L’entroterra marchigiano offre spesso borghi caratteristici che raccontano storie antiche. E’ così anche come la città natale di Federico II: un itinerario culturale attraverso il centro storico e i musei permette di svelare cosa vedere a Jesi.
Siamo in provincia di Ancona, lungo corso del fiume Esino: Jesi sorge su poggio di 97 metri dal quale domina la vallata. Il titolo di “Città esemplare” Unesco promette bene. Infatti ci troviamo di fronte ad una cittadina che ha saputo mantenere e valorizzare il suo patrimonio architettonico ed artistico.
Pronto a seguirmi attraverso questo percorso culturale?
Passeggiando per il centro storico di Jesi
Visitare il centro storico di Jesi richiede poco tempo: prenditela con calma se deciderai di non visitare i musei. Il sabato mattina c’è il mercato settimanale e nel corso dell’anno vari eventi animano le strade principali: quale buona occasione per godersi la città?
Buona passeggiata!
Seguire le mura
Se visiti Jesi con il bel tempo, ti consiglio di prenderti un pò di tempo per camminare lungo il suo perimetro. La cinta muraria di Jesi è tra le meglio conservate delle Marche, è lunga ben 1.5 km e offre degli ottimi scorci sia nei dintorni che nelle strette vie del borgo.
Le mura sono in laterizio (un prodotto in materiale ceramico a pasta porosa) e tutt’ora mostra i classici sistemi di difesa medievale: torrioni di varia forma, porte d’accesso, feriorie e cortine coronate di arcehttie beccatelli.
Io ne ho fatto solo un pezzo. Mi è bastato per stancarmi piacevolmente tra foto, tappe per ammirare il dolce paesaggio circostante e prendere a caso le strette vie per scoprire poi piazze nascoste.
Piazza Federico II
Piazza Federico II è situata all’estremità est di Jesi ed è sempre stato il mio punto di partenza per scoprire questo borgo rinascimentale. La sua fama è legata soprattutto alla nascita di Federico II. La storia vuole che nel lontano 1194 Costanza d’Altavilla si mise in viaggio per raggiungere a Palermo il marito Enrico VI, figlio di Barbarossa.
L’itinerario venne studiato fin nei minimi particolari dato che Costanza era incinta. La costa adriatica era troppo pericolosa perché esposta agli attacchi dei nemici e decise di percorrere l’entroterra. Per la nascita del primogenito, Costanza scelse Jesi, una città sicura sotto tutti gli aspetti.
Sta di fatto che Federico nacque in una tenda allestita per l’occasione in piazza. Il motivo? A causa dell’età avanzata di Costanza, il popolo era alquanto scettico riguardo alla sua maternità. Non le rimase che partorire all’interno di un baldacchino per provare che il figlio fosse suo.
Una linea bianca oggi ricorda quel 26 dicembre 1194! Ma cosa si può ammirare in piazza Federico II?
- Il Museo Federico II (di cui ti racconterò più avanti).
- La cattedrale di San Settimio, una chiesa tardobarocca e costruita sulle basi di una precedente chiesa trecentesca.
- Il Museo Diocesano dove sono raccolti oggetti d’arte sacra risalenti dal Quattrocento in poi.
- Il complesso di San Floriano che custodisce l’ex chiesa e il convento francescano.
Lungo il corso Matteotti
Corso Matteotti è la via principale di Jesi, una zona pedonale lunga 800 metri dove trovare i principali negozi, bar e uffici.
- Punto di partenza è piazza della Repubblica dove non passano di certo inosservati il Teatro Pergolesi e la chiesa dell’Adorazione. Lungo corso Matteotti ti consiglio di fermarti anche nelle vie laterali: molto caratteristiche e che spesso portano in diversi punti panoramici.
- Lungo il percorso c’è l’Ospedale civile, ex diocesano. E’ stato fondato dal vescovo di allora, inaugurato nel 1757 e disegnato dall’architetto Arcangelo Vici. Al suo interno è ancora attiva la farmacia storica: i 200 pezzi sono custoditi all’inerno della Pinacoteca Civica.
- Quasi alla fine del percorso, in piazza G. B. Pergolesi si erige il monumento dedicato all’omonimo musicista. Statua eretta nel 1910, è uno dei rari esempi di stille Liberty a Jesi. L’artista è rappresentato in atto di dirigere un concerto alla presenza delle figure allegoriche femminili (Canto) e maschili (Suono).
- Il lungo corso si conclude con l’Arco Clementino, un arco trionfale risalente al 1734 e voluto dalla popolazione in onore di papa Clemente XII.
I musei di Jesi che ho visitato
Nonostante Jesi conti appena 40.000 abitanti, tanti sono i musei da visitare. Se ti interessa visitarne qualcuno, ti consiglio di organizzarti in anticipo: io ho avuto il problema degli orari sfasati tra i musei e ho dovuto scegliere soprattutto in base alle aperture.
