Come in altri miei viaggi, sono arrivata per puro caso a visitare i musei del SMA Sistema Museale di Ateneo di Bologna.
Ho iniziato con l’Orto Botanico grazie alla mia passione per i giardini e gli orti botanici, seguito poi dal Museo della Specola per completare la mia wishlist dei luoghi dove poter ammirare Bologna dall’alto.
Da quel momento è stato un crescendo e la mia curiosità mi ha portato poi a far tappa anche negli altri musei del SMA. Alla lista alcuni sono ancora assenti: sono pochi quelli che mancano all’appello e cercherò di recuperare durante le mie prossime visite bolognesi.
Possiamo definire il Sistema Museale di Ateneo come un enorme enciclopedia senza pagine perché ci permette di viverla di persona e non solo leggerla.
I tanti beni esposti nei diversi edifici sono a disposizione di tutti e raccontano l’evoluzione della scienza: le conoscenze, gli studi e le scoperte fatte dall’uomo nel corso dei secoli.
Ti racconto i musei visitati negli ultimi anni, in attesa di completare l’intera offerta museale!

1. Orto Botanico ed Erbario
L’Orto Botanico ed Erbario di Bologna è stato il primo museo della rete SMA che ho visitato. E forse fatto inconsciamente perché non avevo ancora realizzato dell’estensione del Sistema Museale di Ateneo.
Ho sempre adorato i giardini e gli orti botanici e quando ho realizzato che ne potevo visitarne uno anche a Bologna, l’ho fatto subito.
La nascita dell’Orto Botanico ed Erbario risale alla seconda metà Cinquecento, uno dei più antichi in Italia insieme a quello di Padova, Firenze e Pisa: Bologna è stata fin dall’inizio una delle sedi principali per lo studio della botanica.
La sua sede originaria era collocata in un cortile interno del Palazzo Pubblico, più o meno dove oggi si trova Sala Borsa.
Lo studio della botanica e della medicina ha fatto sì che l’orto botanico necessitasse di un maggiore spazio ed è così che venne spostato prima nel Borghetto di San Giuliano e nella sua attuale sede nell’Ottocento.
- Ti racconto meglio dell’Orto Botanico in un post dedicato, dopo averlo visitato un paio di volte!
Informazioni utili
- L‘entrata è gratuita e si accettano offerte.
- Non strappare le piante: prima di andare via potrai avere delle bustine di semenze raccolte appositamente.
- Si trova in via Inerio 42.
2. Museo della Specola
Ho visitato il Museo della Specola in una giornata di novembre: nel mio lungo (e piovoso) fine settimana bolognese, ho avuto la fortuna di ammirare Bologna dall’alto con il sole. Un piccolo regalo prima di prendere il treno che mi avrebbe riportato a Trento.
Era da diverso tempo che avevo intenzione di visitarlo e la visita guidata mi ha permesso di realizzare uno dei tanti piccoli sogni bolognesi nel cassetto.
La torre astronomica è stata costruita tra il 1712 e il 1726 in cima al Palazzo Pocci, un edificio già presente fin dal Cinquecento.
Ci troviamo di fronte al primo osservatorio astronomico di Bologna e creato grazie a Luigi Ferdinando Marsili, uomo dalle mie risorse vissuto a cavallo tra il Sei e il Settecento.
E’ stato uno scienziato, un’accademico, un diplomatico, un generale e fondatore dell’Istituto delle Scienze di Bologna.
Il museo si sviluppa su quattro piani dove viene raccontata la storia e l’evoluzione degli studi astronomici. Gli oggetti esposti sono davvero tanti: telescopi, quadranti, semicircoli, carte geografiche, globi, astrolabi e sfere armillari.
E’ esposto anche il primo telescopio a tasselli della storia progettato da Guido Horn d’Arturo.
- Al momento è chiusa al pubblico per riammodernamento: l’apertura è prevista nel corso del 2025. Io ho visitato il museo a novembre 2023 e ho inserito la Specola nell’itinerario “Dove ammirare Bologna dall’alto?”.
Informazioni utili
- L’entrata costa 5 € e sono disponibili dei biglietti cumulativi con due o tre musei (Specola, MEUS Museo Europeo degli Studenti, Museo Palazzo Poggi: si trovano tutti e tre all’interno del Palazzo Poggi).
- Io ho pagato 9 € perché ho visitato anche il Museo Palazzo Poggi dato che le due entrate si trovano proprio una di fronte all’altra e sono riuscita a visitare entrami musei durante la stessa mattinata.
- La Specola si trova in via Zamboni.

3. Museo Palazzo Poggi
La visita al Museo Palazzo Poggi è stata del tutto casuale dato che avevo programmato solo un salto alla Specola.
Al momento dell’acquisto del biglietto online ho avuto dei problemi: mi sono presentata in anticipo in biglietteria dato che la prenotazione alla visita guidata era andata a buon fine e stranamente non era stato accettato il pagamento.
