Il carnevale di Verona è una festa molto sentita da queste parti ed è un evento al quale consiglio vivamente di partecipare. E’ conosciuto anche come il Bacanàl del Gnoco e i preparativi iniziano già subito dopo la Befana: stiamo parlando di un carnevale storico, tra i più antichi d’Italia e l’anima del quartiere di San Zeno, dove è nata la tradizione.
Ai giorni nostri, il carnevale di Verona è una sfilata che anima il centro storico durante il venerdì grasso. L’edizione 2024 (saltata a causa della pioggia proprio all’ultimo) ha previsto: 19 carri allegorici e 130 gruppi carnevaleschi con rappresentanti di nove regioni, Croazia e Brasile per un totale di circa 3000 figuranti.
Ti racconto la sua storia, le maschere principali, ovviamente tutto condito con una buona dose di allegria e un’abbondante porzione di gnocchi!
Pillole di storia
L’origine del carnevale di Verona risale al Cinquecento, quando il capoluogo scaligero s’è trovato a far fronte ad un grave periodo di carestia. Le frequenti inondazioni del fiume Adige e le continue scorribande dei Lanzichenecchi di Carlo V misero in ginocchio la città.
A causa di questa grave situazione, i fornai si trovarono a bloccare la produzione del pane a causa della scarso potere d’acquisto da parte della popolazione. Il quartiere di San Zeno si trovò così in rivolta il 18 giugno 1531: il popolo si trovò ad assalire i fornai per recuperare il pane e il grano.
Alcuni abitanti si preoccuparono di contribuire al vettovagliamento verso i loro concittadini più poveri: questa azione contribuì a calmare le acque ed evitando la catastrofe. Tra queste persone c’era il medico Tommaso Da Vico, ufficialmente l’istitutore del Bacanal del Gnoco.
Nel suo testamento, Da Vico mise nero su bianco l’obbligo di portare avanti l’iniziativa di distribuire ai più bisognosi beni di prima necessità come vino, burro, farina, pane e formaggio nell’ultimo venerdì di Carnevale. Da questo evento tumultuoso è iniziato ufficialmente il baccanale degli gnocchi.
- Voci di corridoio ritengono che il Bacanal del Gnoco sia una naturale conseguenza dell’antica Festa del Popolo, fondata dal Podestà Ezzelino II da Romano nel 1208. Un’occasione per festeggiare la vittoria della fazione Ghibellina sui Guelfi.
Che cos’è il Bacanal del Gnoco?
Il Bacanal del Gnoco fa parte oramai della tradizione veronese e si celebra ogni anno durante l’ultimo venerdì di Carnevale, trasformandosi il Venardì Gnocolar.
“Bacanal” è un termine dialettale veronese che significa “far baccano” e si rifà al rumore che la gente fa quando si diverte a far festa.
Il quartiere di San Zeno è la patria del gnocco, che all’epoca era fatto solo di acqua e farina, conditi con formaggio e burro fuso. Solo con la scoperta dell’America sono state introdotte le patate e il sugo di pomodoro. Oggi, gli gnocchi fanno parte della tradizione carnevalesca veronese.
Le maschere del carnevale di Verona
Come in ogni carnevale che si rispetti, le maschere ricoprono una certa importanza ed ognuna di loro ha un significato ben preciso.
Le maschere sono tante ed ognuna di loro rappresenta un quartiere ben preciso di Verona: il Barone Senzatetto viene da Veronetta, Il Re Sole è il quartiere Borgo Milano, il Re della Stanga è del quartiere Croce Bianca e la Donzella arriva dal quartiere Borgo Nuovo.
Ti racconto le figure principali del corteo.
Il Papà del Gnoco
Il protagonista indiscusso del carnevale veronese è il Papà del Gnoco e re indiscusso del Bacanal del Gnoco.
Si presenta come un anziano signore con la barba bianca, vestito in broccato color nocciola e un mantello color rosso. Nulla del suo costume è lasciato al caso e i tanti dettagli visivi hanno precise allegorie:
- il fantasioso cappello riprende il palco allestito in piazza San Zeno per distribuire gli gnocchi.
- Lo scettro, chiamato anche Piron, è una forchetta con un gnocco tra i suoi denti.
- 12 sognagli per ogni gamba e un’imbottitura a forma di gnocco sulla schiena.
L’elezione del Papà del Gnoco
L’assegnazione di questo importante ruolo non è lasciato al caso e viene deciso tramite una campagna elettorale. La procedura deve seguire delle tappe ben precise.
- Il candidato forma un clan con il relativo presidente, segretario, economo e una serie di fidati, conosciuti come galoppini.
- E’ eletto il presidente di proporre la candidatura entro una data ben precisa al notaro della contrada.
- Si forma il Senato, composto solo da ex Papà dei Gnoco che alla scadenza data, fanno una serie di domande al candidato.