Il mio racconto è il frutto di due visite differenti e non sono riuscita a vedere tutto. Se rientrano nei tuoi gusti, ti segnalo anche il Museo Diocesano, il Teatro Pergolesi e la Casa Museo Colocci-Vespucci.
Museo dello studio per le arti e la stampa
Luogo visitato su consiglio di un’amica, il Museo dello Studio per le Arti e la Stampa è stata una bella sorpresa. Situato nel Palazzo Pianetti Vecchio, ospita vecchi torchi per la stampa, macchine per la litografia, calcografia e xilografia. Oltre a libri di pregio, tra cui una delle prime edizioni a stampa della Divina Commedia.
Il grande salone dove è stato allestito il museo, un tempo ospitava il refettorio delle monache. Nel biglietto è inclusa anche la visita alla cappella utilizzata per le funzioni.
Museo Federico II Stupor Mundi
Il Museo Federico II è stato allestito nell’omonima piazza all’interno dello storico Palazzo Ghislieri. Il museo offre un itinerio multimediale, multisensoriale e scenografico che permette di rivivere la storia di Federico II. Purtroppo io l’ho visitato nel 2020 e il regolamento anti covid non mi ha permesso di vivere l’esperienza della multimedialità.
Sedici sono le sale all’interno delle quali è raccontata passo per passo la vita di Federico II e gli eventi storico politici dell’epoca. Molto belli e spettacolari i video e le varie riproduzioni in grandezza naturali: dà la sensazione di vivere proprio l’evento raccontato.
Palazzo Pianetti
L’ammetto. Ho adorato fin da subito Palazzo Pianetti: insieme alla Pinacoteca Comunale di Ascoli Piceno è il museo delle Marche che più mi è piaciuto. E dal quale non volevo più uscire!
All’interno del Palazzo Pianetti è stata allestita la sede della Pinacoteca Civica, nata nel 1981 ed è uno di quei luoghi in cui non si sa se ammirare le collezioni d’arte oppure l’architettura dell’edificio. Tutto iniziò verso la metà del Settecento quando la famiglia Pianetti acquistò l’edificio. Da allora e nel corso del tempo, la nobile famiglia ha dato all’edificio l’aspetto che oggi noi possiamo ammirare.
Museo archeologico
Il Museo Archeologico è stato allestito al piano terra, dove una volta si trovavano le scuderie. I reperti raccolti sono esposti in ordine cronologico e organizzati in tre sezioni: preistoria, protostoria ed età romana. Da dove arrivano? Da Jesi e dal suo territorio come ad esempio le testimonianze della civiltà picena di Monteroberto. Oppure le statute dell’epoca giulio-claudia rivenute a Jesi.
Pinacoteca
La pinacoteca si trova al primo piano del Palazzo Pianetti. Il piano nobile era destinanto alla rappresentanza dove si trovano:
- la Galleria degli Stucchi, uno dei maggiori esempi di rococò dell’Italia centrale. Io non so quante volte l’avrò percorso, avrò lasciato sicuramente il segno del mio andare avanti-indietro.
- Ie stanze decorate con le storie di Enea.
- Il nucelo principale del museo e formato da opere religiose risalenti tra il Quattrocento e il Settecento. Un consistente gruppo di opere dell’artista Lorenzo Lotto create tra il 1521 e il 1535. Una serie di vasi in ceramica risalenti al Settecento e provenienti dalla farmacia dell’antico ospedale di Jesi.
Galleria d’Arte Contemporanea
La sezione relativa all’arte contemporanea è allestito al secondo piano, dove ci sono gli appartamenti privati della famiglia Pianetti. Ci si trova a passeggiare ammirando:
- sale, studioli, salotti, camere da letto e bagni. Lo stile decorativo risale all’Ottocento: un ambiente davvero particolare perché le stanze affrescate con motivi allegorici fanno il loro effetto! Affreschi eccentrici dai colori vivaci e che a me anno dato l’illusione di essere un edifico arabeggiante.
- La collezione d’arte raccoglie opere che vanno dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Il nucleo principale è nato grazie all’istituzione nel 1975 del Premio Città di Jesi – Rosa Papa Tambiri. Altre opere sono state donate direttamente dagli artisti stessi come Michelangelo Pistoletto e Luigi Ontani in occasione della mostra La ruota del Lotto del 1981.
Palazzo Bisaccioni
Palazzo Bisaccioni è un luogo gestito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Al suo interno vengono svolti incontri, conferenze, usufruire della biblioteca. E ovviamente ammirare le diverse mostre allestite nelle sale museali.
