolano gusti dei diversi periodi storici.
L’esterno si presenta con una facciata tripartita, con due portali e tre finestre. L’intero ha tre navate separate tra loro da due serie di dieci colonne. Il pavimento è del tutto calpestabile nonostante ci si trovi di fronte ad un antico e splendido mosaico di 700 mq. I disegni dei mosaici sono caratterizzati da pattern floreali e geometrici, accompagnati da scene di caccia e pesca che arrivano direttamente dalla Bibbia.
All’esterno della basilica si trova il battistero. Risale al V secolo, ha una pianta ottagonale e al centro sorge una fonte battesimale in marmo.
Basilica di Santa Maria delle Grazie
Sempre nel campo dei Patriarchi e poco lontano dalla basilica di Sant’Eufemia, sorge una chiesetta conosciuta come il santuario di Santa Maria delle Grazie.
Nonostante sia più piccola rispetto alla vicina basilica, è una tappa da segnare grazie ai suoi mosaici disposti su due livelli all’interno di essa. Con una particolarità: si trova l’unica raffigurazione di un pesce tra i i mosaici di Grado. Cosa c’è di strano? Il pesce è il simbolo di Cristo!
La chiesetta nasce per volere del patriarca Elia alla fine del VI secolo sui resti di una precedente basilica paleocristiana. Il Patriarca Elia è colui che si è occupato anche della costruizione della vicina basilica di Sant’Eufemia.
Un restauro del 1924 effettuato dall’architetto Alessandro Rimini hanno messo in evidenza la struttura originaria:
- l’altare e la navata centrale risalgono al periodo del Patriarca Elia.
- La navata destra e l’abside con i relativi mosaici, risalgono ad una costruzione precedente e si trovano ad un livello inferiore.
Informazioni utili
- Ho raggiungo tranquillamente Grado con i mezzi pubblici dopo aver visitato la vicina Aquileia.
- Venendo da Trieste, sono scesa col treno regionale alla fermata Cervignano del Friuli: uscendo dalla stazione si trova la fermata del pullman urbano per Aquileia con capolinea Grado.
- Usando i trasporti locali, ci sono i collegamenti diretti da Gorizia, Udine, Latisana, Venezia.