Il trekking urbano sul Doss Trento è un valido itinerario alternativo per visitare il capoluogo trentino e richiede solo mezza giornata. Questo trekking lo faccio tutte le volte che posso, soprattutto durante la bella stagione: richiede poco tempo, poca fatica e ci si immerge nella natura nonostante sia in pieno centro.
Il Doss Trento è conosciuto meglio come la Verrucca, nome dato dagli antichi romani perché questo piccolo monte assomiglia molto ad una verrucca. Ci troviamo sulla riva destra del fiume Adige e il punto di partenza è il quartiere di Piedicastello situata alla base di questa piccola collina.
E’ una meta facilmente raggiungibile a piedi dal centro storico e dalla stazione dei treni grazie al ponte di San Lorenzo. Tra le cose che adoro di questo trekking urbano, è il fatto di poter ammirare la città dall’alto da diversi punti panoramici: se piace anche a te, non rimarrai delusa!
Ti racconto come raggiungere la cima e le diverse tappe storico-culturali che potrai trovare durante il percorso: tutte le attività che ti racconterò sono gratuite.
Il quartiere di Piedicastello
Il percorso del Trekking Urbano sul Doss Trento inizia nel quartiere di Piedicastello, uno dei quartieri storici della città e situato al di là del fiume Adige. All’epoca, era abitato soprattutto da barcaioli, pescatori, osti, lavandaie e carrettai.
Tappa poco conosciuta dai turisti, si presenta con le case tipiche di queste parti: dopo il recupero della zona, Piedicastello è diventata una chicca da visitare.
Piedicastello sorge sull’antica via che portava alle valli Giudicarie e a Brescia. Oggi si passa di qui per raggiungere soprattutto la valle dei Laghi e il lago di Garda.
Chiesa di Sant’Apollinare
La prima cosa che risalta appena si arriva a Piedicastello è la chiesa di Sant’Apollinare. La chiesa sorge su antica fonte battesimale risalente tra il 500 e il 600 e si trova sotto l’attuale presbiterio.
- Tra il 1000 e il 1100 viene costruita una chiesa romanica e una prima torre campanaria.
- Nel 1146 alcuni monaci benedettini iniziarono a lasciare l’abbazia di San Benedetto a Bergamo per trasferirsi nella chiesa di Sant’Apollinare.
- Nel 1235 viene costruito il nuovo monastero sulle rive dell’Adige.
- Nei secoli successi, la chiesa ha conosciuto diversi avvenimenti e solo nel 1962 la chiesa di Sant’Apollinare è stata riconosciuta come parrocchia.
Accanto alla chiesa sorge la vecchia canonica, abitazione degli abati e un antico cimitero: la canonica è una rara testimonianza di un edificio risalente tra il Duecento e il Trecento e contenente importanti dipinti di artisti locali.
In questo quartiere e nel vicino sobborgo della Vela sono stati trovati importantissimi reperti archeologici. Quando la chiesa di Sant’Apollinare è stata restaurata tra il 2006 e il 2011, sono stati rivenuti diversi resti di fondamentale importanza per capire le origini di Trento.
Le Gallerie di Piedicastello
Siamo di fronte ad un museo del tutto particolare e già il nome la dice lunga. Le Gallerie sono gestite dalla Fondazione Museo Storico del Trentino e le installazioni si trovano all’interno di due gallerie, una bianca e una nera.
Fino agli anni Novanta del secolo scorso da qui passava la tangenziale. Dopo un lavoro di riqualificazione del quartiere di Piedicastello, nel 2007 due tunnel stradali sono stati riconvertiti in uno spazio Indi 6.000 mq dedicati alla storia e alla memoria.
- La Galleria nera è dedicata alle suggestioni e dove c’è un forte impatto visivo: è in questi 300 metri che vengono create le installazioni.
