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MUCA Museo della Cantieristica di Monfalcone

by Katia
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Una volta arrivati a Monfalcone di certo non si rimane estasiati dalla sua bellezza artistica o dalla maestosità dei suoi edifici. D’altronde stiamo parlando di un’importante città industriale dove il porto è l’epicentro delle principali attività commerciali. E non è un caso che il MUCA Museo della Cantieristica sia nato proprio a Monfalcone.

Stiamo parlando del più grande cantiere navale di Fincantieri con i suoi 787.000 metri quadrati di estensione. Ed è da qui che nascono ed escono le navi da crociera ad alto tonnellaggio da poco più di un secolo.

Il MUCA racconta la storia e l’evoluzione del più grande cantiere navale d’Italia nato nel 1908. Il Museo della Cantieristica fa parte del progetto Polo Museale della Cantieristica Navale di Monfalcone: la struttura museale si trova all’interno dei un museo diffuso e la visita continua anche all’esterno, passeggiando nel villaggio operaio.

Due realtà che vanno di pari passo per conoscere a 360° la vita e il lavoro di operai e dirigenti che da sempre costruiscono le navi da crociera più grandi d’Europa!

MUCA Museo della Cantieristica

MUCA è l’acronimo di Museo della Cantieristica e sorge all’interno del quartiere operaio Panzano, ancora in funzione. Arrivando nel quartiere navale è possibile vedere il via vai degli operai, le gru che si muovono nell’acqua, una sirena che suona periodicamente.

L’allestimento del MUCA

Il museo è stato allestito all’interno del vecchio albergo operaio e occupa tutto il piano terra. E’ un museo di nuova generazione: inaugurato nel 2017, il percorso espositivo si articola in 14 sale con pannelli multimediali, video e tanta grafica. Il giusto mix per non annoiarsi e che rende un ambiente leggero, brioso e divertente.

Quattro sono le tematiche trattate:

  • la città fabbrica: il Welfare aziendale e le guerre.
  • Il cantiere e gli imprenditori: l’evoluzione del territorio.
  • La tecnica e la costruzione nel cantiere: dalle navi alle produzioni collaterali.
  • Il design di interni e la grande arte sulle navi e sul territorio.

Quando ho programmato la visita al MUCA non sapevo cosa aspettarmi e l’ho visitato senza nessun preconcetto. Ne sono rimasta entusiasta.

Nel tuo viaggio in Friuli Venezia Giulia ti consiglio di fare una tappa anche al MUCA Museo della Cantieristica di Monfalcone: non solo se sei appossionato di navi ma anche per conoscere un pò di storia locale!

La produzione delle navi

E’ stato interessante ripercorrere le date della Storia con quelle del cantiere navale grazie alla lunga linea del tempo rappresentata su una grande parete. E approfondire poi gli eventi singoli attraverso i pannelli esplicativi. Conoscere le vari fasi della costruzione della nave e ammirare i vari modellini riprodotti.

Sono rimasta impressionata dell’avanguardia del Welfare aziendale e di come oggi dobbiamo imparare e prenderlo come esempio. Ma soprattutto di quante persone sia morte sul lavoro e fa capire come sia importante la sicurezza sul lavoro, soprattutto in ambienti come questi.

Tra le ultime tappe c’è anche un memoriale per le vittime dell’amianto. Una linea del tempo che racconta la scoperta dei danni dell’amianto e sugli effetti negativi sugli operai e le loro famiglie.

La sede del MUCA

Ci troviamo nell’ex Albergo degli Operai e situato all’interno del Villaggio Panzano. L’idea di un albergo per gli operai nasce grazie all’iniziativa dei primi proprietari, i fratelli Cosulich e il progetto è stato dato in mano all’ing. Dante Fornasir negli anni Venti.

L’albergo doveva servire come alloggio agli operai celibi perché per gli operai con famiglia era già stato creato il villaggio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’albergo degli operai è stato pesantemente distrutto dai bombardamenti e recuperato nei decenni successivi grazie ad un progetto di riqualificazione.

Nel dopo guerra l’edificio è stato usato ancora come albergo, nello specifico come alloggio temporaneo per famiglie senza fissa dimora. Dopo gli anni Settanta del secolo scorso, l’ex Albergo degli Operai non ha avuto nessuna funzione nonostante ci sono state diverse proposte per un suo recupero.

Solo nel 2010 si è riusciti a riqualificare la struttura che mantiene le caratteristiche dell’epoca in cui è stata costruita. La struttura di 5.000 mq è un blocco con sei corti interni e ha quattro piani. C’erano 700 stanze e diversi spazi in comune come una mensa, la sala da gioco, la biblioteca e una cucina.

L’ing. Dante Fornasir

Panzano, il villaggio operaio

Il villaggio operaio di Panzano nasce nel 1908 per volere dei fratelli Alberto e Callisto Cosulich: serviva ad ospitare i 400 operai che lavoravano nel cantiere navale. Successivamente si arrivò a ben 2.600 presenze grazie all’espansione del cantiere stesso.

L’obiettivo aziendale era quello di offrire ai propri dipendenti servizi, residenze ed ogni tipo di confort. Per costruire il quartiere, si decise di prendere ad esempio il modello inglese di città-giardino dove ogni abitazione aveva giardino o un orto. I nuclei abitativi non superavano le 8 unità abitative e la gestione urbanistica fu data all’Ingegnere Dante Fornasir con la creazione dell’AEUP Associazione Edile di Utilità Pubblica.

Dopo il 1921 furono costruiti nuove abitazioni, iniziando a separare la zona degli operai con quella degli impiegati e dei dirigenti. La costruzione del villaggio Panzano terminò nel 1927. Una cittadina di tutto rispetto che viveva di vita propria dove erano presenti le infrastrutture più innovative come un acquedotto, l’elettricità e le fognature.

Erano presenti anche strutture utilizzate per la socializzazione dei dipendenti come le attività ricreative, culturali ed educative. Ad esempio, era stato costruito il Teatro Euripe, dotato di 480 posti e creato in base ai gusti stilistici della Secessione viennese. Venivano organizzati spettacoli ma anche corsi di musica e danza.

Per rendere il villaggio Panzano autonomo in ogni senso, venne creata un’azienda agricola per la produzione di frutta e verdura e una stazione balneare.

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Uno scorcio del Villaggio Panzano

Informazioni utili

  • Io ho raggiunto il MUCA dopo aver visitato il Castello di Duino che si trova alle porte di Monfalcone. Ho preso il pullman extra-urbano nr 51 che collega Trieste con Monfalcone.

Se sei già a Monfalcone:

  • il Cantiere navale (Fincantieri) si trova a mezz’ora a piedi dalla stazione dei treni.
  • col bus, puoi prendere la linea urbana APT Linea Panzano (collega: Ospedale San Polo, centro storico e il quartiere Panzano).
  • Il biglietto costa 7 € con eventuali riduzioni. Io non ho pagato nulla perché incluso nella FVGCard.
  • Vengono organizzate delle visite guidate al MUCA + cantiere. Per le date e prenotare basta consultare il sito del MUCA.

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