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Treviso candidata a Capitale Italiana della Cultura 2026

by Katia

Tra le dieci finaliste c’è anche Treviso candidata a Capitale Italiana della Cultura 2026. Conosciuta anche come la capitale della Marca Gioioso et Amorosa, Treviso è la città dove natura, enogastronomia, la storia e l’arte si mescolano in un perfetto connubio dei sensi.

Le motivazioni che hanno portato a questa scelta sono legate alla voglia della collettività di proiettarsi al futuro con sicurezza. Quella sicurezza di chi è forte della propria identità, delle proprie origini artistiche e storiche

Le audizioni pubbliche saranno il 4 e 5 marzo 2024, momento in cui le dieci candidate dovranno argomentare le loro motivazioni per essere scelte. La decisione finale sarà resa pubblica entro il 29 marzo 2026. In attesa di questa data, ti faccio conoscere Treviso: l’ho visitata un paio di volte, mi è piaciuta subito e sono rimasta piacevolmente a scoprire che è tra le finaliste!

La campagna “I sensi della Cultura”

La posizione geografica di Treviso, ha creare una certa importanza della città stessa. Un punto cardine nelle vie di comunicazioni tra la Repubblica di Venezia e il Nord Est europeo.

Il nome di Treviso deriva da “Ter Visus“, ossia “Tre Visuali”, quando i primi abitanti nel XIII secolo a. C. occuparono le tre alture che oggi corrispondono a Piazza Duomo, Piazza dei Signori e Sant’Andrea. Un luogo strategico anche all’ora per la vicinanza all’acqua e per la difesa della città stessa da parte dei nemici.

Durante il Medioevo si inizia a parlare di Marca Gioioso et Amorosa perché punto di riferimento per poeti, artisti e personalità della cultura dell’epoca. Boccaccio descrive Treviso nel Decamerone come “una danza trevigiana” tra due amanti.

Ancora oggi, il territorio circostante non scherza ed è centro nevralgico per raggiungere in poco tempo importanti siti UNESCO, ad importanti beni storico artistici, alle testimonianze della Grande Guerra e alle Dolomiti.

Treviso sorge “là dove Sile e Cagnan s’accompagna”, ovvero dove i due fiumi s’incrociano dando vita ad una serie di canali e creando una città sull’acqua. E’ una zona strategia perché da congiunzione tra la laguna veneziana, le zone pedemontane segnate dal Piave e dal Tagliamento.

E qui ritorna l’importanza dell’acqua: via di comunicazione, elemento di difesa e nello stesso tempo di vita. Una combinazione di situazioni che hanno creato la Treviso che conosciamo.

Cosa vedere a Treviso in un giorno?

Con i suoi 80.000 abitanti, Treviso sa il fatto suo quando si parla di arte e storia: un concentrato di cultura che non ha niente a che invidiare alle vicine Venezia e Padova.

Treviso è i piccole dimensioni e facilmente visitabile in una giornata se si limita al suo centro storico; due giorni visitando anche i suoi musei. Ti racconto cosa puoi vedere, che tu voglia solo passeggiare nelle vie caratteristiche o visitare anche i musei: a te la scelta!

I musei di Treviso

Il Sistema Museale di Treviso è un’ottima occasione per approfondire la conoscenza del patrimonio storico artistico della Marca Trevigiana. I Musei Civici di Treviso sono:

  • il complesso di Ca’ da NoalCasa Robegan e Casa Karwath formati da edifici di origine tardo medioevale e con la caratteristica facciata affrescata. Dopo il restauro delle sale interne, oggi vengono allestite mostre di arte contemporanea e godere del giardino esterno.
  • All’interno del Museo Luigi Bailo ci sono opere dell’Ottocento e Novecento. Il nucleo principale è dedicato ad Arturo Martini, più importante scultore italiano vissuto all’inizio del Novecento.
  • Il Museo Civico di Santa Caterina è ospitato all’interno di un convento; dove ammirare l’arte antica, medievale e moderna fino al Settecento. E’ possibile visitare la chiesa gotica con gli affreschi dedicati al “Ciclo di Sant’Orsola” di Tomaso da Modena.

Una visita che merita davvero è sicuramene al Museo Nazionale Collezione Salce. E’ il più grande museo di grafica pubblicitaria in Italia ed è il frutto della collezione privata Ferdinando Salce, vissuto a Treviso a cavallo tra Otto e Novecento.

La sua passione per i manifesti pubblicitari lo ha portato a raccogliere fino a 25.000 pezzi e donati tramite testamento alla sua morte al Ministero dei Beni Culturali.

