Non ero mai stata a Chiusa, fino alla scorsa estate quando ho deciso di visitare Bressanone. Mi rimaneva ancora un pò di tempo dato che il mio tour brissinese mi aveva preso meno del previsto e Chiusa era appena a 5 minuti di treno, una fermata più in là e sulla via del ritorno.
Quando lavoravo a Bolzano, una mia collega me ne aveva parlato tanto bene ed ero proprio curiosa di sapere cosa vedere a Chiusa: tra i borghi più belli d’Italia dal 2002 e conosciuta meglio come la città degli artisti, mi ha accolto in una calda giornata di luglio (ma anche in una fredda giornata di dicembre, ma questo è un altro discorso).
COSA VEDERE A CHIUSA, LA CITTA’ DEGLI ARTISTI
Un pò di storia
Chiusa deve la sua fortuna alla posizione strategica: tutti coloro che venivano da nord, dovevano passare tassativamente da Chiusa per raggiungere Bolzano. Borgo pieno di locande per raccogliere i viandanti, piccolo centro “doganale” dove ci si doveva fermare per pagare i pedaggi per conto dei vescovi di Bressanone: dopo aver spostato la sede vescovile da Sabiona a Bressanone, il vescovo eresse a Clusa la dogana, la più importante del territorio.
E’ intorno al Duecento che venne costruita la strada centrale e innalzate le mura intorno al borgo. Sta di fatto che Chiusa incominciò ad avere tutte le caratteristiche di una città: si poteva fare il mercato, c’era un giudice, un banco di prestiti per i commercianti, un deposito di sale, una misura per il vino e pure un’ospizio per i viandanti. La fortuna di questo borgo è dovuta anche dall’attività prosperosa delle miniere della vicina valle Tina tra il XIV e il XV secolo.
Durante l’Ottocento, Chiusa fu tappa obbligata di artisti attratti dalla sua bellezza (e dagli acquarelli di Duerer): qui passavano il loro tempo dipingendo e inventando nuove poesie tra un bicchiere e l’altro nelle varie osterie. Una testimonianza di questo periodo la possiamo trovare nei racconti dell’artista Erns Loesch quando soggiornò nella pensione Lampl. La notorietà di Chiusa tra i vari artsti, è dovuta anche alla scoperta del Maso dei Vogelweide, luogo dove si suppone sia nato uno dei maggiori lirici tedeschi del XII e XIII secolo, Walther Vogelweide. Ed è per questo che questo borgo divenne la città degli artisti, proprio perché luogo di ritrovo di intellettuali, artisti, poeti, letterati.
COSA VEDERE A CHIUSA, LA CITTA’ DEGLI ARTISTI
Un tour per conoscere il borgo
Ho raggiunto Chiusa col treno e il centro storico dista appena 5 minuti dalla stazione dei treni. Gli acquarelli fatti da Albrecht Duerer durante in uno dei suoi due viaggi in Italia, la ritraggono perfettamente come si presenta oggi, nonostante siano passati 500 anni: un insieme di case tutte diroccate le une sulle altre che vanno a formare un’unica strada tortuosa. Una via stretta dove si affacciano i tipici erkerm, spòrti e finestre a vetrate cieche. Ma anche molti portoni che, se aperti, portano all’interno di antiche locande molto frequentate nei secoli passati dai viandanti che passavano da queste parti.
Camminare nel borgo non prende molto tempo ma se avete intenzione di fare le attività che indicherò a seguire, sicuramente avrete bisogno di una giornata e di un buon paio di scarpe comode perché camminerete molto!
Cose assolutamente da vedere & fare
MUSEO CIVICO
Il Museo Civico è stato allestito all’interno del Convento dei Cappuccini, a pochi passi dal centro storico e contiene soprattutto opere d’arte spagnole; mentre i dipinti sono di origine fiamminga, renana, francese e spagnola. Sono presenti anche importanti lavori di oreficeria come gli ostensori, calici, apparati liturgici e così via.
La parte principale del museo è sicuramente il Tesoro di Loreto: fu una donazione della regina di Spagna Maria Anna al suo confessore, padre Gabriel Pontifeser, un frate cappuccino originario proprio di Chiusa. Fece scalpore il furto del tesoro, avvenuto nel 1986 e ritrovati dopo 27 anni grazie ai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il Tesoro di Loreto è formato da 23 pezzi tra cui servizi da messa, calici, patene, navicella e pisside: pensate che alcuni oggetti furono di proprietà dell’imperatore Carlo II, l’ultimo erede degli Asburgo che prese il trono di Spagna.
LA PIETRA DI DUERER
L’artista tedesco Albrecht Duerer trovò il punto perfetto dove fermarsi e ritrarre Chiusa nell’autunno del 1494: oggi, un sentiero che sale i pendii del monte Tschan porta proprio nel luogo esatto. Una panchina dove riposarsi, una pietra che ricorda l’avvenimento e una bella vista sulla cittadina, ecco cosa troverete se andrete a cercare la Pietra di Duerer.
