Sono diretta: sai cosa vedere a Cavalese? Siamo nel Trentino nord orientale ed esattamente in val di Fiemme e immagino già a cosa stai pensando.
L’interesse di chi raggiunge la val di Fiemme è sicuramente naturalistico: le Dolomiti dell’area del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, del Gruppo del Catinaccio e del Lagorai. Nella stagione invernale si scia, si vive la famosa Marcialonga e in estate il trekking in alta quota la fa da padrone.
Io non ti parlerò di tutto ciò: non aspettarti consigli di escursioni montane o il locale migliore per degustare del cibo locale. Il mio itinerario è prettamente culturale eccetto nell’ultima tappa: è un bel esempio di quando l’arte incontra la natura!
Perché sono dell’idea che c’è sempre un po’ di arte anche dove meno te l’aspetti.
Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme
Le prime documentazioni fanno risalire la costruzione del palazzo durante il Medioevo, conosciuto meglio come Palazzo degli Scari. Le tappe principali sono state:
- 14 luglio 1111: i Patti Gebardini stabiliscono che un vicario mandato dal Principe Vescovo di Trento debba raggiungere un paio di volte all’anno la Val di Fiemme per amministrarne la giustizia.
- Nel 1314 il palazzo diventa la sede estiva del Principe Vescovo di turno e residenza momentanea del vicario in visita a Cavalese.
- Dal Quattrocento in poi conosce un periodo di ampliamento e migliorie.
- Nella prima metà del Cinquecento è nel suo massimo splendore con il Principe Vescovo Bernardo Cles.
- Nel 1850 il palazzo viene acquistato dalla Magnifica Comunità di Fiemme e durante lo scorso secolo si è interessata del recupero dell’edificio.
Al piano terra
Il piano terra e il piano rialzato hanno ospitato le carceri dalla fine del Quattrocento fino alle invasioni napoleoniche. Durante l’Ottocento, questo spazio è stato la sede del Giudizio Distrettuale di Fiemme, Fassa e Primiero.
Ancora adesso si possono vedere le antiche celle, utilizzate per le esposizioni museali e sono l’inizio del percorso una volta entrati nel palazzo.
Al primo e secondo piano
Si trovano diverse sale storiche, di cui alcune decorate con affreschi cinquecenteschi ed opera di Marcello Fogolino (artista locale che ha lavorato anche al Castello del Buonconsiglio di Trento su commissione del Principe Vescovo Bernardo Cles).
Nelle sale è possibile ammirare la collezione pittorica permanente formata soprattutto da artisti locali della Val di Fiemme e databile dal Seicento all’Ottocento. E’ un’ottima occasione anche per conoscere la storia e le caratteristiche della Magnifica Comunità di Fiemme, raccontata in alcune sale dedicate.
Alcune delle stanze toccate dal percorso sono il maestoso Salone Clesiano, la camera dal letto del vicario con il caratteristico rivestimento ligneo originale, la sala d’attesa e lo studiolo. Un consiglio? Non lasciarti sfuggire i diversi affreschi che coprono le pareti e il soffitto!
Al terzo e al quarto piano
Gli ultimi due piani sono chiusi al pubblico perché qua si trovano gli uffici del museo e l’archivio storico della Magnifica Comunità di Fiemme. Dal lunedì al venerdì è possibile accedere all’archivio storico da parte di studiosi in caso di necessità.
La Magnifica Comunità di Fiemme
Ma che cosa è la Magnifica Comunità di Fiemme?
Non si sa esattamente quando è iniziato il tutto; si sa solo che è stata creata da un ordinamento consuetudinario. Si basa sul principio della democrazia e della rappresentatività e ha un elevato numero di incarichi pubblici.
Lo Scario è sia il capo della valle che il presidente della Comunità ed è eletto ogni primo maggio dai Regolani del comune, a loro volta eletti dai cittadini che per meriti hanno il diritto di votare nella Magnifica Comunità di Fiemme.
