Con questo post ti voglio far conoscere il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, allestito all’interno dell’antico monastero di San Michele Arcangelo. E poi portarti nelle vie caratteristiche del centro storico di questo borgo trentino: è il luogo ideale per scoprire le antiche tradizioni trentine che si mescolano col presente e il futuro.
Siamo a San Michele all’Adige, un antico borgo situato nella Piana Rotaliana. Una posizione strategica perché a pochi chilometri a nord di Trento e non tanto lontano da Mezzolombardo, situata all’imbocco della Val di Non. Importante crocevia di culture, San Michele all’Adige è sempre stata l’ultima tappa italiana prima di entrare in Alto Adige, zona prevalentemente di cultura tedesca.

Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
Ci troviamo nel più importante museo etnografico italiano di ambito regionale: tira un sospiro e preparati ad una lunga visita attraverso le tradizioni, la cultura e la quotidianità di quel Trentino che oramai si sta perdendo. O se c’è, le trovi nelle valli fuori dalle grandi tratte di passaggio.
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina è nato nel 1968 per volere di Giuseppe Šebesta, un etnografo trentino di origini boeme. Il museo si distribuisce all’interno delle sale dell’antico monastero agostiniano e racconta i diversi aspetti del sistema agro-silvo-pastorale del Trentino e della sua montagna. Grandi macchine ad acqua, come mulini e segherie sono riprodotte all’interno delle sale.
Sono raccontate in maniera semplice le tradizioni artigiane legate al materiale tipico della zona come il legno, il rame, il ferro e così via. Il tutto mescolato per evidenziare come l’uomo è riuscito ad ingegnarsi per adattarsi ad un ambiente a volte rude, difficile come può essere la vita dei contandini di montagna e spesso in condizioni climatiche pesanti come una forte nevicata o un alluvione.
Seguono a ruota le tradizioni immateriali come i costumi, il folklore, le maschere, le credenze religiose e la musica. 44 sale e 12.000 oggetti distribuiti tra il chiostro, il piano terra, il primo, il secondo e il terzo piano e le cantine. 28 sezioni che parlano delle usanze e delle tradizioni delle valli trentine, coordinando e promuovendo diversi siti di interesse etnografico a livello provinciale.
Ho creato la cassaforte dei trentini, la carta d’identità dei loro valori. fare un museo e’ creare un organismo come un’opera d’arte o una composizione musicale. Un grande affresco che necessita di una visione unitaria e individuale, di un tracciato chiaro e completo da seguire dichiarò Giuseppe Šebesta, il fondatore del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
Carnival King of Europe Carnevale Re d’Europa
E’ un progetto del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina e finanziato dalla Comunità Europea, coinvolgendo diversi musei in Italia ma anche di altri paesi europei come Croazia, Francia, Spagna. Il progetto Carnival King of Europe è riuscito a raccogliere e a studiare le varie caratteristiche e somiglianze strutturali dei carnevali di tutta Europa.
Tutto questo grazie ad uno studio su campo in 9 paesi: i risultati sono stati raccontati con la produzione di un film e la realizzazione di un sito e una mostra itinerante attraverso i musei partner.

Complesso abbaziale di San Michele Arcangelo
L’abbazia di San Michele Arcangelo non passa di certo inosservata mentre si percorre la Piana Rotaliana: il monastero agostiniano svetta bianco e imponente sopra i tetti delle case di San Michele all’Adige. Istituito nel XII secolo il monastero aveva le competenze delle parrocchie di Salorno, Magrè e Ossana (val di Sole): la sua posizione geografica è sempre stata fin dall’inizio molto strategica.
Nel 1874 perse la sua importanza a causa della Dieta regionale di Innsbruck, trasformandosi in una scuola di agraria: ecco l’origine dell’attuale Istituto Agrario Provinciale e conosciuto meglio come Fondazione Edmund Mach. Ed è quando l’Istituto Agrario decise di trasferirsi nell’attuale sede, la struttura del convento divenne sede del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.
La chiesa di San Michele Arcangelo occupa la parte centrale del complesso abbaziale e la si può raggiungere grazie ad una scalinata che porta nel sagrato pensile: venendo dal centro del paese, è forte l’effetto di trovarsi al cospetto di questa struttura che si trova nella parte più alta del borgo. L’attuale portale venne costruito nel 1688, dove una statua di San Michele Arcangelo che trafigge il drago dà il benvenuto ai visitatori.
La chiesa è aperta solo in particolari situazioni. Oppure su richiesta ai sagrestani per le visite guidate di gruppi.

