Lo scorso autunno, grazie al progetto Le fontane d’Artista nel Borgo D’Anaunia, ho raggiunto un paio di volte in Val di Non. Con l’occasione ho visitato anche la mostra dedicata all’artista Fortunato Depero e allestita all’interno del Palazzo Assessorile di Cles: ci troviamo in uno dei maggiori centri dell’alta Val di Non in Trentino.
La mostra “Omaggio a Depero alla sua valle” mi ha dato la possibilità di entrare in un edificio storico mai visitato prima d’ora. Talvolta i piccoli borghi, situati fuori dai grandi itinerari, offrono scrigni architettonici e artistici che non ti aspetti: è per questo che consiglio di lasciare alle spalle la strada maestra per i piccoli centri.
Credo che la storia e la bellezza dell’arte siano maggiormente amplificate ed è un vero peccato non assecondarle. Ti racconto brevemente la sua storia e cosa potrai vedere all’interno del Palazzo Assessorile di Cles.
Seguimi e non te ne pentirai!

Pillole di storia
Il Palazzo Assessorile di Cles è una dimora gentilizia situata nel centro della borgata. Nel corso del tempo ha subìto diverse modifiche fino ad acquisire l’aspetto attuale: durante la visita al suo interno è possibile ancora oggi leggere le testimonianze del tempo trascorso.
L’artefice dell’attuale palazzo è il barone Giorgio de Cles che nella seconda metà del Quattrocento ha deciso di ristrutturarlo per creare un palazzo ad uso civico.
Ecco le date salienti:
- 2 maggio 1356: è la data del primo documento che testimonia la presenza di una torre su tre piani, al cui interno venivano conservate le riserve alimentari.
- Nel 1484 viene affrescato lo stemma della famiglia Cles sopra al portale d’ingresso: due leoni rampanti, uno rosso e uno bianco, sorretti da due angeli.
- E’ nel Cinquecento che la struttura diventa una residenza rinascimentale grazie a Aliprando, un cavaliere e nobile dell’Impero. Oltre ad essere il capitano della val di Non e della Val di Sole. Nipote del Principe Vescovo di Trento Bernardo Cles, Aliprando ha fatto del Palazzo Assessorile la propria residenza insieme alla moglie Anna Wolkenstein.
- Nel 1677 il Palazzo Assessorile è acquistato dalla Magnifica Comunità di Cles per diventare la sede del rappresentante del Principe Vescovo.
- Nel 1814 il terzo piano è adibito a carcere. E’ proprio durante il periodo napoleonico che sorgono delle divisorie per creare delle celle e gli affreschi murali vengono coperti da delle tavole di legno. Questa situazione si prolunga fino al Novecento.
- Durante il Regno d’Italia è la sede della Giudicatura di Pace e diventa un magazzino del Sale e dei Tabacchi.
- Nel 2009 si concludono i restauri grazie ai quali vengono scoperti gli affreschi del terzo piano e il Palazzo Assessorile riprende e mostra nuovamente il suo splendore.
Le sale del Palazzo Assessorile
La mostra dedicata all’artista trentino Fortunato Depero è stata allestita al piano e terra e al primo piano: mi è piaciuto molto come le opere sono state predisposte all’interno delle sale. Visivamente, le opere e l’architettura delle stanze non sono entrate in conflitto: l’ambiente molto semplice ha permesso di ammirare tranquillamente ciò che era esposto.
La visita al Palazzo Assessorile è continuata al secondo e al terzo piano dove gli ambienti della struttura hanno dato il meglio di sé. E che io ho adorato tanto: l’odore del legno del pavimento e del soffitto, gli affreschi alle pareti e la poca gente hanno fatto sì che immergessi completamente nel passato.
Le sale del secondo e terzo piano hanno delle ottime didascalie che raccontano la storia di ogni singola stanza. Se non sei afferrato in storia locale, non preoccuparti perché non sarai lasciato da solo e le spiegazioni non sono per nulla noiose.