L’istituzione è sempre stata molto vicina al clero e ai Principi Vescovi di Trento e in passato, per questo motivo non ha concesso di partecipare ai moti della guerra contadina del 1525. Un evento importante a livello locale se non a carattere mitteleuropeo, che ha segnato profondamente il vicino (e attuale) Alto Adige.
I Fiammazzi hanno sempre giurato fedeltà al governo vescovile di Trento e all’epoca lo hanno fatto in presenza di due commissari mandati dal vescovo Bernardo Cles.
Informazioni utili
- L’orario estivo è dal 1° luglio al 30 settembre 2024, tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30. I martedì e tutti i sabato mattina, il museo è chiuso per matrimoni.
- Il biglietto intero costa 9 € con possibili riduzioni.
- Visita guidata al costo di 4 € ogni giorno alle 17: su prenotazione e partenza minima con 6 persone,
- Il museo si trova in via Scario 1.
MAC Museo Arte Contemporanea
Il Museo Arte Contemporanea nasce nel 2001 grazie alla concessione in comodato d’uso della collezione di un appassionato collezionista. A causa di un trasferimento da parte del proprietario, la collezione è stata ritarata dal museo di Cavalese nel 2008.
Da questo momento, il MAC decide utilizzare i suoi spazi per ospitare mostre ed eventi culturali. L’obiettivo del museo è quello di fare ricerca e indagare sulle tendenze artistiche legate al territorio, soprattutto montano: il focus è quello innovare senza cancellare le tradizioni.
Per quanto mi riguarda, è stata una grande scoperta: ho trovato lo spazio allestito in maniera interessante, integrando perfettamente l’arte contemporanea con l’architettura meno recente dell’edificio. I due generi convivono senza disturbarsi a vicenda.
Il MAC organizza installazioni anche fuori dal proprio museo. Ho visitato Cavalese i primi di agosto 2024 e lungo la Passeggiata Don Bruno Bonelli che segue il Rio Gambis, è stata allestita la mostra all’aperto intitolata Ode dell’artista Antonella De Nisco.
La storia di Palazzo Rizzoli
Palazzo Rizzoli è il risultato architettonico di diversi stili: parte integrante del nucleo abitativo più antico di Cavalese, nel corso del tempo sono stati aggiunti nuove parti abitative, fino a diventare il complesso di cui oggi possiamo ammirare.
L’edificio è composto da tre fabbricati:
- il primo risale al Seicento ed è possibile che risalga ad un periodo ancora più antico ed è collocato a monte dell’intero complesso.
- La posizione centrale è del Settecento e lo sappiano grazie ai documenti del catasto di Maria Teresa d’Austria. Questo fabbricato presenta delle decorazioni architettoniche di grande pregio come l’Ecker, tipico della zona.
- La terza parte risale all’Ottocento ed è quella che dà verso sud. Costruita per ospitare la scuola delle Suore del Sacro Cuore, oggi non esiste più perché demolito il corpo di fabbrica a ridosso della strada.
L’edificio ha avuto diversi utilizzi fino a quando nel 2001 è nato il MAC Museo Arte Contemporanea di Cavalese.
Informazioni utili
- Il MAC si trova all’interno di Palazzo Rizzoli in piazzetta Rizzoli 1.
- Il biglietto costa 2 €.
- E’ aperto da giugno a settembre dal martedì alla domenica dalle 15.30 alle 19.30.
Pieve dell’Assunta e Santuario dell’Addolorata
La prima testimonianza ufficiale relativa alla consacrazione risale al 13 maggio 1134 ad opera del vescovo di Trento, un certo Alemanno.
Fin da subito diventa la chiesa principale della zona perché serviva per tutta la pieve di Fiemme e all’epoca, situata in una zona centrale rispetto a Moena e a Trodena. Per questo è diventata la più estesa della Diocesi di Trento.
- Durante il Trecento è stata aggiunta un’abside pentagonale.