- La Galleria bianca è lo spazio per gli eventi e le istallazioni di carattere analitico. E’ all’interno della galleria bianca che vengono organizzati incontri, dibattiti, mostre temporanee e congressi.
Informazioni utili
- Le Gallerie di Piedicastello le ho inserite nel tour dedicato ai musei di Trento.
- L’entrata è gratuita ed inclusa anche nel Museum Pass Trento Rovereto.
- L’orario di apertura è dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.
Il Museo Storico Nazionale degli Alpini
Il Museo Nazionale Storico degli Alpini è stato inaugurato nel 1964 su progetto dell’architetto Giuseppe Serafini. Nel 2019 viene riaperto al pubblico dopo un periodo di ristrutturazione.
Il museo racconta la storia degli Alpini, uno dei corpi più famosi dell’esercito italiano. L’allestimento è fatto davvero bene e non pensavo di rimanere al suo interno per quasi un’ora. Si parte dalla nascita degli Alpini nell’Ottocento fino ad arrivare ai giorni nostri.
Nel mezzo oggetti personali, armi, fotografie e documenti che raccontano la vita quotidiana degli Alpini e le loro missioni. Ci sono diversi video tra cui anche touchscreen con diversi approfondimenti.
All’esterno della struttura sono stati allestiti 29 cippi che simboleggiano i reggimenti alpini, alcuni pezzi di artiglieria e la scultura “Vittoria Alata”, un’opera dell’artista Mario Biagini.
Informazioni utili
- Gli orari d’apertura sono: dal martedì al giovedì dalle 8.15 alle 12 e dalle 13.15 alle 16.15. Il venerdì è aperto dalle 8.15 alle 12. Nei fine settimana l’apertura è dalle 9 alle 12 e dalle 13.30 alle 17.
- L’entrata è gratuita.
Basilica Paleocristiana
Poco distante al mausoleo ci sono i resti di una antica basilica paleocristiana, risalente all VI secolo. Non c’è da meravigliarsi perché il Doss Trento è stato frequentato fin dall’antichità. In base ai reperti archeologici ritrovati, suggeriscono la presenza di un’area di culto tra I e II secolo d.C.
L’archeologo Gerola suggerisce la presenza di un tempio romano sul colle Verrucca: la chiesa di Sant’Apollinare è stata costruita in parte anche con frammenti architettonici ritrovati proprio sul Doss Trento.
Un altro archeologo, Paolo Orsi ha scoperto che in cima al colle ci fossero delle aree votive dedicate a Saturno, a Mercurio ed a Diana: che ci fosse una sorta di Capidoglio di Tridentum?
Ecco alcune ipotesi:
- In epoca romana aveva funzione militare: lo storico romano Cassiodoro chiama il Doss Trento Veruca castello.
- Le testimonianze raccontano di una presenza umana già durante il Neolitico grazie anche una necropoli proprio sotto al Museo Nazionale Storico degli Alpini.
- E’ possibile che la popolazione locale utilizzarono il Doss Trento come rifugio durante le incursioni barbariche nel fondo valle.
Oggi non è altro che un bosco che ricopre il dosso: cedri, bosco ceduo, terebinti e opunzie queste sono le piante che si trovano.
Mausoleo di Cesare Battisti
In cima al Doss Trento sorge il Mausoleo dedicato a Cesare Battisti. La sua forma è circolare e riprende l’architettura classica grazie alle 16 colonne create da marmo di origine trentina. Le colonne sono alte 1a metri e formano una corona al cui centro si trova la grande area tombale commemorativa.
Il mausoleo è stato voluto da Benito Mussolini, su progetto dell’architetto veronese Ettore Fagiuoli e inaugurato nel 1935 alla presenza di re Vittorio Emanuele III. Il monumento è ben visibile da ogni angolo della città.
Nell’ipogeo sono conservate le spoglie Cesare Battisti e un busto che lo ritrae, realizzato dallo scultore Eraldo Fozzer. Lungo la parete è raccontata la storia e gli eventi più importanti dell’irredentista, L’esposizione è un mix tra fotografie e testi e realizzata grazie al lavoro della Fondazione Museo Storico del Trentino.