Lo staff, nel farmi il biglietto al momento, mi ha proposto il biglietto cumulativo con il Museo Palazzo Poggi e dato che l’entrata era proprio di fronte, ho detto di sì.
Il museo si trova al primo piano di Palazzo Poggi, nel quale si può visitare la collezione dell’Istituto delle Scienze, fondata da Luigi Ferdinando Marsili nel 1711.
Le grandi sale sono state affrescate da Pellegrino Tibaldi, Nicolò dell’Abate e Prospero Fontana e sono così suddivise:
- Le sale delle navi e delle antiche carte geografiche dove trovare dei sontuosi modelli di velieri e galere.
- Nella sala dell’architettura militare ci sono i modelli delle fortificazioni tra i quali anche quello dell’assedio di Breisach del 1703.
- La sala di storia naturale raccoglie la collezione di Ulisse Adrovandi, fondatore della storia naturale moderna e colui che fondò anche l’Orto Botanico nella sede originaria.
- Sale delle cere anatomiche e dell’ostetricia, museo istituito nel 1757 grazie a Benedetto XIV. E’ stato ricostruito un laboratorio sperimentale particolareggiato, all’avanguardia per i suoi tempi e testimonia l’alto livello dell’ostetricia nel Settecento.
- La sala dell’arte dell’estremo oriente che ospita la collezione di Francesco Pullè, scienziato e patriota vissuto nella seconda metà dell’Ottocento e in India nel 1902.
Informazioni utili
Palazzo Poggi è stato costruito durante il Cinquecento grazie al progetto di Pellegrino Tibaldi e autore anche degli affreschi che si trovano all’interno dello stesso edificio. Qui puoi visitare il Museo Palazzo Poggi, la Specola e il MEUS.
- Il biglietto singolo costa 7 € e sono disponibili dei biglietti cumulativi con due o tre musei (Specola, MEUS Museo Europeo degli Studenti, Museo Palazzo Poggi).
- Ad esempio io ho pagato 9 € perché ho visitato anche la Specola dato che le due entrate si trovano proprio una di fronte all’altra e sono riuscita a visitare entrami musei durante la stessa mattinata.
4. Collezione delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo”
Mi sono appassionata alla Collezione delle Cere Anatomiche ancora prima di entrare. Una volta dentro, mi sono ritrovata a fare per ben tre volte il giro prima di uscire: i modelli in cera sono fatti così bene che talvolta sembravano reali (e io ho un debole per gli studi anatomici in generale).
Oltre alla normale morfologia del corpo umano normale, sono esposti anche modelli che rappresentano variazioni, le malformazioni, le teratologie e le alterazioni di forma causate dalle diverse patologie. Talvolta sono esposti anche i gli studi fatti attraverso il disegno e i preparati a secco.
Ci troviamo di fronte ad uno dei nuclei storici più importanti in Europa con 363 opere, suddivise per autore e tipologia in 16 armadi. Le cere risalgono tra il Sette e l’Ottocento e sono successive a quelle custodite al Museo Palazzo Poggi.
Tra i pezzi esposti, risaltano sicuramente quelli di Clemente Susini, formatosi alla scuola fiorentina e famoso per aver creato 800 preparati anatomici su richiesta di Giuseppe II d’Austria.
Susini ha utilizzato come modelli delle armature in ferro, a differenza della scuola bolognese che usava degli scheletri naturali.
La collezione delle cere anatomiche non è per tutti: se sei sensibile a riguardo, ti consiglio di non andarci. Ci troviamo di fronte a modelli in cui la linea tra scienza, arte e realtà è ben sottile; le cere sono così precise che danno l’impressione di essere reali.
Informazioni utili
- L‘entrata è gratuita.
- Si trova in via Inerio 48.

5. Collezione di Antropologia
La collezione di Antropologia nasce nel 1908, grazie al professor Fabio Frassetto che ha ricoperto la prima cattedra di Antropologia presso l’Università di Bologna.
Il materiale esposto è davvero tanto e l’ho trovato interessante (sarà perché ho un debole per l’antropologia?). Entrando al terzo piano, il percorso così si suddivide:
- reperti con scheletri umani appartenenti alla stessa università bolognese: sono tutte testimonianze documentate e spesso provenienti da riesumazioni fatte tra Otto e Novecento.
- E’ presente una collezione di bioarcheologia, frutto di scavi archeologici di diverse epoche e provenienza.
- Una galleria che espone l’evoluzione umana e non solo.
- C’è una sezione dedicata alle tecniche antropometriche e osteometriche: tutto ciò che si trova in questa sezione è stata collezionata dallo stesso Fabio Frassetto.
- Ed infine ci sono i calchi facciali e i busti in gesso provenienti da diverse collezioni e databili verso l’inizio del Novecento.
Perché visitare la collezione di Antropologia? Si trovano resti originali, tra cui lo scheletro di Lucy e la testimonianza errata (e fortunatamente superata da recenti studi genetici e antropologici) della presenza di “razze” umane.
