Fino a quando non sono andata a lavorare per un anno a Bolzano, non avevo mai considerato di visitare Chiusa. Fino a quel momento per me è stato un luogo di passaggio col treno tutte le volte che mi recavo in Germania.
Poi, una collega ha iniziato a parlarmene così tanto che mi ha incuriosito; così mi sono informata su cosa vedere a Chiusa e ho deciso che valeva la pena di conoscerla.
Tra i borghi più belli d’Italia dal 2002 e conosciuta meglio come la città degli artisti, mi ha accolto per la prima volta in una calda giornata di luglio.
Sono seguite altre visite tra cui anche in una fredda giornata di dicembre per ammirare i tipici mercatini di Natale.
Ci troviamo in Alto Adige e il borgo caratteristico di Chiusa si trova in Valle Isarco a pochi km da Bressanone ed è conosciuta soprattutto per essere stata un importante tappa per viaggiatori e artisti.
La storia di Chiusa
Chiusa deve la sua fortuna alla posizione strategica: tutti coloro che venivano da nord, dovevano passare tassativamente da qui per raggiungere Bolzano.
Borgo pieno di locande per raccogliere i viandanti, piccolo centro “doganale” dove pagare i pedaggi per conto dei vescovi di Bressanone.
Dopo aver spostato la sede vescovile da Sabiona a Bressanone, il vescovo eresse a Clusa la dogana, la più importante del territorio.
E’ intorno al Duecento che venne costruita la strada centrale e innalzate le mura intorno al borgo.
Da questo momento Chiusa incominciò ad avere tutte le caratteristiche di una città. Si poteva fare il mercato, c’era un giudice, un banco di prestiti per i commercianti, un deposito di sale, una misura per il vino e pure un’ospizio per i viandanti.
La fortuna del borgo è dovuta anche grazie all’attività prosperosa delle miniere della vicina valle Tina tra il XIV e il XV secolo.
Durante l’Ottocento Chiusa è stata tappa obbligata di artisti attratti dalla sua bellezza e dagli acquarelli di Albrecht Dürer. Un luogo dove passare il loro tempo dipingendo e inventando nuove poesie tra un bicchiere e l’altro nelle varie osterie.
Una testimonianza di questo periodo la possiamo trovare nei racconti dell’artista Erns Loesch quando soggiornò nella pensione Lampl.
La notorietà di Chiusa tra i vari artisti, è legata anche alla scoperta del Maso dei Vogelweide, luogo dove si suppone sia nato uno dei maggiori lirici tedeschi del XII e XIII secolo, Walther Vogelweide.
Ed è per questo che il borgo è diventato la città degli artisti, proprio perché luogo di ritrovo di intellettuali, artisti, poeti, letterati.

Cosa vedere a Chiusa?
Ho raggiunto Chiusa col treno e il centro storico dista appena 5 minuti dalla stazione dei treni.
Gli acquarelli dell’artista tedesco Albrecht Dürer la ritraggono perfettamente come si presenta oggi, nonostante siano passati 500 anni.
Un insieme di case tutte diroccate le une sulle altre che vanno a formare un’unica strada tortuosa.
Una via stretta dove si affacciano i tipici erkerm, spòrti e finestre a vetrate cieche.
Diversi portoni che, se aperti, portano all’interno di antiche locande molto frequentate nei secoli passati dai viandanti che passavano da queste parti.
Passeggiare nel borgo non prende molto tempo, ti servirà solo un paio d’ore.
L’itinerario di cui ti parlerò ti porta a scoprire il lato culturale e paesaggistico di Chiusa in una giornata, con qualche deviazione per chi vuole aggiungere anche i dintorni.

Il centro storico
Chiusa è caratterizzata dalla Città Alta e la Città Bassa, divise dalla piazza del Mercato.
Arrivando dalla stazione dei treni si raggiunge la Città Alta che inizia appena passando Porta Bressanone, un’antica porta medievale.
Sulla sinistra un’entrata anonima conduce all’interno della Chiesa degli Apostoli: una chiesa piccola di epoca rinascimentale dove l’interno è molto più bello rispetto il suo esterno. A dicembre viene allestita al suo interno la mostra dedicata ai presepi.
La Città Alta prosegue fino a piazza del Mercato dove emerge la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea. Risale al Quattrocento e il suo esterno Gotico si scontra con l’interno barocco.