L’acquarello è andato perduto ma è rimasto come testimonianza, un incisione su rame mostra Nemesi, l’allegoria della Grande Fortuna e Chiusa sullo sfondo con la sua chiesa, il ponte, Castel Branzoll e il monastero di Sabiona. L’artista si ispirò al poema dell’umanista Angelo Poliziano dove mescola le caratteristiche della Fortuna (tradizione romana) e di Nemesi (tradizione greca), creando così un unico personaggio.
Una particolarità dell’incisione: per la prima volta, Duerer utilizzò le proporzioni del corpo umano seguendo i canoni dati dall’architetto romano Vitruvio. L’esempio più conosciuto è sicuramente l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, dove le due figure s’incastrano perfettamente nel cerchio e nel quadrato.
CONVENTO DI SABIONA
Impossibile non notare la rupe di Sabiona con il relativo convento che controlla la stretta vallata dall’alto dei suoi 200 metri di altezza. Si hanno notizie grazie ad alcuni scavi archeologici, che questa rupe fosse abitata già durante l’epoca preistorica, oltre al ritrovamento di resti di una chiesa paleocristiana. Ma è nel IV secolo che la rupe acquisì la sua importanza grazie al vescovato di Sabiona che costruì chiese e fortificazione in tutta la zona, fino a quando il vescovo Albuino decise di trasferire la sua residenza a Bressanone nel Novecento.
Nonostante la nuova sede dei vescovi fu spostata altrove, la struttura sulla rupe di Sabiona venne ampliata, adibita a fortezza e, nel 1681 fu trasformata in convento grazie alla donazione del parroco Matthias Jenner alle monache benedettine. Oggi, purtroppo, molti locali del convento non visitabili, così come il Castel Branzoll che troverete lungo il percorso ma vale la pena percorrere la stradina per poter ammirare il panorama.
COSA VEDERE A CHIUSA, LA CITTA’ DEGLI ARTISTI
A Natale
A Chiusa ci sono ritornata in una fredda giornata di dicembre, dopo aver visitato i mercatini natalizi di Bressanone: a differenza di altre località, il Mercatino Medievale è distribuito lungo le sue vie principali e piazze, con qualche incursione nelle antiche cantine. Sta di fatto che in questo modo è valorizzato l’intero borgo, le cantine (di solito sono chiuse al pubblico) e reso tutto più magico dai vestiti medievali dei vari commercianti dei banchetti.
All’interno del Mercatino Medievale, viene allestito anche un Mercatino Artistico: nato 30 anni fa grazie a pochi artisti locali e alla proposta di padre Padre Giovanni Barbieri, fino al 2016 veniva fatto in piazza del Grano a Bolzano. Poi, dal 2017 è stato spostato a Chiusa e oggi partecipano molti artisti da ogni parte d’Italia.
COSA VEDERE A CHIUSA, LA CITTA’ DEGLI ARTISTI
Extra
Rimanete nella zona e avete a vostra disposizione più tempo? Ecco cosa potete fare dopo aver gironzolato per il centro:
Vi consiglio di percorrere la Duererweg ovvero il Sentiero di Duerer: è un sentiero che da Salorno porta a Cembra, non tanto lontana dalle piramidi di Segonzano. Quando l’artista tedesco venne in Italia per raggiungere Venezia, fu costretto a tagliare per la Val di Cembra a causa di un alluvione nel fondo valle.
Un’altra tappa interessante e legata alla storia di Chiusa, è sicuramente la miniera di Villandro: una parte della fortuna di questa cittadina è proprio legata al lavoro dei minatori. Un labirinto sotterraneo formato da ben 16 gallerie per un totale di 16.50 km e quasi tutte scavate a mano!
Devo dire che Chiusa è stata una vera scoperta e sicuramente ritornerò per visitarla con più calma, magari in estate per fare una delle tantissime prosposte di trekking nei suoi dintorni. E voi la conoscevate? Ci siete mai stati?
25 comments
Bellissimi borghi. Le vie che ho visto nelle foto, sono incantevoli e viene voglia di vedere ogni particolare. Complimenti per l’articolo.
Vero che sono incantevole queste vie? Io me ne sono innamorata all’istante!
Ecco un posto di cui non conoscevo l’esistenza. Pensare che da Bressanone passo spessissimo quando lascio l’Italia, ora potrei approfittarne per farci una tappa.
Vedo che Chiusa è poco conosciuta dagli italiani e tappa obbligatoria per gli stranieri che vengono in Italia! Una visita nel suo centro storico non prende tanto tempo: una pausa per un caffè può essere una buona occasione per fermarsi e conoscere Chiusa.
Mi ricorda molto Vipiteno, per lo meno le stradine e i palazzi colorati. Chiusa la sto scoprendo dal tuo articolo, non ne avevo mai sentito parlare. Da buona amante dal Natale ho già inserito questo borgo nelle tappe del prossimo anno, perché nn voglio assolutamente perdermi il mercatino medievale
Si lo stile è quello: Vipiteno, Brunico, Bressanone hanno tutti questi lunghi porticati, le viuzze strette, le case colorate. E’ da un pò che rimando ma vorrei visitare Vipiteno, ci riuscirò la prossima estate?