- Tra il Quattro e Cinquecento la struttura si è rifatta il look diventando gotica: stile che scompare all’inizio dell’Ottocento perché il progetto di Cristoforo Unterperger prevedeva una forma neoclassica.
- Nel Cinquecento è stata edificata la cappella sulla sinistra e dedicata alla Madonna; poi ampliata e innalzata. A destra è stata costruita la cappella Firmian.
- Il grande atrio esterno risale al Seicento.
Il 30 aprile 2003 la chiesa è stata gravemente danneggiata da un incendio: il restauro è stato lungo e faticoso e la riapertura ufficiale risale all’8 ottobre 2011.
E’ una tappa che consiglio soprattutto per i suoi affreschi, la sua storia e l’impatto visivo che si ha venendo dal parco della pieve.
Santuario della Madonna Addolorata
All’inizio fu solo una cappella privata a due piani voluta dal notaio Giacomo Bertelli nel Cinquecento e collocata all’esterno della chiesa di Santa Maria dell’Assunta. La cappella viene abbattuta tra il 1824 e il 1830 per lasciar posto al santuario dedicato alla Madonna Addolorata.
Il progetto neoclassico è a opera dell’ingegnerie Giuseppe Piero dal Bosco di Trento con il contributo di diversi privati: la sua consacrazione risale al 14 agosto 1830 alla presenza di monsignore Carlo Riccabona.
Il parco della pieve
Oggi si presenta come un vasto spazio lussureggiante e ricco di vegetazione dove rilassarsi; non a caso ci sono dei tigli secolari che nelle calde giornate permettono uno spazio ombroso e fresco.
Forse non tutti sanno che in passato, il parco è stato il centro nevralgico della Val di Fiemme e tra i diversi eventi avvenuti, è qui che si svolgevano i processi contro le streghe. Camminando al suo interno è facile notare il Banco della Ragione: due cerchi in pietra e composti da sei blocchi, al centro un tavolo rotondo con un incavo per le votazioni.
Il banco serviva per le assemblee della Comun General ogni 15 agosto ed è l’unico banco di parlamento di questo genere all’aperto in Italia.
Informazioni utili
- Il Santuario dell’Addolorata è aperto durante le cerimonie. Puoi seguire una delle visite guidate organizzate dal Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, telefonando allo 0462 340812.
- Il parco tutt’intorno è sempre aperto.
RespirArt
RespirArt è uno luogo del tutto particolare e unisce la passione della montagna a quella dell’arte. Il Parco d’Arte RespirArt di Pampeago è nato nel 2011 da un’idea di Beatrice Calamari e Marco Nones e accompagna il visitatore alla scoperta di installazioni artistiche, sonore e letterarie.
La sua particolarità? Il percorso si sviluppa per 3 km tra il Rifugio Monte Agnello a 2200 metri d’altitudine e lo Chalet Caserina a 2000 metri.
Gli artisti sono tanti e di fama mondiale: le loro opere dialogano con l’ambiente circostante (le Dolomiti, i boschi, i prati) senza aver paura del cambiamento. Il filo condutture è quello di “lasciare andare” le opere d’arte alla natura; sarà lei stessa che le plasmerà durante il corso della giornate e delle stagioni. La neve, il sole, il vento, la pioggia, il giorno e la notte: saranno loro a trasformare l’arte e a renderla diversa di volta in volta.
Un messaggio forte, quello di lasciarsi andare ad una natura che cambia e che trasforma; così come le opere cambiano anche la nostra vita si deve adattare alla “stagionalità” per continuare a meravigliarci.
Seggiovia vs Seminovia
Puoi raggiungere RespirArt a piedi. Se deciderai di utilizzare la seggiovia, sappi che non è una normale seggiovia bensì una seminovia!
Dopo aver partecipato alla visita artistica del mercoledì e al laboratorio d’arte ambientale del venerdì, riceverai una bustina con dei semi estratti dal fieno dei prati della val di Fiemme. Questi semi sono più ricchi di specie floreali e mentre sorvolerai il parco con la seggiovia, li potrai lanciare nei prati sottostanti.