Chi è Cesare Battisti?
E’ il simbolo dell’irredentismo trentino ed è stato giustiziato dagli austriaci il 12 luglio del 1916 nel cortile del Castello del Buonconsiglio. Sempre al castello sono possibili visitare le celle dove sono stati imprigionati Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi.
Scendere dalla strada degli Alpini
La strada degli Alpini costeggia Doss Trento ed è stata realizzata dalle truppe alpine tra il 1940 e il 1942; una strada monumentale che collega il Mausoleo al piazzale delle Divisione Alpine.
E’ un’opera di notevole ingegneria con rilievi in pietra di carattere militare e una scritta incisa nella roccia Per gli Alpini non esiste l’impossibile.
Il percorso è caratterizzato dalla presenza di gallerie-bunker costruite nella roccia dagli austriaci, su punti panoramici sulla città. Per realizzare la strada degli Alpini si sono messi all’opera ben 200 uomini con tutto il supporto possibile.
La leggenda racconta che sul Doss Trento …
… un viandante vi abbia nascosto un tesoro: il viandante è forse il diavolo e il tesero è di chi lo trova.
Durante l’irredentismo trentino, a Trento veniva stampato il giornale “Il Popolo” e diretto dallo stesso Mussolini che all’epoca era ancora un giornalista. Le voci affermavano che il tesoro fosse stato utilizzato per finanziare le opere meritorie (ovvero il giornale stesso).
La realtà è che il tesoro ancora non è stato trovato e che il “Il Popolo” fosse stato finanziato da Ida Dalser, l’allora compagna di Mussolini. Compagna poi rinchiusa nel manicomio di Pergine perché ritenuta pazza.
Perché un trekking urbano sul Doss Trento?
Il Trekking Urbano sul Doss Trento permette di immergersi nella natura a due passi dal centro storico di Trento.
Nello stesso tempo è un’occasione per conoscere una parte della storia del capoluogo trentino: reperti archeologici che testimoniano la sua nascita, un mausoleo che racconta i primi anni del Novecento e un quartiere operaio specchio del boom economico.
E’ un percorso che consiglio, soprattutto in una bella giornata di sole!
Informazioni utili per un trekking urbano al Doss Trento
- Gli orari di apertura del parco e dei cancelli automatici per salire a piedi sono tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30.
- Il parco del Doss Trento è accessibile a piedi dal sentiero dell’Acropoli che si imbocca nel quartiere di Piedicastello: questo percorso è indicato ed parte tra le case del quartiere. La seconda opzione è dal piazzale Divisioni Alpine: c’è il capolinea del bus nr 2 ed è tra le fermate del nr 1.
- Per chi ha poca mobilità, si può accede in automobile da piazzale Divisioni Alpine negli orari di apertura del parco, parcheggiando nei pressi del Museo Storico degli Alpini. Dopodiché il percorso è tendenzialmente pianeggiante e fattibile da tutti.
- Il dislivello è di 110 metri distribuiti su 2 km di strada: il Doss Trento è alto poco più di 300 metri e si arriva in cima in un’ora comoda.
2 pensieri sparsi
Gli Alpini sono il corpo militare che portano tanto affetto e sicuramente i loro raduni sono un ottimo modo per incontrare belle persone, per girare in luoghi importanti della storia e per visitare la nostra bellissima Italia. Il percorso che consigli non lo conoscevo proprio e lo segno per la prossima gita fuori porta …
Sai che sono davvero curiosa dell’Adunata degli Alpini? Immagino che ci sarà un grande caos (figurati: Trento è una città super tranquilla dove non succede mai nulla!) ma non vedo l’ora di partecipare alla sfilata. Ma anche di visitare il Museo degli Alpini che stanno ristrutturando!