Le mostre permanenti sono custodite opere che spaziano dal Cinquecento al Settecento, un omaggio all’artista marchigiano Domenico Luigi Valeri e le sculture dell’artista cileno Sergio Tapia Radic. Periodicamente vengono organizzate anche delle mostre momentanee: durante la mia visita del settembre 2020 era in atto la mostra “Giuseppe Chiari. Suono, Parola, Azione” a cura di Stefano Verri.
Biblioteca Comunale Planettiana
La Biblioteca Planettiana si trova all’interno del Palazzo della Signoria situato in piazza Colocci. Se ami i libri antichi e le biblioteche come me, è una tappa da non perdere. Al suo interno sono custoditi oltre 100.000 volumi tra manoscritti, incunamboli, cinquecentine e anche almanacchi e pergamene.
La biblioteca nasce nel 1859 grazie al lascito testamentario marchese Angelo Ghislieri. Il risultato di oggi è il frutto anche di diverse donazioni fatte sia da enti pubblici che da privati. L’architettura è il frutto del progetto dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini.
I due almanacchi
All’interno della biblioteca sono custoditi due almanacchi perpetui dell’Ottocento.
- Il primo è rettangolare dove è rappresentata una barca a vela condotta da un personaggio alato, il Tempo, che remando trasporta quattro personaggi raffiguranti le stagioni, tre fanciulle per Primavera, Estate ed Autunno, un uomo per l’Inverno. Nella parte alta ci sono gli anni, i mesi con i relativi segni zodiacali, oltre all’ora della levata del sole e della durata del giorno.
- Il secondo è ovale e dà indicazioni circa i giorni e i mesi dell’anno con un occhio di riguardo alle festività religiose e ai santi del mese. Sono raffigurati anche i segni dello zodiaco, le ore in cui il sole sorge e tramonta e, infine, la lunghezza del giorno e della notte!
I due globi di Vincenzo Coronelli
Io mi sono innamorata follemente dei due mappamondi che si trovano all’interno della biblioteca. Sono frutto del veneziano Vincenzo Maria Coronelli, un geografo, cosmografo e cartografo vissuto nella seconda metà del Seicento.
- Il globo terracqueo rappresenta la distribuzione della terra e delle acque con l’aggiunta di stemmi, animali, velieri, navigli, battaglie terrestri e navali.
- Il globo celestre descrive le costellazioni con i segni zodiacali e figure mitologiche.
La mia esperienza a Jesi
La prima volta non è stata tanto positiva. Ci sono arrivata dopo un forte acquazzone e facendo una cernita su cosa vedere: erano tanti i musei che volevo vedere ma ognuno con orari completamente diversi. Trovandomi così a girare in solitaria nelle strade di Jesi all’ora di pranzo dove tutto era chiuso.
La seconda volta ho rivalutato la cittadina: una bella giornata settembrina durante il giorno del mercato. Ho trovato una Jesi animata, allegra ma senza essere chiassosa. Sono riuscita a continuare il mio tour dei musei e riconsiderare positivamente la città in una giornata soleggiata.
E’ sempre bello dare una una seconda possibilità ai luoghi: è facile ricredersi e vedere tutto con occhi diversi!
Informazioni utili per visitare Jesi
- Ho raggiunto Jesi con il treno regionale grazie alla linea ferroviara Ancona- Roma. In base a dove soggiorni, gli snodi sono la stazione ferroviaria di Ancona o di Falconara Marittima.
- Per raggiungere il centro storico dalla stazione ci vogliono 10/15 minuti a piedi. Se non te la senti di camminare, ci sono delle navette: te lo consiglio perché la stazione si trova in un’area pianeggiante mentre per raggiungere il centro storico, bisogna salire.
- Ho visitato Jesi in due momenti diversi e gli orari dei musei sono cambiati. Inoltre mentre scrivo, è in atto la pandemia legata al covid-19: per gli orari e le aperture future, consiglio di consultare i siti dei vari musei, ecco i link.
Museo Federico II | Biblioteca Planettiana | Musei Civici di Palazzo Pianetti | Museo dello studio per le arti e la stampa | Palazzo Bisaccioni
4 comments
Mi ero persa questo post dedicato a Jesi, davvero molto interessante! Non che sia una novità, le Marche sono piene di posti interessanti, come tu stessa immagino ammetterai. 🙂
Ho scoperto che le Marche hanno un numero sproporzionato di teatri (tutti bellissimi): sinceramente, non mi aspettavo tutta questa storia, cultura e arte!
Mi piace tanto Jesi e ogni tanto mi capita di tornarci per fare una passeggiata nel suo centro storico. In particolare se riesco mi piace andare al Palio di San Floriano, molto caratteristico! Sai che non sapevo la storia dietro alla nascita di Federico II?
La nascita di Federico II è la storia che più mi è rimasta impressa, pensa un pò!
Anche a me piacerebbe molto partecipare al Palio di San Floriano: adoro le rievocazioni storiche 🙂