I mercatini di Natale a Chiusa sono molto carini e caratteristici: a dirti la verità, mi sono piaciuti più questi che quelli di Bressanone, visti nella stessa giornata. Spero che anche tu riusciraia visitarli!
Le regioni del Nord mi mancano quasi tutte, compresi i borghi. Chiusa sembra bellissima, e piena di cose da fare pur essendo solo un borgo.
Sono stata a Bressanone per i mercatini di Natale, sicuramente quando torno, farò anche io una fermata in più per vedere questo borgo che hai descritto così bene! Grazie.
Chiusa è davvero vicinissima a Bressanone e a due passi da Bolzano: spero propro che tu riesca a visitarla perché è molto carina, sia in estate con le sue passeggiate che in inverno con i mercatini medievali, davvero caratteristici!
Ne ho sempre sentito parlare ma non credevo ci fosse tanto da visitare a Chiusa. Mi affascina sapere che lì si respira tanta arte, un’altra cosa che abbiamo in comune. Metterò sicuramente in lista per un mio prossimo viaggio italico. 😉
Chiusa è piccolina e la puoi visitare molto velocemente. Ma se invece hai in programma di fare delle camminate, nei dintorni ci sono parecchie cose interessanti e un giorno non basta! Sono contenta che ti abbia incuriosito. Buona visita, allora.
Che meraviglia, sembra una piccola bomboniera colorata!
Si e lo è!! Due volte che ci sono stata e due volte che non me ne volevo più andar via!
Ah che carina! il prossimo giro dai parenti del Nord mi faccio portare li! grazie delle dritte!
E spero ti piaccia!
A Chiusa ci sono stata per lavoro e lo scorso autunno velocemente quando pensavamo ci fosse la festa delle castagne (ma era il giorno prima, sigh). Ci devo tornare per vederla meglio perché è proprio una bellissima cittadina. Poi vorrei vedere un po’ più da vicino Sabiona e fare una gita alla miniera di Villandro.
Una visita a Chiusa basta veramente un paio d’ore ma richiede molto di più se si inizia a visitare anche ciò che sta attorno: anche io vorrei salire fino a Sabiona, quando ci sono stata, mi sono dovuta fermare quasi a metà strada perché non avevo molto tempo. Ma poi, vuoi mettere il bellissimo panorama che si vede da lì?
Certo che se mi citi castelli e miniere mi porti proprio a nozze! Se poi me li servi in Alto Adige, allora preparati che verrò a trovarti. Prima visiterò Trento, poi mi allungherò fino a Chiusa che hai descritto come una vera chicca!
Davvero Erica? Sei un’appassionata di miniere? Pensa che la zona dove abito io (sobborgo di Trento) era famosa per le miniere e l’estrazione dell’argento e dovrebbero fare anche delle visite guidate da parte del relativo Ecomuseo!
In Trentino e in Alto Adige abbiamo tantissimi castelli: quindi se vieni a trovarmi, sarai nel posto giusto. T’aspetto per un caffè e una visita tra Trento e Bolzano 🙂
Io sono profondamente innamorata di Bressanone, di Bolzano, di Vipiteno.. insomma, di tutte le città altoatesine! 🙂 Chiusa è una delle poche che mi manca, non ci sono ancora stata e ora che ho letto il tuo articolo il desiderio di andare a scoprirla è altissimo! Non sapevo che fosse conosciuta come città degli artisti! E che nascondesse così tanti tesori! <3
L’Alto Adige è molto bello e mi piace molto più del Trentino (e io sono di Trento! 🙂 ) e l’anno scorso quando ho lavorato a Bolzano per quasi un anno, ho incominciato a conoscere meglio questa zona e tutte le sue sfaccettature: tu non sai come sono diversi il Trentino e l’Alto Adige!
Io mi sto innamorando sempre di più dei vari borghi: uno più bello dell’altro, non c’è che dire.
Non ci sono mai stata ma quelle zone sono da tempo tra i luoghi che vorrei visitare. Purtroppo le varie zone d’Italia sono mal collegate e diventa un’impresa spostarsi, se non impiegando ore! Il borgo sembra delizioso e, amando camminare, non mi perderei i sentieri che hai consigliato.
Hai proprio ragione: i collegamenti in Italia non sono tra i migliori e spesso, io sono la prima a rinunciare a visitare un luogo perché non posso raggiungerlo con i mezzi pubblici (non ho l’auto).
Chiusa è davvero carina, io la consiglio se si è in vacanza a Bolzano o a Bressanone perché vicina e facilmente raggiungibile col treno da queste due località. Se capiti in Alto Adige, non perdere l’occasione di andarci!
Quant’è carino questo borgo, mi perderei per le sue vie! Devo metterlo in lista, la sua storia è davvero interessante!
Segnati di corsa Chiusa perché è davvero carina! Se visiti solo il borgo, mezza giornata va più che bene e la puoi inserire in tour con Bressanone (quello che ho fatto io) oppure se sei a Bolzano e vuoi farti una gita fuori porta che non impegni tutta la giornata. Molto interessanti le varie passeggiate che partono da qua: ho visto i percorsi, da non perdere!