Una tappa che merita è la Chiesa della Corte Imperiale di Innsbruck. Conosciuta anche come la Hofkirche (in tedesco), è famosa per ospitare il cenotafio dell’imperatore Massimiliano I e le impressionanti statue nere al centro della chiesa.
Siamo all’entrata nel centro storico di Innsbruck tra il Museo d’Arte Popolare Tirolese col quale è collegato e il palazzo della Corte Imperiale. Se arrivi con i pullman turistici ci passarai sicuramente davanti perché parcheggiati poco più in là: come non fermarsi in uno dei più importanti monumenti funerari del Tirolo?
Pillole di storia
La chiesa della corte imperiale di Innsbruck ospita il sepolcro dedicato all’imperatore Massimiliano I d’Asburgo (1503 – 1564) che occupa una buona parte della navata centrale. E’ il maggiore esempio artistico a livello europeo di un monumento funebre legato ad una famiglia regnante.
Per costruirlo, Massimiliano I ha chiamato presso la sua corte grandi artisti del suo tempo come Albrecht Dürer e Peter Vischer il Vecchio. Questo dimostra come la corte imperiale austriaca fosse aperta alle novità, nonostante legata alla propria tradizione locale. In questo modo l’arte si è sviluppata seguendo tendenze cosmopolite.
Inoltre questa chiesa è l’emblema delle lotte per l’indipendenza, diventando così il santuario nazionale tirolese, grazie alla presenza dal 1823 della tomba di Andreas Hofer, combattente tirolese della libertà.

La costruzione della Chiesa di Corte Imperiale
La Hofkirche è stata costruita tra il 1553 e il 1563 accanto al convento francescano (ora sede del Museo Popolare Tirolese). E’ possibile notare al suo interno come gli elementi legati all’arte tardogotica tedesca e al Rinascimento italiano siano molto presenti.
Il progetto è dell’architetto trentino Andrea Crivelli e il costruttore fu Nikolaus Türing (detto Il Giovane, suo nonno fu colui che costruì il Tetto d’Oro, oggi forse tra i simboli più conosciuti di Innsbruck). Gli stucchi del soffitto risalgono soprattutto alla fine del XVII secolo.
Il sarcofago di Massimiliano I
Il sarcofago è realizzato sulla base del disegno fatto da un artista di Praga, Florian Abel e realizzato da Bernhard e Arnold Abel e da Alexander Colin. L’arrivo di quest’ultimo a Innsbruck ha dato il via al Rinascimento fiammingo in questa città. Il sarcofago è caratterizzato da finissimi rilievi creati in marmo che raccontatano la vita dell’imperatore.
Il tutto è circondato da una cancellata in ferro battuto eseguita dal fabbro di corte, Jorg Schmiedhammer, intorno al 1570 circa, il quale prese spunto dal disegno di Paul Trabel. Il sarcofago è vuoto perché le spoglie dell’imperatore riposano sotto l’altare della cappella del Castello di Wiener Neustadt.
Massimiliano I non specificò mai dove il suo monumento funerario dovesse essere collocato, fu il nipote Ferdinando I che decise di edificarlo proprio in questa chiesa. Proprio perché è vuoto, il sarcofago è chiamato cenotafio.

Le 28 statue nere
Quello che colpisce di più, sicuramente sono le statue che circondano il monumento funebre: imponenti, decorate nei dettagli e impressionanti. Sono ben 28 le statue bronzee, alte ben più dell’altezza media di una persona e si trovano sui due lati del sarcofago e rappresentano gli antenati dell’imperatore.
Da una parte gli uomini e dall’altra le donne: sul lato femminile sono poste anche delle statuette dei santi patroni degli Asburgo (Ermelindis e Simprecht). Il colore scuro delle statue ha fatto si che la chiesa sia conosciuta come la chiesa degli “uomini neri” (in tedesco: Schwarze Mander Kirche).
Nel progetto iniziale dell’imperatore Massimiliano I, le statue dovevano essere 40 e rappresentare un corteo funebre con la sua statua in testa. Il significato è legato alla celebrazione della dignità dell’Impero Asburgico e alla fama e all’onore della famiglia regnante.
- I busti degli imperatori romani simboleggiano la continuità e la legittimità della dignità imperiale a partire dall’antichità.
- Le statue rappresentano i santi e i congiunti della casa d’Asburgo legittimavano il potere imperiale sia politico che religioso.
- I busti degli imperatori romani (ne sono rimasti solo 20) sono conservati nel castello di Ambras di Innsbruck.
Tutte le state furono realizzate nella fonderia della città. Una curiosità: quando Massimiliano I è morto nel 1519 durante un viaggio a Vienna, erano state fatte solo 11 delle 28 statue previste.

Il coro della Chiesa di Corte Imperiale
Imperdibile è anche il vasto coro, preceduto da una preziosa tribuna d’onore dove si possono ammirare dipinti, statue, un grande organo e altre tombe. Da notare è l’organo rinascimentale di Jorg Ebert, posta sulla parete destra del coro: si tratta di uno dei cinque organi più conosciuti e più antichi e funzionanti in tutto il mondo. E’ anche l’organo più grande di epoca rinascimentale! Le portelle che coprono l’organo vennero dipinte dall’artista milanese Domenico Pozzo.
Informazioni utili
- La Chiesa della Corte Imperiale di Innsbruck si trova in Universitätsstrasse, 2.
- L’entrata è a pagamento e hai la possibilità di visitare solo la chiesa oppure fare il biglietto cumulativo con il Museo d’Arte Popolare Tirolese.
- Per tutte le informazioni sui costi, gli orari e gli avvisi visita il sito ufficiale Tiroler Landesmuseem di cui fa parte.