Da qui inizia la Città Bassa, la cui strada è molto più breve ma altrettanto caratteristica rispetto alla prima parte. La via conduce alla seconda piazza più importante di Chiusa, piazza Tinne.
Le vie che diramano da qui portano al Museo Civico, alla caratteristica via Conciatori e all’inizio del percorso che conduce al Monastero di Sabiona.
Visitare il Museo Civico di Chiusa
Il Museo Civico è allestito all’interno del Convento dei Cappuccini, a pochi passi dal centro storico.
E’ possibile ammirare soprattutto opere d’arte spagnole; i dipinti di origine fiamminga, renana, francese e spagnola.
Sono presenti anche importanti lavori di oreficeria come gli ostensori, calici, apparati liturgici e così via.
La parte principale del museo è sicuramente il Tesoro di Loreto: è una donazione della regina di Spagna Maria Anna al suo confessore, padre Gabriel Pontifeser, un frate cappuccino originario di Chiusa.
Il furto del tesoro avvenuto nel 1986 ha fatto molto scalpore all’epoca ed è stato ritrovato dopo 27 anni grazie ai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Il Tesoro di Loreto è formato da 23 pezzi tra cui servizi da messa, calici, patene, navicella e pisside. Alcuni oggetti appartenevano all’imperatore Carlo II, l’ultimo erede degli Asburgo che prese il trono di Spagna.
- Il Museo Civico è aperto da marzo ad ottobre, da martedì a sabato con il seguente orario: dalle 9.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.
- Il biglietto costa 4 € con eventuali riduzioni.

La pietra di Dürer
L’artista tedesco Albrecht Dürer nel suo viaggio in Italia ha trovato il punto perfetto dove fermarsi e ritrarre Chiusa nell’autunno del 1494.
Oggi, un sentiero che sale i pendii del monte Tschan porta proprio nel luogo esatto.
Una panchina dove riposarsi, una pietra che ricorda l’avvenimento e una bella vista sulla cittadina: ecco cosa troverai se andrai a cercare la Pietra di Dürer.
L’acquarello è andato perduto ma è rimasto come testimonianza. Un’incisione su rame mostra Nemesi, l’allegoria della Grande Fortuna e Chiusa sullo sfondo con la sua chiesa, il ponte, Castel Branzoll e il monastero di Sabiona.
L’artista si ispirato al poema dell’umanista Angelo Poliziano dove mescola le caratteristiche della Fortuna (tradizione romana) e di Nemesi (tradizione greca), creando così un unico personaggio.
Una particolarità dell’incisione: per la prima volta, Albrecht Dürer ha utilizzato le proporzioni del corpo umano seguendo i canoni dati dall’architetto romano Vitruvio.
L’esempio più conosciuto è sicuramente l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, dove le due figure s’incastrano perfettamente nel cerchio e nel quadrato.

Il Monastero di Sabiona, l’acropoli del Tirolo
Impossibile non notare la rupe di Sabiona con il relativo convento che controlla la stretta vallata dall’alto dei suoi 200 metri di altezza.
Grazie ad alcuni scavi archeologici, si è scoperto che questa rupe sia stata abitata già durante l’epoca preistorica e sono stati ritrovati alcuni resti di una chiesa paleocristiana.
La rupe ha acquisito una maggiore importanza nel IV secolo grazie al vescovato di Sabiona, grazie al quale vennero costruite alcune chiese.
La zona è stata fortificata fino a quando il vescovo Albuino decise di trasferire la sua residenza a Bressanone nello scorso secolo.
Nonostante la nuova sede dei vescovi venne spostata altrove, la struttura sulla rupe di Sabiona è stata ampliata e adibita a fortezza. Nel 1681 è stata trasformata in convento grazie alla donazione del parroco Matthias Jenner alle monache benedettine.
Oggi molti locali del convento non visitabili, così come il Castel Branzoll che troverai lungo il percorso ma vale la pena percorrere la stradina per poter ammirare il panorama e visitare le tre chiesette.
Nella mia ultima visita a Chiusa ho finalmente raggiunto il Monastero di Sabiona: una tappa che ti consiglio!

I mercatini di Natale a Chiusa
A Chiusa ci sono ritornata in una fredda giornata di dicembre, dopo aver visitato i mercatini natalizi di Bressanone.
A differenza di altre località, il Mercatino Medievale è distribuito tra le sue vie principali, la piazza e spesso nelle antiche vòlte.