Urbs Picta e i canali

Solo passeggiare per le vie del centro storico di Treviso è un valido motivo per visitarla: la città chiamata sia Urbs Picta che La piccola Venezia e ti spiego perché.

Treviso Urbs Picta

Treviso è anche Urbs Picta grazie ai sui numerosi affreschi medievali che decorano gli edifici del centro storico: tappezzerie, miti, leggende e animali fantastici ecco cosa ammirare!

  • Spesso le finte tappezzerie avevano forme geometriche che ricordano molto i tessuti orientali presenti a Venezia grazie al suo commercio.
  • Sempre di tradizione veneziana, si creavano dei finti mattoni a vista, decorazioni conosciute meglio come a regalzier.
  • Nel periodo tardo gotico gli elementi architettonici vengono sostituiti da decorazioni fitomorfi.

Alcune tappe da non perdere per ammirare Treviso Urbs Picta: Ca’dei Ricchi, Palazzo dei Trecento e la Loggia dei Cavalieri.

Treviso, la piccola Venezia della terraferma

Anche Treviso è una città che sorge sull’acqua e grazie ai suoi canali che l’attraversano, è chiamata anche la piccola Venezia della terraferma.

Il Sile e il Botteniga sono i due fiumi che s’incrociano a Treviso. Una volta entrato in città, il corso d’acqua Botteniga si suddivide in ulteriori canali più piccoli, chiamati cagnani: Cagnan Grande, Canale dei Buranelli e il Cagnan della Roggia sono i maggiori.

Scenari incantevoli (io li ho trovati così al calare della sera quando si accendevano le luci) li si possono ammirare lungo la Riviera Santa Margherita e il Canale delle Scorzerie. Una tappa sull’isola della Pescheria che ospita il mercato ittico.

Il resto è tutto da scoprire passeggiando: ogni angolo è quello giusto per scoprire una Treviso riflessa nell’acqua.

Treviso candidata a Capitale Italiana della Cultura 2026

Perché Treviso a Capitale Italiana della Cultura?

“Treviso 2026. I Sensi della Cultura” questo è il leitmotiv. L’immagine che si vuole dare è quella della fusione tra la storia raccontata dal centro storico di Treviso, il movimento dell’acqua che caratterizza la Marca Trevigiana e le dolci colline del paesaggio circostante.

Treviso non è vista come un’isola a sé stante; piuttosto come collegamento con il territorio e l’importanza del patrimonio storico-monumentale, paesaggistico e ambientale.

  • Ho visitato Treviso nel 2020 e raccontandola nel blog. Non ho avuto la possibilità di visitare i suoi dintorni: mi piacerebbe poter includere nelle mie prossime mete il Parco Naturale Regionale del fiume Sile. Hai mai visitato la Marca Trevigiana?

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8 comments

Mimì Febbraio 18, 2024 - 1:03 pm

Sarei davvero molto felice se questa città diventasse la prescelta. Treviso, come capitale italiana della Cultura, riuscirebbe finalmente a fare conoscere e valorizzare una città che merita di essere visitata

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Katia Febbraio 18, 2024 - 3:26 pm

Anche io: l’adoro!

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Teresa Febbraio 16, 2024 - 7:41 pm

E io spero naturalmenmte che vinca, visto vivo vicina! Treviso ha tutte le carte in regola per diventare capitale della cultura 2026!

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Katia Febbraio 17, 2024 - 10:01 am

A Treviso ci ho lasciato il cuore: sotto sotto spero anche io che vinca!

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Annalisa Trevaligie-Magazine Febbraio 16, 2024 - 3:11 pm

Anche la mia città, Gaeta, è arrivata tra le finaliste. Certo non è semplice definire un vincitore in un contesto come quello italiano, dove la cultura e la storia la fanno da padrone in ogni angolo. Non posso che dire “Vinca la migliore”!!

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Katia Febbraio 17, 2024 - 10:04 am

Credo che scegliere una città italiana a Capitale della Cultura sia sempre difficile!

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Teresa Febbraio 16, 2024 - 11:34 am

Quando abitavo in Veneto sono stata a Treviso varie volte e trovo che sia una città molto bella e a misura d’uomo. Purtroppo mi sembra che sia molto sottovalutata rispetto ad altre città venete più rinomate.

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Katia Febbraio 16, 2024 - 12:49 pm

Forse perché piccolina: spero che con questa candidatura, si faccia strada tra le sorelle maggiori come Padova e Venezia.

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