Un modo per arricchire di specie autoctone i prati più poveri e rispettando gli equilibri ambientali: è l’obiettivo della Rete delle Riserve Destra Avisio.
RespirArt risuona
Lo sai che RespirArt è l’unico parco d’arte che risuona?
In biglietteria potrai noleggiare delle cuffie attraverso le quali potrai ascoltare le opere sonore: cuffie ed installazioni sono connesse tra di loro. Il suono mescola l’interpretazione musicale con l’opera d’arte e le voci degli artisti che le hanno create.
Il tutto grazie al collettivo artistico Miscele d’Aria Factory che ha permesso la realizzazione del progetto.
I nuovi audio-racconti di Parole in Alto
Una novità 2024 è il primo esperimento editoriale che invita ad ascoltare un racconto nel luogo in cui l’autore ha avuto l’ispirazione. Ogni estate nuovi scrittori vengono ispirati e il percorso Parole in Alto si distribuisce sul sentiero panoramico che parte dal Rifugio Monte Agnello e si conclude al ristorante InTreska.
I racconti li puoi ascoltare noleggiando le apposite cuffie alla biglietteria di Pampeago o inquadrando il QRcode con il tuo smartphone. La collaborazione tecnica è sempre del collettivo artistico Miscele d’Aria Factory.
Informazioni utili
- RespirArt si trova nel cuore del Latemar in località Pampeago, Tesero.
- E’ stato allestito su un percorso di 3 km tra i 2000 e i 2200 metri d’altitudine.
- Il percorso è sempre aperto dalla primavera all’autunno e l’entrata è gratuita.
- Il Parco d’arte è raggiungibile con la seggiovia Agnello (aperta ogni giorno) o a piedi.
I processi alle streghe
Un certo Giovanni dalle Piatte di Anterivo è stato accusato di stregoneria e per questo arrestato e portato nelle carceri vescovili di Cavalese (all’epoca situate all’interno del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme). Siamo a gennaio 1501 e da questo momento inizia la caccia alle streghe.
Giovanni si trova bandito dalla valle e durante il processo fa alcuni nomi di donne dei paesi di Trodena, Cavalese, Varena, Tesero e Predazzo, accusandole di stregoneria. Un’ondata di arresti pervade in val di Fiemme: diverse donne sono messe in carcere senza prove; alcune subiscono torture e finendo al rogo nel marzo del 1505.
In contemporanea, a Tesero altre quattro donne vengono processate, condannate e bruciate, così come nel settembre dello stesso anno a Carano.
I processi alle streghe di Cavalese sono oggi oggetto di studio: testimoniano la presenza di antichi riti magico religiosi nel Tirolo Storico all’inizio del Cinquecento. Un periodo in cui la chiesa cattolica non era ancora riuscita ad evangelizzare le valli trentine e a soppiantare questo tipo di riti.
Cosa vedere a Cavalese: c’è sempre un po’ di arte ovunque!
Dopo il Covid, i miei viaggi hanno iniziato a cambiare e mai mi sarei aspettata di rivalutare positivamente le gite fuori in Trentino e in Alto Adige. Spesso la cultura si nasconde anche nei piccoli borghi, nelle zone considerate secondarie o nelle località toccate da un turismo completamente diverso da quello culturale.
Ero partita per Cavalese per incontrare una compagna di scuola e visitare il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme; poi la giornata ha avuto una diversa evoluzione. Ai due motivi già programmati, sono riuscita ad aggiungere altre tappe e RespirArt sarà la mia prossima tappa e raccomandata dal MAR.
Una tappa curiosa se hai tempo, è la Pagoda giapponese: facilmente raggiungibile a piedi dal centro e dall’effetto assicurato. Se ora ti domando nuovamente cosa vedere a Cavalese seguendo un itinerario artistico-culturale, saprai cosa visitare!