Nonostante l’avessi letto in una delle guide turistiche su Trieste prese in prestito; non avevo programmato nessuna tappa allo stabilimento balneare La Lanterna.
La sua storia è curiosa e continua ancora oggi. Così, quando mi sono ritrovata stanca dalle mie scorribande triestine, ho pensato che fosse giunto il momento di riposarmi al Pedocìn.
Il soprannome di questo bagno cittadino è buffo, lo so e sorrido ogni volta che lo sento nominare. Nonostante questo, in questo luogo c’è un perché per ogni cosa.
Non sarà la spiaggia più bella di questo mondo (e neanche la più comoda: a me non piacciono le spiagge con i sassi, non so tu!) ma penso che fare una tappa al bagno marino el Pedocìn per rilassarsi almeno un’ora, sia da fare.
Ti racconto la sua storia e se ti ho incuriosito, in fondo al post trovi tutte le informazioni utili per poterci andare. Buona lettura!
Pillole di storia
Ci troviamo di fronte all’unico stabilimento balneare in Europa ancora attivo dove la spiaggia è divisa tra uomini e donne. Un muro di 74 metri e alto 3 che separa da più di 100 anni le belle donzelle (eventualmente con prole al seguito) dagli ometti.
E’ il 1903 quando il Comune decide di edificare dei bagni nel centro di Trieste. Uno di questi è proprio lo stabilimento balneare della Lanterna, chiamato così per via della sua vicinanza dell’omonimo faro presente dal 1832.
All’inizio, la spiaggia era divisa da un semplice steccato per impedire atti contrari alla decenza pubblica, quelli che andavo contro la morale dell’epoca. Chi osava oltrepassare la divisoria, subiva delle pene piuttosto severe.
Nel 1959 la barriera pre-esistente è stata abbattuta per crearne una nuova. In questo modo si è voluto ampliare lo spazio dedicato alle donne dato che sono sempre state le frequentatrici più assidue.
Le curiosità del Pedòcin
- Nel 1943 c’è stato un referendum popolare grazie al quale i triestini hanno mantenuto la separazione della spiaggia.
- Fino al 1984 l’entrata al bagno marino è rimasta gratuita. Poco importa se ora si paga, il costo non è poi così eccessivo: 1 €!
- El Pedòcin deriva dal dialetto e significa “piccolo pidocchio”: perché questo soprannome? Due le opzioni e a te la scelta. Prima opzione: i militari dell’imperatore Francesco Giuseppe venivano qua durante le loro pause per spidocchiarsi. Seconda opzione: per la grande quantità di cozze in mare, detti “pedoci” in triestino.
- Il primo nome del bagno è stato “Ciodin” perché i bagnanti si portavano da casa i chiodi per appendere al muro i propri abiti.
Lo stabilimento balneare della Lanterna oggi
Il Pedòcin rimane il luogo ideale per chi vuole rilassarsi ma rimanendo comunque in città. In pausa pranzo, dopo il lavoro o semplicemente quando la decisione di un bagno è stata presa all’ultimo minuto.
L’entrata è a pagamento e il prezzo rimane tutt’ora simbolico, nonostante ci si trovi di fronte ad un vero stabilimento balenare con tutti i suoi servizi.
Lo stabilimento balneare della Lanterna l’avevo inserito nella lista delle cose da fare ma fin all’ultimo non l’avevo spuntato. L’ultimo giorno della mia vacanza triestina sono riuscita a finire prima le mie visite, era caldo e le giornate ancora lunghe. Sono andata in hotel, ho appoggiato le mie cose, mi sono messa il costume da bagno e sono andata al Pedòcin.
Non ho trovato una spiaggia affollata: era un tardo pomeriggio di fine estate e molte famiglie stavano già pensando alla cena. Niente male perché ho potuto godermi meglio la spiaggia. Inoltre sono riuscita ad ammirare il tramonto seduta sul mio telo e con i piedi a mollo: meglio di così!
Informazioni utili
- Il Pedòcin si trova al Molo Fratelli Bandiera 2. Ci puoi arrivare a piedi (circa 20 minuti da piazza Unità d’Italia) o prendendo il bus nr 9.
- Lo stabilimento balneare è aperto da giugno a settembre con orario continuato dalle 7.30 alle 19.30. Per le modalità d’accesso legate all’emergenza sanitaria e gli orari di apertura al di fuori della stagione estiva, clicca sul comunicato stampa del comune di Trieste!
- L’entrata costa 1 € e il biglietto è valido per una singola entrata. Se esci e ritorni, paghi di nuovo.
- Lo stabilimento dispone di servizi e docce, un locale infermeria per le prime cure di pronto soccorso, servizio di salvataggio e di spogliatoi non custoditi. E’ attivo un punto ristoro in alta stagione nella sezione femminile.