Piano terra e primo piano
La prima sala che s’incontra è Sala della Colonna: il suo perimetro corrisponde alla struttura originaria dell’edificio. Durante il Medioevo, il palazzo era una casa – torre con dimensioni molto inferiori rispetto a quelle attuali.
Durante il Quattrocento la casa – torre ha subìto dei pesanti danneggiamenti strutturali ed è per questo Giorgio de Cles si è occupato di un primo intervento strutturale.
Al primo piano c’è una nuova Sala della Colonna che coincide con quella del piano terra, dove si trovavano la cucina e le sale del personale. Durante il Quattrocento, lo spazio è stato ampliato con la costruzione di tre nuove stanze e decorate usando il bianco e rosso, creando un’effetto tappezzeria. Sono stati ritrovati anche degli affreschi risalenti al Medioevo.
- I colori bianco – rosso non sono stati usati a caso: erano i colori del casato de Cles!
Secondo piano
E’ al secondo e al terzo piano che le stanze si fanno più belle, più sfarzose perché più importanti (ancora oggi).
- Sala Baronale o del Giudizio. E’ il cuore di Palazzo Assessorile e svolge il ruolo di rappresentanza e l’autore degli affreschi è l’artista locale Marcello Fogolino e la sua bottega. Ritroviamo il dualismo del bianco – rosso, gli stemmi delle famiglie Aliprando de Cles e Anna Wolkenstein che si sono unite in matrimonio (un legame forte fino alla morte). Segue un’allegoria dedicata all’amicizia, un fregio decorativo a grottesca e un soffitto a cassettoni.
- Salotto del Balcone. E’ una sala celebrativa dove sono esposti diversi stemmi che rafforzavano il legame tra la famiglia de Cles con altri importanti casati. Il salto fungeva da spazio separatore tra la vita privata e quella pubblica dei signori de Cles. Gli affreschi sono del 1543 dove la bottega del Fogolino ha rappresentato soprattutto figure legato al culto di Bacco. Tra una figura e l’altra sulla parete nord e su quella a sud troviamo il crittogramma “Alipr” e “Andus” ovvero il nome di Aliprando de Cles.
- Stanza dell’Erker è una piccola stanza che ingloba un balcone chiuso, collocato nel lato ovest dell’edificio. Il soffitto è una volta a crociera con le lunette affrescate con le allegorie delle Quattro Stagione. E’ probabile che fosse usato dalle donne di casa come spazio a loro dedicato dal quale osservare la vita al di fuori.
- Il vestibolo si trova all’interno dell’antica casa – torre. Gli affreschi sono datati al 1543 e riproducono tendaggi, tritoni che suonano la buccina e diversi stemmi tra le travi in legno del soffitto.
Terzo piano
Il terzo piano è caratterizzato da altre bellissime sale: fino al 2009 questo era uno spazio frammentato data la presenza di otto celle usate come carceri. Le pareti erano coperte da una doppia tavola di legno che copra un’affresco ritrovato dopo un recente restauro.
- Stanza degli Dei. In questa sala un affresco a grottesca che decora la parte superiore della parete su uno sfondo giallo dove le Divinità sono accompagnate da animali fantastici, amorini e alcuni levrieri bianchi e neri. La tappezzeria originale è andata persa.
- Stanza di Anna. Siamo nella sala più preziosa dove il tema delle decorazioni esalta la figura femminile e riprende l’iconografia profana rinascimentale. Il monogramma “Anna” è riprodotto diverse volte nella tappezzeria affrescata dove è presente ancora il dualismo bianco – rosso. Ma chi è Anna? Anna Wolkenstein, la padrona di casa e riconoscibile nel riquadro della parete a nord dove la famiglia de Cles è alle prese con la caccia.
- Vestibolo è stato commissionato da Anna Wolkstein dopo la morte di Aliprando e affrescato da un artista tedesco.
- Anche la Stanza di Apollo è affrescata con una tappezzeria a quadri bianchi e rossi, colori che vengono ripresi in un tutto il palazzo. Al suo interno s’intravedono ancora le iscrizioni dei prigionieri qua rinchiusi.
- Stanza del Camino e del Torricino hanno ancora l’originale pavimento in battuto di calce e le pareti sono affrescate con scene prese dalla bibbia.

Informazioni utili
- Il Palazzo Assessorile si trova in piazza del Municipio: siamo nel centro storico di Cles.
- Gli orari d’apertura sono dal martedì alla domenica 10.00 – 12.00 e 15.00 – 18.00.
- Ho visitato il Palazzo Assessorile di Cles in occasione della mostra “Omaggio a Depero alla sua valle” e l’entrata è stata gratuita.
- Ho raggiunto Cles con il treno locale Trento – Malè e la piccola stazione dista appena 10 minuti a piedi dal centro storico.