La cosa più particolare? Una riproduzione a grandezza naturale di una yuta, l’abitazione tipica dei popoli seminomadi delle steppe dell’Asia centrale. E’ stata acquistata nel 2000 con la collaborazione scientifica del Museo Nazionale di Etnologia di Almaty e l’Accademia delle Scienze del Kazakistan.
Informazioni utili
- L’entrata è gratuita.
- Si trova in via Selmi 3, nello stesso edificio della Collezione di Zoologia e la Collezione di Anatomia Comparata. Ogni collezione occupa un piano diverso e le puoi vedere durante la stessa visita.
6. Collezione di Anatomia Comparata
L’attuale allestimento di Anatomia Comparata vanta un’ampia varietà di preparati anatomici utili sia per lo studio, la ricerca e la divulgazione, sia per un pubblico profano che voglia avvicinarsi all’argomento.
Il percorso inizia sulla destra appena si entra e si possono ammirare queste esposizioni:
- strumenti di ricerca e i preparati più antichi e pregiati.
- Il percorso tattile è allestito sulla parete sinistra che tocca l’intera collezione.
- Sono esposti diversi mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci. Domina l’intero spazio centrale l’enorme Capodoglio.
La Collezione di Anatomia Comparata nasce all’inizio dell’Ottocento con la creazione della relativa cattedra all’Università di Bologna. Uno dei primi direttori è stato Antonio Alessandrini, celebre medico, veterinario e anatomista, laureatosi proprio a Bologna e dal 1924 professore della stessa università.
La sede originaria era all’interno del Palazzo Malvezzi Cà Grande in via Zamboni e l’accesso era consentito solo ai docenti e agli studenti. Lo stampo dato era quello creazionista ed evitava a rimandi espliciti alla teoria evoluzionista.
L’attuale sede risale al 1936 per volontà di Alessandro Ghigi, zoologico e uno dei rettori dell’Università di Bologna.
Informazioni utili
- L’entrata è gratuita
- Si trova in via Selmi 3, nello stesso edificio della Collezione di Antropologia e la Collezione di Zoologia. Ogni collezione occupa un piano diverso e le puoi vedere durante la stessa visita.

7. Collezione di Zoologia
I reperti del Museo di Zoologia sono databili principalmente tra il Cinque e il Settecento; collezioni appartenute alle famiglie Aldrovandi, Cospi e Marsili. La nascita ufficiale del Museo di Zoologia è databile nel 1860 e tra Otto e Novecento viene ampliato da ulteriori acquisizioni.
E’ dal 1936 che il museo si trova nell’attuale palazzo e si estende tra il piano terra e il primo piano. Oggi, al suo interno, è possibile ammirare un’elevata varietà di specie animali tra cui anche gli esemplari più rari e intriganti.
Una volta entrati, ci accoglie nell’atrio il grande esemplare di Pesce Luna (Mola mola), trovato sulla costa romagnola negli anni Quaranta del secolo scorso. Le principali collezioni contenute sono:
- la collezione del professor Ranzani con un elevato numero di pesci sudamericani.
- La collezione Pizzardi formato dai trofei di caccia provenienti dall’Africa.
- La raccolta ornitologica di Zaffagnini-Bertocchi e quella del fondatore del museo, il professor Ghigi.
- La collezione del naturalista Ulisse Aldrovandi, il nucleo originario del museo e risalente al Cinquecento.
- Gli anfibi, rettili e mammiferi fanno parte della collezione Altobello.
Informazioni utili
- L’entrata è gratuita.
- Si trova in via Selmi 3, nello stesso edificio della Collezione di Antropologia e la Collezione di Anatomia Comparata. Ogni collezione occupa un piano diverso e le puoi vedere durante la stessa visita.
Visitare i musei del circuito SMA Sistema Museale Ateneo di Bologna
Il SMA Sistema Museale Ateneo di Bologna conta ben 15 musei, tutti legati principalmente alle materie scientifiche e da sempre a stretto contatto con la stessa università. Studi, scienziati e studenti si sono intrecciati da sempre nel corso dei secoli e molti di loro hanno fatto la storia.
Bologna è la più antica università del mondo occidentale e la sua nascita viene fatta risalire al 1088 e nel 1118, nei documenti Bologna ha l’appellativo di docta. Un motivo in più per visitare i suoi musei e seguire un tour dedicato alla Bologna universitaria: una guida ti spiegherà gli eventi e i personaggi che hanno contribuito all’evoluzione dell’Alma Mater Studiorum.
Un’altra tappa che ti consiglio di aggiungere al tuo itinerario è sicuramente all’Archiginnasio che include l’antico Teatro Anatomico e le sale della prima sede ufficiale dell’ateneo bolognese.
Sei appassionata anche te di scienza? Ti ho convinta ad iniziare questo itinerario scientifico bolognese?