In ordine cronologico, il Cimitero Monumentale di Verona è l’ultimo cimitero di questo genere che ho visitato: da quando ho avuto un colpo di fulmine a Bologna, non mi sono più fermata!
Mi sento un po’ come quei cittadini veronesi che agli inizi del Novecento si recavano al cimitero monumentale non tanto per portare dei fiori il 2 novembre ma piuttosto per camminare tra i monumenti più importanti e ammirarne l’arte funeraria.
A differenza di loro, posso solo immaginare le decorazioni floreali.
Si racconta che i crisantemi bianchi crescessero intorno alle colonne del Monumento Dolci; il Monumento Bertani era decorato in perfetto stile alpino e al centro della Cappella Miniscalchi ci fosse un vaso pieno di piante ornamentali.
Ti racconterò brevemente la sua storia e cosa ci puoi trovare oggi.
Storia del Cimitero Monumentale di Verona
Tutto inizia con l’editto di Saint Cloud emanato da Napoleone nel 1805: i cimiteri dovevano essere costruiti al di fuori dalle mura città per motivi igienico-sanitari.
Nel 1806 l’editto è attivo anche nel Regno d’Italia, obbligando le città sotto la dominazione francese ad adattarsi alle nuove norme in vigore.
Dalla caduta dell’Impero Romano i cadaveri erano seppelliti nelle aree adiacenti delle chiese e qualche volta anche al loro interno: ora sorge la necessità creare un nuovo camposanto che rispetti le nuove normative.
Anche Verona si trovò in questa situazione e trovare uno spazio adatto non è semplice: la scelta finale ricade su Campo Marzio, un terreno acquistato dal comune veronese e situato vicino a Porta Vittoria.
Nel 1826 iniziano ufficialmente i lavori, affidati all’Ingegnere d’Ufficio Giuseppe Barbieri, lo stesso che si occupò del progetto del Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra.
Lo stile scelto è neoclassico ancora oggi ben visibile. Barbieri muore nel 1838 e viene succeduto dall’architetto Francesco Ronzani.
Ed è così che il Cimitero Monumentale di Verona si trova al di là del fiume Adige che all’epoca divideva la città dei vivi con quella dei morti.

L’architettura del cimitero veronese
Il progetto architettonico proposto dal Barbieri è un recinto piuttosto grande a pianta quadrata, il cui perimetro è caratterizzato da un ambulacro su tutti e quattro i lati con colonne in ordine dorico.
Ogni ambulacro ha al suo centro un pantheon che ne caratterizza l’aspetto:
- all’ingresso principale del cimitero troviamo il pantheon Resurrecturius.
- Il tempio Piis Lacrimis si trova sul lato opposto dell’ingresso e riprende il modello del Pantheon della Città Eterna.
- Entrando sulla sinistra sorge Ingenio Claris dove sono seppelliti i veronesi illustri.
- Beneficis in patriam caratterizza il lato destro e ospita i benefattori di Verona.
Passeggiando all’interno del cimitero si ha la possibilità di conoscere meglio la società ottocentesca di Verona: le tombe sono state organizzate in base all’estrazione sociale delle diverse famiglie sepolte.
- La nobiltà si trova all’interno degli ambulacri: protetta dal clima esterno e posizionata in modo tale da darle. anche in questo contesto, una certa visibilità.
- Il ceto più basso si trova al centro del cimitero ed esposta alle intemperie dato che si trova all’esterno degli ambulacri.
I personaggi famosi sepolti
Anche Verona accoglie nel suo cimitero alcuni personaggi famosi in diversi ambiti, ecco qualche nome:
- Emilio Salgari, scrittore e creatore di Sandokan, protagonista di diversi libri d’avventura. Salgari si è suicidato nel 1911 a Torino e il suo corpo è stato sepolto nel capoluogo scaligero, sua città natale.
- Umberto Boccioni, uno dei maggiori nomi del Futurismo italiano. E’ nato in Calabria ma è morto a Chievo, vicino a Verona, nel 1916, per colpa di una caduta a cavallo.
- Uno dei maggiori architetti veronesi Michele Sanmicheli, morto nel 1559 e che ha firmato diversi edifici della città.
- Luigi Trezza morto nel 1823 e anche lui architetto e tra i suoi lavori, c’è il restauro dell’Arena di Verona nel 1804. Si è occupato soprattutto di giardini tra cui il labirinto all’interno di Giardino Giusti.
- Trovi la Cappella Miniscalchi, famiglia bergamasca arrivata a Verona nel Quattrocento e il cui Palazzo Miniscalchi è visitabile!

Il cimitero monumentale veronese oggi
Il cimitero fa parte dell’Associazione dei Cimiteri storico-monumentali in Europa (ASCE) perché:
- è possibile ammirare la scultura tipica dell’Ottocento.
- Racconta le vite di donne, uomini e soldati che dal 1835 fino ai giorni nostri hanno fatto la Storia: dalle Guerre d’Indipendenza italiane fino alla Seconda Guerra Mondiale e oltre.
- Sono sepolti militari austroungarici e non, i Valdesi, i Bahá’i e molte personalità di spicco di Verona nel campo sociale, economico, politico, religioso e artistico.
- Le statue sono state create da scultori le cui opere sono visibili anche in città: in un itinerario che colpisce per l’ampiezza dei riferimenti storici e artistici.
Informazioni utili
- Da novembre a marzo è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17.30. Da aprile ad ottobre è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 18.30.
- Si trova in Piazzale del Cimitero, Verona.
- Per prenotare le visite guidate al Cimitero Monumentale puoi chiamare il numero 045 8051311 o inviare una email comunicazione@agec.it.
Se come me ami sbirciare nei cimiteri monumentali italiani, ti racconto le storie di quelli che ho visitato nel corso degli anni!



2 pensieri sparsi
I cimiteri monumentali hanno un fascino particolare al quale non si può restare indifferenti. Raccontano il dolore con arte. Ho un ricordo del Cimitero Monumentale di Torino dove fin da piccola i miei mi hanno portato quando andavamo a portare i fiori alla tomba dei miei nonni. Passavamo proprio attraverso la parte più antica, con queste tombe decorate da statue bellissime che ti fermavi a guardarle come guarderesti le opere d’arte in un museo
A volte, quelle statue fanno impressione e sembrano che si stiano per muovere!
Visitandoli, sto scoprendo davvero un mondo parallelo e c’è davvero tanta arte e storia: un peccato non scoprirle.