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Fano, cosa vedere nella città del carnevale?

by Katia
cosa vedere a fano

Siamo sulla costa Adriatica tra Pesaro e Senigallia, in uno dei centri più movimentati (non solo in estate) delle Marche settentrionali. Importante località balneare, offre anche una valida alternativa alla vita da spiaggia: ti porto con me attraverso un itinerario culturale per scoprire cosa vedere a Fano!

Conosciuta anche come la città del carnevale o città della fortuna, Fano ha un’origine antica. Nata probabilmente nel II secolo a.C. grazie alle legioni romane, la dea Fortuna è da allora simbolo della cittadina e la sua statua presidia Piazza XX Settembre ancora oggi. La divinità è stata posta sulla fontana della piazza per ricordare di come la fortuna sia qualcosa di passeggero.

Pillole di storia

Fano è stata fondata dai Piceni ma è durante il periodo dell’antica Roma che conobbe la sua massima espansione, diventandone una colonia. Fanum Fortuane fu un’importante centro culturale e commerciale e ancora oggi ne possiamo ammirare le testimonianze grazie all’imperatore Augusto.

Poi arrivarono i bizantini, i franchi, la Chiesa e la signoria Malatesta fino a quando non arrivò nel 1463 Federico da Montefeltro, duca di Urbino. Dopodiché il dominio politico venne affidato nuovamente allo Stato Pontificio con una breve pausa da Napoleone. I secoli avvenire furono caratterizzati da continue distruzioni. Ad esempio i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale fecero saltare porto, campanili e la rocca.

Durante la visita di Fano, potrai conoscere l’antica Roma, il Medioevo, il periodo dei Malatesta fino ad arrivare alla Fano Barocca nella chiea di San Pietro in Valle.

Le strade del centro di Fano

Cosa vedere a Fano?

Il mio itinerario culturale inizia e si conclude alla stazione dei treni, a pochi passi dal centro storico. La visita è durata poco più di una mezza giornata: ho passeggiato per le vie del centro, ho visitato solo la Pinacoteca, ho sbirciato in qualche chiesa e mi sono divertita ad origliare la guida di qualche gruppo organizzato.

Ecco le mie tappe principali.

Le caratteristiche viuzze

La mia prima tappa sono stati i caratteristici vicoli nascosti tra via Nolfi, viale XII Settembre, via Cavour e via Garibaldi. Stradine che portano in cortili nascosti, momenti di solitudine per ammirare scorci da fotografare e riuscire a perdere l’orientamento (io ci sono riuscita, nonostante tutto!).

Una tappa che consiglio è alla Chiesa Ortodossa di Sant’Antonio Abate: una piccola chiesa a pianta ottagonale risalente al Trecento. Dal 2011 è stato concesso il suo uso per le funzioni liturgiche alla comunità ortodossa.

Piazza XX Settembre

Siamo nel cuore di Fano e il luogo dove i fanesi si danno appuntamento, vanno al mercato o semplicemente ci si passa attraverso. Ha due particolarità: il suo centro è un pò più alto rispetto ai lati. E il fazzoletto della statua della Dea Fortuna svolazzata felicemente in senso contrario rispetto ai capelli per ricordare di come la fortuna possa essere sfuggente.

Cosa troviamo in questa piazza?

Una piccola chiesa conosciuta come la chiesa della Madonna di Piazza. Il Palazzo del Podestà costruito a partire dal 1299 col suo elegante portico e la relativa torre. E l’interessante Museo Civico “Palazzo Malatestiano” dove visitare la Sezione Archeologica, la Sezione delle Ceramiche e della Numismatica. La Sala del Caminetto, la Sala Grande, i due piccoli ambienti della Sala del Lavabo e la Sala Morganti, queste ultime destinate alla Pinacoteca.

L’Arco di Augusto

Una tappa che mi è piaciuta parecchio è stata la principale porta d’ingresso della città: l’Arco di Augusto e le relative mura. Da qui iniziava poi il decumano massimo, una via che correva da est a ovest nelle città romane.

La porta augustea è uno dei simboli di Fano perché è uno dei pochi monumeti romani rimasti ancora quasi intatto. Ma soprattutto serviva a condurre le persone alla città della fortuna: non un semplice arco commemorativo ma una porta d’ingresso alla città fanum fortunae.

