In occasione del 73° Trento Film Festival è stato ideato l’allestimento dedicato ai ghiacciai, dove Sebastião Salgado espone 60 foto. Una denuncia visiva su una situazione drammatica in occasione dell’Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai.
C’è un silenzio che fa rumore. È il silenzio dei ghiacciai che si sciolgono, lontani da noi ma drammaticamente vicini nel loro messaggio.
In quelle distese bianche, spezzate da crepe nere e illuminate da una luce che taglia il fiato, Salgado ha trovato una voce potente: quella della Terra che cambia, che chiede attenzione, che urla senza parole.
Una mostra diffusa nei due luoghi simbolo della cultura e della scienza in Trentino: il MART di Rovereto e il MUSE di Trento. Ti racconto come è nato il tutto e cosa troverai visitando i due musei.
Senza volerlo, avevo programmato questo post nel giorno della morte dell’artista Sebastião Salgado, oggi 23 maggio 2025.
2025 l’Anno Internazionale dei Ghiacciai
L’ONU ha proclamato il 2025 come l’Anno Internazionale per la Conservazione ai Ghiacciai perché importanti indicatori della crisi climatica che sta caratterizzando il globo terrestre negli ultimi anni.
La calotta glaciale si sta sciogliendo sempre più in fretta rispetto al passato, causando un rapido innalzamento dei mari e della temperatura media in tutto il mondo. Questa situazione si riversa poi a cascata sugli ecosistemi, sulle economie locali e su tutto ciò ruota attorno ad esse.

L’urlo dei ghiacciai di Sebastião Salgado: la mostra diffusa tra MART e MUSE
La mostra diffusa è stata concepita in occasione del 73° Trento Film Festival, per il quale il fotografo brasiliano Salgado ha creato il manifesto. L’idea è stata prodotta in collaborazione con Contrasto e Studio Salgado e a cura di Lélia Wanick Salgado.
L’urlo dei ghiacciai è evidenziato grazie all’eliminazione dei colori delle fotografie: un effetto voluto per dare enfasi ai dettagli.
L’esposizione è un giro del mondo nei luoghi più studiati ai ricercatori: ghiacciai analizzati per capirne la storia geologica e le conseguenze a breve e lungo termine della crisi climatica mondiale.
L’installazione Ghiacciai raccoglie immagini esclusive, talvolta inedite e scelte dallo stesso Salgado in occasione di questo evento. Il viaggio parte dalla Penisola Antartica al Canada, dalla Patagonia all’Himalaya, dalle Georgia del Sud per finire in Russia: possiamo dire il giro del mondo in 50 fotografie!
MART Muse d’Arte Moderna e Contemporanea a Rovereto
L’allestimento è composto da oltre 50 fotografie di ghiacciai di tutto il mondo: lo sfondo blu mette in evidenza le immagini in bianco e nero per valorizzare meglio i particolari.
Inquadrature quasi teatrali dove, nonostante manchino i colori, le scure profondità sono in contrasto con la luminosità del sole che si riflette sui ghiacciai. Unico grande assente nelle foto: l’uomo.
Un effetto voluto dove i particolari sono maggiormente visibili come le tante insenature lasciate scoperte dal ghiaccio sciolto. Il ghiaccio che sciogliendo diventa sempre più un pezzo ancora più piccolo che galleggia nell’acqua. I pinguini che talvolta sembrano tanti puntini visti da lontano.
Il percorso si conclude con la Sala Video e la proposta del Trento Film Festival di una selezionata tematica di film tra cui Icemeltland Park, di Liliana Colombo (Italia/Regno Unito, 2020, 40’).
MUSE a Trento
La raccolta esposta racchiude un unico ciclo fotografico: il racconto visivo ci porta in Canada tra il Parco Nazionale e la riserva di Kluane e lo sguardo è più scientifico rispetto all’installazione del MART.
Le fotografie esposte al MUSE di Trento creano un’installazione site specific e sospesa nel Grande Vuoto che caratterizza il museo stesso: uno spazio concepito per essere il cuore della struttura stessa.
Le 10 fotografie ondeggiano nel grande vuoto architettonico e accompagnano i visitatori nel loro percorso, dal piano terra fino in cima dove c’è la ricostruzione di un ghiacciaio.
Il manifesto di Sebastião Salgado per il 73° Trento Film Festival
E’ dal 2004 che il Trento Film Festival non sceglieva una fotografia per il proprio manifesto ufficiale.
L’ultima volta è stata scelta una foto del 1909 del fotografo e alpinista Vittorio Sella e il soggetto era il ghiacciaio Goldwin Austen, la seconda montagna più alto del mondo e base del K2.
Nell’Anno Internazionale per la Conservazione ai Ghiacciai si è voluto mettere al centro proprio il tema dedicato ai ghiacciai. Il lavoro è stato affidato al fotografo brasiliano Sebastião Salgado.
La scelta del soggetto del manifesto del 73° Trento Film Festival è il ghiacciaio di Klueane Park in Canada. La foto è in bianco e nero, così come tutte le altre foto esposte nella mostra diffusa tra MART e MUSE.
Una scelta stilistica forte per evidenziare ancora di più la sofferenza dei ghiacciai.

Portare Salgado a Trento, per un progetto così articolato e complesso, è un sogno che si realizza
Luana Bisesti, direttrice del Trento film festival
Informazioni utili per visitare la mostra diffusa
La mostra diffusa Ghiacciai del fotoreporter brasiliano Sebastião Salgado si sviluppa tra il MART di Rovereto e il MUSE di Trento. Ecco le informazioni pratiche per poterla visitare.
Biglietto del museo
- Il costo per visitare il MART di Rovereto è di 15 € per le tre sedi (MART, Casa d’Arte Futurista Depero e la Galleria Civica di Trento). Sono previste riduzioni.
- Il biglietto intero del MUSE di Trento costa 11 € e sono previste delle riduzioni.
Le date della mostra diffusa
- MART di Rovereto dal 12 aprile al 21 settembre 2025
- MUSE di Trento dal 12 aprile 2025 all’11 gennaio 2026
Se vuoi conoscere meglio i due musei, ho creato un itinerario dedicato ai musei di Rovereto e uno ai musei di Trento.
Chi è il fotografo Sebastião Salgado?
Nato nel 1944 a Minas Gerais (Brasile), Sebastião Salgado inizia la sua carriera come economista, per poi dedicarsi alla fotografia dagli anni Settanta in poi. Vive a Parigi e ha viaggiato in oltre 100 paesi, documentando temi sociali, ambientali e umanitari.
Nel 1994 fonda con la moglie Lélia Wanick Salgado Amazonas Images, un’agenzia dedicata esclusivamente ai suoi lavori. Lélia è anche curatrice dei suoi libri e delle sue mostre, incluse quelle esposte nei più importanti musei e gallerie internazionali.
Attraverso l’Instituto Terra, i coniugi Salgado hanno riconvertito un terreno arido in una riserva naturale della Foresta Atlantica, promuovendo la riforestazione, la biodiversità e l’educazione ambientale.
2 pensieri sparsi
Una mostra interessante e forse ancora più sentita oltre che per il tema anche per la scomparsa di questo noto fotografo. Non so se riuscirò a vedere almeno una delle due sedi ma ci proverò. Se non dovessi riuscirci, il tuo articolo me le ha descritte comunque molto bene
Le due mostre sono due esperienze completamente diverse e spero che riuscirai proprio a visitarle! E quest’anno è anche l’anno internazionale dei ghiacciai: un’occasione per concretizzare maggiormente il problema del loro scioglimento.