- Dopo il vaglio delle candidature e la decisione di chi accettare o meno, il Senato avvia ufficialmente la campagna elettorale.
- Alla chiusura dei seggi, i candidati devono attendere il responso. Il luogo delle urne è segreto a tutti, se non ad un galoppino di ogni clan che rimane in piazza alla ricerca di informazioni da dare al proprio candidato.
- L’annuncio ufficiale del Papà del Gnoco viene comunicato solo nel tardo pomeriggio.
Il Duca della Pignata
Il rione di Santo Stefano è rappresentato dal Duca della Pignata. Il vero nome è Siro Zuliani e conosciuto anche come Duca di Santo Stefano.
La leggenda è legata ad un articolo di giornale che si domandava come mai Siro Zuliani potesse pagare tutti i giorni 3 lire una carrozza che lo accompagnasse al lavoro. Voci di corridoio suggerivano che avesse trovato una pignata piena d’oro durante i lavori di ristrutturazione della sua casa.
Sirio Zuliani, di tutta risposta, espose in vetrina di un negozio situato nell’attuale via Mazzini, una grande pignata con un cartello “Ecco la vera pignata trovata dal Duca di Santo Stefano”. La figura di Zuliani divenne ancora più conosciuta, facendo nascere il Ducato di Santo Stafano.
Ovviamente governato dal Duca e la Duchessa della Pignata!
El Principe Reboano de la Concordia
El Principe arriva dal quartiere Filippini e la sua figura si rifà ad un reale personaggio storico vissuto nel Quattrocento: Reboano Delle Carceri.
La leggenda racconta che Reboano arrivò a Verona ed esattamente nel quartiere Filippini al timone di un gommone, sfidando le intemperie. Il gommone è il mezzo con il quale El Principe Reboano de la Concordia ritornò vittorioso nel Quattrocento dopo aver conquistato nuove isole sotto la Repubblica della Serenissima.
La tradizionale regata è fatta sabato grasso, in ricordo delle vittore de El Principe Reboano de la Concordia e per sancire il ritorno a Verona.
Come e quando si festeggia il Papà del Gnocco?
Il carnevale di Verona si svolge l’ultimo venerdì prima della Quaresima ed esattamente durante il Venardì Gnocolàr: un’occasione per fermarsi in qualche osteria tipica e assaggiare i gnocchi al sugo o al ragù!
Il corteo transita per il centro storico di Verona: corso Porta Nuova, piazza Brà, Castelvecchio e raggiunge il quartiere storico di San Zeno. I festeggiamenti continuano in piazza San Zeno, ovviamente mangiando un buon piatto di gnocchi!
- Per tutte le informazioni pratiche e il programma, consultare il sito Carnevale di Verona.
Cosa fare a Verona?
Verona è una meta dove non ci si annoia mai; una città dalle tante offerte culturali. Se ti piace approfondire il lato storico e artistico del capoluogo scaligero, ti consiglio di:
- visitare la chiesa di San Zeno: fa parte delle chiese storiche di Verona e racconta la storia della città.
- Siamo nella città dell’amore dove William Shakespeare ha ambientato una delle più famose storie d’amore. Puoi seguire un itinerario dedicato proprio a Romeo e Giuletta ed essere per un giorno la segretaria di Giulietta all’omonimo club.
- Dante Alighieri è stato ospitato a Verona durante il suo esilio: conosci i luoghi nei quali ha vissuto?
9 comments
NO VA BEH, MA FANTASTICO! Non avevo ancora letto niente sul Carnevale di Verona, e tra tutto ho preferito la parte sulle pillole di storia e sulla provenienza delle maschere e delle figure. Grazie per aver condiviso quest’esperienza con noi, chissà che anno prossimo non potrò vedere il tutto di persona!
Ne avevo sentito parlare, solo ora mi sono informata meglio: non pensavo che fosse tra i carnevali storici d’Italia.
I carnevali d’Italia sono uno più bello dell’altro e ammetto che la tradizione di Verona non la conoscevo proprio, mi sembra una manifestazione splendida.
Si e poi è molto sentita!
Ho visto molti Carnevali ma quello di Verona mi manca! Mi sembra molto ricco e interessante, un buon motivo anche per visitare la città in un periodo diverso dai soliti!
I carnevali italiani sono così simili e così diversi allo stesso tempo, bisognerebbe poterli vivere tutti.
Tutti i carnevali ai quali ho partecipato, non ne ho trovato mai uno uguale all’altro: ogni volta è sempre stata un’esperienza diversa, con storie e origini diverse.
MI piacerebbe proprio visitare Verona durante il suo Carnevale, sarebbe un’esperienza diversa dalle solite!
Io sono di parte perché è un po’ come la mia seconda casa; il carnevale da queste parti è molto sentito 🙂