Nell’ex chiesa di San Michele Arcangelo è custodito il Museo della Via Flaminia e dedicato all’antica via consolare romana nel tratto marchigiano. Purtroppo non sono riuscita a visitarlo neanche su prenotazione perché chiuso al pubblico (non sono riuscita a capire se in ristrutturazione o chiuso causa Covid-19).

La Corte Malatestiana

Questo è un luogo del tutto particolare: ci troviamo di fronte ad una chiesa dove il soffitto è crollato e manca pure un portone! Ebbene sì, in questa chiesa risalente al Duecento il tetto è crollato nel 1930 e al posto del portone c’è un’inferriata che ne blocca l’accesso.

E’ davvero strano osservare il suo interno, dove l’erba e le piante crescono sul pavimento, gli animali hanno trovato il loro regno e mure decorate svettano imperterrite verso il cielo senza fine. Una volta al suo interno erano custodite le le tombe di Paola Bianca Malatesta e quella di Pandolfo III.

La Rocca Malatestiana

La Rocca è una costruzione militare costruita durante il Quattrocento per volere di Sigismondo Malatesta. La sua forma è quadrangolare e caratterizzata da dei torrioni ai suoi angoli; la parte più antica sorge su resti romani e medievale: probabilmente questa era una zona portuale.

Oggi non offre molto da vedere artisticamente parlando ma ospita eventi musicali come il Fano Jazz by the Sea, il Passaggi Festival Cultura e il Fano International Film Festival.

Il carnevale di Fano

A Fano, il carnevale è un grande spettacolo che celebra la fine dell’inverno grazie ad una parata attraverso le vie del centro. La sua tradizione, ben documentata, risale fin dal 1347 e oggi è tra le feste principali della cittadina e tra le principali manifestazioni folkloristiche in Italia.

Il lavoro per preparare i personaggi in cartapesta, gommapiuma e resina è lungo e laborioso ma l’effetto finale è sorprendente. Giganti figure trasportate sui carri, il lancio di quintali di dolciumi sul pubblico e il rogo del Pupo martedì grasso richiamano migliaia di persone.

I soggetti rappresentati sono segreti fino all’ultimo ma è sicuro che i personaggi di potere e gli eventi più importanti sono messi alla berlina. E la conclusione del carnevale di Fano non è altro che l’augurio di un nuovo anno fortunato, grazie ai riti purificatori che risalgono fin dalla notte dei tempi.

carnevale di fano
Alcune maschere del carnevale di Fano | Copyright: Trottole in Viaggio Travel Blog

Perché visitare Fano?

Ne avevo sentito parlare tanto ma ho visitato Fano solo recentemente durante il mio vaggio nelle Marche lo scorso settembre. Mi ha dato l’impressione di una cittadina a misura d’uomo, molto vivace ma con un pizzico di relax. Non ho frequentato le sue spiagge nonostante l’abbia visitata in un caldo settembre ancora molto estivo: soggiornavo a Senigallia e per tutto il periodo ho goduto della spiaggia di velluto.

Non mi dispiacerebbe poterla visitare nuovamente e perché no, farla come base nei miei prossimi viaggi in zona. E’ il luogo ideale sia per famiglie con bambini piccoli ma anche per i giovani: Fano è un centro balnerare vivace che non ha niente da invidiare con le vicine mete. Ma nello stesso tempo è a due passi dalla Riviera Romagnola ma anche ai centri culturali come Urbino col suo entroterra.

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2 comments

Maria Novembre 24, 2020 - 9:57 pm

Bella! Non ricordavo di Fano città del Carnevale così come della sua identificazione come Città della Fortuna. Mi piacciono queste città marchigiane, ti danno quel senso di relax e di fascino storico che tanto garba, almeno a chi le apprezza.
Sono curiosa di conoscere le tue avventure a Senigallia e della spiaggia di velluto!

Reply
Katia Novembre 26, 2020 - 2:15 pm

Io adoro queste cittadine così come tutti i borghi marchigiani: non finirò mai di stufarmi di visitarle all’infinito! E di solito, quelle situate in riva al mare hanno il giusto mix tra la “vita da spiaggia” e la cultura!

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