In questo modo è valorizzato l’intero borgo, le cantine (di solito sono chiuse al pubblico) e reso tutto più magico dai vestiti medievali dei vari commercianti dei banchetti.
All’interno del Mercatino Medievale, viene allestito anche un Mercatino Artistico.
Nato 30 anni fa grazie a pochi artisti locali e alla proposta di padre Padre Giovanni Barbieri, fino al 2016 veniva fatto in piazza del Grano a Bolzano.
Poi, dal 2017 è stato spostato a Chiusa e oggi partecipano molti artisti da ogni parte d’Italia.
Informazioni utili
- Viaggi coi mezzi pubblici come me? Puoi raggiungere Chiusa col treno: la tratta è quella che va da Bolzano fino al Brennero.
Per raggiungere il Monastero di Sabiona hai due opzioni, entrambe partendo da Chiusa:
- seguendo la Passeggiata di Sabiona io ci ho messo circa 30/40 minuti al monastero: l’ho fatta in salita, è nel bosco e forse un po’ meno irta.
- Seguendo il cammino della Via Crucis ci impieghi circa 20 minuti (io l’ho fatta in discesa e l’ho trovata maggiormente pendente).
Per fare l’escursione alle pietra di Dürer ecco come fare partendo dalla chiesa Parrocchiale:
- attraversa il Ponte Andreas.
- Segui il cartello escursionistico n. 5 verso Albions.
- Passa sotto il sottopassaggio di Seebegg (prima segnalazione del Dürerstein).
- Il sentiero si dirama a destra: dopo pochi minuti si arriva al punto panoramico

Cosa vedere nei dintorni di Chiusa?
Hai a tua disposizione più tempo? Ecco cosa fare dopo aver gironzolato per il centro:
- percorrere la Dürerweg ovvero il Sentiero di Dürer: è un sentiero che da Salorno porta a Cembra. Nel suo viaggio in Italia raggiungere Venezia, è stato costretto a tagliare per la Val di Cembra a causa di un alluvione nel fondo valle.
- Visitare la miniera di Villandro: una parte della fortuna di questa cittadina è proprio legata al lavoro dei minatori. Un labirinto sotterraneo formato da16 gallerie per un totale di 16.50 km e quasi tutte scavate a mano.
- Raggiungere la vicina Bressanone per visitare il suo centro storico e l’Abbazia di Novacella.
Se preferisci un percorso su misura in Alto Adige, posso aiutarti a organizzarlo con mappe, orari e prenotazioni già pronte.
25 pensieri sparsi
Bellissimi borghi. Le vie che ho visto nelle foto, sono incantevoli e viene voglia di vedere ogni particolare. Complimenti per l’articolo.
Vero che sono incantevole queste vie? Io me ne sono innamorata all’istante!
Ecco un posto di cui non conoscevo l’esistenza. Pensare che da Bressanone passo spessissimo quando lascio l’Italia, ora potrei approfittarne per farci una tappa.
Vedo che Chiusa è poco conosciuta dagli italiani e tappa obbligatoria per gli stranieri che vengono in Italia! Una visita nel suo centro storico non prende tanto tempo: una pausa per un caffè può essere una buona occasione per fermarsi e conoscere Chiusa.
Mi ricorda molto Vipiteno, per lo meno le stradine e i palazzi colorati. Chiusa la sto scoprendo dal tuo articolo, non ne avevo mai sentito parlare. Da buona amante dal Natale ho già inserito questo borgo nelle tappe del prossimo anno, perché nn voglio assolutamente perdermi il mercatino medievale
Si lo stile è quello: Vipiteno, Brunico, Bressanone hanno tutti questi lunghi porticati, le viuzze strette, le case colorate. E’ da un pò che rimando ma vorrei visitare Vipiteno, ci riuscirò la prossima estate?
I mercatini di Natale a Chiusa sono molto carini e caratteristici: a dirti la verità, mi sono piaciuti più questi che quelli di Bressanone, visti nella stessa giornata. Spero che anche tu riusciraia visitarli!
Le regioni del Nord mi mancano quasi tutte, compresi i borghi. Chiusa sembra bellissima, e piena di cose da fare pur essendo solo un borgo.
Sono stata a Bressanone per i mercatini di Natale, sicuramente quando torno, farò anche io una fermata in più per vedere questo borgo che hai descritto così bene! Grazie.
Chiusa è davvero vicinissima a Bressanone e a due passi da Bolzano: spero propro che tu riesca a visitarla perché è molto carina, sia in estate con le sue passeggiate che in inverno con i mercatini medievali, davvero caratteristici!
