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Palazzo Trentini a Trento: come visitare un gioiello architettonico

by Katia
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Tutte le volte che ci sono passata davanti, mai una volta che mi sia accorta della possibilità di poter seguire una visita guidata a Palazzo Trentini a Trento. Poi, per caso, un giorno mi cade l’occhio su una brochure messa all’entrata del palazzo e ne rimango piacevolmente sorpresa.

Alla prima occasione ho prenotato e ho avuto la possibilità di entrare in uno di quei luoghi che mai avrei pensato di vedere. Sono contenta di aver avuto questa possibilità ed è per questo che ne parlo anche qui sul blog: un modo per farti conoscere luoghi interessanti da vedere e avvicinarti alla storia e all’arte locale.

Buona lettura!

Pillole di storia

Originaria di Arco nel Garda Trentino, la famiglia Trentini è a Trento già dal Cinquecento in poi. Un documento dell’epoca indica una concessione a Francesco Trentini da parte del Principe Vescovo per l’enfiteusi su Palazzo Salvadori.

Nel Settecento, i Trentini si ritrovarono ad essere tra le famiglie più influenti e prestigiose della città:

  • Ignazio Trentini ha il privilegio dell’Ordine degli Equestri da parte dell’Imperatore Carlo V nel 1724, per diventare poi barone nel 1764 e membro del Consiglio Aulico.
  • Pietro Saverio, fratello di Ignazio, è un membro del Capitolo della Cattedrale.
  • Cristoforo Sizzo de Noris, imparentato con la famiglia Trentini, diventa Principe Vescovo nel 1763.

E’ in questo momento che la famiglia Trentini inizia a cercare una sede prestigiosa nella quale abitare.

All’epoca, contrada Lunga (l’attuale via Manci) e contrada Larga (l’attuale via Belenzani) erano l’asse viaria principale di Trento, dove il Castello del Buonconsiglio rappresentava il potere politico e la Cattedrale di San Vigilio quello religioso. E le due contrade collegavano in modo efficace i due poli del potere.

Abitare nelle contrade Lunga e Larga, voleva dire esser al centro dell’attenzione in tutti i sensi. I Trentini avevano già Palazzo Salvadori e pensarono bene di acquistare anche gli spazi vicini per creare la loro residenza, unendo i vari ambienti tra loro.

Ed è così che Palazzo Trentini è nato ex novo nel Settecento grazie alla graduale riqualificazione urbana da parte di una nobile famiglia.

candelabro palazzo trentini trento
Un candelabro

Il Palazzo Trentini ieri e oggi

Poche le notizie certe sulla progettazione del Palazzo Trentini: l’ultimo erede, prima di morire nel 1977 ha dato fuoco all’archivio di famiglia. In questo modo una buona parte dei documenti sono stati distrutti per sempre.

Non si sa chi sia l’architetto del palazzo ma si suppone che sia un certo Francesco Oradini, vissuto nella prima metà del Settecento. Il suo nome girava molto all’epoca dato che gli è stato conferito il titolo di “ingegnere dei beni architettonici del principato vescovile”.

Palazzo Trentini è stato eretto tra il 1745 e il 1749 e la sua facciata riprende lo stile barocco romano:

  • le finestre del primo piano hanno i timpani a linee spezzate; mentre quelle al secondo sono caratterizzate dall’alternanza tra linee curve e rette. Le sottofinestre del piano terreno hanno solo linee curve.
  • Il motivo della conchiglia si ripete sia sulla facciata esterna che all’interno: era di moda all’epoca.
  • Le decorazioni e gli affreschi interni sono stati realizzati in due momenti, mescolando Barocco e Rococò.

L’edificio rimane in mano alla famiglia Trentini fino al 1876, cambiando così proprietari. L’ultimo erede e proprietario è morto nel 1977 e l’anno successivo la Provincia Autonoma di Trento lo ha acquistato.

Dal 1988, Palazzo Trentini ospita la sede istituzionale del Consiglio provinciale di Trento, dopo un restauro complessivo da parte dell’architetto Michelangelo Lupo.

Un dettaglio del pavimento intarsiato e di uno dei mobili

Gli arredi

La mobilia, i dipinti e tutti gli arredi sono originali ma non legati a Palazzo Trentini. Durante il restauro del 1988, il Consiglio provinciale di Trento s’è procurato l’arredamento attraverso il mercato antiquario e l’acquisizione diretta di patrimonio di antiche famiglie locali.

La scelta s’è orientata verso opere provenienti dal mondo culturale locale del Settecento per testimoniare la società dell’epoca e il prestigio della famiglia Trentini. Tra i nomi degli artisti ci sono Carlo Henrici, Otto Marseus van Schrieck e Giovan Battista Lampi. Ma anche artisti provenienti dal Veneto, soprattutto dal mondo bassanese e veneziano.