Visitare San Michele all’Adige
Tra i principali centri della Piana Rotaliana, San Michele all’Adige è sempre stata un’importante centro di passaggio nei secoli passati. E’ qua che i viandanti si fermavano durante i loro viaggi: l’Albergo Aquila Nera è l’unica testimonianza rimasta. Appare già nei documenti risalenti al xv secolo: vi sostarono anche gli ambasciatori veneziani diretti alla corte di Federico III nel 1492.
Grazie alla sua posizione strategica perché situata sulla Via Imperiale e crocevia della strada che conduceva al Porto e della strada verso Giovo nella vicina Val di Cembra, da sempre l’Albergo Aquila Nera è punto di ristoro di importanti personaggi in transito fra il mondo latino e tedesco.
Passeggiare per il borgo è come fare un salto nel tempo: tutto sembra rimasto intatto e niente sia successo. Le recenti ristrutturazioni agli edifici, non hanno fatto altro che valorizzare il centro abitato. La pianta rampicante che con i suoi fiori, abbellisce l’antica scalinata in legno, gli antichi affreschi che raccontano storie antiche, il profumo che viene fuori dalle cantine che racchiudono il cibo conservato o gli antichi attrezzi da lavoro.
Il paesaggio circostante è collinare, dolce e molto soleggiato, il luogo ideale per la viticoltura e i meleti: San Michele all’Adige è conosciuta per trovarsi nelle zone più fertili in questo senso. Il luogo perfetto per le migliori produzioni di vino locale che caratterizza la Piana Rotaliana e la Val di Cembra. Quale posto più opportuno per creare l’Istituto agrario di San Michele – Fondazione Edmund Mach, un centro d’eccellenza per la ricerca, la formazione e la divulgazione della viticoltura?

Come raggiungere San Michele all’Adige
Da Trento, San Michele all’Adige è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina si trova in via Mach 2. Per chi fosse interessato, c’è anche una biblioteca ben fornita sull’argomento ed è aperta al pubblico durante la settimana.
Linea Ferroviaria Trento Malè
La fermata è quella di San Michele – Grumo. Da qui sono 15 minuti a piedi attraverso un percorso pedonale creato ad hoc fino al centro storico. Se parti da Trento, la stazione della Trento-Malè si trova affianco alla stazione principale e questa tratta in particolare è gestita dall’azienda dei trasporti locale Trentino Trasporti.
Autobus extra-urbani
La fermata è all’entrata di San Michele all’Adige e da qui sono 5 minuti a piedi. Gli autobus da prendere sono quelli da che da Trento sono diretti a Mezzolombardo, in Val di Non e Val di Sole (e viceversa se stai soggiornando in questa zona del Trentino) e gestiti sempre dalla Trentino Trasporti.
Perché visitare il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
Questo museo è sempre stato nella mia wishlist da troppo tempo: a 15 minuti di treno da Trento, ho sempre rimandato al giorno dopo. L’avevo visitato da piccola con la scuola ma poi niente più. Da quando ho lavorato a Bolzano un paio di anni fa, ho incominciato ad apprezzare maggiormente le tradizioni locali, i costumi tipici, i musei etnici: gli alto atesini ci tengono molto a queste cose e ogni occasione è buona per tirare fuori dall’armadio il vestito della festa, preparare le festività secondo le tradizioni e così via.
Mentre noi trentini lo siamo un pò meno e a torto: dopo aver partecipato al carnevale di Termeno, aver messo il naso al Museo di Cultura Popolare di Egna e altri musei alto atesini, mi sono obbligata ad andare alla ricerca delle tradizioni trentine. Sicuramente il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina è un buon punto di partenza: un museo allestito molto bene, mi sono innamorata follemente delle sale dove si parlava delle tradizioni legati alle festività e al carnevale, ho riso come una matta davanti alla riproduzione di una tipica osteria con oste e clienti, volevo portarmi a casa il bel corredo usato dalle ragazze per il loro matrimonio.