Ne ho sempre sentito parlare ma non credevo ci fosse tanto da visitare a Chiusa. Mi affascina sapere che lì si respira tanta arte, un’altra cosa che abbiamo in comune. Metterò sicuramente in lista per un mio prossimo viaggio italico. 😉
Chiusa è piccolina e la puoi visitare molto velocemente. Ma se invece hai in programma di fare delle camminate, nei dintorni ci sono parecchie cose interessanti e un giorno non basta! Sono contenta che ti abbia incuriosito. Buona visita, allora.
Che meraviglia, sembra una piccola bomboniera colorata!
Si e lo è!! Due volte che ci sono stata e due volte che non me ne volevo più andar via!
Ah che carina! il prossimo giro dai parenti del Nord mi faccio portare li! grazie delle dritte!
E spero ti piaccia!
A Chiusa ci sono stata per lavoro e lo scorso autunno velocemente quando pensavamo ci fosse la festa delle castagne (ma era il giorno prima, sigh). Ci devo tornare per vederla meglio perché è proprio una bellissima cittadina. Poi vorrei vedere un po’ più da vicino Sabiona e fare una gita alla miniera di Villandro.
Una visita a Chiusa basta veramente un paio d’ore ma richiede molto di più se si inizia a visitare anche ciò che sta attorno: anche io vorrei salire fino a Sabiona, quando ci sono stata, mi sono dovuta fermare quasi a metà strada perché non avevo molto tempo. Ma poi, vuoi mettere il bellissimo panorama che si vede da lì?
Certo che se mi citi castelli e miniere mi porti proprio a nozze! Se poi me li servi in Alto Adige, allora preparati che verrò a trovarti. Prima visiterò Trento, poi mi allungherò fino a Chiusa che hai descritto come una vera chicca!
Davvero Erica? Sei un’appassionata di miniere? Pensa che la zona dove abito io (sobborgo di Trento) era famosa per le miniere e l’estrazione dell’argento e dovrebbero fare anche delle visite guidate da parte del relativo Ecomuseo!
In Trentino e in Alto Adige abbiamo tantissimi castelli: quindi se vieni a trovarmi, sarai nel posto giusto. T’aspetto per un caffè e una visita tra Trento e Bolzano 🙂
Io sono profondamente innamorata di Bressanone, di Bolzano, di Vipiteno.. insomma, di tutte le città altoatesine! 🙂 Chiusa è una delle poche che mi manca, non ci sono ancora stata e ora che ho letto il tuo articolo il desiderio di andare a scoprirla è altissimo! Non sapevo che fosse conosciuta come città degli artisti! E che nascondesse così tanti tesori! <3
L’Alto Adige è molto bello e mi piace molto più del Trentino (e io sono di Trento! 🙂 ) e l’anno scorso quando ho lavorato a Bolzano per quasi un anno, ho incominciato a conoscere meglio questa zona e tutte le sue sfaccettature: tu non sai come sono diversi il Trentino e l’Alto Adige!
Io mi sto innamorando sempre di più dei vari borghi: uno più bello dell’altro, non c’è che dire.
Non ci sono mai stata ma quelle zone sono da tempo tra i luoghi che vorrei visitare. Purtroppo le varie zone d’Italia sono mal collegate e diventa un’impresa spostarsi, se non impiegando ore! Il borgo sembra delizioso e, amando camminare, non mi perderei i sentieri che hai consigliato.
Hai proprio ragione: i collegamenti in Italia non sono tra i migliori e spesso, io sono la prima a rinunciare a visitare un luogo perché non posso raggiungerlo con i mezzi pubblici (non ho l’auto).
Chiusa è davvero carina, io la consiglio se si è in vacanza a Bolzano o a Bressanone perché vicina e facilmente raggiungibile col treno da queste due località. Se capiti in Alto Adige, non perdere l’occasione di andarci!
Quant’è carino questo borgo, mi perderei per le sue vie! Devo metterlo in lista, la sua storia è davvero interessante!
Segnati di corsa Chiusa perché è davvero carina! Se visiti solo il borgo, mezza giornata va più che bene e la puoi inserire in tour con Bressanone (quello che ho fatto io) oppure se sei a Bolzano e vuoi farti una gita fuori porta che non impegni tutta la giornata. Molto interessanti le varie passeggiate che partono da qua: ho visto i percorsi, da non perdere!