Durante la visita si possono ammirare:

  • tre stufe viennesi in maiolica bianca (l’unica mobilia originaria di Palazzo Trentini).
  • Mobili, specchiere e porcellane.
  • I pavimenti lignei in abete, larice e noce: originari dell’epoca e ritrovati in perfette condizioni sotto un parquet in rovere messo durante l’Ottocento. Sono tutti intarsiati e decorati.

La visita al Palazzo Trentini a Trento

Perché visitare Palazzo Trentini?

E’ una buona occasione per poter ammirare con i propri occhi uno dei palazzi del potere di solito chiuso al pubblico. Le sale si distribuiscono lungo i due piani e sicuramente sono quelle che colpiscono di più grazie a scene mitologico-allegoriche, stucchi bianchi e oro e pavimenti lignei intarsiati.

  • Il primo piano è il piano nobile usato soprattutto per ricevere gli ospiti: le sue sale erano più che altro di rappresentanza. Mentre il secondo piano era utilizzato per la vita privata della famiglia Trentini.
  • L’atrio è caratterizzato da un pavimento acciottolato, un soffitto a volta un pozzo a mò di fontana racchiuso in una nicchia. L’androne porta ad una corte interna e, insieme alla cantina sottostante, è spesso aperto al pubblico grazie alle tante mostre temporanee organizzate.
Dettagli del soffitto

Primo piano

La visita inizia subito con la sala più prestigiosa e più grande del Palazzo: il Salone Aurora. Uno spazio caratterizzato da una grande volta decorata con finte architetture e dominata dall’affresco Trionfo dell’Aurora. L’opera è del 1750 e racconta l’ascesa della famiglia Trentini.

Il percorso continua con la Sala del Tempo e della Verità (attuale ufficio Segretario generale), la Sala della Scienza (attuale ufficio Segreteria generale). Segue la Sala della Giustizia e della Pace (attuale anticamera ufficio del Vicepresidente), la Sala dell’Innocenza e dell’Inganno (attuale ufficio del Vicepresidente).

Dopo il Salone Aurora, la cappella è tra i locali che più mi è piaciuto. E’ l’ultima tappa del primo piano, non è uno spazio affrescato ma ha un bellissimo soffitto a stucchi con diversi giochi di prospettiva.

Secondo piano

L’itinerario del secondo piano inizia con la Sala delle Folgorate (attuale anticamera dell’ufficio del Presidente), la Sala della Virtù e dell’Onore (attuale ufficio del Presidente) e la Sala del giudizio di Paride. La visita poi continua con la Sala di Zefiro e Flora (attuale ufficio del Capo di Gabinetto) e la Sala di Venere e Amore (oggi usata come sala riunioni dell’Ufficio della Presidenza).

Il secondo piano è caratterizzato anche da un corridoio che collega l’ala sud con l’ala nord di Palazzo Trentini. Lungo il corridoio ci sono delle stanze che in passato erano usate come camere da letto. Da ammirare anche alcune opere: due tele provenienti dalla bottega di Francesco Stringa e un’opera olio su tela della cerchia di Francesco Bassano.

La cappella, l’ultima sala del primo piano

Informazioni utili

  • Palazzo Trentini a Trento è visitabile gratuitamente su prenotazione chiamando lo 0461 213227 o via email anna.eccher@consiglio.provincia.tn.it.
  • Le visite guidate durano circa 45 minuti e vengono fatte dal martedì al giovedì tra le 14 e le 16.
  • La sede è in via Manci 27: siamo nel centro storico del capoluogo trentino.
  • Puoi scaricare una mini guida in pdf sul sito www.consiglio. provincia.tn.it.

Perché visitare Palazzo Trentini a Trento e perché lo consiglio?

E’ uno dei luoghi del potere della Provincia Autonoma di Trento che ha deciso aprire le porte ai propri cittadini. Una buona occasione per far conoscere un palazzo rimasto per troppo tempo chiuso ai più.

Per i turisti, invece, è la possibilità di visitare un palazzo lontano dai soliti itinerari: perché lasciarsi scappare questa possibilità?

Visitalo e poi fammi sapere quanto ti è piaciuto!

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2 comments

Emilia Aprile 2, 2022 - 10:21 pm

Vivo a Riva del Garda, seguirò il tuo consiglio e prenotero’ a breve una visita a palazzo Trentini

Reply
Katia Aprile 3, 2022 - 7:51 pm

Te lo consiglio proprio e non rimarrai delusa!

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